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È bastato un album, [...] Pill, qualche strofa giudicata [...] ancora a me quando scopi con lei?», [...] You [...] know), [...] di Madonna che [...] subito messa sotto contratto [...] eti-chetta, ed ecco Alanis entrare nella classifica [...] più venduti degli ultimi 15 anni. Lei, seduta nella suite [...] londinese, confessa che sì, «mi ci è [...] tempo per abi-tuarmi [...] di essere ricca e [...] una condizione in-compatibile con la mia spi-ritualità [...] desiderio di vivere una vita semplice. Ma mi sbagliavo». Non ha ri-nunciato alla [...] Alanis, anzi ne ha fatto uno dei cardini [...] uscirà il 30 ottobre, [...] mini tour in dodici picco-li club americani, [...]. Sarà un disco lunghissimo: [...] partono come un pu-gno nello stomaco e [...] binario del rock du-ro contaminato da tastiere [...] dolcissime ballate quasi folk, una scrittura densa, [...] au-toanalisi sulla spiritualità, sulle aspettative e i [...] di coppia, sugli ex fidanzati a cui [...] di lette-rine [...]. Su tutto aleggia una [...] autobio-grafismo ed esorcismo delle proprie paure: «Per [...] -ho avuto paura di mostrare le [...] emozioni, cre-devo che la [...] appropriata mentre la paura e la confusione [...]. Oggi invece è proprio [...] a darmi potere. Esprimo ciò che sento, e [...] questo modo ritrovo le [...] radici». A giudicare da canzoni come [...] hai dentro una grande rab-bia. [...] in cui sono cresciuta, [...] espressa in maniera distrutti-va o veniva lasciata [...] superficie. La rabbia è una [...] che la società non ti inse-gna come [...] stato il mio apprendistato emo-zionale». Sei sempre così amara [...] tuoi ex aman-ti? «Oh no, con [...] Pill ero ancora nella [...] punti il dito verso [...] perché ti senti la [...] pronta a [...] ogni cosa; crescendo ho [...] sul tappeto anche le [...] responsabilità, ed è quello [...] con il nuo-vo disco». Canzoni come «Baba» sugge-riscono [...] sia per te sempre più impor-tante. La base della spiri-tualità [...] e io non [...] a cantare e pregare [...] e magari a voltare le spalle non [...] loro. Se credo in Dio? Sì, [...] un Dio che è do-vunque, in ogni [...]. E come ti senti [...] proprio il ruolo di Dio in un [...] «Do-gma»? «È [...] divertente, mi ha coinvolta Kevin Smith, [...] regi-sta, che è un mio amico. [...] parte, e non uscirò dalle [...] che ascolta la gente. La dimo-strazione simbolica che Dio [...] dovunque, in un ragazzo o [...]. Hai scritto che [...] scap-pare su [...] deserta col tuo amante e [...] cd: quali [...] «Un [...] hits di Stevie [...] di Lauryn [...] dei [...]. E un disco di [...]. Ray Liotta e De Niro [...] «Quei bravi ragazzi» Sotto, i personaggi del film Attenti [...] Male Ora arriva in videocassetta Cinque film «noir» [...] in edicola da oggi con [...] collana de [...] Multimedia [...] E FAMOSA A soli 24 [...] è già una star 28 milioni di dischi venduti [...] un contratto con Madonna ALBERTO CRESPI ROMA Il fascino [...] mafioso? Esi-ste, esiste, [...] di indignarci fa-remmo bene a [...] in faccia. [...] meccanismo un ragazzetto di pe-riferia [...] di diventare «uomo [...] (cosa scatta? [...] e per cosa? per i [...] per una bella macchina, per una bella bionda?) si [...] imparare a sconfiggere la [...]. [...] che potete leggere [...] sotto, Andrea Camilleri indi-vidua una [...] del noir nella mancanza di ogni soluzione consolatoria. /// [...] /// Un normale giallo (del [...] Christie: Assassinio [...] o un normale polizie-sco [...] Colombo, o [...] funzionano perfet-tamente anche se [...] odiosi o, addirittura, non si ve-dono mai. Nel noir il cattivo [...] e [...] se-ducente: più lo sarà, [...] sarà davvero tale, ovvero -ed è un [...] genere che prende il nome da un [...] nero -ricco di ambi-guità e di sfumature. In tutti i 5 film [...] sta per proporvi [...] almeno [...] in cui il Male vi [...] negli occhi e tenta di [...]. Quei bravi ragazzi: De Niro [...] spinge Ray Liotta a recarsi nel retro [...] per [...] fuori (come a dire: [...]. Il postino suona sempre [...] Jessica Lange che invita Jack Nicholson a [...] sul tavolo della cucina, [...] che ben sapete (in originale, dopo [...] sparecchiato la tavo-la, gli [...] come on! Il grande caldo: Lee Marvin [...] il caffè bollente in fac-cia a Gloria Grahame [...] mezzo viso deturpato, diventerà ancora più sexy [...]. [...] del diavolo: il terrazzo [...] di Al Pacino, in cima [...] un grattacielo e senza parapet-to, con [...] della vasca che sembra defluire [...] nelle vie di New York (sconsi-gliabile a chiunque soffra [...] vertigini). [...] Los Angeles. [...] il Male è pervasivo e [...] fa città: esiste una Los Ange-les di James Ellroy [...] come esiste una Pietroburgo di Dostoevskij o una Londra [...] Di-ckens: città enormi e malate, ma anche [...] che at-tirano tutto e tutti. Tutte queste immagini, a [...] scena al-trettanti archetipi del noir. Quei bravi ragazzi: il wise [...] che è il corrispettivo americano [...] e che però -significando, alla [...] «uo-mo saggio» -comunica [...] di competenza, di saggezza del-la [...] che lo rendono ancora più rassicurante. Il postino: la dark [...] di tut-to il genere, anche se Jessica Lange [...] dark lady di campa-gna, ruspante e sensuale; [...] cittadino, ele-gante e un [...] gelido (vedere, al proposito, [...] Kim [...] di L. /// [...] /// Il grande cal-do: la [...] spesso coreografica, ma indispensabile. Nel magnifico film di Fritz Lang, Gloria Grahame è fonda-mentale nel suo apporto [...] portata [...] dallo sbir-ro Glenn Ford. [...] era, in generale, un [...] chiaroscuri, ma è proprio gra-zie alla pupa [...] suo personaggio esce dalla dimen-sione monocorde [...] e del dolore (i [...] ucciso la moglie) per diventare un feroce [...]. [...] del diavolo: basta il [...] avvocati (grazie soprattutto a John Grisham) sono [...] odiata [...] il che li rende [...] questo caso, poi, [...] è addirittura Belzebù in [...]. [...] lo sbirro corrotto, nella [...] che è [...] barocca e sfre-nata dello ste-reotipo. I poli-ziotti di Ellroy sono [...] divorati [...] di denaro e suc-cesso, pronti [...] gettarsi negli abissi [...] ma anche guidati da un [...] codi-ce [...] una sorta di noir ca-valleresco [...] è [...] ap-prodo del genere. In questo senso, L. [...] è un [...] rac-conta la Los Angeles degli [...] ma è un romanzo del [...] e il film di Curtis [...] è del [...]. Siamo di fronte [...] ritrovato del noir, [...] più moderno (e postmoderno) che [...] appassionati del genere pos-sano gustare. /// [...] /// Da [...] a [...] fumetti in bianco e [...]. /// [...] /// [...] Il grande caldo e [...] del diavolo DOMANI AI CINEMA Cinema Blu [...] 4 FONTANE Lucky Borgo S. Spirito, 75 SEGUE DALLA PRIMA VI RACCONTO I MIEI NOIR riassunsi il «fatto» [...] di Eschilo con queste [...] «È [...] solita storia del reduce che, tor-nato a [...] lunga guerra, viene ammazzato dalla moglie in-fedele [...] lei amante». Era una provocazione alla quale [...] rispose prima con una risata e poi spiegandomi la [...] del-la [...] richiesta. Mi dimostrò, sen-za [...] che non avevo capito niente. Mi disse, in sostan-za, che [...] nel puro e semplice racconto di un romanzo, di [...] teatrale, di un film ognuno [...] fornisce una [...] personale interpretazione [...] certi passaggi [...] invece in evidenza altri, po-nendo [...] primo piano personaggi che erano di sfondo e via [...] que-sto passo. Insomma, anche a [...] essere il più obiettivo [...] ad altri ciò che ha vi-sto o [...] farà da un suo personale punto di [...] il quale concorrono gusti, cultura e, perché [...] e antipatie. Ho volu-to perciò mettere [...] con i miei lettori: padronissimi, loro, di [...] film da un punto di vista diverso. E [...] raccontare sta per valutare, giudicare. I cinque film che [...] giornale rien-trano più o meno nel campo [...]. Più o meno perché, a [...] parere, il «noir» è di [...] definizione es-sendo i suoi confini non chiara-mente [...]. Il nero, come si [...] tendenza a stingere e a macchiare. Tanto per fare un [...] un «noir» di un bel nero seppia [...] come «Alba fatale» di [...]. Ma, soprattutto, conta nel «noir» [...] quasi sem-pre cupa e oppressiva, anche se [...] si svolge [...] aperta e a tratti pare [...] indulgere a mo-menti sereni o addirittura scher-zosi. Il primo dei film [...] «Quei [...] ragazzi» (titolo originale: [...] diretto nel 1990 da Martin Scorsese [...] quale lo sceneggiò con Nicholas Pileggi, autore [...] che costituisce il supporto [...]. Sostan-zialmente si tratta [...] e ca-duta di un [...] tac-ca, Harry, che a sedici anni decide [...] per evadere dalla miseria e per essere [...] ambiente. Co-mincia a svolgere lavoretti [...] di secondo ordine, Pauly, ma la svolta [...] vita è legata [...] con il gangster Jimmy (De Niro) [...] lo promuo-ve nella gerarchia [...]. Harry si sposerà con Karen, [...] amanti, ma un errore gli sarà fatale [...] in galera con Jimmy e anche con Pauly. Dietro le sbarre, Harry [...] e continuerà anche fuori dal carcere. Finalmente riescono a fa-re [...] loro vita: una ra-pina da sei milioni [...]. Se-nonché è proprio da [...] la crisi di Harry, soprattut-to da quando [...] suo ami-co Tommy fatto fuori per un [...]. Arrestato dalla narcotici (non [...] sniffa), decide di collaborare, di-ventando il più [...] suoi ex compagni. Harry si trasferirà in [...] con tutta la famiglia e diventerà un [...] anonimo, quello che, a sedici anni, non [...] essere. Arrivato però a questo punto, [...] rinnovare la mia perplessità di [...] fa: [...] ave-va ragione solo in parte. Perché se è pur [...] fatto conta è an-cora più vero come [...] presentato dal suo autore, con quali parole, [...]. Io posso benissimo dire [...] scoperto una collinetta con una [...] in cima dove di tanto in tanto vado a [...] per ammira-re il paesaggio così sconfinato da sembrare il [...] detto così, è una cosa [...] banalità; det-to con le parole [...] Leopardi di-venta [...]. E allora? Non [...] che una conclusione: vedere que-sto [...] film. Una volta tanto le parole [...] non rie-scono ad essere [...] delle immagini. /// [...] /// Una volta tanto le parole [...] non rie-scono ad essere [...] delle immagini. (0)
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