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Muore così, a 80 [...] Francois [...]. Il mondo intero rende [...] francese diventato il primo presidente socialista [...] e poi rieletto [...]. Aveva lasciato [...] solo nel [...]. Il 18 luglio un [...] il volo 800, esplode [...] Long [...] poco dopo il decollo [...] New York. /// [...] /// Paura per le Olimpiadi di Atlanta, dove poi esploderà una bomba. Le indagini sul jumbo [...] fu incidente o attentato? [...] esita a tornare, quando [...] nei posti in cui si è andati [...] durante la guerra. Si è in pensiero [...] per gli altri di là, cui non [...] meno bene, ma si pensa con pudore: [...] in circostanze umilianti -affranti dal dolore, sopraffatti [...] dal bisogno, spogliati del proprio vero colorito [...] averi -e temendo ora di [...]. Così ho diradato i [...] Sa-rajevo, benché non le voglia meno bene, [...]. Sono andato in Cecenia, [...]. Non immaginavo che si [...] la trama dei luoghi e delle persone [...] pro-pri luoghi, i propri cari. Era un viag-gio fortuito, [...] pezzo, e guardare, quasi di straforo, i [...] Caucaso, e sentire il suono anti-co delle lingue. La Cecenia poi sem-brava [...] bizzarra, fin nel nome. Andò diversamente: fui preso [...] quelle traversate estreme, dove il confine tra [...] la morte si fa minimo, e il [...]. Quando poco fa, per [...] alla fine fortu-nata dei volontari italiani, sono [...] Cecenia, quel legame si è fat-to strano come [...]. La forza di un [...] Ora, [...] ogni giorno ascolto le notizie di stragi [...] di pace, mi figuro di tornare lì, [...] né rapimenti, come si va a riconoscere [...]. Que-sto giornale ha dedicato [...] attenzione a quel piccolo paese, co-me era [...] Bosnia. Ce [...] anche una buona ragione [...] Cecenia infatti si è giocata, e si gioca, [...] futuro della Russia. La dilazione, comunque lun-ga, che [...] chirurgia [...] ha concesso a [...] e ai suoi non toglie [...] sia già [...] più popo-lare della Russia: e [...] i conti tra lui e [...] si regolino largamente sulla Cecenia. Che questo avvenga largheggiando [...] risar-cimenti finanziari come negli accor-di con [...] che hanno fatto infuriare [...] Duma; o spingendo per il ritorno del-la [...] gruppi militari e servizi sporchi, non cambia [...]. Un [...] di alcune [...] di persone, con un esercito improvvisato di [...] combattenti, ha tenuto in scacco e consumato [...] Russia. La quale, alla [...] prima prova di Stato non [...] si è la-sciata dominare da una ferocia ubriaca e [...]. Ho imparato pa-recchie cose [...] la sto-ria di quel posto dal nome [...] resto, abusivo: i [...] chiama-no se stessi [...] o [...]. Ma quando penso alla Cecenia, [...] a cose diverse. Penso a gesti comuni, [...]. Al modo in cui i [...] stanno seduti sui calcagni. Bisogna provare: i piedi [...] pianta, e il fondo [...] appoggiato [...] non in [...] così [...] -e il [...] -sono appoggiati sulle cosce, [...] gesti, come la lingua, i [...] si salu-tano cingendosi con [...] schiena, di fianco. Ogni volta che qualcuno [...] stanza, tutti i presenti si alzano. Se ci sono anzia-ni, [...] in piedi. Le don-ne stanno altrove, [...] invisibili. Gli uomini si offrono [...]. Una melma copre le [...] Cecenia, e in-fanga le scarpe fino alla caviglia. Do-vunque si aprono pozze, [...] cui zampilla [...] che non riesce più [...] case, buche di bombe tramutate in pozzanghere. Donne e uomini si [...] si chinano, e con le mani nude [...] il fango dal-le calzature con [...] fredda, e poi riprendono [...]. Ho visto la fine di [...] festa di matrimonio, una sera in un villaggio. Ci sono stato atti-rato [...]. Succedeva an-che a Sarajevo, [...] si scatenassero raffiche fitte, ed era la [...] sposalizio: e anche il contrario, naturalmente. La ragazza sposa, bella [...] nella casa, vestita di bianco, circondata da [...] sposo, un ragazzo anche lui, vestito da [...] i giorni, aspettava seduto fuori in una [...] amici, fumando -spaventato anche lui, probabilmen-te, nonostante [...] guerrie-ro spavaldo. Le ragazze [...] an-che in città, sono [...] sguardi improvvisi e improvvisi spac-chi nelle gonne. Dovunque, i [...] vecchi e gio-vani, sono [...] e metter-si a parlare, a raccontare, senza [...] senza impazienza. Sem-brano fiduciosi [...] dei discor-si, e soprattutto ci [...] gusto. Raccontano le storie del loro [...] senza mai [...]. In questa tradizione orale [...] non minore della loro forza. Raccontano mille volte la [...] del 1944: tutte le persone [...] della mia generazione hanno [...] deportazione, o sono nate in esilio. Raccontano le gesta dei [...] dei loro bri-ganti. Raccontano le brutalità e [...] russi. Ancora al tempo di [...] fu decretato lo sterminio dei [...] bestie uc-cise, dicono. Disprezzano la schiavi-tù dei russi [...] «maiali». Si pre-murano di aggiungere [...] sono i russi buoni, e che sono [...]. In verità, i più [...] sono stati proprio i [...] fra loro che non hanno avuto i [...] al-trove. Abbandonati e malvisti dai [...] privi di ogni pensione e assistenza, soprattutto [...] di [...] non hanno avuto neanche, [...] la risorsa decisiva del [...] e con la loro economia naturale. Molte volte sono stati [...] loro vicini [...]. Ho visitato, nel triste [...] ripete uguale da Sarajevo a [...] le macerie della biblioteca [...] Cechov, che conteneva [...] raccolta di volumi, tutti [...]. [...] con le statue muti-late, [...] e bruciati, le antichità frantumate. Ho ascoltato con imbarazzo [...] perso-ne che venivano a offrirmi i loro [...] orologi. Mutilati anche gli alberi Qualche [...] divertente, come quando un anziano arguto voleva [...] smaltato di azzurro che era stato personalmente [...] Tamerlano. Due giovani mi han-no mostrato [...] bisanzio [...] bel-lissimo, e mi hanno rassicurato [...] volevano [...] solo [...] di tornare con un metal [...] per andare a esplorare il terreno in cui [...] trovato, e ci saremmo si-stemati [...]. Capita anche che vi [...] di realizzo, una mitra-gliatrice, e vi augurate [...] quello antiquariato. Non [...] un albe-ro, a [...] che non abbia i [...] spuntati come moncheri-ni. Ho fatto amicizia con [...] è stato combattente e prima era stato [...] Boston, deciso a di-ventare glottologo, e intanto a [...] della trascrizio-ne in caratteri latini del ceceno. Un ragazzo brillante e [...] giorno arriva e mi dice che ha [...] nella Legione Straniera, e se posso [...] le informazioni necessarie. Gli chiedo perché, co-sternato, [...] che lì insegna-no a combattere [...] e tutte le ragioni [...] a concludere che il destino dei [...] chiusi fra Europa e Asia, [...] Nord e Sud, resterà sempre quel-lo di combattere [...]. Lo mando al diavolo, [...] in cambio una vacanza in Italia, coi [...] non riesco a [...] fuori che la ragazza [...] un altro, e che quel dolore lo [...] ogni fatalità geopolitica. A parte i pochi [...] che parlano altre lingue europee, o le [...] un traduttore, le [...] comunicazioni avvengono nel mio [...] strada, e in qualche imitazione di frasi [...]. Nessuna delle cose che [...] dire, e di cui parlerei altrove, può [...] nemmeno tenta-ta, in questo linguaggio primordiale. La complicazione di quei [...] senso. Tuttavia le persone di [...] credono di [...] e io di conoscere loro. Naturalmente, im-paro le parole essenziali, [...] loro da me le italiane: grazie, [...] arri-vederci, [...] bene, [...]. In ceceno non [...] nessuna espressione per dire: [...] favore. Io lo deploro, loro [...] pura ipocrisia, che un ceceno non prega [...] si prende e si riceve ciò di [...] bisogno. Allora per-ché dire grazie [...] tutti che grazie è [...] parola in tutte le lingue straniere. Do-po un [...] comincio a imparare inte-re frasi, [...] simulare una conversa-zione. Imparo per esempio a dire: [...] sona dik ran [...] che vuol dire: Ieri ho [...] (ho visto) un bel sogno. Dopo la prima sorpresa [...] chiedono con entusia-smo qualcosa che significa certo: Che [...] sognato? Mi stringo nel-le spalle, e ridiamo [...]. La prossi-ma volta, voglio [...]. Il mio viaggio da Sarajevo [...] Cecenia ADRIANO [...] Dalla pacificazione [...] al ritorno dei profughi in Ruanda e Burundi una speranza per il futuro Ma in Africa la democrazia è in marcia MARCELLA EMILIANI [...] o [...] Sembra impossibile, ma tra i [...] guai che [...] deve sop-portare [...] anche questo finto dub-bio amletico [...] ha squassato gli ambienti degli specialisti nel corso del [...]. Riformulato suona [...] continente è per caso [...] uno zatterone alla deriva, negletto dal ricco Occidente [...] dei suoi cosiddetti [...] an-cestrali o non è [...] un futuro più radioso, una volte smaltite [...] colonialismo e della Guerra fredda? Questioni, tutto [...] caprina. Chi vuol essere ottimista [...] costi può scegliere dal paniere africano alcuni [...] quasi una ventina di paesi nel trascorso [...] svolte elezioni legislative e presidenziali, prove generali [...] certamente ancora gracile, ma in marcia. In Angola, martoriata da [...] lunga venti anni, i nemici di sem-pre, [...] e [...] di Jonas [...] sono arrivati a de-porre [...] negoziare una pa-ce difficile ma ormai ineludibile. Nel Sudafrica di Mandela, [...] difficoltà economi-che per colmare il divario di [...] e neri, la situazione poli-tica si è [...] maggio è stata approvata [...] Costitu-zione [...] , frutto dello sforzo congiunto di tutte [...] pae-se, bianchi e neri, maggioranza e minoranze. Soprattutto si è iniziato [...] passato troppo ingombrante, di nome apartheid, attraverso [...] Commissione [...] la verità e la riconciliazione che -do-tata [...] di amnistia -ten-ta di far luce e [...] di ieri senza approfondire [...] e ran-cori. Se però [...] anche [...] passato, è finita in [...] deve al suo [...] ed ac-cidentato cammino verso [...] il benessere, bensì alle tra-gedie epocali che [...] con sempre maggior fre-quenza. Due crisi soprattutto han-no [...] la disgregazione dello Stato liberia-no e [...] vicenda dei profu-ghi del Ruanda. Il 1996 per la Liberia [...] finalmente [...] delle elezio-ni dopo sette [...]. I suoi innumeri signori [...] depredato il depredabile ed [...] 200. Alla vigilia di Pasqua [...] loro, Roosevelt Johnson ha ripreso le armi [...] degli ex soci di razzia, pre-senti nel [...] dai giochi futuri e [...] arrestare. Il piccolissi-mo paese [...] occidentale è ripiombato così [...] della violenza che ha avuto [...] vetrina tragica [...] di una nave di profughi [...] nessuno voleva fare attraccare. La comunità internazio-nale è [...] interrogativo: intervenire o non [...] Nel [...] della Liberia si è preferito delegare il [...] Co-munità [...] occidentale, [...] o per meglio dire [...] Nige-ria [...] ne aveva assunto la presi-denza e che [...] tut-ta [...] un ruolo egemone. Non si è stati troppo [...] sofisticare sulla na-tura del regime nigeriano -una fe-roce dittatura [...] già finita nel [...] nel mirino del Common-wealth per [...] Ken Saro [...] -e neppure sui giochi allo [...] di cui [...] si era ampiamente mac-chiata proprio [...] Liberia finanzian-do fazioni in lotta, le [...] contro le altre. Dopo il fiasco in Somalia, [...] Onu sempre più impotente ha re-calcitrato quanto mai nel [...] pur di non [...] mano alle crisi regiona-li, in [...] alle [...] crisi africane. E [...] era la crisi dei Grandi Laghi [...] al tempo stesso Ruanda, Burundi, Zaire, Uganda [...] Tanzania. Da due anni un [...] era accampato nella regione [...] dove era letteralmente tra-cimato [...] voluta dalla Francia -dopo [...] dagli estremisti [...] ai danni dei [...] e degli [...] moderati nel [...]. Nessuno per due lunghissimi [...] posto il problema di que-sta massa di [...] de-stabilizzante il cuore stesso [...] continente. [...] spendeva un milio-ne di [...] per aiuti uma-nitari fingendo di non vedere [...] erano drenati dagli estremisti [...] gli autori del geno-cidio, [...] campi profughi; che questi stessi estremi-sti usavano [...] acquistare armi e corrompere quegli straccio-ni dei [...] anni senza paga e ormai più banditi [...] dai campi profughi partiva-no vere e proprie [...] il Ruanda e il Burundi per destabilizzare [...] che la stessa regione [...] era stata sconvolta dalla [...] e delle bande di estremisti [...]. E proprio dal [...] è arrivato [...] ex machina: Laurent Kabila coi [...] che -sbaraglia-ti gli estremisti [...] -ha consentito il rientro pacifico [...] profughi in Ruanda ed ha reso inutile [...] della comunità internaziona-le. Ora non si può [...] pace nei Grandi Laghi, ma per una [...] sè -è riu-scita a stupire il mondo [...]. /// [...] /// Ora non si può [...] pace nei Grandi Laghi, ma per una [...] sè -è riu-scita a stupire il mondo [...]. (0)
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