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Per qualcuno a cui [...] giovanissimo, per uno [...] ragazzino appena uscito dal [...] dal primo libro Esercizi [...] ci bacchettava con citazio-ni [...] Roland [...] insomma per Alain De [...] scrittore svizzero di 29 [...] stu-diato a Cambridge e ora vive a Londra, [...] a un cer-to punto della [...] vita, scrivere il libro [...] scritto. La lunga frase è [...] assai speciale, quella con De [...] che in-contriamo a Milano, [...] Come Proust può cambiarvi la vita [...]. Come quella, si suppone, [...] romanzo più lungo e stu-diato della letteratura [...] secolo. De [...] autore di Il piacere di [...] e Che [...] una ragazza (Guanda), romanzi propedeuti-ci, [...] per sé, alla vita (in partico-lare quella amorosa), fa [...] ci-tazione da [...]. Così nel manuale entrano [...] della vita di uno scrittore che tanto [...] e in salute, non fu. Veniamo a sape-re della [...] il tele-fono, di quante volte diceva alla [...] aveva mangiato, di come amava restare raggomi-tolato [...] e delle medicine che non volle prende-re [...] per una banale influenza. /// [...] /// Ma -dice De [...] -utilizzati a fin di [...] il mito. Nella speranza che nessuno segua [...] della [...] sfortunata esisten-za, ma prenda «dritte», [...] dalla letteratura che ci ha lascia-to. De [...] la letteratura e la [...]. Che cosa ci spinge a [...] il [...] «Si legge per cambiare la [...] vita. Oggi esistono manuali che ti [...] la [...] poche ore. [...] solito di saggi abbastanza sciocchi, [...] che [...] che [...] possa cambiare la vita, non [...] è af-fatto». Proust in realtà non [...] termine nessuno dei molti mestieri che intraprese, [...] come ce lo de-scrive [...]. Co-me può [...] qualcosa uno come lui, [...] le nostra vita chi è stato così [...] «Era [...] è vero. Ma io credo che [...] che sono infelici e non quelle ottimiste, [...] possano aiutarci se abbiamo dei proble-mi. A questo proposi-to Proust [...]. Quando cerchia-mo un medico, ci [...] di [...] uno non perfetta-mente sano ma [...] dottore che è [...]. Alla fine, insomma, è [...] davanti uno specchio, noi stessi, nel quale [...]. [...] che non sappiamo lo stesso [...] andare [...]. Non sarebbe [...] «Quando io dico che Proust [...] cambiarci la vita non do una ricetta di cucina. In realtà Proust era [...] voleva cambiare la vi-ta del suo lettore, [...] un [...]. Solo così, pensava, il [...] perduto, si rivive il passato ma [...]. [...] dalla vita quotidiana. Che cosa lo [...]. La [...] esistenza particolare non lo in-teressava. Quando si legge Proust [...] dire: io conosco qualcuno come la persona [...]. Il valore di Proust è [...] trovato dei personaggi universali che [...]. Che legame [...] tra la Recherche e [...] vita reale? «Io non [...] libro basa-to sul pettegolezzo, ma neanche un [...] quelli in cui [...] un [...]. Del tempo si parla un [...] nel capitolo [...]. [...] per me era far uscire [...] visione proustiana del mondo. I dettagli della [...] vita quotidiana sono raccontati in [...]. [...] è il luogo comune [...] su cui letteratura e vita de-gli artisti [...] contra-sto. Può [...] in una battu-ta il punto [...] vista di Proust [...] «Posso citare un aforismo che [...] la [...] idea essenziale. Le attrattive di una persona [...] sen-za dubbio, una causa [...] meno frequente di una frase [...] questo genere: [...] stasera non sono [...]. Quando si possiede qualcosa [...] questa cosa [...]. Nel suo libro Proust [...] autore spumeggiante, qua-si aforistico. Ma la Recherche vie-ne [...] lettori perché [...]. Nel suo libro emerge [...] molto abitudi-naria, che leggeva i giornali in [...] alla ricerca di dettagli per le sue [...]. [...] ma scopre in questa cena [...] te-mi altrettanto importanti di quelli [...]. Il suo [...] immense negli angoli più insignificanti [...] vita quotidiana. Per questo motivo, se [...] bene, al di là della [...] vita che fu certo [...] insignificante, troveremo anche la nostra esistenza di [...]. Che cosa penserebbe Proust [...] oggi, degli psicoanali-sti? [...] loro così tanta importanza, [...] gli unici in gra-do di scoprire i [...] no-stra vita. Credo invece che lui stesso [...] stato a [...] volta uno psicologo, [...]. Antonella Fiori Il nuovo [...] Alain De [...] della «Recherche» Proust vi [...] non fare come lui) pezzi Scrittori a [...] Una [...] del film [...] Harry» di Woody Allen [...] e la vita [...] del gossip cosa conta [...] IL PROTAGONISTA [...] film di Woody Allen, [...] lui stesso, è Harry, uno scrittore che [...] la propria vita vera. Uno scrittore, sarebbe meglio dire, [...] come tutti i romanzieri, fa la celebre operazione: «Madame [...] moi ». [...] però, non è Flaubert [...] in femmina di provincia, sognatrice e insoddisfatta, [...] che, sognando di scappa-re [...] nel-la storia della fuga [...] donna, Anna [...]. [...] sulla pagina de-forma, [...] appena un [...] la propria vita: il [...] è un uomo bruno e ab-bastanza aitante, [...] espe-rienze erotiche e affettive, per il resto, [...]. Ciniche nella vita, [...] sulla pagina. Questo, perché il film [...] Harry a un certo punto venga inseguito dai [...] di finzione, ma anche dalla vera moglie, [...] la vera so-rella inferocite per essere state [...] loro private vicende di sesso e corna [...] pubblico. Amato da lettori e [...] dicono di trovare in lui una consola-zione [...] Harry è, umanamente, un personaggio detesta-bile: ha [...] con la sorella della pri-ma consorte, usa [...] seconda, psicanalista, per [...] le pazienti, se ne [...] salvo [...] imbarazzanti lezioni sulla miste-riosa [...] femmini-le. Nella Manhattan attuale Harry [...] malattia del [...] del Trionfo della morte: [...] capisce, se potesse le ucciderebbe «al colmo [...]. Già, [...] come lui, Harry è un [...] -qualcu-no cioè che in quanto artista può [...] nella vita leggi su mi-sura [...] è un [...] «Diritto [...] così, il tema che Woody Allen ci propone in Harry a pezzi. [...] di un artista -pittore, [...] -si misura su un metro collettivo, ciò [...] al pubblico, oppure, come per gli altri, [...] ciò che dà o succhia a parenti [...] E quanto devono coincidere la [...] arte e la [...] vita? Sembra un in-terrogativo [...] mon-do. Diciamo, almeno, vecchio co-me Caravaggio, [...] e meraviglioso arti-sta. Invece, tutto sommato, è [...] solo come il nostro mondo [...] e [...]. Franco Fer-rucci, nel bel [...] Leopardi Il formidabile deserto da poco uscito per [...] Fazi, [...] che la vi-ta del poeta «ci appare [...] un inconsapevole atto crea-tivo. Questa vita senza eventi [...] si sono occupati quasi fosse straripante di [...] (secondo la defi-nizione di Croce) [...] fatto in-catena lo sguardo di chi vuole [...] o com-passione». Perché Leopardi stes-so, aggiunge, [...] successo anche a Rousseau e [...] Alfieri (gli inventori del genere letterario chiamato [...] dello [...] indica nel proprio destino [...] che sovrasta [...]. Insom-ma, è in epoca ottocentesca [...] dietro [...] comincia a rivendicare spazio. E il pubblico a [...]. Nessun italiano del Trecento, [...] angeliche storie dipin-te nella Basilica di Assisi, [...] il problema se Giotto fosse un angelo [...]. Ma fra Leopardi e Allen [...] subisce [...]. Vo-lendo, rieccoci a [...] esordì con le poesie di Primo vere e, [...] con la falsa notizia, apparsa [...] giornali [...] savoiarda, della [...] morte precoce, causata da una [...] da cavallo. A [...] e sedici anni prima [...] Lumière mettessero in moto il magico ap-parecchio, aveva [...] an-dava verso un mondo dove, scri-veva Edgar [...] nel suo saggio Le [...] privata (di divi e divine) è pubblica, [...] pubblica è pubblicitaria, la loro vita cinematografica [...] loro vita reale è mitica». Attori o scrittori, fa [...]. La vita fa notizia quanto [...]. Allen sta tutto su [...] sponda, abita nella società dello [...]. E, in più, del [...]. Dove molti let-tori di giornali [...] che una dannunziana [...] Marguerite Duras, amava, ultrasettantenne, i [...] e -forse -hanno letto [...] perchè era stata questa particolarità [...] a [...] sanno della tragica vita di Pasolini senza [...] mai visto La ricotta. Sanno che Woody Allen [...] con la figlia adottiva della [...] incinta, do-po avere avuto [...] per alcuni anni una relazione clandestina. Schifati [...] incestuosa che corre su Allen, [...] da essa attratti, può darsi che, trovando un suo [...] su [...] decidano in base a questo [...] o di cambiare canale. La vita, in epoca [...] può vampirizzare [...]. Sembra [...] capito Doris Les-sing: la [...] ultraottantenne, ha af-fidato alle [...] autobiografia, nella qua-le di prima mano racconta [...] mollato in Africa al [...] rimpianto, i due figli di cin-que e [...] a Londra a fare [...]. Non correrà il rischio, [...] vedere affidata la [...] memoria al pettegolezzo postumo, [...] Taccuino [...] e al Diario di Jane [...] libri dove racconta storie [...] della politica, dei gatti, delle vecchiette londinesi. [...] capito Woody Allen che, [...] di pubblico pro-cesso alla [...] vita privata, rispon-de con Harry [...] un film il cui protagonista commette tutte [...] e sessuali, ma non quella di cui [...] un film spietata-mente autobiografico, [...] una vicenda di finzione. Così [...] detestabile, ma geniale, Allen, si [...] la [...] vita e ci ridà quello [...] prefe-risce darci: la [...] arte. Maria Serena [...] La famiglia, gli amici, [...] lavoro, la filosofia. Sono gli in-gredienti del [...] «Le [...] ve-rità» del cineasta russo Andrei [...] («A trenta se-condi dalla [...] «Il [...] da lui stesso definito «non un libro [...] semplici appunti». Un libro, soprattutto, che [...] sul clan [...] (Andrei e Nikita [...] sono fratelli), arric-chito da [...] ai momenti di lavoro. Il regista racconta i [...] molti pesi massi-mi del cinema: da Marlon Brando [...] Andrei [...] Shirley Mac Laine, [...] Sylvester Stallone. [...] in cui [...] si è ritrovato sotto la [...] con Shirley Mac Laine che gli ha proposto di [...] con lei [...] del suo «esilio» negli Stati Uniti. E [...] la storia [...] per [...] francese Ma-cha Meril che rifiutò [...] tenere il bambino che [...] lui. Molti capitoli sono dedica-ti [...] fra gli al-tri, viene ricordato [...] della presentazione romana, nel [...] «Nido di nobi-li», al quale «ho avuto [...] invitare Antonio-ni, Fellini, Lizzani, la [...] Pasolini e tutti quelli [...]. Con mio grande stupore [...]. Fellini se ne andò [...] gli altri restarono fino alla fine». Ognuno di noi definisce [...] partire dal quale comincia [...]. Questo libro è una [...] psicotera-pia, è fatto di appunti e ricordi [...]. Si potrebbero definire memorie filosofiche: [...] un [...] che non conoscete. Non [...] niente riguardante la mia esperienza [...] si trat-ta piuttosto delle [...] passioni coinvolgenti che tutto il [...] conosce. [...] parte una certa parte della [...] vita perso-nale è rimasta nascosta: dove-va essere così, altrimenti [...] sarebbe stato corretto». [...] racconta: «Dopo ogni soggiorno a Mosca porta-vo con me due grossi barattoli di caviale per [...] in America. A volte arrivavo a [...] sei chili per sei-mila dollari. I miei clienti era-no Milos Forman, Barbra Strei-sand. E ancora, descrive la [...] nomenclatu-ra artistica sovietica e soprat-tutto le loro [...]. Al-la domanda «Suo fratello Niki-ta [...] il libro?», la risposta è stata: «Solo [...] lo riguarda». /// [...] /// Al-la domanda «Suo fratello Niki-ta [...] il libro?», la risposta è stata: «Solo [...] lo riguarda». (0)
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