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Ma che cosa occorre [...] sfogo alle forze e alle capacità della [...] in generale dei lavoratori, e per dare [...] di acquistare [...] di amministrazione del paese? Per [...] prima di tutto, [...] onesta e bolscevica della [...] onesta e bolscevica della [...] critica dal basso delle deficienze e degli [...] lavoro. Se gli operai si [...] di criticare apertamente e direttamente le deficienze [...] migliorare il nostro lavoro e [...] progredire, che cosa significa [...] Significa [...] gli operai diventano attivi partecipi della direzione [...]. E questo non può [...] operai la consapevolezza di essere i padroni [...] loro attività, la loro vigilanza, la loro [...]. La questione delle forze [...] operaia è una delle questioni decisive. Perchè? Perchè, di tutte [...] esistite finora, la classe operaia, come classe [...] storia una posizione piuttosto particolare e non [...]. Tutte le classi dominanti finora [...] proprietari di schiavi, grandi proprietari [...] capitalisti [...] erano nel medesimo tempo classi [...]. Esse avevano la possibilità [...] ai propri figli [...] e le cognizioni indispensabili [...]. La classe operaia si [...] fra [...] perchè non è una [...] ha avuto in passato la possibilità di [...] propri figli le cognizioni e [...] necessarie per amministrare e [...] oggi, dopo essere giunta [...]. Precisamente per questo, fra [...] la questione della rivoluzione culturale nel nostro Paese. [...] vero che in dieci [...] la classe operaia [...]. Ma la situazione internazionale [...] tale che i risultati ottenuti sono ancora [...]. Perciò qualsiasi mezzo che [...] livello di sviluppo delle forze culturali della [...] mezzo che possa agevolare alla classe «operaia [...] della capacità di amministrare il paese e [...] di questo genere deve essere utilizzato da [...] fondo. Ma da quanto si [...] che la parola d'ordine [...] è uno dei mezzi [...] sviluppare le forze culturali del proletariato e [...] classe operaia la esperienza [...]. Di [...] scaturisce un altro motivo che [...] che [...] della parola d'ordine [...] è il nostro compito vitale. Giuseppe [...] casa natale di S [...] a [...] Da I lavori della sessione [...] comune di aprile del C. Avevamo visto . Stalin il primo maggio [...] Mosca. Stavamo su una tribuna [...] Piazza Rossa a circa trecento metri dal mausoleo di Lenin. Sui gradini di pietra [...] si fossero dato appuntamento tutte le razze. Una compatta macchia azzurra facevano [...] cinesi, alla destra [...] i tedeschi, che, per sette [...] tanto, durò la sfilata sulla Piazza Rossa [...] fazzoletti coi colori della repubblica [...] a sinistra brasiliani, bianchi e neri, dietro, un gruppetto [...] islandesi e ancora francesi, inglesi, donne venute [...] con lunghe tuniche vivaci. La piazza era quasi [...]. Un po' di terra [...] i cingoli dei carri armati che sarebbero [...] e [...] lato, confusi con un [...] folla, un migliaio di soldati: reparti [...] dell'Esercito e della Marina. Alle 10 in punto Stalin [...] tribuna del mausoleo. Si affacciò a salutare [...] ai due lati delle tribune. Lo vedemmo un istante [...] gli applausi e gli evviva scoppiavano ed [...] bambini, che [...] intrufolati nelle tribune/ erano [...] perchè potessero anch'essi vedere e salutare Stalin. Poi la piazza era [...]. Il maresciallo [...] era entrato a cavallo [...] alta voce i compagni ufficiali e soldati. Il grido di risposta [...] man mano che [...] cavalcando lentamente, ne faceva [...]. Una mezz'ora sola era [...] militare. La piazza era quindi [...] un fiumana di [...] e intravedemmo spesso Stalin [...] braccio salutando amichevolmente, battere con le mani [...] coi fisarmonicisti che [...] accompagnavano il corteo interminabile, [...] che era salita su a [...] fiori rossi. Pensavo a quella giornata, [...] a cui eravamo stati testimoni, quando stavamo [...] 14 maggio in Georgia, la terra natale [...] folla immensa, quella città [...] sulla piazza aveva circondato [...] profondo, in una manifestazione che non aveva [...] famigliare. Sembrava lontana Mosca che avevamo [...] fredda, nordica. Tra le nubi adesso spuntava, [...] fianco [...] la punta [...]. La pianura immensa, chiazzata [...] sparita e [...] giocavamo a costeggiare i [...] Mar Nero finché una catena di colline, nude [...] venne incontro scendendo su [...] su Tbilisi, come la [...]. Tbilisi è una città [...] « meridionali » che orientali, piena di [...] bianche dai fregi complicati, di vecchi minareti. [...] una primavera calda, la gente, [...] pelle scura, girava per le strade con meno fretta [...] moscoviti. Aveva qualcosa di napoletano [...] giacchetta sulle panchine dei giardini, sulle terrazze [...] a cui porta una funicolare dal vagoncini [...]. Il secondo giorno i [...] portarono a vedere la tipografìa clandestina in [...] Stalin [...] lavorato dal febbraio del 1904 [...] del 1906, appena giunse [...] dopo la [...] evasione dalla Siberia. La tipografia di [...] era stata organizzata nel [...] del Caucaso del Partito [...] e aveva iniziato a stampare gli scritti [...] Lenin: La dittatura democratica rivoluzionaria del proletariato e dei [...] Ai [...] poveri. Dalla [...] presa della [...] attività rivoluzionaria anche Stalin [...] suoi opuscoli: Brevemente sulle divergenze nel partito, Due [...] decine dì manifestini. [...] maggiore era data dalla [...] georgiano e armeno della Lotta proletaria e [...] si affiancava alla vecchia macchina piana e [...] caratteri. ///
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[...] maggiore era data dalla [...] georgiano e armeno della Lotta proletaria e [...] si affiancava alla vecchia macchina piana e [...] caratteri.