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È così che nascono [...]. Ed è così che Tahar Ben [...] ormai tra i più [...] peraltro ancora [...] alla cultura [...] ne «Lo specchio delle [...] ora Einaudi, ci narra le vicende della [...] Zina, [...] ammalianti occhi color di cenere. Nata sotto un presagio [...] Zina trascorre gli anni [...] in una specie di [...] sognante, osservando la forma delle nuvole e [...] voci del pozzo. Ma non appena si affaccia [...] vita, i tragici auspici che [...] esplodono [...] in [...] violenza compiuta su di lei [...] cinque uomini. Da quel momento, Zina [...] esistenza alla ricerca di [...] vendetta. Con [...] arma che possiede, la seduzione, [...] insinua nella vita di chi [...] crudelmente offesa e finisce per [...] il destino. Il bel romanzo di Ben [...] ambientato a Tangeri e [...] allegorici, è ricco di fascinazioni: la sospesa [...] solitaria, pagine di vivido erotismo, intense riflessioni [...] scrivere, il turbinoso intrecciarsi delle voci narranti [...] a tutto, il coinvolgente fluire del racconto. I significati che la [...] sé emergono con naturalezza e ci fanno [...] Zina, pur così reale, appartiene a una dimensione [...] città stessa, la [...] anima indistruttibile) e che [...] colpa dei cinque uomini perseguitati è quella [...] la propria vita in indolenti e futili [...]. Seduti al [...] Cristal di Tangeri, gli [...] direzione delle coste della Spagna (simbolo di [...] invecchiati senza mai opporsi al progressivo degrado [...] cui vivono: «. Tangeri è così, lasciata [...] va alla deriva senza pudore né vergogna, [...] impotenti al suo saccheggio e al suo [...]. Soltanto uno di loro, Salim, [...] riscattarsi con [...] di consapevolezza che si [...] lettera inviata, sul finire del libro, a Salman Rushdie, [...] dei «Versetti satanici». E se qualcuno non [...] piccolo capolavoro, è più probabile che ricordi [...] del regista David Jones, nelle quali due [...] Anthony Hopkins a Anne Bancroft, [...] con mi-sura e garbo [...] estranei con riserva quasi iro-nica, poi sempre [...] piano dei sentimenti sino a diven-tare indispensabili [...]. Anche Roald Dahl scelse [...] una libreria antiquaria londinese per il racconto Il [...] imbrogliò Londra (Guanda, 1996), ma la coppia [...] inviava lettere ricattatorie alle vedove, leggendo necrologi, [...] attività nel retro-bottega ed evocava una tresca [...]. In una libreria di [...] una piccola città della Nuova Inghilter-ra, affacciata [...] si svol-ge il romanzo di [...] La lettera [...] che richie-de una lettura [...] fiato solo [...] come dicono gli in-glesi), per [...] gradevolezza [...] vicenda, raccontata attraverso uno stile [...] e la capacità di dosare la descrizione dei senti-menti [...] incantamento e ironia. Chi possiede una libreria [...] potere di seduzione sui propri clienti: innanzitutto [...] di intuire i desi-deri, le inclinazioni, il [...] di letture; conoscere bene i segreti recessi [...] biso-gna [...] flirtare, condurre un gio-co [...] ven-dere, convincerti un [...] alla volta, fare di [...] farti mio»). Fi-guriamoci poi se il proprietario [...] una libraia, una donna sui [...] che si mantiene in forma [...] jogging e nuotate [...] separata senza traumi e con [...] figlia che trascorre [...] nei campi di vacanza lontana [...] madre quanto basta per [...] rias-saporare la vita esaltante di [...] single disinvolta, dagli amori facili e [...] del disimpegno. In un caldo giorno [...] tra le carte che ogni giorno legge [...] suo negozio di quattro stanzine [...] Helen si imbatte in [...] alquanto bizzarra, senza bu-sta, [...] destinata-rio né di mittente (il testo è [...] «capra» della quale sem-bra furiosamente innamorato un [...] forse sa-rebbe tradurre «ariete»). Facile pensare a uno [...] assaporare il piacere nascosto di un voyeur [...] caso in una storia che appartiene ad [...]. Ma la storia e [...] cui è rac-contata («So che ti amo [...] lo so quando ho voglia di [...]. Ho cominciato ad amarti [...] solo passo. /// [...] /// Non mangio più. Quando sono accanto a [...] te, sento i tuoi capelli che mi [...] anche se non è ve-ro». Non è difficile percepire [...] o una donna siano disponi-bili a un [...]. Lo si avverte sovente [...] breccia [...] per la quale passa [...] seduzione e di corteggiamento dalla quale è [...] indifferenza dello sguardo, della voce, dei sen-si. Al gioco [...] non è estra-nea una componente [...] ridicolez-za, di scontata banalità. Ci si inna-mora, si [...] si cede [...] si è disposti a [...] diventare retorici, fanati-ci al punto che tutto [...] miracoloso, scandalosa-mente straordinario. La libraia He-len seduce [...] i suoi clien-ti, con un gioco della [...] quale ama accampare la propria superiorità. E perde la testa [...] potere del corpo. Helen si innamora riamata [...] Johnny, [...] temporaneo, figlio di amici, studente ventenne (quindi [...] anni). Johnny è giovane, sa [...]. Ne è divertito», commenta [...]. /// [...] /// La letteratura in camera [...] i prota-gonisti sono vittime di una passio-ne, [...] del corpo, ma anche la passione letteraria, [...] corrente letteraria (anche se Johnny scopre per [...] la legge, ma non ne è [...]. Non intendo in senso [...]. Intendo dire che [...] della lettura può essere [...] sopraffare. Una delle gioie del [...] in un libro. Questo tipo di in-clinazione [...] consi-derato [...] da numerosi critici letterari [...]. Non so come sia [...] Italia, [...] negli Stati Uniti la letteratura è presenta-ta [...] come un trucco, un testo è qualcosa [...] il lettore, [...] a distanza. Ma io, personalmente, amo darmi [...] letteratura, [...] sedotta. Per questo forse i [...] così vulnerabili, perchè leggono. La Lettera [...] descrive la vulnerabilità alla passione». Ci sono in questo [...] autobiografici: [...] a un incidente di [...] a Helen (e che la con-vinse da [...] lei stessa la guida [...] e, metafo-ricamente, della propria [...] in una libreria, la let-tura capitata per [...]. Tutte espe-rienze condivise [...]. An-che scrivere lettere è [...] a che fare con [...] in senso stretto. Chiedo alla [...] se predilige la scrittura [...]. Non sono una buona corrispon-dente, [...] amo scrivere lettere in-ventate. Per uno scrittore le [...] intrigante. I miei primi due libri [...] quasi intera-mente autobiografici (Alice in [...] e [...] the [...]. Quando ab-bandonai [...] nel mio terzo libro [...] mi accorsi che era [...] divertente. Ora mi ser-vo di [...] capita, di cui ho bisogno, di qualunque [...] una primizia capitata a me o ai [...] qualcosa che penso. Non ho nessuna teoria. Sono completamente opportunista in [...]. La [...] confessa di non [...] letto né 84 [...] Cross [...] né The [...] di Dahl. Ma sostiene che prima [...] scrivere un romanzo è solita leggere due [...]. Uno è Emma di Jane Austen, [...] perfetto, platonico ideale di una commedia di [...]. [...] è un libro probabilmente non [...] in Italia, benchè merite-rebbe: è intitolato [...] an [...] di Randall [...]. È un romanzo comico, [...] sti-le brillante, senza trama, ma diver-tente, meraviglioso. Cathleen [...] non intende ammettere che [...] da questi due libri, ma che cerca [...] (lo sottolinea con un punto esclamativo). Mentre scrive-va La lettera [...] maestro della passione repressa, E. /// [...] /// E rilesse Colette, in-superabile [...] e dolore, insomma la passione. Candidamente Cathleen confes-sa che, [...] sin da piccola che sarebbe diventata una [...] leggere seriamente un romanzo soltanto nelle scuole [...] tardi, a dire il vero). Ma scoprì ve-ramente Dickens [...] Henry James o Stendhal, per esempio, soltanto quando, sposata [...] potè accedere alla biblioteca [...] di suo marito. Ho un vero moto [...] affer-mare con orgoglio che [...] scoprire da adulta (questo, passi) Mark Twain [...] Kipling, perchè li si [...] (sic! Dopo [...] assistito ai salutari accoppia-menti [...] quaran-tenne con il suo smagliante com-messo ventenne [...] esilarante di una pre-sunta dichiarazione epistolare amorosa [...] del cuore), la seconda parte del ro-manzo [...] clou di comici-tà: a casa di Helen, [...] approdano mamma e nonna, due signore veramente [...] la figlia. Finale inatteso e colpo [...] pri-vo di effetti speciali: la madre finirà [...] non più clandestina, tra le braccia di [...] pittoresca Miss [...] discendente della famiglia che [...] di [...] nonchè bibliotecaria (non a [...] con velleità di scrittrice. La ormai leggendaria «lettera [...] misteriosa altro non è che [...] prova di bozza del libro che Miss [...] va scri-vendo, il suo romanzo [...] omosessuale con la madre di He-len. Johnny dovrà ripartire, [...] si spezzerà? A Helen non [...] che [...] di una lette-ra non [...] da ri-leggere la notte, nel [...] della propria stanza, in solitudine («Era amore questo? Da [...] punto in poi chiamiamo la passione amore?»). Tutto, nel libro di Cathleen [...] è così divertente, tra [...] il faceto, ha il sapore di una [...] se qualcuno ha già pensato a un [...] Perchè? È così che la scrittrice intende [...] come una commedia brillante? «Innamo-rarsi [...] un certo senso comico. Il sesso è comico. Guardando un al-tro alle [...] ci ren-diamo conto di quanto sia comi-co, [...]. In passato ho scritto [...] di sesso uni-camente da tale prospettiva, come [...]. Ma nella Lettera [...] volevo fare qualcosa di differente. Forse perchè, quando tu [...] quando ti vedi [...] -e niente è più [...] serio, es-senziale, cruciale. È difficile scrive-re seriamente [...] passione, è così facile scivolare nel più [...]. Ma io vole-vo, in [...] la passione [...] tanto quanto [...]. /// [...] /// Questo è ciò che lo [...] divertente. Ma è anche ciò che [...] rende potente» La prossima volta [...] alle [...] Cathleen [...] è personaggio nuovo per il [...] italiano. Adelphi pubblica ora il suo [...] «La lettera [...] (p. La libraia Helen seduce [...] i suoi clienti. E perde la testa [...] potere del corpo. Cathleen [...] sta lavorando a un [...] nelle isole [...]. Per questo ha letto Darwin [...] leggendo saggi [...] della specie. È anche appassionata per [...] di poesia. Con due autori più [...] tempi: Elisabeth [...] e James Schuyler. In questo momento sta [...] Dick» di Melville: «con [...] ha dichiarato. Vincenzo [...] Galeotta fu la libraia VALENTINA FORTI CHIARI NARRATIVA «Talk Show» di Luca [...] un televisore come ultimo [...] Verrà [...] morte e avrà i suoi baffi [...] strano viaggio quello che Luca [...] compie nel suo Talk Show. Perchè [...] è uno scrittore troppo [...] e alla morte per fermarsi alla prima [...]. Eppoi [...] ha una pelle di [...] animali eterogenei, e forse tutti peccaminosi, come [...] leone e la lupa, per essere im-mediatamente [...] simultaneamente, in diretta televisiva alla realtà. La [...] realtà, spesso, è una [...] personag-gi, conflitti morali) nera e sgan-gherata dove, [...] di questo universo, si situa un buco [...] del mondo (che è anche [...] infer-nale) nel quale ogni [...] nostro destino, precipita inesorabilmente. Nei libri dello scrittore [...] un prologo e un epilogo: proprio per [...] di viaggio, di attraversamento, dalla vita alla [...] morte per-sonale a quella cosmica. Infatti nei romanzi di [...] entra immediatamente in scena [...] padre o della madre -e [...] sarebbe curioso osservare come [...] di questa morte riguardi sempre quella di [...] quan-do muore una madre, come in Talk Show; [...] la morte di un padre abbia per [...] connotati più foscoliani che manzoniani: si pone [...] un sentimento delle origi-ni, della terra lontana, [...] e non [...] razionale della fi-ne. Dunque in Talk Show [...]. E allora il padre [...] cosa farà, come vivrà? Sem-plicissimo: chiederà al [...] televisore, cioè una bara con la quale [...] morte: «Due giorni dopo [...] disse che voleva un televisore nuovo, ma [...] quello che avevano già: lo voleva grande, [...] in commercio. Il giorno successivo, mentre pranzavamo, [...] la risposta: [...] dalla mattina alla [...]. Il padre dunque scivola [...] nella seppia della morte. E suo figlio allora [...] Sarà là con lui, dinanzi al «Talk Show» [...]. Lo osserverà come lo [...] segni e il volo degli uccelli. Così i segni del [...] occhi di questo sciamano saranno gli spot: [...] bottiglia della nostra contemporaneità: «Era appena terminata [...]. Avevo catturato con la [...] marchio di una casa au-tomobilistica sullo sfondo [...] bianchi levati in volo su un panorama [...] doveva essere quello di un fiume africano. Comunque è ovvio che Costanzo [...] avere i tratti somatici di un Caronte, [...] gli «occhi di bra-gia» e le «lanose [...] è «bianco per antico pelo», ma certamente Maurizio Costanzo [...] mai cita nel suo [...] diretta, non è un inespressivo: «Gli elementi [...] volto -sul quale la telecamera indugiò a [...] -erano gli occhi e i baffi, che [...] dire un [...]. I baffi erano infatti al [...] degli oc-chi, esprimevano cioè [...] e [...] degli occhi e aiutavano a [...] volta gli occhi [...] su-blime [...]. Oc-chi e baffi conferivano al [...] del Conduttore [...] particolare: [...] che non vuole inganna-re, ma [...] vuole nemmeno farsi ingannare, e anzi usa la propria [...] in difesa della gente. Chi è la gente?, [...]. Perchè [...] di [...] ha una macchia di superiore [...] mo-struosa costruzione che divina-mente tutto muove e chiama a [...]. Risucchiando nelle sue visce-re lo [...] «Show»: le stesse ma-schere infernali. E così termina: «Ma [...] puro orrore, che non ha fondo: un [...] senso, piazzato a ca-so in un punto [...] che casualmente attira dentro di sé tutto [...] buo-no esiste. Questo buco annuncia perciò [...] tutte le illusioni? Oppure è lui la [...] AURELIO PICCA LUCA DONI NELLI TALK SHOW GARZANTI P. /// [...] /// Questo buco annuncia perciò [...] tutte le illusioni? Oppure è lui la [...] AURELIO PICCA LUCA DONI NELLI TALK SHOW GARZANTI P. (0)
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