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Pagina da Preview Biblioteca Digitale--Pagina de «l'Unità-Unità 2-Nazionale del 1998»--Id 3314425543.

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Insieme a «civilizzazione» è [...] descrivere il corso delle cose umane che [...] che sia possibile e molto desiderabile un [...] il meglio, che ci sia un [...] che ci sia chi arriva puntuale e [...] ritardo (e [...]. Le differenze tra [...] che ha gli antibiotici [...] non ce li ha, le distanze tra [...] si moriva per le epi-demie di stagione [...] do-ve si sta imparando a curare anche [...] sono opinioni, sono realtà materiali, scientifiche, eco-nomiche, [...] evi-denza. Quanti re e imperatori [...] loro potere in cambio di una cura [...] è pas-sata [...] mitica del Progresso come [...] eventi verso la infinita perfettibilità della specie [...] la certezza che le magnifiche sorti siano [...] un mac-chinismo metafisico; [...] che [...] e i suoi amici [...] loro «aspettative crescen-ti», ma [...] neanche noi: modernità è un mo-do di [...] della [...] terreno comune [...] diver-si. Non dice forse tutto [...] interessa per valutare un gover-no, un regime, [...]. [...] rassegna [...] teorie della modernizzazione una impo-stazione [...] è segnata da un pre-giudizio a favore di questo [...] («La modernizzazione», Later-za, [...]. È giusto prendere in [...] «culturali» al concetto di moder-nizzazione, come quelle [...]. Il filosofo canadese tra [...] nei confronti dei princìpi della modernizzazione ha [...] che quando guardia-mo al [...] attuale e quelle del [...] altri [...] noi siamo «prigionieri del [...] adi-re viziati dal punto di vista di [...]. ///
[...] ///
Queste differenze vanno maneggiate [...] si [...] il divario [...] la società italiana e [...] le campagne inglesi e quelle [...]. E così [...]. Martinelli aiuta il lettore [...] in modo che sia chiaro che i [...] di modernizzazione non so-no materia volatile come [...]. Eccone [...] della scienza e della tecnologia [...] fonte primaria della crescita economica e del cambiamento so-ciale, [...] fonda-ta su macchine ed energia mecca-nica, il formarsi di [...] mercato ca-pitalistico globale, la differenzia-zione e la specializzazione delle [...] sociali, [...] della mobilità sociale, la [...] religioso, [...] la privatizzazione della vita familiare, [...] sviluppo dei [...]. Detto questo, però, non [...] unica conclusione circa la natura di questa [...]. Anzi ci troviamo di fronte [...] campo accidentato dove le teorie sociali [...] le loro armi dialettiche e [...] alla ricerca di una prospettiva unitaria. Viene subito a fuoco [...] modernizzazione e democratizzazione hanno una parentela importante [...] rapporto non è univoco. La mo-dernizzazione qualche volta [...]. Se un carattere politico [...] era per Max We-ber quello della razionalizzazione [...] dello stato, questa non è avanzata sempre [...] dimostrato regimi comu-nisti, fascisti, [...]. Ci sono approcci che [...] economico e tecni-co, altri che insistono sul [...] e innovazione, e al-tri ancora che mettono [...] la funzione degli «attori» della modernizzazione, cioè [...] e intellettuali che guidano [...] dai vincoli [...]. Tra le molte prospettive [...] con maggiore forza quelle che sono corroborate [...] e comparative e da elementi di analisi, [...] Moore, il cui modello [...] percorsi verso il mondo moderno: la via [...] (Inghilterra, Francia, Stati Uniti) quella della rivoluzione [...] (Italia, Germania, Giappo-ne) e [...]. La teoria del grande sociologo [...] identifica i tre requisiti essenziali della modernizzazione: il crearsi [...] un equilibrio tra [...] al potere e di patto [...] so-vrano e vassallo, fondamentali per il costituirsi della democrazia), [...] commercializzazione [...] ad opera [...] una autonoma borghesia indu-striale. Accanto a questa Martinelli [...] teorie della mo-dernizzazione, basate su una vasta [...] quelle di [...] e di [...] e vi con-trappone le [...] dei Jameson, dei [...] processi che mettono in [...] come la frammenta-zione sociale, [...] del lin-guaggio, il caleidoscopio [...] la preminenza dei consumi sulla produzione, [...] degli stili di vita, [...] localismo. Tutti temi in-teressanti e [...]. La simpatia [...] sembra andare piuttosto ai critici [...] prospettive [...] a quel tipo di teorici [...] il più impor-tante dei quali è Jürgen [...] che vedono in una matura [...] rendere [...] progressi ma anche dei suoi [...] e delle sue tremende de-viazioni, [...] più solido per una concezione [...] società capace di far fronte agli [...]. La bivalenza della modernità [...] dal tedesco Ul-rich Beck (autore de «La [...] testo concepito dopo [...] da Anthony [...] da Alain [...] e [...] Marshall Berman, per il [...] modernismo del passato può [...] il senso delle [...]. Queste possono aiutarci a colle-gare [...] nostre vite a quelle di [...] trauma della modernizzazione a migliaia [...] chilometri di distanza, in società radicalmente diverse [...] persone che [...] vissuto cento e più anni [...]. Per lui come per [...] è decisamente troppo pre-sto [...] modernità, come vorrebbero i [...] e i [...]. Ed è proprio [...] del moderno a [...] ap-prezzare come «progetto [...] per [...] lo sviluppo capitalistico in modo [...] compatibile con le promesse razionali [...]. La rapida rassegna di Martinelli [...] dove comincia la discus-sione dei nostri giorni, [...] di mettere in [...] politica. È un buon punto [...] che cerca di valutare le proposte, di [...] ba-se alla visione di modernità che [...]. Giancarlo Bosetti [...] 3. Si fa presto a [...] Le rivelazioni di Bryan Magee [...] del filosofo e sulla [...] ad accettare dissensi [...] pugile del pensiero non [...] del carattere BRUNO [...] LA RIVELAZIONE non è [...] ma nemmeno sconta-ta: [...] aveva un caratte-raccio. Anzi era «intollerante». E coltivava un socratismo [...]. Amava discutere accanita-mente, sinché [...] non rimaneva tramortito, confes-sando di [...] torto. Un vero pugile del [...]. [...] di [...] costituiva «la più flagrante violazione [...] spirito liberale difeso nei suoi scrit-ti». E che il teorico del [...] aveva [...] alle critiche, mostrandosi incapace di [...] e accettare il disaccordo. Di [...] racconta sempre Magee, il so-prannome [...] «liberale totalitario», [...] alla London [...] di Londra, dove più [...] aveva [...] con [...] ossidrica», i malcapitati che [...]. Nel commentare la notizia [...] «Corriere» [...] ieri Riccardo Chiaber-ge notava con qualche ragione: [...] può pure permettersi qualche [...]. Mentre poi non meritereb-be [...] si conce-de queste licenze senza essere [...]. Nondimeno una [...] la «rivelazione» di Magee ce [...] mette. E visto che sia-mo [...] «revisionismo» [...] su. La prima considera-zione è [...]. Perché mai ad un [...] sarebbe poi lecito [...] vi-rulenti nel discutere? Se [...] finirebbe nella retorica degli [...] superiori alla massa e [...] maltrattare (con parole o peggio) i comuni [...]. Un tal genere di [...] il genio di Nietzsche, uomo non meno [...] finì col parlare ai cavalli, prima di [...]. E poi era-no proprio [...] a concepire il [...] come mor-sa. Per non [...] dei demagoghi, antichi o [...]. Insomma, un pessimo esempio [...]. Ma [...] questioncella, che forse non si [...] liquidare con [...] di spalle come fa Chiaber-ge. Cioè: e se [...] di [...] fosse la spia di qualche [...] del suo stesso pensiero? Sì, perché [...] ascoltare non è solo un [...] di buona creanza, ma una regola epistemologica. Significa non [...] a sillogizzare, o a [...] sia pur impeccabilmen-te [...] previa falsificazione [...]. Ascoltare vuol dire [...] le cose. [...] cogliere [...] qualcosa che a tutta prima [...] sfug-ge. E rendere così giustizia [...] esso un [...] che pure richiede di [...]. [...] discutere significa interpreta-re, [...] mettendo tra parentesi le proprie [...]. In-fondo è questa la [...] metodo sperimentale. Spesso inve-ce [...] asseverava. Lasciandosi sfuggire molte cose, [...] in-teressavano. Ad esempio, [...]. [...] che vive di ambivalenze [...]. [...] a [...] non serviva alcuna [...] ma solo ferree congetture analiti-che. Per non dire di [...] di Platone, Hegel e Marx. E infine, un certo autoritarismo [...] anche nella [...] proposta [...] obbligatoria una [...] per fare Tv. E allora gloria al suo [...] rigoroso e coerentemente demo-cratico. Ma non chiudiamo gli [...] certe pecche. Che for-se non erano [...] di carat-tere. ///
[...] ///
Che for-se non erano [...] di carat-tere.

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Il sistema condivide già oltre settecentomila Entità Multimediali, di cui gran parte afferenti alla Biblioteca digitale.

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La digitalizzazione/elaborazione dal cartaceo alla Biblioteca Digitale, relativamente all'emeroteca riguarda (in parentesi quadra consistenza detenuta ed altre annotazioni; * ove lavorazione tuttora in corso):

Periodicità non quotidiana


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Cinema Nuovo [serie quindicinale 1952-1958]

(193)

Città & Regione [1975-1976*]

(191)

Civiltà cattolica [1850-2000*]

(145)


(199)

Interstampa [1981-1984*]

(199)

Marxismo Oggi [1988-1991*]

(198)

Nuovi Argomenti [1953-1965]

(184)

L'Orto [1937]

(162)

Paragone. Arte [le serie dirette da Roberto Longhi, 1950-1970]

(192)


(187)


(205)

Rinascita [1944-1962 mensile, 1962-1989* settimanale, marzo 1989 numero 0 direttore Franco Ottolenghi, 1990-1991* Nuova serie direttore Asor Rosa]

(88)

Teatro in Europa [1987-1997*]

(204)

Vita cecoslovacca [1978-1984*]


(204)

Quotidiani

Avanti! Quotidiano del Partito Socialista Italiano [1943-1990* edizioni di Milano e Roma]

(204)

Brescia Libera [1943-1945]

(160)

Granma. Organo oficial del Comite Central del Partido Comunista de Cuba [1965-1971*, 1966-1992 riduzione del Resumen Semanal]

(193)


(206)

Ordine Nuovo [1919-1925]

(64)

Corriere della Sera [1948* annata completa «Nuovo Corriere della Sera»]

(196)

Umanità Nova [1919-1945]

(170)



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Eventuali segnalazioni dei propri interessi potranno influire sulle priorità di lavorazione. Per un elenco di tipologie differenti (monografie, enciclopedie, materiale discografico e non book material) o delle consistenze minori, oppure per informazioni sul prestito bibliotecario/interbibliotecario: .