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Parliamo, insom-ma, [...] rupestre. Si trat-ta, ovviamente, di [...] il colore delle pareti delle grotte era [...] con i colori naturali, ricavati dalla [...] da quei primissimi pittori. Chissà se la prevalen-za [...] nero, nelle arti che riproducono [...] la realtà, nasce da [...]. Quel che è certo, [...] bian-co e nero o comunque la mo-nocromia [...] deri-vazione artistica della foto-grafia: ci sono anche [...]. Ad esempio, nelle decorazio-ni [...] o comunque in tutto ciò che è [...] secoli e secoli prima [...]. Cloruro, ioduro e bromuro: la [...] tecnologiche (cinema [...] che passa attraverso varie invenzioni. [...] e [...] cominciano a [...] ma si può da-tare il [...] inizio al 1840, con [...] con il passaggio da ne-gativo [...] positivo. La fotogra-fia [...] e nero si [...] cloruro e ioduro [...] soprattutto) di reagire alla luce, [...] la fotografia [...] su una pellicola a strati. È [...] il cinema, e in segui-to [...] scoperte tecniche le-gate [...] alla televisione, fi-no allo schermo [...] compu-ter) nascano in bianco e nero [...]. Maè [...] Il cinema prima del [...] Molti [...] che il colo-re abbia ucciso il cinema, [...] delle [...] dei vecchi film imposti [...] Ted Turner) a fini televisivi. Pochi sanno che già [...] spesso, erano colorati a mano o foto-grafati [...] con vari colori finalizzati alle [...] in blu, gli interni [...]. Volendo individuare i grandi «Geni» [...] e nero, [...] può che essere fa-ziosi. [...] almeno tre: [...] operatore di Welles per «Quarto [...] Karl [...] il maestro [...] tedesco (Lang, [...] poi regista di horror [...] Tissé, sovietico, [...] di [...] e scusate se è po-co. Scorsese, Allen, Spielberg: il [...] Il technicolor nasce ufficial-mente nel [...] con il film hol-lywoodiano [...] di [...] (dalla «Fiera delle vanità» [...] Tha-ckeray). Pian piano, invase il [...] rimpianti. Oggi, ogni tanto, il [...] torna per scelta estetica di grandi registi: Wenders, Scorsese, Woody Allen, lo Spielberg di [...]. Scegliamo, anche [...] arbitrariamente: Gordon Willis, il [...] «Zelig» che aiuta Woody Al-len a ricostruire [...] New York anni [...] in un bianco e [...] sporco, sgranato, «rovinato». Una fotografia che sembra [...] colore ed è, di [...] poeti-ca. Vive a [...] della Mi-cronesia, e lavora soprattutto [...] not-te, quando la luce intensa non può [...] più. I suoi occhi soffrono [...] completa, detta anche acromatopsia. In parole sem-plici, [...] non vede i colori. Il mare in cui [...] mare di grigi, anche se per lui [...] parola senza [...]. A [...] il [...] non è solo. Su settecen-to abitanti [...] (compresi i suoi quattro figli) [...] della [...] stessa malattia. Un abi-tante su dodici. Nel resto del mondo [...] uno su trentamila. Questa concentrazione incredibile ha attirato [...] co-me Oliver [...]. Per capire -come scrive [...] dei senza colore -«come [...] il mondo per chi [...] ai colori». Una curio-sità che avrebbe [...] verità, molte menti: i colori hanno attratto [...] fi-losofi e linguisti da sempre. Ed ognuno ha cercato [...] di un fenomeno apparente-mente semplice: perché percepia-mo [...] colori? Negli anni si sono succedute teorie [...] «oggettiva» di Newton, se-condo cui la nostra [...] era determinata dalla velo-cità con cui si [...] della luce, a quella «soggetti-va» di Goethe, [...] co-lori come categorie formali della mente. Su tutto troneggia da [...] che la griglia per-cettiva dei colori è [...] parte [...] del mondo: basti pensare [...] gli esquimesi hanno 13 parole differenti per [...]. [...] dunque, si avventura in questo [...] vivente. Ad [...] ci sono altri due me-dici: Bob, un oculista, e Knut, un fisiologo affetto [...] da acro-matopsia. Non sappiamo se [...] sia riuscito a capire [...] colore, è certo però che il racconto [...] è, come sempre, affascinante. [...] con il [...] (così viene definita in [...] Pacifico la condizione di chi non percepisce [...] subito. Appena scesi [...] i tre viag-giatori vengono [...] frotta di bambini che strizzano gli occhi [...] palpebre per ri-pararsi dalla luce del giorno: [...] di questa malattia. Gli occhi di questi [...] di coni, le cellule specializzate nel-la percezione [...] e dei colori. Perciò per vedere sono [...] affidamento solo sui bastoncelli, cellule estremamente sensibili [...]. Quando la luce è [...] bastoncelli, senza la mediazione dei coni, vanno [...] e non funzio-nano più. È per questo che [...] sole abbaglia i loro occhi. Un bel problema per [...] a pochi chilometri [...]. Una visione così limitata [...] handicap. E in effetti, [...] dei senza colore, i [...] spesso rimangono senza lavoro (perché non possono [...] cala il sole), non si sposano (perché [...] possano trasmettere ai figli la loro anomalia), [...] non riescono a vedere ciò che scri-ve [...] lavagna). Eppu-re, non tutti vorrebbero [...] condizione. Quando i me-dici venuti da [...] distribui-ranno gli occhiali da sole a tutti gli [...] una vecchia si rifiu-terà di [...]. Il fatto è che [...] colore non è solo una perdita. A volte è addirittura una [...]. Quando Knut arriva [...] è affascinato dalla vegeta-zione. Come mai su [...] si con-centrano tante persone affette [...] La spiegazione del fe-nomeno permette [...] di fare una lunga digressione [...] geo-grafia e la storia [...]. [...] è un atollo corallino: la [...] al-tezza sul livello del mare raggiunge a mala pena [...] tre metri. Quando arriva un tifone, [...] via. Case, alberi, piantagioni, persone. Fu durante una di queste [...] naturali, nel 1775, che gli abitanti [...] passarono da ol-tre 1000 persone [...] venti. Dopo so-lo qualche decen-nio, [...] risalita a 100 in-dividui. Un notevo-le sforzo riprodutti-vo. Ma a che prezzo? Caratteri [...] tempo rari comin-ciarono a diffonder-si a causa [...] consangui-nei e, alla quarta ge-nerazione, compar-ve una [...] cui imparare a convi-vere: [...]. Convivere con una «diversità» è [...] che, probabilmente, accomuna la prima e la seconda parte [...] li-bro di [...]. [...] arriva [...] di Guam chiamato da un [...] che si è installato lì da alcuni anni per [...] un mistero. Gli abitanti di questa [...] una ma-lattia che si manifesta in due [...] ugualmente terribili. La malattia viene chiamata [...] e può esplodere improvvisamente [...] tempo alla paralisi completa o ad una [...] par-kinsonismo, con tremori e, spesso, demenza. La cosa curiosa di [...] che, nonostante venga studiata da molti anni, [...] si sa nulla: non si sa come [...] sia la causa che la deter-mina. Si pensava che la causa [...] nel fatto che gli [...] mangiano una determinata pianta (e [...] approfitta di questa ipote-si per [...] andare ad una lunga discettazione di botanica), ma [...] è caduta. Non si sa perché [...] persone di una certa età. Né perché si ma-nifesti [...] diversi. La scienza ha subìto [...] Guam [...] scacco notevole. E tuttavia, la me-dicina [...] Guam [...] qualcosa da im-parare. La storia di [...] vale per tutte. [...] è una donna malata da [...] anni e or-mai prossima alla fine. Completamente para-lizzata, ma vigile. [...] non può parlare, a [...] respira. Ma al suo letto, [...] ore [...] parenti, amici vicini: entrano, [...] giornale, le raccontano le ultime novità, la [...] dei pettegolezzi locali. Ai loro occhi [...] è comunque una persona. Quando visitai [...] -«pensai ai miei pazienti [...] New York affetti da sclerosi latera-le amiotrofica in stadio [...] in ospedali o case di cura, intubati, [...] a respiratori -a ogni sorta di aiuto [...]. Però sono terribil-mente soli, [...] evitati dai parenti, i quali non sopportano [...] quello stato e che (come il perso-nale [...] pensare a loro non come a esseri [...] a casi clinici ter-minali a cui vengono [...] cure possibili». Cristiana [...] Un mare Nuova Cronaca [...] Il mondo visto in bianco e nero [...] fra gli uomini «senza [...] È solo questione di [...] Il [...] Oliver [...] Team ROMA. E lui, di rimando: [...] a te piacerebbe avere una [...] a raggi [...]. Sapete cosa ho risposto? [...] grazie. Sto bene come [...]. Chi non vede i colori [...] nascita, così come chi non ha mai udito un [...] non vive la [...] condizione come una mancanza. Anzi, spesso, ha paura di [...] che si è creato. [...] di riacquistare la vista o [...] potrebbe [...] dire [...] di rinunciare alla [...] identità». [...] con il mondo dei [...] ha confermato [...] di Oliver [...] il mondo non ci [...] lo dobbiamo costruire a partire dal nostro [...] suoi errori), oltre che [...]. È per questo che [...] ricrea il suo universo in modo diverso [...]. Ad esempio, [...] per chi non percepisce questa [...] Lei ha scritto anche nel passato [...] che la appassiona partico-larmente? [...] sì. In fondo, la mia [...] ragazzo fu la fotografia a colori. Ma non saprei dire [...] questo interesse. Sicuramente il co-lore è [...] per me, ma non so se questo [...]. So, però, quando il [...] è in-tensificato: quando ho incontrato [...] che, in un [...] perso la capacità di [...]. La maggior parte della [...] resto, è determinata dal caso. Studio quello che mi accade: [...] bussa alla mia porta, [...]. [...] sosteneva che i [...] ad un contesto culturale e [...]. Anche le persone affette [...] il si-gnificato delle parole «rosso», «verde»? Sarebbe [...] a [...] con me. La gente [...] conosce i nomi dei colori, [...] metafore sui colori e al-cune regole [...] dei colori perché questo è [...] dal-la cultura dominante. Non diranno mai che [...] fanno riferimento ai colori, mentre hanno molte [...] le varie tonalità di grigio, la struttura, [...] altre carat-teristiche visive degli oggetti. /// [...] /// Nel libro rac-conto come un [...] di [...] decide se una banana sia [...] o no. Non si basa, ovvia-mente, [...] ma analizza [...] la struttura, la morbidezza, [...] fa staccandosi dal ra-mo. E ci porge un [...]. È verde, esclamiamo noi. [...] lui. /// [...] /// La nostra distin-zione basata sui [...] è grossolana. Dietro al suo giudizio, invece, [...]. La seconda parte del [...] svolge [...]. [...] persone gravemente ma-late. Sono uomini e donne [...] più a [...] a parlare, a respirare, [...]. Eppure ciò che colpisce è [...] mantengono il loro ruolo sociale. Questo vuol dire che [...] può avere conseguenze molto diverse a seconda [...] in cui si manifesta-no? «Qualunque sia la [...] il modo in cui la si vive [...] come gli altri si comportano. E con [...] intendo la comunità nel [...]. Un esempio calzante viene [...]. Chi è colpito da [...] improvvisi movimenti con le braccia e le [...] particolari degli arti che ricordano gli affondo [...] che spesso invado-no lo spazio dei vicini. In una socie-tà molto rigida [...] quella giappo-nese questi [...] essere per-cepiti come una terribile [...] sociale. Avere la sindrome di [...] in Giappone è uno [...]. Ho conosciuto personalmente una donna [...] che [...] suo figlio perché affetto da [...] malattia. Nella nostra società una [...] malattia grave o semplicemente vecchia è spesso [...] in istitu-to, insomma cacciata fuori dalla so-cietà. Un malato perde la [...] di morire. A Guam [...]. [...] dei senza colore di Oliver [...] Adelphi [...]. /// [...] /// [...] dei senza colore di Oliver [...] Adelphi [...]. (0)
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