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Queste parole [...] con cui Colette (1873-1954) [...] di racconti «Il kepì». Ma a differenza di Marcel Proust, [...] ricognizione della memoria [...] non intende resuscitare alcun [...] il ricordo negli scritti di Colette è [...] giusto il pretesto per fabbricare storie. Dunque, come in tutte [...] il rimarcare dati [...] autobiografici, prendendo le mosse [...] legato al proprio passato [...] pedana da cui spiccare il salto [...] con il quale i [...] individuale vengono utilizzati per comporre acquerelli di [...] sfondo temporale di una Francia borghese, che [...] bella [...] al secondo dopoguerra. Anche se Colette pare assai [...] occuparsi dei risvolti storici, interessata [...] ai rapporti interpersonali, ai legami [...] e soprattutto alle pulsioni erotiche che inquietano, [...] i personaggi dei suoi libri. Relativamente alle passioni -cioè, per Colette alla vita -sembra che la [...] scrittura non possa fare altro [...] non per nulla questa romanziera [...] sempre così attenta ai dettagli, in uno sguardo da [...] nel privilegiare come elementi mai solo ornamentali [...] della natura, gli animali, le [...] ed una meteorologia che in più delinea la temperatura [...] cuori e le perturbazioni [...] oltre a quelle dei cieli [...] Parigi. Primato della realtà e [...]. Ed in questo Colette [...] una prospettiva poetica per cui [...] del racconto e del [...] momento può ardire di porsi su un [...] quello della realtà, che ha da essere [...] costantemente. I quattro racconti che [...] «Il [...] hanno donne come personaggi principali, e si [...] segno del fraintendimento, più ancora [...] come potrebbe far credere [...] di queste lievi storie di disamori. Fraintende Madame Marco «donna [...] bella e senza un soldo», illudendosi nei [...] giovane tenentino che con lei cerca soltanto [...]. Equivoca sulla disponibilità [...] quindicenne lusingata dalle sue attenzioni, [...] attempato Monsieur [...] il quale pagherà cara la [...] voglia di ragazzine. È preda di un [...] Sido che appena in tempo sottrae Colette [...] di un «insospettabile» padre di famiglia. Infine fraintende la portata dei [...] di una ragazza nei propri confronti il giovane Maxime, [...] sino [...] pagina del libro di leggere [...] tra le righe di un approccio che solo [...] risulta distaccato. Roth e Ford: due [...] La parola in psicoanalisi Pazienti e narratori Le [...] della letteratura americana contemporanea non ne possono [...] correttezza politica: prima John Updike con Brazil [...] Philip Roth con Il teatro di [...] (Mondadori, traduzione di Stefania Bertola, [...]. In realtà sono state proprio [...] grandi firme a far stramazzare per prime il protagonista [...] letteratura cosiddet-ta [...] Il lamento di [...] (1969), cui viene paragonato da [...] parte [...] ro-manzo di Roth per [...] aveva infatti ben poco di [...]. A meno che si [...] invece che co-miche, le interminabili e solipsistiche [...] del giovane protagonista. Il quale, [...] a distanza di quasi [...] in un vecchio porcellone, [...] appunto, si trova a fare [...] conti con lo stesso [...] arne-se: solo che questa volta [...] bastano, a [...] masturbazioni e facili fantasie. Questa volta azioni e [...] essere, esagerate, degenerate, megalomani, onnipotenti. E soprattutto, sembrano pensate [...] per provocare quelle fran-ge di femminismo puritano [...] al-lo stupro e [...] a delinquere tutte le [...] autore non rispetta le «quote» di personaggi [...] introdurre in un romanzo. Che il dilagare delle [...] vec-chio [...] burattinaio, fondatore del Teatro [...] Indecenti, [...] abbia il puro intento di di-vertire e [...] lo si capisce dal fatto che non [...] centralità del fallo a es-sere riportata in [...] la vecchia usanza, in letteratura, di fare [...] differenze etniche, sui costumi -soprattutto quelli sgradevoli [...] del crogio-lo americano. In un «grande» capitolo, [...] 302 a 348 e che da solo [...] ospite di amici a New York [...] oc-casione di un funerale, si esibisce in [...] i giapponesi, i nativi americani, i france-si, [...]. E lo fa con un [...] una furia, una mancanza di [...] e mi-sura certamente non casuali. Michael Crichton si è beccato [...] di vitu-peri [...] per [...] rappresentato, in Sol levante, il Giappone come la nazione [...] economico. Roth si lascia tranquillamente [...] quali: «Quando sento la parola Giappone, metto [...] mio reattore termonucleare», para-frasando [...] senza che nessun critico [...] orecchie. Perché Philip Roth può [...] un vulcano, un mae-stro di stile, di [...] di inesauribile sorpresa e divertimento. Perché, in definiti-va, Roth [...] scrittore, e questo romanzo un falò in [...] frustrazione di decenni di scrittura controllata (si [...]. Philip Roth brucia di [...] scrivere come [...] brucia di voglia sgangherata [...]. E il risultato è [...]. Forse, poi, Roth è [...]. È uscita di recente, [...] Usa, [...] di Claire Bloom, ultima moglie dello scrittore. La recensio-ne di [...] the [...] ap-parsa [...] domenica del New York [...] riferisce i toni do-lorosi [...] una donna che ha convissuto per un [...] vero e proprio sadico, maniaco, sessuale e [...] un io smisurato. Non si stenta a [...] sfrenatezza, irresistibile se si traduce in scrittura, [...] di soffe-renza per chi deve [...]. Va detto però che, [...] Philip Roth, raccontato dalla ex moglie di Orson Welles [...] riscuote, francamente, le simpatie del lettore, il [...] nonostante le sue spesso [...] imprese, è proprio spassoso, anche per le [...] sesso femminile che popolano il romanzo. Tut-to merito della scrittura, [...] linguag-gio, [...]. La stessa operazione provocatoria [...] John Updike in Brazil, non ha avuto lo [...]. Il romanzo è deludente, [...] di un fallo potentissimo e di una [...] pronte ad immolarsi ai suoi piedi. Tutta colpa della scrit-tura [...] poco convinta, del pur bra-vissimo Updike. [...] poi un altro grande [...] ge-nerazione più giovane, ma destinato, a mio [...] il posto dei giganti già citati, che, [...] per il dilagare e gli eccessi della [...] reagire stre-pitando agli inviti (spesso urlati) delle [...] rivedere il rapporto tra i sessi, ha [...] a tre decenni di di-battito, anche in [...] letteraria. E ha deciso di [...] particolare, quasi umile, ai personaggi femminili che [...] giudizi e malumori, di evitare reazio-ni spazientite [...]. Di prendere ri-spettosa distanza. Richard Ford, in Il [...] (Feltrinelli, traduzione di Luigi Schenoni, [...]. Non solo, al mormorio [...] «minore» che lo circonda: a [...] New Jer-sey, dove si [...] una digressione esistenziale in Europa, e nelle [...] New [...] che attraversa, durante una [...] un figlio adolescente e problemati-co, nel week [...] Quattro Luglio. [...] fa [...] immobiliare, [...] che gli permette sia di [...] il tessu-to sociale e ambientale di fine an-ni Ottanta [...] prima [...] di [...] a, presidente, e il mercato [...] è in crisi -sia di compiere efferate analisi psi-cologiche [...] persone che vo-gliono comperare o vendere una casa. In particolare, una coppia [...] stanchi del Vermont e della vita rurale [...] Settanta [...] alla natura e al [...] a riabbracciare il conformismo e le co-modità [...]. I ritratti di Joe [...] Phyllis [...] sono fonte di continuo [...] lettore, perché Ford riesce a co-municare la [...] smarri-mento, con mano e ironia così leggera [...] tutto, simpatici. Frank [...] già scrittore, già giornalista [...] sempre Feltrinelli, 1992), so-stiene, [...] non [...] molta diffe-renza tra la [...] e quella di agente immobiliare, e procede [...] attenzione alle persone che si incontra-no, stessa [...] i cambiamenti po-litici, sociali, ambientali, stesso occhio [...] paesaggio. Per quanto riguarda la sfera [...] dei sentimenti, [...] alla prudenza, che deriva dal [...] bene il proprio lavoro, permette anche di «ascoltare», e [...] agire compiendo mosse «cor-rette». Questa la differenza tra [...] di scrittori ugualmente grandi: il focus del [...] sembra essersi spostato dalla ne-cessità di ascoltare [...] proprie esigenze narcisistiche, le proprie pulsioni erotiche, [...] dare ordine, o sfogo, al proprio in-conscio [...] a quella di ascol-tare [...] persone più vicine a quelle via via [...] «voci» del mondo. E per questo, suggerisce Ford, [...] necessario fare lo scrittore, basta far bene [...] mestiere. [...] è ignorare le esigenze del [...] e trovare un equilibrio nella presa di coscienza della [...] anche minuta. Che Ford ritrae con [...] non prive di dolore [...] nelle sue ma-nifestazioni più brutali: la morte [...] in [...] quella di una fidanzata [...] e quella ancora violenta, che lo sfio-ra [...] motel, in Il giorno [...]. [...] del nostro [...] non perde un det-taglio [...] realtà, è in continuo movi-mento, e [...] è in continuo ascolto: [...] e archivia alla voce «sen-so comune» tutto [...]. Lo fa con de-licatezza [...] tono sommesso, procu-rando al lettore un divertimento [...] interesse per le cose minime che impedisce [...] occhi dalla pagina. Con un linguaggio la [...] ingan-nevole, che ha richiesto, in realtà, un [...]. Richard Ford non si [...] niente e nessuno, non prova alcuna indulgenza [...] non soffre, almeno sulla pagina, di alcun [...]. Per questo è dav-vero [...] seconda generazione di grandi scrittori contemporanei, quella [...] gli ultimi [...] imparando, dalla politica, invece [...] poli-tica, a interrogare se stessi sul privato [...]. Philip e Richard coppia [...] Philip Roth è nato nel 1933 a [...] nel New Jersey, da [...] e vive a New York. Ha esordito nel 1959 [...] di «Addio Columbus», che gli valgono il [...] Book [...]. Tra i suoi romanzi [...] a «Lamento di [...] ricordiamo «Lasciarsi andare», «La [...] uomo», «Professore di desiderio», «Lo scrittore fantasma», [...] scatenato», «La [...] e «Operazione [...] (vincitore del PEN/ Faulkner [...] ed eletto da «Time» [...] del 1993) e [...] «I fatti». Richard Ford, nato nel [...] Jackson (Mississippi), è considerato uno dei migliori scrittori [...]. Definito [...] poeta del [...] ha di recente ottenuto proprio [...] il romanzo «Il giorno [...] il Premio [...] per la narrativa. I suoi libri precedenti, [...] Feltrinelli, sono: «Rock [...] (1989), [...] fortuna» (1990), «Incendi» (1991), [...] (1992) e «Il donnaiolo» [...]. MANUELA TRINCI Nelle sue Lezioni Americane, Italo Calvino lamentava una sorta di epidemia pestilenziale, dilagante, [...] aveva colpito [...] in una delle sue più [...] attitudini: [...] della parola. Per quanto riguarda gli [...] del pensiero psicoanalitico, questa stessa «peste del [...] avvistata da Donald [...] già nel novembre del [...]. Con una lettera dai [...] aveva in-fatti avvertito Melanie [...] dei gravi rischi che [...] correndo se, al più presto, non fosse [...] antidoto a quel linguaggio, il [...] noto, abusato, utilizzato anche [...] scoperte e ricco or-mai solo di cliché [...] sostanzialmente «morta», così tanto tesa verso il [...] ge-neriche e artificiose da non [...] più valutare i processi [...]. Questa sorta di «colonizzazione [...] suoi non indifferenti risvolti pedagogici e moralizzanti, [...] di pratica psicoanalitica e consentito il diffon-dersi [...] «Baedeker», seb-bene mai siano venuti a mancare [...] e indipendenti che, di volta in volta, [...] su-perfici aperte verso [...] porose, pronte a impregnarsi [...] imprevedibili della conoscenza. In questo proficuo movimento [...] e autenti-camente innovativa del rapporto fra anali-sta [...] inse-risce a pieno titolo [...] libro di Anto-nino Ferro, [...] per meglio esplicitare il suo «dire», si [...] non semplice com-pito di mostrare an-che il [...] stanza [...] (Nel-la stanza [...] Cortina, p. Arricchito da [...] presentazio-ne di Eugenio [...] e da una pen-sosa [...] Dina Vallino Macciò, il libro di Antonio Ferro [...] psicoanalitico come [...] aperta» che consente al [...] non si-glato da gratuite donazioni di senso, [...] e un «campo» di possibile sviluppo e [...] di un «testo narrativo», mobile, non lineare [...] in altri testi; «possi-bili mondi». Luogo della «narrazione», è, [...] Ferro, [...] «campo ana-litico» dove paziente e analista, imprescindibili [...] di un viaggio senza [...] scavati nella solitudine e resi mar-morei dallo [...] così violente e così intense da essere [...]. La mente [...] oscurando allora «memoria e [...] continui tramestii, dissesti e sconcerti verso il [...] conoscenza, e con il paziente, «suo miglior [...] elabora le angosce e i terrori impensabili [...] «campo», approdando poi a una [...] terra» [...] senso di una nuova lingua. Mentre la scrittura di Antonino Ferro [...] sobria e ariosa, la prospettiva teorica -concentrazione [...] e consequenzialità -muove dunque verso una visione [...] si possono osservare e correggere stereotipie e [...] stesso sape-re. Analoga chiave di lettura [...] per le brevi e dense storie che, [...] e quotidiana, accompagnano ogni ripensamento e ribalta-mento [...] di concetti e criteri [...] adottati in psicoanalisi. [...] il ritmo, la logica [...] tali ritagli clinici vengono raccontati creano la [...] di «esercizi di stile», che, stadio dopo [...] con la velata chiave dei differenti modelli [...] infine a [...] che vede vorticare in [...] allusiva [...] del pensabile e del [...] sogni e affetti. Nei Classici Bompiani ecco Testori Giovanni Testori resta uno dei più prestigiosi interpreti della [...] questo dopoguerra. Nato nel 1923 a Novate Milanese, [...] tre anni fa a Milano, è stato [...] poeta, critico [...]. Bompiani ne raccoglie ora [...] collana dei Classici. Iniziativa quanto mai lodevole, [...] giusta luce il valore [...] di Giovanni Testori, uno [...] narratori della realtà italiana, delle sue contraddizioni [...] trasformazioni in questo mezzo secolo di storia [...] di Giovanni Raboni come «il più instancabile [...] italiana di questi decenni . Esce per ora il [...] raccoglie i testi tra il 1943 e [...]. E cioè:« La morte [...] «Tentazione nel convento», «Il dio di [...] «Il ponte della Ghisolfa», «La Gilda [...] Mac [...] «La Maria Brasca», [...] «Il fabbricone», «Nebbia al [...]. Il volume esce a cura [...] Fulvio Panzeri (con una cronologia e una bibliografia). Il volume verrà presentato [...] a Milano, alle ore 21 al Teatro Franco Parenti [...] via Pier Lombardo 14. Interverranno Carlo Bo, Enrico Ghezzi, Fulvio Panzeri, Giovanni Raboni e Andrée Ruth [...]. /// [...] /// Interverranno Carlo Bo, Enrico Ghezzi, Fulvio Panzeri, Giovanni Raboni e Andrée Ruth [...]. (0)
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