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LUNEDÌ 27 [...] Giappone ama il [...] nostrani della «qualità [...] tale», gli apologeti [...] della «fabbrica [...] i cantori delle «magnifiche [...] e [...] dei modello produttivo giapponese [...] numerosi a destra e [...] -farebbero bene a [...] con attenzione questi agile [...] su La [...] giapponese. In meno di [...] ci spiega le radici [...] (i [...] culturali), e linee di fondo, [...] vantaggi ma anche i limiti delle [...] di gruppo che starno sotto [...] differenti [...] giapponesi: dal mitico [...] con il suo [...] di just in [...] di [...] illa mistica aziendale. [...] è [...] abituata a guarda» alla lunga [...] alle [...] di [...] scommetto che costituiscono lo [...] duro» di ogni civiltà. [...] disincarna i fenomeni in [...] matematici come [...] economisti, nè li schiacci! Ha insegnato a lungo [...] Occidente, [...] Londra e a [...] oltre che [...]. Conosce bene sia le [...] di modello [...] (è autrice di uno [...] compartivo sui sistemi [...] che le strutture [...] di modello [...]. È in grado di tentare [...] inusuali, [...] categorie [...] separate rigorosamente [...] divisione del [...] scientifico. Il suo libro [arte dal [...] per [...]. /// [...] /// Il [...] costitutivo del gruppo, [...] gruppo, indagato opportunamente a partire [...] primario, [...] quello famigliare. Principi radicalmente diverso non [...] da quello occidentale, ha anche [...] altri modelli [...] come quello indiano [...] per il suo radicale [...]. Per i primato che, nelle [...] aggregative, assume il [...] della «totalità», [...]. In [...] ci spiega [...] la struttura domina [...]. La [...] il momento «istituzionale» definisce il [...] tra [...] membri di una [...] fissa [...] 6 il [...] «individuale», esprime le caratteristiche specifiche [...]. Strutturai la famiglia, nella [...] 6 il legame parentali (essere [...] o fratelli, ecc), la mansione, la [...] ecc. La struttura [...] appartenenze [...] rinvia a criteri [...] e di affinità [...]. [...] in Giappone, a [...] che in altre civiltà, e [...] in ogni altra civiltà, la [...] di gruppo è definita, [...] dalla struttura [...] collettiva, e [...] quella individuale, [...] dalla [...] struttura. Un [...] non dirà [...] tipografo», o sono [...] di linea», ma [...] al tale gruppo editoriale», illa [...] «società». Si sentirà [...] alla struttura, non [...] personale. Per un [...] giapponese conterà [...] meno il titolo di studio [...] in [...] è stato conseguito. Alb stesso modo un [...] acquisito, i. I rapporti di [...] cioè, conteranno assai di [...] di [...]. La dimensione comunitaria» della [...] su quella parentale. O meglio: la parentela è [...] funzione della [...] la [...] na non ne è [...]. [...] invece il vincolo di [...] che sul [...] «famigliare» si estende [...] altri ambiti collettivi, in [...] luogo [...]. È [...] che il lavoratore [...] usi chiamare [...] in cui presta la propria [...] «la mia casa». Che [...] al legame con [...] non carat-tere «contrattuale» (come in [...] in cui prevalga [...] ma emotivo. E che, su questa [...] di lavoro, a cominciare da quelli di [...] tendano a pervadere la sfera privata, famigliare. Non è infrequente che, [...] morte di un dirigente, i suoi dipendenti [...] e preparino le esequie con [...] superiore ai [...]. O che a Capodanno [...] Natale), diano la precedenza allo scambio di [...] propri superiori gerarchici che non con i [...]. A [...] volta questa «famiglia» coinvolge [...] dipendente e lo «impegna totalmente». Sui legami [...] quindi -sulle solidarietà orizzontali, determi-nate [...] proprie qualità personali -tendono a prevalere, «da sempre», in Giappone, i legami istituzionali, il modello del «gruppo [...] fondato [...] sul rapporto gerarchico. Ed è questo il [...] del modello giapponese. Una cultura gerarchica spinta [...]. Una dimensione fondante della [...] particolare del vertice gerarchico), dalla quale dipende [...]. Una gerarchia -coerentemente con [...] -, non fondata sul merito (attributo), ma [...] più oggettivi e «strutturali», come [...] aziendale, la collocazione stabile [...] («Il livello gerarchico di un dipendente è determinato [...] dalla [...] qualifica scolastica, poi dalla [...] ingresso [...]. Alla certezza della gerarchia [...] efficienza, capacità, creatività. Da un capo prima [...] richiede che sia facilmente riconoscibile (per caratteristiche [...] , poco discutibile, capace di mediazione. È [...] di interrelazioni che si [...] mantengono un forte carattere «personale», «emotivo», in [...] con il capo è fondamentale. È con esso, e [...] pari grado di altre [...] organizzative, che [...] livello più elevato di identificazione e di [...]. È lungo la catena [...] si definiscono le identità e le appartenenze, [...] le solidarietà «orizzontali» di ceto o di [...] più semplicemente, di sindacato), che caratterizzano le [...] occidentali. È in sostanza [...] modello weberiano di relazioni [...] razionalità strumentale, sulla spersonalizzazione burocratica, sul primato [...] rispetto alla personalità naturale, sulla gerarchia di [...] di persone -a essere negato. E il fatto dovrebbe far [...]. Sia perchè quel modello [...] la logica della grande impresa tayloristica -, [...] con la modernità e si era legittimato [...]. E ora la [...] antitesi sembra mostrarsi superiore [...] terreno: quello dei risultati. Sia perchè [...] di un modello organizzativo simile [...] si rivela in radicale, frontale [...] a un intero ciclo di sviluppo della cosiddetta «civiltà [...] quello [...] con [...] moderna. E la [...] «importazione» non comporta, come [...] nostri futili manager, semplici aggiustamenti organizzativi, ma, [...] si potrebbe in linea esplicita di collisione [...] che [...] ha rappresentato, in termini [...] negli ultimi secoli. [...] società giapponese», Raffaello Cortina Editore, [...] di Francesco Montessoro), [...]. Ne è rimasta una [...] ha sedotti spazzando via persino Dio Tecnica [...] Lio [...] morto, Marx pure e a essere sinceri [...] non stanno tanto bene. Per conoscere il loro [...] ci slamo rivolti a uno specialista, il [...] Umberto Galimberti, di mestiere filosofo. /// [...] /// Di Galimberti è appena [...] Feltrinelli «Idee: il catalogo è questo», [...] 315, lire 35. Il professore è la [...] cui rivolgersi, esperto com'è di cataloghi e [...] AN [...] NELLA [...] anche per un altro [...] cinque anni sta curando un dizionario di Psicologia [...] ad ottobre dalla Utet. Per [...] ha fatto, come accadeva una [...] tutto a mano (e poi a macchina) senza usare [...] computer. Ma se sul suo [...] ha fiducia, Galimberti non ne nutre altrettanta [...] «cataloghista». E dice: «Scrivere un [...] così tanto tempo in [...] di compilazione dove bisogna [...] forse è utile, serve a farsi venire [...] Idee. Mentre fare un catalogo [...] che oggi le Idee esistano ancora». Con i so-fisti il [...]. Ed è nata la [...] di bloccare i significati: Platone pensava che [...] riprodurre la natura delle cose. Ovviamente la fissazione del [...] convenzione ed il peso delle idee è [...]. Le culture mutano II [...] le traducono e le tradiscono. [...] entra [...] delle opinioni, si contamina, oscilla. Alcune idee vengono credute [...] altre solo perchè sono imposte e questa [...]. Se tutti credono in Dio, [...] Dio è vera. Oggi Dio è morto, [...] Nietzsche, intendendo con questo che il mondo [...] più intorno a [...]. Insomma, le idee esistono [...] che Platone credeva fossero [...] ed immutabili calate nel-la [...] che possono morire. Dio è morto, va [...]. Ma non c'è allora [...] Idea attorno a cui si possa organizzare 11 [...] La [...] e [...] è tecnica, [...] più radicale che [...] abbia pensato; e [...] pensata sin [...] dei greci con Prometeo [...] fuoco agli uomini. Vincerà la tecnica o [...] veniva chiesto. E lui rispondeva: la [...] gran lunga più debole della necessità, delle [...]. Oggi questo non è [...]. La tecnica è ben più [...] della natura. Infatti se vogliamo salvare [...] ricorrere alla tecnica. Ma la tecnica non [...] di cui [...] si serve e le Idee [...] ancora? No, non è più cosi. Oggi la tecnica è [...] gli uomini sono mezzi piegati al suo [...] Questo [...] di mezzo in line [...] già segnalato Marx a [...]. Il denaro è un [...] bisogni acquistando beni. Ma se diventa il [...] la produzione dei beni e il soddisfacimento [...] conquista del mezzo diventa il fine per [...] si cessa anche di produrre beni e [...]. Se il capitalismo per [...] stesso deve avere un certo livello tecnico, [...] questo livello è il fine di tutto. [...] Sovietica non si è [...] comunismo è una brutta idea ma perchè [...]. Pirla della tecnica come [...] dalla quale non torneremo più Indietro. /// [...] /// Non è [...] una religione, una filosofia che [...] negare se stessa e [...]. La tecnica ha assunto [...] come errori la cui soluzione è ancora [...]. Pensiamo al disastro di [...]. Quelli che oppongono alla [...] o religiosi devono riflettere sul fatto che [...] trovare una tecnica in grado di limitare [...]. Sembra uno scioglilingua. Dal [...] mi pare di capire che [...] per [...] di uomo lei non vede [...]. [...] non è più soggetto [...] è un esecutore di azioni già prescritte. Come si fa il [...] fa il filosofo? Oggi si sa già [...] essere latto. Una volta [...] era padrone delle sue azioni. Nel Mosè c'è tutto Michelangelo, [...] in un mobile il falegname riconosceva il [...]. Oggi c'è uniformità di [...]. Alla tecnica interessa la [...]. E vale anche per [...] un pittore è tale solo se entra [...]. Che ruolo assumono in [...] delle Idee fondamentali del novecento, penso In [...] psicologia? Bisogna ripensare tutto. La psicanalisi non è mai [...] il linguaggio [...] ma il linguaggio [...] o meglio il linguaggio della [...] sulla follia. Anche psicanalisi è una [...] parli, io traduco nel mio sapere il [...]. Anche la psicologia è [...] oggi attraverso i test psicologici si determinano [...]. Citiamo allora alcune Idee [...] non si possa parlare di contaminazione con [...]. Gliene suggerisco due: mistica [...]. Nel sacro non vale il [...] non contraddizione tipico della ragione, A [...] A. Le parole sono lasciate [...]. Nel sacro le cose [...] coniugano con quelle più spirituali, per cui [...] si stacca troppo dal sacro perde [...] se si avvicina troppo [...]. Per la mistica vale [...]. Si esce dalle regole della [...] per mettersi in [...] massima ai confini [...] per verificare le regole pratiche [...] convivenza. Nel catalogo vivono Idee [...] più passate di altre: retorica, logica, per [...]. [...] che cosa sono state [...] Che [...] la pubblicità se non una versione aggiornata [...] La logica non si è forse trasformata in [...] La [...] è quella cosa per cui i sofisti [...] facevano credere vera. Andiamo [...] con [...] idea: libro. Citando Nietzsche lei scrive: [...] avere il coraggio di pensare se si [...] libri. Una volta [...] la Bibbia, [...] la parola di Dio. Oggi libro è una telefonata [...] mille persone. Libro è come il [...] fax, è entrato nella rete economica. Quando dovesse esservi un [...] venderebbe. Nei libri oggi manca [...]. La vedo molto peggio [...] Nietzsche. Tra le poche Idee [...] negativa per lei d sono le fiabe. [...] fa male al bambini? Oggi [...] bambino abita la zona del sacro. Mi spiego: o è [...] violenza o con massima cura, non si [...] misura umana. La mia polemica contro [...] da questo: il bambino vive già in [...] magico, onnipotente. Se poi gli viene anche [...] farà più fatica a crescere. Non è il caso [...] se poi quello che [...] il gelo della tecnica e della funzionalità. Ma I bambini oggi [...] maneggiano un computer. /// [...] /// Quello per loro è [...] oltretutto può essere dannoso. Preme un tasto e [...] realizza. Non c'è allenamento [...] tra desiderio e realizzazione. Ma [...] è tale anche perchè [...] non si realizzano. Lei scrive anche che le Idee non sono cosa di puro Intelletto, ma, meno male, [...] una loro forza corruttrice. Si è perso anche [...] Le [...] sono calde. Si fanno amare ed [...]. La loro forza non è [...] verità, ma [...] emotivo. Se dico «democrazia» suscito [...]. La [...] è che mentre una volta [...] idee facevano storia, oggi la storia la fa la [...]. La parola idea viene dal [...] vedere. Oggi c'è una mancanza di [...] visione del mondo, al di là del funzionamento del [...]. Eppure sembra che alcune Idee [...] di nazione, di religione. La [...] religiosa non [...] non fa storia, è una compensazione psicologica. [...] di nazione è [...] vecchia. Non avendo più idee [...] attacca alla terra. [...] regressiva, di [...] alle origini. Slamo a fine secolo [...] millennio. Slamo anche alla line della [...] delle Idee e dunque della [...] Noi siamo cresciuti studiando un [...] impianto [...] abbiamo una formazione [...] e viviamo in una storia [...] ha abolito le idee, non nel senso che non [...] lascia vivere, ma nel senso che non si organizza [...] attorno ad esse ma attorno [...] delle azioni. Credo che Ira due [...] saranno più idee ma la tecnica per [...] ancora il coraggio di dire: tendo solo [...] sviluppo, non ho altri fini. E allora si ammanta [...] sono le maschere della [...] vergogna. OGGETTI SMARRITI PIERGIORGIO BELLOCCHIO Protagonista [...] nel romanzo sulle «persone normali» Busi senza [...] Parlare [...] Aldo Busi sta diventando difficile. Preciso subito, a scanso di [...] che non è la [...] immagine pubblica a fare ingombro. Quel suo esibizionismo cosi [...] cosi plateale e provocatorio [...] resto ingannare troppo: quando [...] di sè diviene tanto [...] che a [...] è qualcosa di non [...] contrario. Se insomma Busi va [...] cerca di scandali, è per dissimulare e [...] desiderio [...] amato che rasenta il [...] non serve, se non eventualmente agli scopi [...] di [...] e comunque con la [...] a che vedere (desta semmai rammarico che [...] di [...] le [...] Busi abbia coinvolto [...] Boccaccio: la [...] «in italiano d'oggi» del [...] è episodio tutto da [...]. Parlare di Busi è [...] gli anni, si direbbe che il divario [...] che egli possiede e la qualità dei [...] crescendo. Volendo [...] con una formuletta, si [...] siamo di fronte a uno scrittore di [...] sta mettendo nella condizione di scrivere solo [...] ipotesi, che a lui più che ad [...] premere di scongiurare. Alla luce [...] suo romanzo -Le persone normali [...] sembra di [...] dire che le migliori doti [...] cui Busi [...] sono due. Innanzi tutto capacità di [...] per lo più giocata in chiave di [...] spinta lino a un sarcasmo feroce, ora [...] in un dolente patetismo, [...] più efficace, quanto più [...]. In secondo luogo, un MARIO [...] istintivo per i dettagli, [...] solo) visivi, che [...] quando si tratta di [...] guizzi [...]. Busi è un superbo [...] caricaturista: coglie con esattezza gesti, pose, voci, [...] infilza prontamente sulla carta; posto di [...] a soggetti statici, agisce [...] particolari, ora dilatando iperbolicamente i [...] al limite del parassimo [...]. Il suo sguardo nervoso [...] non concedere tregua alle cose: le percorre, [...] punzecchia, le stravolge; finge di arrestarsi alla [...] si stanca di interpretare e di giudicare, [...] vivace estro linguistico al servizio di un [...] moralismo. Dove invece Busi accusa [...] costruzione di una vicenda narrativamente consistente e [...]. Se stessimo parlando di [...] o ingenuo, potrem-mo supporre che lo squilibrio [...] eccesso di impulsività: che cioè la bravura [...] prosatore intralci il compilo del [...]. Ma Busi non è [...] inesperto: e allora sorge il dubbio che [...] (rase e della pagina siano [...] chiamate a surrogare le [...]. Se questo è il [...] Busi stia commettendo un errore. I problemi di invenzione [...] non si possono in alcun modo aggirare, [...]. In prima Ma Stalin [...] il romanzo si presenta [...] di personaggi (ospiti, pazienti, inservienti) con i [...] instaura un ambiguo rapporto di connivenza, [...] le cure e le [...] In [...] battuta, dal ritratto [...] -cioè da una congerie [...] apparenze, futilità -emerge una serie di «romanzi [...] segreta di ciascuno di quei personaggi: un [...] piccole e grandi miserie, che dimostra quanto [...] di cinismo, di abiezione: quanto mostruosa, insomma, [...] delle persone cosiddette «normali». [...] è ben pensato, ma [...] insoddisfacente. Il difetto non sia [...] pur vistoso, fra i due momenti -troppo [...] troppo succinta e schematica la rivelazione dei [...] -quanto nel fulcro stesso del romanzo, cioè [...] Karl [...] ha fama di essere [...] del secolo. Svizzero, figlio di un [...] esercitò per olire un decennio il ministero [...] comunità, vivendo a contatto con i problemi [...]. In più occasioni si [...] operai, [...] le lotte salariali (nel [...] al partito socialdemocratico). Fu poi docente di [...] università tedesche di [...] e Bonn. Alla presa del potere [...] Hitler, [...] col plauso e il consenso delle chiese [...] lanciò [...]. Intorno a lui si [...] nucleo di dissidenti, che il 31 [...] 1934 si espresse pubblicamente [...] Professione di fede di [...] (dal nome del paese, [...] dove II documento fu [...]. Il testo, che affermava [...] cristiana dal potere politico, suonava condanna [...] nazista e incitava alla [...] soprattutto di [...]. Tra gli esponenti più [...] gruppo, che si chiamò «chiesa confessante», vanno [...] c [...] entrambi deportati in campo [...] primo pagò con la vita, il secondo [...]. [...] privato della cattedra e [...] Germania, si stabili a Basilea, dov'era nato nel [...] mori nel 1968, continuando il suo magistero [...]. I testi fondamentali della [...] sono [...] ai Romani, commentario del [...] Paolino, [...] la Dogmatica ecclesiale. In italiano, [...] si trova pubblicato presso [...] Feltrinelli, Bompiani, [...] Marietti, Paoline, Dehoniane, [...] Utet, [...] Book, La Locusta. Anche solo accennare alla [...] «teologia della crisi», alla «teologia esistenzialistica», richiederebbe [...] che questa nota e soprattutto una competenza [...] è [...] dal possedere. A meno di ricorrere [...] delle enciclopedie tascabili, che sono quanto di [...] frustrante per un lettore desideroso di sapere. Voglio invece suggerire un libro [...] rappresenta un primo approccio per una corretta [...] del pensiero di [...]. È una scelta di [...] semplicemente Antologia, a cura di Emanuele Riverso, [...] da Bompiani nella collana «Il Portico». Il Catalogo dei libri [...] registra, segnalando che è stata ristampata nel [...]. Anche se non ricordo di [...] più visto in una libreria da almeno [...] anni, non si tratterebbe precisamente [...] un libro «smarrito». Il lettore che da questa [...] sarà indotto a [...] dovrebbe riuscirci. Un protagonista che assomiglia [...] Busi, [...] è Busi; ecco, [...] sia il punto. Busi poteva felicemente impostare [...] su una propria controfigura finché aveva da [...] una giovinezza singolari, irregolari, avventurose o quanto [...] a caso, a proposito dei suoi primi [...] (1984) e Vita standard di un venditore [...] ( 1985) -si parlò di una vena [...]. [...] -o [...] -costituivano allora, per [...] scrittore bresciano, una risorsa; [...] perchè la condizione di letterato, di intellettuale [...] scarsa e frusta materia [...] narrativa. E infatti fa benissimo [...] «configurare destini altrui», come [...] dice. Il punto è che [...] vite di altri (le vite vere e [...] evitare di sovrapporre il narratore al narrato. Cosa che in [...] libro avviene con una frequenza [...] irritante. Beninteso, non si chiede [...] Busi [...] applicarci a un tipo di narrativa scevra [...] o documentaria, che è [...] gusto e al suo ingegno. Ma si può benissimo [...] racconto una forte torsione soggettiva senza [...] alter ego narrante pervicacemente [...] pezzi, per lo più estratti dalle opere [...] alcuni dei punti di fondamentale importanza e [...]. Tra i pezzi «autonomi» [...] molto bello, su Mozart, manifestazione vivente e [...] di Dio (d'altronde, per chi creda in Dio [...] Dio si esprima [...] quale prova migliore della [...] Mozart?). Un altro scritto «autonomo», [...] anche il lettore più refrattario alla teologia, [...] Chiesa tra [...] e [...] del 1949, che vuol [...] alle pressioni [...] pubblica occidentale, e delle Chiese, [...] contro [...]. [...] respinge quello che giudica [...] la borsa o la vita! Dovei e dei cristiani [...] di collaborare a questo stato di tensione», [...] vittime e «difendere gli interessi di Dio [...]. [...] della Chiesa deve riguardare [...] della retta fede», che non ha niente [...] con la guerra fredda. Questa «fede», la Chiesa deve [...] «per [...] annunziare con buona coscienza alle [...] parti». [...] punto dello scritto è tornato [...]. Anche nel 1949 [...] chi equiparava nazismo e comunismo. Mentre tutti i progetti [...] «chiaramente irrazionali e criminali», prosegue [...] che è stata iniziata [...] Russia [...] rappresenta, malgrado tutto, [...] costruttiva, anche se è [...] sporche e sanguinanti e con un metodo [...] disgusta. Essa è sempre la [...] problema, che anche per noi è urgente [...] che noi, con le nostre mani pulite, [...] debitamente affrontato: la questione sociale». È [...] del protagonista, [...] esemplata su quella [...] che credo dipenda in ultima [...] strutturale del romanzo. Da [...] dunque, occorrerebbe che Busi [...] di respiro narrativo che [...]. Certo, è probabile che non [...] mai romanzi [...] e fin [...] nulla di male. Ma se non irrobustisce [...] suoi libri rischia di appiattirsi su una [...] satirica e di costume, un po' come [...] Arbasino [...] -e con la zavorra [...] eroe affetto da un [...] non rende ragione alle sue autentiche capacità [...]. Non so se il [...] Busi, il suo «quinto romanzo da vivo», [...] requisiti, Ma anche se cosi fosse. Può darsi che a [...] -dal primo, quindi, «in morte di Aldo» -Busi [...] quel tanto di discrezione che si conviene [...] vena migliore. Lo scialo di sè [...] da vivi. Peggio : da vivi, [...]. Aldo Busi« Le persone [...] (La [...] di Uscio)», Mondadori, [...]. /// [...] /// Aldo Busi« Le persone [...] (La [...] di Uscio)», Mondadori, [...]. (0)
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