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Dopo le risse di [...] «revisionismo sì, revisionismo no», Gio-vanni [...] tra i migliori della [...] De Felice, ha proposto di eliminare la materia [...] nozione stessa di «revisioni-smo» (sul Corriere del [...]. Proprio a motivo della [...] forte valenza ideologica. Ebbene, [...] non lo ricorda. Ma «revisionismo» era appunto il [...] tra ortodossi e inno-vatori [...] della [...]. Una Debatte tutta [...] tra chi voleva rileggere [...] Marx e chi voleva inve-ce [...] la lettera. [...] un revisioni-smo di sinistra e [...] di destra. E la diatriba si [...] sino alla sopravvivenza del socialismo reale. Dunque, applicare il ter-mine [...] certo improprio, addi-rittura pleonastico. Anche perché ogni seria [...]. E tuttavia, va ri-cordato, [...] dei loro meriti sono stati pro-prio i Nolte [...] i De Felice, ad [...]. Esternando a ogni piè [...]. Stabilendo corti circuiti tra [...] e opinioni politi-che. /// [...] /// In una parola, militando. Abitudine difficile da sradicare, [...] propositi di [...]. An-che perché gli storici, [...] seri, sono ormai divenuti degli «eroi semiologici». Fuori dai media, temono [...]. /// [...] /// Parole di Fisichella su La Stampa [...] 5. Dolenti professore, ma [...] del metodo. Fini, a cui lei [...] subìto il governo Dini in-vece di tentare [...] vole-va solo [...]. E ha fatto fallire [...] perché sperava di vincere [...]. Oggi sabota la Bicamerale [...] la Costituzione. Rilanciando demagogia [...] e presidenzialismo. /// [...] /// Fi-ni è proprio un [...]. Che ci fa ac-canto Fini [...] dabbene come lei? VATTIMO PUNITIVO. Sconvolto dal delitto del [...] Gianni Vattimo su La Stampa ha subìto una vera [...]. Si è ap-pellato alla [...] pene, citando a sproposito pure il «suo» Nietzsche, [...] diritto penale scorgeva la sublimazio-ne dello «scambio [...] già ri-cette da applicare. È successo che persino [...] professione come Feltri abbia po-tuto [...] di irresponsabilità, di giustizia-lismo [...]. Strana parabola di un [...] ancor più duro della [...]. /// [...] /// Della memoria di Giovanni De Luna. Che su [...] di ieri [...] scriveva: «Al vittorioso slogan elettorale [...] sì ma contro la [...] seguiì nel 76 [...] di gover-no proprio con la [...]. Ma a quali comizi [...] Pci [...] mai sentito De Luna quello «slogan»? Non [...] Berlinguer [...] il famoso «compromesso storico», con la parola [...] incontro con la [...] Con que-sta linea si [...] e con essa si arrivò al [...]. /// [...] /// A Berlino grande mostra [...] Friedrich [...] Quando il cabaret divenne [...] e Weimar crollò. Era nato nei [...] raffinato e colto, con [...] anarchia dello spirito che è congeniale alle [...]. A Ber-lino approdò dopo [...] Grande Massa-cro. La guerra era finita, [...] Kaiser [...] scappato e ora per le strade ci [...] tedeschi. Tutto era in-certo, e [...] Repubblica del-la quale nessuno sapeva come, con quanti [...] sangue, avrebbe traghettato la Germania gu-glielmina dentro [...] «secolo breve». Cinico come i tempi Ecco: [...] e a Berlino, che il Cabaret diventò [...]. Si fece du-ro, cinico, [...] tem-pi che si vivevano. Come i tratti della testa [...] bon [...] crudele, col ci-lindro e il [...] che George Grosz aveva disegnato per la lo-candina del [...] «stori-co» della capitale tedesca: lo [...] Rauch», rumore e fu-mo, alla Grosse [...] una volta rispettabile teatro bor-ghese. Al pianoforte, sulla scena [...] Rauch», sedeva un gio-vanotto [...]. Si chiamava Friedrich [...] ed era figlio [...] perché il padre, Victor, [...] compositore di musical e operette. Friedrich aveva appena sposato Blandine [...] una at-trice esile con [...] e il corpo quasi rachitico che, diceva [...] Alfred [...] sembrava «appena raccolta dal [...]. Sulla scena, con lei, [...] Paul [...] dei cui [...] monologhi politici i nazi-sti [...] ricordati quattordici anni dopo, Eberhard [...] Hans [...] Edgar [...] il «parodista» Hans Hein-rich [...]. I testi erano scritti [...] (Alfred [...] il poeta espressionista, Walter Mehring, Kurt [...] mentre Peter [...] Erich [...] Joachim [...] e Franz Wede-kind collaboravano [...]. Allora, nel [...] erano solo questi due i [...] di Berlino. Quattro anni dopo sarebbero [...] oltre 300 in tutta la Germania. Con i migliori musicisti, [...] i migliori [...] (dicitori). E i miglio-ri autori. Il nucleo dei dadaisti, [...] del dicembre del [...] quando, nel pieno della [...] nelle vie di Berlino si sparava, Me-hring [...] Grosz [...] inscenato [...] e con la loro [...] macchina da scrivere e la macchi-na da [...] pubblico a scene più tumultuose della guer-ra [...] combatteva per strada. E poi gli espressionisti, co-me [...] Ernst [...] Erich [...] gli anticipatori della [...] come Erich [...] con la [...] fulminante [...] (lirica per il consumo), i [...] e i «teatranti» come Erwin [...] e Max Reinhardt. Nel dicembre del [...] la [...] si arricchì di un nuovo [...]. Da Pa-rigi era rientrata Rosa [...] attri-ce, cantante, [...] che aveva raffinato la [...] Aristide [...] e la [...] ami-ca, la [...]. Un ritorno del Cabaret, [...] e il finale tron-co? Macché. La [...] detta la Rossa non [...] dei capelli, la donna «che ha un [...] di sotto», come diceva [...] e che «ha bevuto Parigi [...] sorsi», piazza il suo [...] al primo piano del [...] des [...] celebre ritrovo di in-tellettuali, [...] spara le sue can-nonate contro [...] costituito. La [...] è popolata di banditi [...] è solidale con i [...] che, in-tanto, la reazione [...] a Berlino. Il [...] des [...] era [...] tra il [...] e la [...] a due passi dal-lo Zoo [...] la chiesa fatta costruire [...] Guglielmo II. Era il centro ricco [...] dallo squallore e dal-le miserie dei quartieri [...]. Eppure è [...] nelle platee fumose e sui [...] larghi una span-na, che viveva in quegli anni il [...] della Berlino più popolare e [...]. Con la [...] ani-ma proletaria e un [...] ma anche con il rarefatto [...] delle avanguardie letterarie e figu-rative; con la [...] ferocia metropo-litana, con i musi [...] la teppa e le puttane proterve, ma anche [...] del riscatto rivoluzionario; con i [...] vezzi, il suo dialetto. E il suo ritmo, [...] Tempo, veloce [...] di sentenze, strofe da [...] fiato, [...] sincopate, che [...] sempre lui, indicherà come [...] distintivo di questo modo di far spettacolo, [...] un figlio degenere delle Muse «che è [...] con troppe relazioni [...] con il teatro, il [...] tri-buna politica». Specchio di [...] Il [...] infatti è tutto: è [...] poesia, divertisse-ment, critica letteraria, pittura, ero-tismo, battaglia [...] politico. È lo specchio sfaccet-tato [...] vi si riflette, a spez-zoni, [...] e ora [...] mondo che delle proprie trasformazioni [...] co-sciente fino al punto da [...] dolore. La Lulù che aveva [...] della Germania fin de [...] è diventata un perso-naggio [...] ogni caffè e sulle tavole della [...] del [...] del [...] o della «Rampe» (il [...] canta lo straordina-rio potere [...] di gambe: la Trude [...] la Kate [...] la Annemarie [...] la Anita [...] la Margo Lion antici-pano [...] della cinepresa -forse più umane, meno [...] Grande Seduzione della Marlene Dietrich [...] az-zurro». I borghesi incattiviti, i [...] i generali assassini dei quadri di Grosz [...] Otto Dix arrivano [...] sulla scena, non più [...] metafore, ma concreti nemici politici da combattere, [...] sbeffeggiare, mentre la [...] in-terpreta col suo straordinario [...] figure che sembrano uscire dai drammoni sociali [...] cariche, però, di una salutare ironia rivoluzionaria. Può durare più di [...] miracolosa fenomenologia teatrale dello spirito del tempo? Già [...] degli anni [...] il [...] duro e puro comincia [...] Revue, la rivista. Si al-lungano i tempi [...] si fanno da commedia musicale, i testi [...] arrivano le or-chestre jazz, i palcoscenici diven-tano [...] lo sgambettare delle ballerine di fila. Hermann [...] il fratello della [...] canta alla «Rampe» la [...] «Che cosa interessa al [...] inflazione?/ Fame, miseria, pover-tà per milioni?/ Che [...] nelle prigioni?. Arrivano le [...] Ma è ingiusto [...]. Se sono scesi in [...] produttori, Erik [...] Rudolf Nelson, Lawren-ce Tiller, [...] ricetta semplice semplice secondo cui una rivista [...] costumi, stars e [...] sono rimasti al loro [...] i musicisti, gli autori dei testi. Quasi mai la Revue è [...] evasione. Molto spesso riprende i motivi [...] li rimastica per il gusto [...] pubblico più vasto, ma mantiene le sue voglie eversive. Fa dei seni su-perbi [...] tutù di bana-ne della Josephine Baker in «Bitte [...] 1928 una specie di manifesto politico contro [...] razza che cominciano a circo-lare, porta in [...] e le sublimi stupidità del ceto politico [...] piccola borghesìa già mezzo traviata da una [...] ag-gressiva. Lo spirito del [...] si è allargato su [...] ma è vi-vo. Ed ha un soprassalto [...] tornano a farsi duri, alla svolta del [...]. Dal [...] fondato da [...] nel [...] al «Ka-De Ko», al [...] ai vari [...] «di strada» inventati da [...] co-me [...] per i comunisti, arriva [...] «teatra-le» contro i nazisti ormai sulla via [...]. [...] compo-ne una canzone in cui [...] mettono al-la berlina le assurdità della propa-ganda antisemita, [...] Brecht sbeffeggia il Führer, ma [...] SA [...] del [...] sono già abbastanza forti da [...] al [...] e vendicarsi sugli attori [...] Revue, [...]. Fuga e ritorno [...] fugge da Berlino nel [...] il giorno dopo [...] del [...]. Nella valigia non ha [...] spartito delle mille mu-siche che ha scritto [...] e le riviste della [...] Berlino. Continue-rà a lavorare a Parigi [...] in Ameri-ca, dove già lo ammirano come [...] de [...] az-zurro». Tornerà in Germania, a Mo-naco, [...] americano, ancora in tempo per ricominciare con [...] il teatro come in quegli anni be-nedetti [...] Berlino. /// [...] /// Una bel-la mostra, [...] delle Arti a Berlino, [...] del musicista più creativo della scena tedesca [...]. Come il cabaret francese [...] segnando [...] intera stagione artistica nella Germania [...] Weimar. Dalle «provocazioni» Dada al teatro [...] dei grandi poeti espressionisti, alle canzoni per [...] «Angelo az-zurro», [...] americana. /// [...] /// [...] UFFIZI La direttrice estromessa [...] lavori RISCOPERTE. Inaugurato ieri a Firenze il [...] dedicato [...] misconosciuta Campo, la sfida di [...] poetessa «inattuale» ANTOLOGIA [...] e la crisi italiana DALLA NOSTRA REDAZIONE DOMITILLA MARCHI [...]. Cristina Campo, [...]. Così la definisce Mario Lu-zi, [...] dalla Campo, così la definisce Massimo [...] che ha ieri aperto [...] dal [...] di Firenze che è [...] riunire il pic-colo gruppo di amici della [...] (Margherita Pieracci [...] Mar-gherita Dalmati, Gabriella Bempo-rad, Gianfranco Draghi, [...] stesso Luzi). E proprio questa [...] inattualità, che è -sono [...] -«estraneità a tutto quello [...] a tutto ciò che fa parte del [...] tutto ciò che è psicologico in quanto [...] la fonte del fascino che sprigionano le [...] la figura stessa di Cristina Campo. In un tempo di [...] Campo è una specie di figura limpi-da [...] da un alo-ne mitico. Fragile di costituzione (era [...] malattia conge-nita al cuore che le precluse [...] normale e che la portò a morte [...] anni fa), la Campo era una donna [...] amori turbolenti e ossessionata da questa [...] ricerca della «bellezza»: «La [...] a vivere -scrisse nel Parco dei Cervi [...] vir-tù della pura bellezza, cioè della natura». E come ci si [...] «È [...] cammino che è fatto di attenzione, di [...] è rivolta esclusivamente al proprio ogget-to». Alla fine di questo [...] la scomparsa del corpo, [...] resti-tuzione dei sensi soprannaturali, la capacità di [...] Dio». Co-me scriveva Marina Cvetaeva, [...] che per [...] comune è il vertice della [...] per [...] spirituale è quasi carne». Traduttrice di Donne e William Carlos Williams, appassionata let-trice di [...]. Eliot, Simone [...] compagna prima di Leone Traverso [...] di [...] Zolla, la Campo ha [...] un solo libro: Il flauto e il [...] (Rusconi), [...] nel più assoluto silenzio. Ci sarebbero voluti i [...] da Adelphi [...] e [...] -Gli im-perdonabili (dedicato alle [...] La Tigre Assenza (le poesie) -per rompere [...]. Il paese non [...] percepita, [...] relegata nella clandestinità. Ma forse ora siamo entrati [...] una fase in cui la [...] opera assume [...] asso-luta». Calasso annuncia che è [...] volume che uscirà [...] prossimo e che raccoglie-rà [...] che la Campo scrisse alla [...] cerchia di amici intimi. Gran parte di queste [...] Mar-gherita Pieracci [...] che è anche la [...] Adelphi e nessuno meglio della [...] è in grado di [...] «Rigettava [...] come età troppo moder-na [...] -invece rintracciava la perfezione [...]. Riteneva che ogni segno [...]. Diceva che bisognava imparare [...] ci si era lasciati trascinare [...]. E che la grazia [...] con il silenzio [...]. Mi scrisse: [...] un peccato non essere nata [...] del [...]. Da queste nuove lettere uscirà, [...] insospettata della poetessa. Abbiamo potuto [...] una (inedita), risalente al [...] in cui la Campo parla [...] minatori di [...] «E può ac-cadere -scrive -come [...] me il 6 agosto, di vedere per [...] vol-ta su questa terra i [...] italia-ni di [...]. Forse non esi-ste il [...] nostro tempo, nemmeno in questo tem-po in [...] perduto. Non al-meno se avremo [...] di non coprirci gli occhi per [...] diverso, ma quella di [...] ogni aspetto mostruoso. Se sul teatro di Lascia [...] raddoppia cadesse improvvisa-mente una bomba. Lei mi capi-sce vero? [...] che soltanto i minatori di [...] possono, scomparendo, [...] di bel-lezza pura». La stessa lettera con-tiene [...] televisione (settore in cui la Campo lavorò): «Non [...] quello che vedo -è [...] che mi interessa. Quando non è in [...] esempio, o il tempo fuori è cattivo [...] scompongono in tanti corpi astrali. È qualcosa di terrificante, [...] distaccarsi dal corpo, e il corpo stesso [...] che un velo: così fragi-le la carne/ [...]. La direttrice degli Uffi-zi Anna Maria [...] Tofani è stata rimossa [...] lavori del progetto [...] Uffizi compreso il [...] collezioni. La deci-sione è stata [...] soprin-tendente ai beni artistici e storici An-tonio Paolucci [...] assunto per sè questo incarico. Una decisione determinata anche [...] e con la soprintendenza e per «divergenze [...] di progetto». Anna Ma-ria [...] che rimane comunque di-rettrice [...] commentato: «Prendo atto della [...] decisione e faccio gli [...] Paolucci». Secon-do il progetto lo spazio [...] del museo sarà raddoppiato e sarà tripli-cato quello complessivo. Si tratta di materiale [...] inedito, selezionato [...] del Pds e alla Fondazione Gramsci, [...] da registrazioni effettuate durante convegni e dibattiti. Come è noto, [...] che ha rivisto tutto [...] «a braccio». È quindi molto difficile [...] appunti un discorso completo. I brani selezionati coprono [...] tempo che va dal gennaio 1992 [...] 1996. Il volume si propo-ne [...] ricostruire [...] di un periodo travagliato [...] nostro paese e di ri-flettere sul carattere [...] che ha fatto da sfondo alla politi-ca [...] Massimo [...]. /// [...] /// Il volume si propo-ne [...] ricostruire [...] di un periodo travagliato [...] nostro paese e di ri-flettere sul carattere [...] che ha fatto da sfondo alla politi-ca [...] Massimo [...]. (0)
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