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Salva-dori era interventista [...] del-la guerra nel Golfo [...] rimasto. Il sociologo Franco Ferrarotti [...] resta pacifista, ma passando dal punto di [...] a quello della «politica della respon-sabilità», giudica Clinton [...] molto più severa di [...] «Lui, al-meno, ottenne [...] generale e fece parlare [...]. Dello stesso parere [...] intervento è lo storico Giuseppe Boffa, che nel [...] trovava giustifica-ta la guerra, mentre [...] critica [...] americano. Salvadori non è solo [...] Cruise lanciati [...] ma ipo-tizza anzi [...] meditata di in-telligente realismo: «La [...] -premette -è fonte di [...] di destabilizza-zione in tutto il Medio oriente. E lì [...] anche [...] elemento di co-stante perturbazione e [...] potenzia-le destabilizzazione. Dunque in questo caso io [...] che gli Stati Uniti abbiano lasciato fare [...] il [...] nei confron-ti dei curdi [...] che sono un nemico comune, [...] poi cogliere [...] e [...] fronte, cioè appunto [...]. Una politica molto meditata». Quanto [...] della guerra, Salvadori riba-disce: «Non [...] pacifista ad ogni costo. Nel [...] secondo me di fronte [...] che metteva a rischio [...] del Medio oriente era opportuno intervenire. Ora penso la stessa [...]. Certo è sorprendente che [...] intanto, dopo [...] perso, sia rimasto al [...]. Però il [...] del regime avrebbe favorito, anzi [...] probabi-le, [...] dei [...]. Una volta bloccato il [...] è rimasto in piedi [...]. E adesso, era inaccettabile [...] po-tesse trasformare la battaglia [...] in un suo trionfo. Trovo che gli Stati Uniti [...] tutto in termini molto realistici. E so-no queste le [...] bisogna comunque fare i conti. Cose che in-vece i [...] affatto». Franco Ferrarotti, pacifista da [...] cambiato affatto idea. E però trova che [...] sia peggiore. Significa che è stata [...] singola in un momen-to elettorale. Anzi sembra che sia [...] che Clinton si prestino [...]. Si tratta di cinismo [...]. Quanto [...] o meno della forza, Ferrarotti [...] «Io non rinvio. Non ci sono guerre [...]. La guerra non è mai [...] neppure ponendo [...]. Ci so-no vie non violente, [...] che va rimessa in piedi. E certo questo non [...] anzi questa è la via per [...]. Detto ciò, passando a [...] di vista della politica della re-sponsabilità, allora [...] malincuore, pur mantenen-do valide le critiche di [...] di vista dei valori e dei princi-pi, [...] è stato migliore. È stato un diplomatico [...] che ha ottenuto [...] generale e che ha [...]. Invece di prendere, come [...] gravi iniziative personali senza consultare gli alleati, [...] trattasse di decidere un comi-zio elettorale. Peccato che tra comi-zi [...] Cruise corra una certa differenza». Dal fronte opposto, quello [...] parere favorevole alla guerra del [...] lo storico Giuseppe Boffa [...] stessa critica. Perfino nelle giustificazioni di Clinton, [...] in primo piano gli interessi ame-ricani. Che le vecchie risoluzioni Onu [...] intervento è assai contestabile, tanto che molti [...]. In più, non è stato [...] nessun nuovo parere [...] che invece è [...] organismo abilitato a decidere se [...] sue risoluzioni sono applicate o no. Per questo mi pare [...] unilateralismo, che è la caratteristica dominante della [...] questo mo-mento». Ancora, Boffa ricorda: [...] volta [...] era giustifi-cato. [...] della forza contro [...] che minacci la pa-ce è [...] dallo statuto [...] in casi precisi. Come quello in cui [...] invaso un pae-se sovrano e riconosciuto [...]. Questa volta non [...] stato nulla di tutto ciò. Certo non giustifico la [...] ma trovo che vada [...] regole fissate dal diritto internazionale». Occhetto: azione Usa impropria [...] Prodi è subordinato «Intervento [...]. Achille Occhetto, presiden-te della [...] Esteri [...] Camera, critica [...] Usa nel Golfo e [...] di riferire in Parlamento (forse la settimana [...] congiunta con i colleghi del Senato). [...] accusa Prodi di essere «su-bordinato» [...] e annuncia iniziative in sede Ue. Ma il governo esclude che [...] possa ritrovarsi invischiata in una escalation. /// [...] /// [...] si fa sentire da Bruxelles: [...] «subordi-nato» agli Usa [...] del governo Prodi, è «sconcertante [...] si-lenzio [...]. Famiano [...] ricorre al proverbio: «Errare [...]. E vari pezzi del [...] Rete ai verdi ai neocomunisti -an-nunciano «coordinamenti» e [...] Italia e in sede Ue, per far [...] dissensi nei confronti della politica Usa e [...] Prodi giudicato pro-no al volere del potente [...]. Tacciono gli altri leader. Rimbom-ba come la voce nel [...] incondizionato di Giorgio La Malfa [...] americana nel Golfo. La crisi di Baghdad [...] ancora una volta nella maggio-ranza del governo [...] ra-dici e gli orientamenti diversi. [...] per la [...] parte, nem-meno in politica estera [...] coagula-re una posizione univoca. Si va [...] ministro Martino, che critica [...] sostegno di Dini agli Usa (ma critica [...] nel Golfo) a [...] che suggerisce di chiede-re [...] scelte fatte dagli Usa» ma intanto ha [...] «In un paese governato da Prodi non ci [...] di più». Nel [...] la pensa [...] di Buttiglione. Scarso entusiasmo Dopo i [...] al raid americano, tacciati di equili-brismo da [...] gover-no ieri ha assunto una posizione più [...] Dini [...] quale è stato la-sciato il compito di [...] -ha affermato che non ritiene possi-bile una [...] che in ogni caso [...] non si farà coin-volgere. A Palazzo [...] nessuno na-sconde la mancanza [...] così -per [...] mu-scolare dei partner statunitensi. Certo è che mentre [...] Prodi e Veltroni [...] manifesta-mente dedicati alla crisi [...] ostentatamente tornati alla agenda di politica interna: [...] Profes-sore [...] con i ministri per gli ag-giustamenti alla [...] suo vice a Venezia per la mo-stra [...]. Il dissenso di [...] viene an-notato a Palazzo [...] ma senza soverchie preoccupazioni [...] neocomunista si spinga a mettere in crisi [...] (Gianclaudio Bressa, fedelissimo di Prodi, lo esclude). Circola una ri-costruzione rassicurante e [...] così dire aritmetica del caso irakeno: [...] americana è una sola, anche [...] articolata in più fasi, e si fermerà. [...] serale del candidato Bill, [...] co-me indiretta conferma della fiducia italiana. E Umberto Ranieri, il [...] Quercia per le atti-vità internazionali, commenta: «Bi-sogna evitare [...] militare». Come? Con «una iniziativa [...] che contribuisca alla pacificazione di [...]. Achille Occhetto (an-che lui [...] Arafat) ha chiamato Dini alla Farnesina per [...] di riferire alla commis-sione Esteri [...] Camera, che pre-siede: con Fassino Occhetto ha concordato [...] fissato alla prossima settima-na. Non è esclusa una [...] commissioni di Montecitorio e di palazzo Madama. [...] segretario della Quercia dà [...] statunitense un giudizio duro: «Intervento [...] impro-prio, che si inserisce nella lunga ca-tena di eventi [...] hanno indebolito la funzione regolatrice e pacificatri-ce [...]. I contrasti nella regio-ne [...] Occhetto. In realtà, re-sta sempre [...]. Io voglio dare un [...] che in alcune dichiarazioni ha dimostrato imbarazzo. Per ora non [...] oltranzismo nè entusia-smo, [...] stato realismo. Io indico una strada che [...] evitarci di resta-re invischiati in una eventuale esca-lation». Occhetto ritiene che la [...] della «co-struzione a piccoli passi di stru-menti [...] mondiale» sia centrale, e possa riprendere vigore [...] occasione: «Si può dire agli Stati Uniti [...] il rispetto verso di lo-ro -che è [...] pagina». Meno conciliante, Fausto [...] ha annunciato un [...] quel che intende fare per bloccare gli Usa [...] il governo. Nella riunione del gruppo [...] Sinistra [...] nordici di cui fa [...] pro-porrà che si faccia [...] ottenere «critica e dissocia-zione» [...] di Clinton. Fra [...] che «si propone come [...] e Clinton «che per qualche voto in [...] popolazioni civili di altri paesi», [...] vede una Nato «strumento [...] statunitensi, e lamenta un Onu ine-sistente. Il governo italiano compie [...] subordinazione, sbagliato e per di più non [...] per una di quelle ricorrenti ironie [...] che [...] addita a Prodi è [...] Francia: sarà un esempio di destra -dice lui [...] hanno avuto il coraggio di contestare [...]. [...] Il sottosegretario agli esteri [...] Usa e il governo: non siamo incoerenti Fassino: «Ma [...] agire serve» [...] «Il fatto stesso che [...] accusato con [...] opposti dimostra che la [...] equilibrata e corretta. Una seria discussione non [...] da un dato: [...] Hussein ha scatenato [...] e ha occupa-to la [...]. Da [...] è nata la cri-si. Nessuno può sostenere in buona [...] che di fronte ad un gesto di que-sto genere [...] Comunità internazio-nale dovesse [...] ad una passiva presa [...]. Piero Fassino, sottose-gretario agli Esteri, [...] guancia» alle critiche, di [...] hanno investito il governo italiano per la [...] crisi del Golfo «numero due». Troppo filoamericani, anzi no, [...] contro [...] Hussein. Una raffica di critiche [...] sul governo italiano. Qual è la risposta? I [...] non sono partiti a freddo ma solo [...] truppe irachene erano entrate nella città curda [...]. Per questo la posizio-ne del [...] italiano ruota [...] alla categoria [...] della reazione. Dire che la reazione [...] è un modo per sot-trarsi ad un [...] è essere coerenti con [...] che [...] negli ultimi anni ha [...] dire che chi viola risolu-zioni o imperativi [...] Comunità [...] non può che essere sanzionato per questa [...]. Al tempo stesso, proprio [...] guerrafondaio ideologicamen-te e nessuno guarda con favore [...] conflitto, nel momen-to stesso in cui abbiamo [...] reazione era inevitabile ab-biamo anche sottolineato con [...] agire subito per impe-dire [...] del conflitto ed evitare [...] militari. Da più parti, e non [...] in Italia, si contesta proprio [...] oltre che la legittimità, [...] americana. [...] rivolta a Clin-ton, e [...] che hanno sostenuto la [...] decisione, è che quei [...] Non nascondiamoci dietro ad un di-to: quando [...] di poli-tica internazionale [...] sempre qual-cuno che le [...] pro-dotto di esigenze di politica interna. Può anche essere che [...] pesato nella decisione di Clinton, ma resta [...] irachena di [...] sta-ta, non è [...]. E questa oc-cupazione ha [...] alla crisi. Altra critica: [...] Usa, a fronte di [...] divisa, ha evi-denziato ulteriormente la [...] È certamente ragionevole sostenere che [...] sanzionatori dovreb-bero essere condotti [...]. Dopo di che io [...] Nazioni Unite hanno oggi gli strumenti per [...] non dispone di un [...] di una propria polizia in-ternazionale, non dispone [...] coercitivi. E anche gli stru-menti sanzionatori [...] come [...] quando vengono decisi [...] poi sono rimessi nella loro [...] agli Stati. Questa crisi ri-propone agli Stati [...] deci-dere se vogliono davvero che esista un [...] potere [...] per fermare le crisi [...]. Chi dice, come alcu-ne [...] bisogna che siano gli Usa ad intervenire, [...] deve poi con coe-renza proporre già alla [...] del Consiglio di Sicurezza che immediatamente vengano [...] delle Nazioni Unite da parte degli Stati [...] per [...] concreta-mente la possibilità da [...] esercitare delicati compiti di polizia internazionale. /// [...] /// Ma anche [...] sembra incapa-ce di [...] comune Sì, e fino a [...] non supere-rà queste sue divisioni [...] inutile [...] con gli Stati Uniti. Anche questa crisi dimostra [...] rimettere in moto una politica estera europea [...] e contribuire davvero alla stabilità e al-la [...]. Gli Usa hanno giustificato [...] come difesa della mi-noranza curda irachena. Ma anche la Turchia [...] nella repressione dei curdi. Romano Prodi ha appena concluso [...] vi-sita ufficiale ad Ankara. Ma del dramma curdo [...] poco. Perchè? Non è vero [...] sia parlato po-co, ma lo si è [...] della complessità della questione curda. Io credo che la Comunità [...] essere estrema-mente determinata nel chiedere a tutti [...] Stati [...] hanno al loro inter-no popolazioni curde di [...] con questo problema, mettendo in campo politiche [...] di riconoscere e rispettare queste mi-noranze e [...]. Per quanto ri-guarda poi [...] Prodi in Tur-chia, occorre fare un discorso [...] Turchia, per la [...] collocazio-ne geopolitica, è un Paese [...] essenziale per gli equilibri sia [...] Minore che per la [...] Europa e [...] mondo. La Turchia è storicamente [...] Paese [...] bilico tra Europa e Islam. Negli ul-timi anni, come dimostrano [...] stessi recenti risultati elettorali, questo ri-chiamo [...] islamica si è fatto più [...] e [...] il rischio che la Tur-chia [...] in una posizione inte-gralista. Ora, io penso che [...] per la stabilità nel Medio Oriente, [...] Minore e in Europa, [...] Tur-chia [...]. Il viaggio di Prodi [...] Ankara [...] a questo obiettivo. [...] canto, tenere la Turchia [...] an-che il modo più sicuro per garantire [...] umani, i diritti delle minoranze, compreso il [...] oggi sono a rischio possano venire rispettati. Al di là delle [...] fare per evitare il peggio? Occorre insistere [...] ritiro delle truppe [...] «fascia di protezione», il [...] dei curdi e la cessazione di ogni [...]. Tutti i Paesi de-vono agire [...] questi obiettivi, ricer-cando nel Consiglio di Sicurezza [...] una via di uscita politica [...] una crisi che dalla guerra del Golfo non è [...] ancora risolta. In questo quadro, pensiamo che [...] food» -cioè la levata parziale [...] sulle esportazioni pe-trolifere [...] finalizzata [...] di medicinali e generi alimen-tari [...] prima necessità per la popola-zione civile -debba essere confer-mata. Il governo italiano è contrario [...] revoca, perchè [...] food», assieme [...] cessazione di ogni attività di [...] da parte del governo di Baghdad, può essere un [...] strumento per incanalare questa crisi su binari politici e [...] militari. Per ultimo, [...] forse più pe-sante, indirizzata [...] oggi al governo. Vi si accu-sa di [...] a quei va-lori di solidarietà, di rifiuto [...] strumento di regola-zione di conflitti politici che [...] «patrimonio geneti-co della sinistra». E questo in no-me [...]. Non mi sento, non [...] da questa accusa. Perchè non vera, in [...] un equi-voco: il rifiuto della guerra deve [...] ed esplicito, ma questo non si può [...] pensare che possa essere utile lo strumento [...] di una guerra e [...] pace. Dico sì allo strumen-to militare [...] serve ad impedire [...] di una guerra. Sessantami-la uomini della Nato [...] Bosnia [...] uno «strumento militare» che sta ga-rantendo la [...] uomini forse gli accordi [...] Dayton [...] sarebbero durati neanche una settimana. [...] è pura ipocrisia. Nessuno può dimenticare che [...] crisi è stata la decisione di [...] Hussein di occupare la [...]. A [...] è Piero Fassino, sottosegretario agli Esteri. E alle critiche di Rifon-dazione [...] «Lo strumento militare è accet-tabile se serve [...] guerre». /// [...] /// E alle critiche di Rifon-dazione [...] «Lo strumento militare è accet-tabile se serve [...] guerre». (0)
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