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Pagina da Preview Biblioteca Digitale--Pagina de «l'Unità-Unità 2-Nazionale del 1998»--Id 3311735142.

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Dionne, stimato commenta-tore politico [...] Washington Post. Quelli che «sembrano solo [...] liberal, che Dionne sostiene sono riusciti, seppur [...] penetrare la loro filosofia di responsabilità collettiva [...] darwini-smo spietato della destra. Ma un [...] morti lo sono, altri-menti [...] per-ché ha ritenuto di dover giustifi-care la [...] nei grandi dibattiti politici. Se si pensa che [...] importante dei liberal è il senato-re Ted Kennedy [...] più popolari [...] di New York Mario Cuomo [...] leader della [...] Jesse Jackson, è chiaro [...] è un [...] disperata. Da candidato alla presidenza [...] Kennedy adesso agisce quasi da solo in un Senato [...] repubblica-ni e con una Casa Bianca demo-cratica [...] di un esercito che non [...] più. Cuomo si è ritirato [...] dopo la sconfitta eletto-rale del 1994, e [...] battezzato «Amleto [...] per la [...] indecisione politica, le sue [...] si sono drammaticamente ridotte fino ad annullarsi [...]. E Ja-ckson, che continua a [...] un [...] di masse a favore degli [...] positiva, e contro la riforma [...] ha per sempre perso [...] alleato dei neri -i bianchi [...] progressisti -, quando si è schierato con [...] reverendo Luis [...]. Resta in campo una [...] che hanno una posizio-ne dirigente al Congresso, [...] tutti Richard [...] il deputato del Missouri [...] sfidare Al Gore alle [...] Duemila. Ma la loro influenza [...] ora si esprime solo in un potere [...] con successi sporadici. Ma che vuol dire liberal [...] America? Nel discorso repubbli-cano, è una parola innominabi-le, la «L word», si usa solo [...] come per le parolacce. Per i moderati del [...] il presidente Bill Clinton, e che si [...] «New [...] sono gli [...] quelli che guardano [...] e sono ostaggi dei [...] soprattutto il sindacato. Una definizione più chiara, [...] di distan-za dalla polemica politica e utile [...] non americano che usa la parola «liberal» [...] la offre il politologo Theodore [...] nel suo libro «The End [...] Era». Esiste un «vecchio liberalismo» [...] e uno «nuovo». Il vec-chio è quello classico, [...] il cam-pione del [...] con una fi-losofia smithiana, libertario, [...] statale solo per difendere la [...] da com-portamenti chiaramente danno-si alla collettività e per garantire [...] legittimità dei contratti: il suo ideale è una società [...] «per» il rischio. Il nuovo liberalismo è progressista, [...] rappre-sentante di interessi settoriali, [...] il suo ideale è una [...] libera «dal» rischio. [...] spiega che il nuovo liberalismo, [...] dominante nel partito de-mocratico post anni sessanta, è assolutamente [...] e diverso dal socialismo, che non è mai esistito [...] questa parte [...] e tanto meno è una [...]. Ma tanto per capirci, [...] è meglio rap-presentato da un George [...] che è stato costretto [...] a destra dalla radicalizzazio-ne del partito repubblicano. Il nuovo da George Mc Govern, sconfitto clamorosamente nel 1972 da Richard Nixon, il Bran-caleone [...] di una coalizione di femministe, hippie e intellettuali [...] atlantico. Ted Kennedy non è [...] vogliono [...] i suoi rivali. Il suo ruolo, in una [...] minoritaria come il Se-nato eletto nel 1994, si è [...] a cercare di [...] la ridu-zione. Ha difeso [...] sani-taria ai poveri e [...] i fi-gli degli immigranti illegali da sanzioni [...]. Ha promosso [...] del salario minimo, e sponsorizzato [...] legge che per-mette al lavoratore dipendente di non perdere [...] sani-taria quando perde il posto. Si è battuto senza [...] i gay dalla discriminazione sul lavoro, e [...] ceduto solo sulla riforma del [...] di Clinton, che ha [...] desideri dei suoi colleghi de-putati liberal. Al Senato uno dei [...] è Paul [...] un professore del Minnesota [...] di sinistra [...] Jones definisce «il primo [...] sessanta eletto al Se-nato». A Washington lo chiama-no [...] per il suo voto [...]. La scorsa estate ha [...] del Mississipi per incontra-re le popolazioni più [...] sui passi del suo ido-lo, il senatore Robert Kennedy, [...] compì lo stesso viaggio [...] fa. [...] è di riportare il partito [...] sue radici nel New Deal [...] un obiettivo che dominerà il [...] sulle primarie del 2000 contro il «nuovo democratico» Al Gore. Preparandosi al 2000 Richard [...] che è leader della [...] Congres-so, ha cominciato a mostrare gli artigli [...]. A no-vembre ha contribuito [...] più grande vittoria sulla Casa Bianca di Clinton, [...] successo [...] della legge che conferi-sce [...] speciali sugli scambi commerciali inter-nazionali, il cosiddetto [...]. Lo scontro tra [...] e Clinton (ma soprattutto Gore [...] del 2000) è sul giudizio della economia [...] suoi valori. Mentre Gore parla della [...] esalta i leader delle nuove tecno-logie, con [...] chi cerca di [...] giù la nazione per [...] perda», [...] invece si preoccupa di [...] della globalizzazione [...]. La [...] opposizione al fast [...] è stata anche [...] delle politiche nazionali a difesa [...] sicurezza dei lavora-tori, dei diritti sindacali, degli standard ambientalistici [...] dei li-velli di reddito. Gli elettori di [...] non sono collegati [...] e non frequentano i [...] computer. Il Washin-gton Post ha [...] Gore rappresenta i vincitori, [...] quelli che lottano per [...] e [...] i perdenti, una semplificazione [...] bene le differenze. [...] fu eletto la prima [...] co-me moderato, ma più tardi si è [...] leader dei li-beral, costruendo solidi rapporti con [...] partito, che è in gran misura la [...] al Congresso con il loro staff. Quando si presentò alle [...] 1988, ot-tenne [...] della maggio-ranza dei suoi [...]. Ma non ce la [...] su [...]. Adesso la [...] influenza più soli-da è quella [...] i sindacati. Di Clinton è stato [...] riforma sanitaria, un nemico fe-roce sul trattato [...] e del pareggio del bilan-cio, «un bilancio [...] -disse al momento del voto -un deficit [...] giustizia sociale e fiscale, e soprattutto di [...]. E non ama affatto [...] alla Cina, una scelta eco-nomica [...] commerciale che nega [...] dei diritti umani, patentemente violati [...] regime di Pechino. [...] vaga [...] stabilita con il suo corrispondente [...] Senato, il lea-der della minoranza democratica Tom [...] del South Dakota. [...] è un liberal favorevole [...] ma si è schierato costantemente dalla parte [...] Casa Bianca in tutta la legislazione economica, dal bi-lancio [...] qualche modo collocandosi più vicino ai [...]. Da ultimo David [...] deputato del Mi-chigan e [...] democratica al Congresso, è un liberal sui [...] un [...] che segue la filo-sofia [...] ed è contrario [...]. A tutti questi leader manca [...] per diventare personaggi di rilievo nazionale, che sia una [...] oratoria alla Cuomo o Jackson, oppure una presenza forte [...] te-leschermi che li faccia notare: [...] non ha [...] visibili, [...] par-la troppo piano, e [...] non sorride mai. Forse per sedurre le [...] farebbero meglio a rivolger-si a Paul Newman, [...] anni è [...] della rivi-sta di sinistra The [...] e da [...] vi pubblica una [...] rubrica di commento politico. Ma il suo cavallo [...] decenni è stato il disarmo, e la [...] fredda lo ha un [...] spiazzato. Anna Di [...] saga I Kennedy in [...] Da sinistra a destra in prima fila Patricia, Rose [...] il piccolo Edward, il patriarca Joseph, Kathleen, Eunice [...] Rosemary dietro John, Jeanne e Robert [...] Kennedy La Polemica Il [...] un mito ma un serio movimento politico Il [...] Michele Serra, [...] e diversi altri giornalisti [...] vari giornali, hanno un [...] sbeffeggiato la fa-miglia Kennedy [...] nuovo lutto. Serra -riprendendo una definizione di Romagnoli (La Stampa) -ha definito i Kennedy gli [...] i [...] e ha detto -riassumo e [...] -che sono un [...] come [...] sempre esagerata, sem-pre irresponsabile, un [...] cafona. Non sono [...] e provo a spiegare perché. Lasciamo stare [...] perché una discussione su un [...] così sarebbe piuttosto complessa. Parliamo dei Kenne-dy. A me dava fastidio, [...] un certo eccesso di [...] che pervadeva la sini-stra. Sembrava che i Kennedy [...] e non quei discussi personaggi che sono [...]. Specie il più importante [...] John, che è stato presidente degli Stati Uniti, [...] diversi meriti da rivendicare e diverse colpe [...]. Adesso però mi infastidisce [...]. I Kennedy -come recentemente [...] Pasquino [...] questo giornale -sono una famiglia molto nume-rosa, [...] la legge della statistica, hanno molte probabili-tà [...] le loro fila dei gran mascalzoni e [...]. E così è. Alcuni di lo-ro, addirittura, [...] stesso manigoldi e missionari. Forse lo stesso Michael [...] di violenza sessuale e ca-po di una [...] beneficenza. Il «New York [...] di venerdì pubblica [...] di una ventina di Kennedy, [...] che svolgono con grande profitto [...] da tutti stimati -il proprio la-voro in diverse parti [...]. [...] Kathleen, vice-governatore del Maryland, odiata [...] destra ma amatissima dalla povera gente del suo stato; [...] av-vocato dei diritti umani; [...] Max, [...] giudice di Fila-delfia; [...] Elizabeth, la più giova-ne delle [...] di Bob, attivissima nelle organizzazioni di difesa del-le donne [...] di lotta [...]. E tantissimi altri, commercianti, [...]. Tutti ragazzetti senza scrupoli? Io [...]. E del resto la [...] di Ted Kennedy, il fratello di John [...] Bob, [...] sarà ricordata da-gli americani solo per la [...] ma anche per i [...] Senato. Kennedy è stato uno [...] e seri legislatori americani, e le leggi [...] favore dei po-veri e delle minoranze e [...] suo lavoro Nel [...] alle elezioni per il [...] New York, Mario Cuomo -figura [...] della sinistra americana -fu [...] repubblicano [...] per un pugno di [...]. Gli esperti spiegarono che [...] Cuomo [...] mancato il voto di [...] cioè del ghetto nero, [...] dei principali luoghi del [...] politico americano. Se [...] votato, Cuomo avrebbe vinto, [...] vinto aveva ottime probabilità di diven-tare il [...] Clinton. Ma fu sconfitto perché [...] aveva deciso di non [...] lui. Come mai? Questo, ora, importa [...]. È invece interessante sapere [...] ad [...] erano state annullate dagli [...] seguente scritta: «Kennedy». Il giorno dopo andai [...] girovagai nei mercati e [...] chiesi alla gente perché molti di loro [...] scheda scrivendo Ken-nedy. Risposero: «Perché i Kenne-dy [...] che hanno sempre difeso noi neri. I neri o votano [...] votano Kennedy». Da quel giorno mi [...] il [...] non era solo un [...]. Anzi, non era per [...] era -ed è -una corrente politica piut-tosto [...] finirà solo perché uno dei Kennedy è [...] Colorado giocando con una bottiglia sulla neve ghiacciata. Piero Sansonetti del fratello [...] finisse. Ma anche lui non [...] sorriso triste di lei, a quella dolce [...] bisogno di amore e di compren-sione. [...] altra storia drammatica, fi-nita con [...] funerale. E altro, ancora altro, [...] vento di [...] che non ha mai [...] sulla più nota e famosa famiglia ameri-cana. Jacqueline, a cinque anni [...] marito, si era ri-sposata con [...] greco Onassis che tutti [...] Kennedy, [...] la vecchia Rose, chiamavano «la bestia». Al clan, quelle nozze non [...] mai andate giù. Era sem-brato che Jacqueline, [...] di «Ari», avesse come profanato e involgarito [...] una favola che aveva incantato [...] e il mondo. E allora era stata [...] e applicata la pu-nizione. Su ad [...] accanto al presidente, è [...] la moglie, ma il nome di lei, [...]. Gli Onas-sis vorrebbero che, [...] dei Kennedy, fosse messo an-che il loro. Jacqueline -dicono -è stata [...] «Ari». I Kennedy, invece, non [...]. Così, almeno fino a [...] sulla tomba del-la [...] più famosa del mon-do, [...] niente. Dav-vero una storia infinita, [...] quella di questa «dina-stia» di bostoniani. Speriamo che il gran [...] abbia pietà di tutti [...] per un [...] decida di fermarsi. ///
[...] ///
Speriamo che il gran [...] abbia pietà di tutti [...] per un [...] decida di fermarsi.

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Il sistema condivide già oltre settecentomila Entità Multimediali, di cui gran parte afferenti alla Biblioteca digitale.

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La digitalizzazione/elaborazione dal cartaceo alla Biblioteca Digitale, relativamente all'emeroteca riguarda (in parentesi quadra consistenza detenuta ed altre annotazioni; * ove lavorazione tuttora in corso):

Periodicità non quotidiana


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Cinema Nuovo [serie quindicinale 1952-1958]

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Città & Regione [1975-1976*]

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Civiltà cattolica [1850-2000*]

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Interstampa [1981-1984*]

(198)

Marxismo Oggi [1988-1991*]

(197)

Nuovi Argomenti [1953-1965]

(183)

L'Orto [1937]

(161)

Paragone. Arte [le serie dirette da Roberto Longhi, 1950-1970]

(190)


(185)


(203)

Rinascita [1944-1962 mensile, 1962-1989* settimanale, marzo 1989 numero 0 direttore Franco Ottolenghi, 1990-1991* Nuova serie direttore Asor Rosa]

(86)

Teatro in Europa [1987-1997*]

(203)

Vita cecoslovacca [1978-1984*]


(203)

Quotidiani

Avanti! Quotidiano del Partito Socialista Italiano [1943-1990* edizioni di Milano e Roma]

(203)

Brescia Libera [1943-1945]

(159)

Granma. Organo oficial del Comite Central del Partido Comunista de Cuba [1965-1971*, 1966-1992 riduzione del Resumen Semanal]

(192)


(205)

Ordine Nuovo [1919-1925]

(63)

Corriere della Sera [1948* annata completa «Nuovo Corriere della Sera»]

(195)

Umanità Nova [1919-1945]

(169)



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Eventuali segnalazioni dei propri interessi potranno influire sulle priorità di lavorazione. Per un elenco di tipologie differenti (monografie, enciclopedie, materiale discografico e non book material) o delle consistenze minori, oppure per informazioni sul prestito bibliotecario/interbibliotecario: .





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