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In Francia il piccolo [...] di Pierre [...] la [...] da poco uscito anche [...] Italia [...] Feltrinelli) ha già venduto centomila copie. Il sociologo del Collège de France noto per la vastità e [...] delle sue analisi sul sistema [...] sulla formazione del gusto, sul ruolo delle [...] (qualche titolo: [...] misère du [...] e per la [...] attenzione alla filosofia [...] è da sempre schierato nella [...] politica su posizioni di critica sociale radi-cale, è -come [...] dice -un [...] della gauche. Si è attivamente impegnato [...] contro il piano [...] è sem-pre in primo [...] con gli im-migrati e per la revoca [...] Pasqua, non ha mai risparmiato critiche neppure ai [...]. La [...] ricerca è sempre davvero [...] più scomodo e di-sturbante della parola, così [...] in-ternazionale che dirige, [...]. Da ultimo nel mirino [...] televisione e dei poteri che la guidano. In questo libro [...] lei sostie-ne che è necessario [...] la coscienza dei professionisti circa la struttura invisibile dei [...]. Crede che i professionisti, [...] «Non credo che i [...]. Credo che vivano in [...] doppia co-scienza: una visione pratica che li [...] certo cinismo a cercare di cavare il [...] possibilità dello strumen-to mediatico di cui dispongono [...] potenti); e una visione teorica, moralizzante e [...] verso se stessi, che li porta a [...] che fan-no anche a se stessi». /// [...] /// Basta vedere la rassegna di [...] reazioni che ha fatto una rivista ameri-cana, [...]. Ma poi a conferma [...] guardi i commenti pontificali e ipocriti che [...] a proposito del ruolo dei giornalisti nella [...] Lady Dia-na. Questa doppia coscienza, molto comune [...] i potenti, fa sì che essi possano, da una [...] denunciare come dichiarazioni scanda-lose, come opera di un pamphlet [...] scientifica della loro pratica e [...] ammettere cose equivalenti, sia nel-le conversazioni private oppure a [...] del so-ciologo che conduce [...]. /// [...] /// Presso i giornalisti [...] la lu-cidità è evidentemente maggiore. Tra questi il mio [...] accolto calorosamente. Quanto al pubblico che [...] Francia [...] accolto [...] le reazioni sono certo [...] vanno [...] ingenua e superficiale alle [...] tipo di quelle che hanno circondato il [...] Lady Diana) fino alla rivolta più totale con-tro questo [...] popoli». Lei analizza la formazione [...] dal punto di vista del [...]. Sono incompatibili? La sociologia [...] «Questa sarebbe una dicotomia tipica [...] uno stile giornalistico è volentieri manicheo. Va da sé che [...] dei giornalisti che producono della verità e [...] pro-ducono menzogne. In ogni [...] di tutto! Detto questo, il la-voro [...] nel far saltare per aria proprio questi [...]. I sociologi posso-no fornire [...] e critici (ce ne sono molti ma [...] posti di comando delle televisioni, delle radio [...] degli strumenti di conoscenza e comprensione, eventualmente [...]. Attualmente sono molto impegnato, [...] nel creare delle con-nessioni [...] e ricer-catori e a sviluppare delle forze [...] forze di oppressione che pesano sul giornalismo [...] giornalismo fa pesare su tutta la produzione [...] quella via, su tutta la società». Lei parla della televisione [...]. Ma è possibile un [...] un divario immenso tra [...] che i responsabili dei media [...] e dànno di essi e la verità della loro [...] e della loro in-fluenza. [...] evidente che i media nel [...] insie-me sono un fattore di [...] di istupidimento che agisce ovviamente [...] di tutto sui settori meno politicizzati del pub-blico, sulle [...] più che sugli uomini, sui meno istruiti più che [...] più istruiti, sui pove-ri più che sui ricchi. [...] una cosa che si sa [...] attraverso [...] statistica delle probabilità di formulare [...] risposta articola-ta a una domanda politica o di astenersi. La televisione propone una [...] spoliticizzata, asettica e incolore del mondo, la [...] dei giornali, che essa però trascina, come [...] a [...] nella demagogia e nella [...] commerciali». /// [...] /// [...] abbiamo [...] il fatto di cronaca che [...] un diversivo (in francese è anche un gioco di [...] -fatti di cronaca -che fanno [...] vale a dire la difesa [...] rischi di cause umanitarie vaghe, ecumeniche e so-prattutto perfettamente [...]. Anche Madre Teresa di Calcutta, [...] sappia, non era certo una progressista. Ho la sensazione che [...] di Diana, caduta proprio do-po la festa [...] a Parigi e po-co prima della morte [...] Madre Teresa, sia sal-tato [...] chiavistello. Un titolo critico sul-lo [...] è ap-parso sulla prima [...] solo quindici giorni dopo il fatto, intanto [...] massacri in Algeria o la situazione in Israele [...] ridotti a qualche minuto in coda, mentre [...] del mondo si de-cidono proprio lì». Professor [...] se usiamo la ormai [...] Eco tra [...]. In effetti ci sono [...]. E la forza del [...] è che ha saputo trovare i mezzi [...] (in certi casi si potreb-be dire comperare, [...] in altri an-cora, più rari, convincere) una [...] intellettuali, e questo in tutto il mondo. Questi [...] continuano spesso a [...] e a [...] come critici, come marginali [...] (o semplicemente come di sinistra), secondo il [...]. E ciò contribuisce a dare [...] grande [...] simbolica alla loro azione a [...] di una mo-bilitazione per [...] stabilito, per quella cosa che [...] chiama [...]. Perchè insiste tanto sul caso [...] Lady Di? In [...] una dimostrazione perfetta, insperata nel [...] di quello che annunciavo nel li-bro. Le famiglie principesche e [...] Mona-co e di Inghilterra, come le altre, saranno [...] sorta di serbatoio inesauri-bile di soggetti da [...] da telenovela. In ogni caso è [...] grande happening al quale la morte di Lady Diana [...] dato luogo si iscrive bene nella serie [...] in-cantano la piccola borghesia [...] co-me di altre parti [...] sono grandi commedie musicali come [...] o [...] Christ [...] nate dal matrimonio del [...] effetti speciali, feuil-leton televisivi lacrimevoli, film sentimentali, [...] pop della più facile, di-vertimenti di tipo [...] riu-niscono il moralismo piagnone delle Chiese e [...] del divertimento borghese». La stampa non è più [...] quarto potere, [...] «La stampa, il giornalismo scritto, [...] una posizione strategica. Essa può oscillare dal [...] del mercato, lasciandosi imporre i temi, i [...] dalla televisione (come è sempre più il [...] Francia). Essa può anche, invece [...] tramite per la televisione, lavorare per diffondere [...] difesa. Io ho [...] di dire che una del-le [...] della sociologia è quella di inse-gnare una specie di [...] simbolico contro le forme moderne di oppressione simbolica. Il giornalismo scritto dovrebbe [...] linea in questa battaglia contro [...]. E se mi rivolgo ai [...] non è, come si vede, per [...] ma al contrario per [...] a una battaglia comune, ritornando [...] alla defini-zione ideale del loro mestiere come condizio-ne indispensabile [...] della demo-crazia. Non basta infatti produrre [...] rischiano sempre di rimanere per pochi intimi. Bisogna che le ricerche [...] da giornalisti inseriti nei grandi organi di [...] nella televisione) e capaci di trasmettere e [...] prezzo di lotte e di astuzie, i [...] i più anticonformisti, in tutti i campi. Stiamo per pubblicare, nella se-rie [...] un libro di Serge [...] giornalista di [...] Monde [...] intitolato [...] cani da [...] che spinge ancora più in [...] delle compro-missioni giornalistiche con il [...]. Lei che ruolo immagina [...] «Non sono sicuro che [...] gran ruolo positivo, quello del profeta ispira-to, [...] tendono ad attribuirsi, nei momenti di euforia. Già non sarebbe male [...] dal fare i complici e i colla-boratori [...] minacciano di distrug-gere le basi stesse della [...] della loro libertà, vale a dire delle [...]. Ci sono voluti più [...] arti-sti, scrittori, uomini di sapere acquistassero la [...] rapporto ai poteri politici, religiosi, economici e [...] proprie norme, i propri valori specifici di [...] proprio universo, nel loro micro-cosmo e talvolta [...] nel mondo sociale (con Zola [...] con Sartre e i [...] guerra [...] etc. Queste conquiste della libertà [...] e non soltanto dai colonnelli, dalle dittature [...] sono minacciate da forze più insidiose, più [...] mercato, ma trasfigura-te, reincarnate in forme capaci [...] e gli altri: qualche [...] della fi-gura [...] armato di formalismi matematici, [...] come un destino; qualche [...] tratterà della figura della star internazionale del [...] o del [...] portatrice di uno stile [...] e insieme facile (per la prima volta [...] sedu-zioni dello snobismo si sono attaccate a [...] come i jeans, le [...] e la [...] per altri ancora si [...] da [...] battezzato come [...] e capace di sedurre [...] falsamente rivoluzionaria del meticciato, delle culture». [...] «Non è detto. Io dico [...] molto da fare per [...] come lo concepisco. Vede, a qualcuno che gli [...] agli [...] il generale De Gaulle, che [...] una volta ci-terò [...] rispondeva: [...] ambi-zioso! Se [...] un ambito nel quale la [...] che riempie la bocca di [...] gli intellettuali [...] è una realtà questo è [...] quello della produzione cul-turale di massa, la televisione (penso [...] parti-colare alle [...] di cui [...] latina ha fatto una [...] specialità e che diffonde una [...] del mondo [...] il cinema e la stampa [...] il grande pubblico. Questa [...] del [...] sono in grado di [...] artisti, gli scrittori e gli uomini di [...] sociolo-gi), solo loro possono e devono [...] gli effetti più funesti [...] e la demo-crazia. E, come vede, è [...] ambizioso. /// [...] /// E, come vede, è [...] ambizioso. (0)
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