ANTEPRIMA MULTIMEDIALI
KosmosDOC: © 2006-2024 IdMiS; contenuti: © gestito da ciascun Ente.
I cookies di kosmosdoc non hanno funzione per terzi, ma soltanto tecnica e di sicurezza (Google Analytics, soltanto come complemento tecnico, è stato utilizzato come assimilato anonimo, ai sensi dei provvedimenti del Garante della Privacy). Guida rapida: i link composti di + non necessitano il ricaricamento della pagina: ove colorati consentono l'esplorazione in sottofinestra Guida rapida: il sottoinsieme selezionato del corpus autorizzato può essere esplorato tramite i link +MAP (mappa di frequenza della trascrizione e della descrizione), e +KWPN(brani delle trascrizioni relative) Guida rapida: i link +BD forniscono i brani dell'intera indistinguibile documentazione di Biblioteca Digitale relativi al nome proprio scelto Per il canale video tutorial cliccare: https://www.youtube.com/channel/UClzGpMauhOImKxIwslRpinA/feed |
Videoguida per la navigazione in KosmosDOC.org
Il brano seguente è un frammento di trascrizione automatica (OCR) della pagina richiesta. Questo sistema di indicizzazione della Biblioteca digitale non liberamente visualizzabile mostra parzialmente ciascuna Entità Multimediale suddividendola in piccoli segmenti separati da «[...]» (medesimo periodo o primo periodo successivo) e da « /// [...] /// » (periodo successivo non adiacente). Per riscontrare nella pagina i termini ricercati suggeriamo l'uso di ctrl+F o analoghi, ove il proprio browser lo consenta.
In alto a sinistra, Francesca [...] 1. Ma non mancano momenti legati [...] anche politica. Come in «Invitato al Congresso», [...] parla del segretario del Pci e dello [...]. [...] Piero Pompili La promozione Solo [...] riflettuto per caso su uno stranissimo pensiero [...] mia mente il 24 dicembre di due [...] aprii [...] cassetto della scrivania e [...] era vuoto: che [...] con i numeri di [...] indirizzi raccolti in [...] di lavoro e di [...] uomini di cul-tura, esponenti della finanza o [...] sulla serratura alcun segno [...]. Pensai, e senza darmi [...] perché: «È stato lui! Intende-vo Guido, il mio [...] compagno fedele di tanti anni di [...] persona che mi aveva [...] passaggi della mia carrie-ra, lui stesso progredendo [...] assolutamente naturale, in ruoli meno avanzati. Aggiungo oggi che nel [...] moto del tutto irra-zionale, «è stato lui! La strana accusa passò senza [...] tracce, ma tracce di [...] fin dalle prime ore di [...] mattina. Come sempre Guido era [...] ufficio senza farsi annun-ciare, perché [...] di un primo appuntamento [...] i nostri impe-gni si sarebbero articolati. Esisteva una necessità obiettiva di [...] il lavoro ma anche [...] più sot-tile di valutare finte [...] vere notizie, [...] segnali di allarme o di [...] aziendali. Si trattava [...] più libera e gradevole [...] quale la parità delle nostre [...] e ci permettevamo confidenze [...] fare che avrebbero potuto nel seguito delle [...] impropri se non inauditi: scher-zi o pesanti [...] ad esempio, insulti a ideali imbecil-li, pettegolezzi [...] estravaganti. Poi quando la porta si [...] alle sue spalle, il suo ruolo rientrava [...] naturale e anzi ammetto un [...] da qualche anno, in certe riunioni con [...] di una qualche importanza mi [...] portato, senza [...] la ragione, a [...] e persino a [...] mettendo alla prova, [...] da lui sopportata sen-za reagire [...] mostrare un solo segno di turbamento, la [...] correttezza e [...]. [...] frequenza non lo so. È [...] ricerca psicologica che non ho [...] di intrattenere. Forse dimo-strerebbe che volevo [...] di comportamento, o che [...] alla lunga la [...] una qualche fatica in questo [...] durato troppo eppure neces-sario a me e a lui. Era strano insom-ma che sempre [...] spesso la stima si [...] per cui egli diventava [...]. [...] aveva subito alcuni [...] con accuratezza le persone fer-me [...] termine del binario sperando che qualcuno fosse venuto a [...] mentre sapeva benissimo che non [...] uomo o donna a Milano [...] poteva ragionevolmente [...] pieno di invidia e risentimento [...] gli altri viaggiatori che [...]. Cominciava sempre da sintomi [...] o tre impressioni lasciate a marcire nella [...]. /// [...] /// [...] più, mentre era in coda [...] aspettare [...] segno di pericolo. Infine, aveva scelto proprio [...] erano scesi i principali e più importanti [...]. Due poliziotti stavano [...] con il mitra a [...] della polizia erano parcheggiate di sbieco per [...] che si accostassero troppo al marciapiede. Alcune macchine blu, magari [...] in là. Erano precauzioni giuste in [...] violenti. Ma intanto [...] met-teva in imbarazzo. [...] di un luogo reso importante [...] segnalato. Chi dei [...] avrebbe creduto che lui aveva [...] questo albergo per caso? Chi avrebbe creduto alla [...] buona fe-de? La scelta [...] poteva sembrare un primo passo [...] ed ignobile per strumentalizzare [...] al Congresso. [...] da [...] visuale, lo caricava a suo [...] della stessa impronta del Partito. Questa volta non avrebbe saputo [...] si disse fissando le sue [...]. Perdeva con rapidità sconcertante [...] il senso della norma, poiché le due [...]. /// [...] /// [...] rimase immobile. Non riteneva importan-te [...]. /// [...] /// Si girò e vide che [...] il Segretario. Prima non aveva notato [...] vicini [...]. Inoltre due guardie del [...] del Segretario si tenevano poco disco-ste: un [...] meno. Gli passò per la [...] precauzioni non erano solo per il Congresso, [...] ma con ogni probabilità il Segretario era [...]. [...] impulso di simpatia, affetto [...] faccia magra e impassibile. Si emozionò come un [...] comunicare davanti al [...]. Con un mezzo inchino [...] parte. /// [...] /// Voleva dire: non è [...] niente fare il Segretario del Partito Comunista [...] come il no-stro e con i problemi [...] la disoccupazione, il terrorismo [...]. /// [...] /// Si era seduta, rivolta verso [...] minerale. Lo aveva fatto per [...] invece manifestava un certo nervosismo. Quando Vit-torio aveva telefonato, [...] quel ristorante che non frequentava. Era un luogo piccolo, [...]. Le luci erano discrete: [...] un lume scher-mato in giallo o in [...] stirate. In primo luogo le [...] un anonimo, gentile biglietto. Dopo [...] verticale, non invecchiata; ca-ratteri da [...] abituato ad ap-punti funzionali e sintetici. Poi ave-va telefonato da Roma. Dalla se-quenza lei aveva [...] alcune buone qualità: sem-plice nei rapporti umani, [...] comportamenti corretti. Le ragioni espresse nel [...] quelle che lo avevano provo-cato: aveva trovato [...] lei ragazza, scattate non solo da lui [...] comune amico Umberto morto sei mesi prima. In coincidenza di un [...] a Roma aveva pensato di [...]. Nei primi anni Cinquanta [...] ai fotografi. I ra-gazzi più ricchi [...] per [...]. Vecchi bagni di servizio [...] sgom-bero che le mamme accettavano di [...] si trasformavano in camere [...]. Stampare era bellissimo. Ogni fotografia poteva essere [...] processo interminabile se-condo la carta, la permanenza [...] sovraespo-sta, per i particolari scelti, il taglio, [...]. Correggevano, [...] le loro foto semplificando i [...] invecchiavano [...] riduce-vano a quadri astratti. Bisognava [...] che richiedeva la prontezza di [...] di secondo prima o dopo [...] appariva del carattere voluto. Le fotografie venivano appese [...]. Erano [...] nel considerare quei momenti felici. A lei piaceva la carta [...]. Vittorio creava ombre [...] nei paesaggi o nelle [...] Umberto [...] nudi di donna se trovava soggetti compia-centi. /// [...] /// [...] francese, come nel Porto [...] di Vittorio con grosse spalline, bocchino, sigaret-ta, [...]. Il modello era Michèle Morgan. Inventavano varianti [...] alla Doris Day, alla Lauren Bacall, [...] camicetta ma-schile, con perle e vestito che [...] scoperte, labbra truccate rosso vivo. Una nuova vita «Ora», [...] Emilio [...] affermare il momento in cui viveva. Restò a gambe aperte. I mocassini stringevano i [...] una morsa da iniziale supplizio e per [...] pensieri erano risucchia-ti via [...] che cadeva sui due [...] più sgranata in fili che andava-no a [...] nel cerchio finale della fontana. Un giovanotto in jeans, ac-covacciato [...] bordo di pietra, cantava con voce sonora una canzone [...] quasi [...] romanza, mentre riempiva e svuotava [...] busta di plasti-ca formando larghe onde [...]. Si girava di scatto [...] Emilio sviava gli occhi sapendo che i [...] essere colti nei riti in-ventivi che per [...] aspettative, pro-getti di speranza o solo di [...] altri che vi cercherebbero la loro logica, [...] che è ap-punto la causa e il [...]. La schiena pelosa del [...] maglietta; tesa in ogni vertebra per la [...] del torace. /// [...] /// Con un balzo si [...] allontanò. In-tensità e qualità diminuirono [...] perse molto del suo fa-scino: una pressione, [...] come se esso fosse stato privilegiato nel [...]. Emilio credeva di intendere [...] stava convivendo da mesi con una oscura [...]. Mentre seguiva le mosse [...] anche osserva-to un guardone incerto. Nei prati le coppie [...] effusioni. Il guardone passava da una [...] con passi agitati. /// [...] /// La [...] impazienza era sini-stra e però [...]. La vita intorno emergeva da [...] tre ore di sbandamento. Fantasma [...] insopporta-bile, di un caldo [...] gradi, era apparsa nella mente la faccia [...] Clotil-de. Parlottava tra sé mormorando «Dio [...] «Madonna mia». Le aveva vi-sto negli [...] in-torno, rifiutandosi di [...] per non fare di [...] del disastro, una dichia-rata ostilità, nata come [...] del vero dopo una catastrofe. Per quanto lo riguardava, [...] del pomeriggio che or-mai degradava in sera, [...] era la scelta eccen-trica di entrare in [...] rimanerci; prova di colpevole sbandamento per un [...]. [...] Up La tecnica [...] in quattro esempi Come [...] romanzo? Bella domanda, che ha tante risposte [...] romanzi scritti nella millenaria storia della letteratura. Tutto questo, per spiegarvi [...] che potete leggere in questa pagina: sta [...] il nuovo libro di Francesca [...]. Si chiama «Separazioni», è [...] Einaudi e si compone di vari racconti, alcuni [...]. Estrapolare brani di romanzi o [...] racconti per [...] sui giornali è sempre [...] forzata. È difficile individuare passi che [...] una loro autonomia, che siano leggibili anche [...] di un oggetto effimero come [...] quotidiano. Per cui, [...] con la stessa [...] abbiamo deciso di proporvi una [...] diversa. Questi sono gli «incipit», [...] quattro racconti compresi nel volume in questione. Tre sono [...] uno -«Invitato [...] -no, ma ve lo riproponiamo perché parla [...] Berlinguer [...] del congresso del Pci in cui si [...] strappo con [...] altri tempi, che però [...] (almeno quelli maggiorenni) ricordate bene. Con questi quattro inizi, [...] per così dire, nel «laboratorio» dello scrittore: [...] una storia, come tenta di catturare [...] di seminare indizi che [...] nel corso della narrazione. Ovviamente, [...] è anche quello di suscitare [...] vostra curiosità. Se volete sapere chi [...] -se il «migliore amico Guido» [...] nostro delegato al congresso [...] Pci [...] o non troverà una stanza in albergo, [...] libro. /// [...] /// Da [...] a Marina [...] il bel percorso delle [...] del mondo in una [...] di moda dove vengono [...] e sottovesti con [...] di ombelico e ossa, [...] libri. /// [...] /// Chi ha idee da [...] chi crede ancora ne-gli strumenti che comunicano [...] foto-grafia, video si vede e si sente [...] sconcertante che ne deriva. Andiamo con ordine, con [...] tre cose che sappiamo delle operazioni artistiche [...] che abbiamo visto in que-sta [...] Biennale [...] donne che questa volta [...] anni lu-ce rispetto agli artisti buoni, [...]. Marina [...] è sempre lì, al [...] più di mille ossa di bovini adulti, [...] odore, e a bran-delli di carne bovina [...] alle ossa lucide, mentre ai lati il [...] uomo anziano, forse suo padre, spara contento [...] anziana, presumibil-mente [...] madre. Marina [...] continua imperter-rita, sempre con la [...] in-tensità, a compiere un gesto che contiene [...] tragi-co e fatale del gesto [...] una volta per tutte [...] trion-ferà. Al di là della [...] di idee trite e ritrite che ancora [...] cuore e la mente. Le inaugurazioni si susseguono [...] e Marina [...] lucida ossa; il curatore [...] della Biennale rispondono alle domande dei giornalisti [...] e Marina [...] lucida ossa; [...] spiega [...] e al volgo la [...] troneggia con sussiego al cen-tro del Padiglione Italia [...] Ma-rina [...] lucida ossa; gli addetti [...] ondate vi-sitano e risucchiano con gli sguardi [...] Marina [...] lucida ossa. /// [...] /// E il pubblico al [...] naso, os-serva svenevolmente. È grande [...] che [...] consuma lucidamente. Per di-re come, anche [...] donne sono state tenute lon-tano [...] che conta, che fa [...]. In assoluta solitudine forza-ta, [...] alle Cor-derie: Alessia Parenti e compa-gne, tutte [...] sulle ossessio-ni femminili del corpo e [...] come della paranoia da [...] spasimo della beltà appariscente, della magrezza, di [...]. Attorno al lavoro di [...] di giovincelle [...] una strana eu-foria non [...] le rende troppo presto ricono-scibili. Ha 37 anni [...] ma somiglia stra-namente alla [...] Tou-louse Lautrec: nel suo spazio che scimmiotta [...] di alta moda tre [...] terra annodano collant (fa-shion art), forniti a [...] mentre la rovinosa fragilità [...] mostra, appesi ad una rastrel-liera, abiti e [...] del suo om-belico, del [...] Monte [...] Vene-re, delle sue ossa, dei suoi nei, [...] del suo sudore. Anche Alessia lavora sugli [...] alle altre, un in-sieme [...] così spiazzante che entusiasma. Non fosse al-tro per [...] e la genialità [...]. Idee, idee, idee: ecco [...] vuole. E tanta esaspera-ta progettualità. Come -ci tro-viamo sempre [...] Corderie [...] che monta un vi-deo [...] spazio inquietante e sfonda a mazza-te automobili [...]. O come Agnes Martin [...] e comunque la stessa identica scansione di [...] stessa striscia orizzontale. O come [...] Horn che con le [...] ritratto tap-pezza orizzontalmente la pare-te. Guardiamo questa Biennale con [...]. Le donne han-no da [...] scolpire (guardate at-tentamente le sculture di Ra-chel [...] nel Padiglione della Gran Bretagna, [...] ca-pacità di concretizzare con materiali poveri idee [...] ci definiscono, di arredi di case, e [...] si ripete titolata «Bibliote-ca» dove i libri [...] sono «già stati letti dalle sue mani»). Insomma hanno da dire. Operano al di là [...]. Almeno così pare. E poi sono arroganti [...] le performance di Mari-na [...] ribelli e violen-te come [...] o abili come [...] che usa come cappel-lo [...] di maglia, che [...] tra-sforma in una [...] da boia, in una [...] in un abito da sera. E, quel che più [...] alla Biennale non seguono le mode come [...] nonostante il brecciolino pol-veroso e ghiaioso sotto [...] a calzare cuoio rigido dalla tomaia firmata, [...] dei pantaloni e il panciotto slacciato sul [...]. Di rimando le artiste [...] libertà del corpo, del lavoro che ha [...] professionalità tali che neanche gli artigiani più [...] possiedono più. Almeno le donne artiste [...] maniera. Non copiano se stesse, [...] per giorno. E senza capricci di [...]. Ebbene sì! /// [...] /// Ebbene sì! (0)
(0)
Nota sulla tutela della privacy. e Nota sulla tutela del copyright.
|
Nonostante i continui tagli che il settore culturale è costretto a subire - biblioteche storico/letterarie ed Archivi storici in particolare -, nell'epoca del Web 2.0 non termovalorizziamoci!La funzione di servizio pubblico sia essa offerta da un Ente pubblico o privato ha un costo; affinché il progetto possa mantenersi e continuare ad essere sviluppato sarebbe necessario un sostanzioso finanziamento pubblico, ma in sua assenza? Sareste disposti ad "adottare" una pagina e renderla fruibile a tutti in una rigorosa logica senza scopo di lucro? |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
Filtro S.M.O.G+ disabilitato. Indici dal corpus autorizzato |
visualizza mappa Entità, Analitici e Records di catalogo del corpus selezionato/autorizzato (+MAP) |
Interfaccia kSQL
passa a modalità Interfaccia kSQL