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SABA [...] 19 SETTEMBRE [...] 19 [...] Intervista con Mario Martone. Dal teatro [...] al successo cinematografico con «Morte [...] matematico napoletano» «È un film su Napoli, [...] miei falsi movimenti» Prima [...] Gran Premio speciale della giuria alla Mostra del cinema [...] Venezia, [...] il successo nelle sale: Morte di un [...] diventare il caso cinematografico dell'anno. Ne abbiamo parlato con [...] Mario Martone. Le lunghe esperienze teatrali, [...] dietro alla cinepresa: sempre in perfetto equilibrio [...] e riscoperta di radici classiche. /// [...] /// Due scene segnano in [...] Martedì un matematico napoletano di Mario Martone. Poco prima del , [...] la macchina da presa indugia su un [...] Napoli: dietro si intravede la sommità di Palazzo Reale, [...] cadente che tradisce la propria incapacità di [...]. Verso la line, invece, [...] cimitero, due becchini si abbandonano a pane [...] le autorità ricordano [...] scomparso. Una città impotente e [...] shakespeariana: cui fanno da controcanto le lezioni [...] quali il matematico tenta di dipanare i [...] cultura e [...] breve scena in cui [...] Caccioppoli [...] generale, due battute di Estragone [...] Vladimiro da Aspettando [...] Bec-kett. /// [...] /// Ma è toccato al cinema [...] improvvisa e meritata fama. Negli anni Sessanta e Settanta, [...] pativano una sorta di frustrazione cinematografica: [...] di -mezzi economici costringeva [...] teatro piuttosto che cinema. Da li nacque li [...]. Questa «frustrazione» non i mai [...] nel tuoi spettacoli. Poi è successo qualcosa. Alla fine degli anni Settanta, [...] titolo di un film, Falso movimento, per [...] alla nostra compagnia. E un titolo di [...] il nostro primo spettacolo: Segni di vita. E anche Ritorno ad [...] spettacolo di Falso Movimento, [...] in un clima cinematografico. Allora era molto forte [...] associare e contaminare i linguaggi e i [...] arti visive. Erano anni di grande [...] al [...] per intenderci) e ci [...] giocare con tutti i riferimenti del nostro [...]. È stato più tardi, [...] di Teatri Uniti, che abbiamo cominciato a [...] di ancorarci alla purezza dei linguaggi. Il motivo di questa [...]. Da una parte [...] indiscriminato che i mass [...] alla pubblicità) fecero immediatamente delle nostre ricerche: [...] prestarsi a molti equivoci, la libertà di [...]. C [...] ci [...] come in mezzo a un [...] lontani sia dal passato sia dal futuro. Avevamo bisogno di [...] le radici, anche quelle teatrali, [...] la parola, la narrazione, [...] di scenografie essenziali. Anche [...] c'è [...] apparente contraddizione. Nel tuo lavoro fai [...] «tua generazione», quella compressa tra il mito [...] Sessantotto [...] del [...]. Eppure tanto a teatro [...] In [...] bai sentito il bisogno di riferirti a [...] lontani nel pas-sato: da [...] a Caccioppoli. La spiegazione ò in [...] indeterminatezza di cui dicevo poco fa. Quando ci si sente [...] ha il bisogno di gettare àncore e [...]. Io, quelle radici le [...] nelle [...] fra antico e moderno. Tanto [...] quanto Caccioppoli sono due [...] un passaggio sociale e culturale. [...] combatteva contro I fantasmi della [...] Caccioppoli, invece, quei fantasmi li ha annunciati dopo [...] visti prima di altri. Restiamo ed tuo film. Ci sono una ragione esteriore [...] una interiore. Esteriormente, il film racconta [...] comprensibile da chiunque e a ogni livello, [...] partecipazione intellettuale al dramma del protagonista. Le ragioni interiori, invece, [...] delle particolarità: uno strano rapporto con il [...] svolge in una settimana, non ci sono [...] fuoricampo), un altrettanto strano rapporto fra i [...] storia [...] settimana di vita del [...] scena che si svolge [...]. Tutto questo mi pare abbastanza [...] dalle regole narrative tradizionali. MI pare che «Morte di [...] matematico napoletano» sia un film su Napoli, sulla dannazione [...] città, non tanto sul suicidio di un celebre [...]. È vero: mi interessava [...] città. E per un motivo [...]. Lavorando, mi sono accorto che, [...] di là della [...]. Per questo motivo nulla [...] in studio e ho voluto solo attori [...]. Anche tutti gli amici [...] con me, benché 11 sui sei recitassero [...] ruoli, hanno dato al film [...] Istituzioni. Non direi, ho fatto [...] hanno girato molto, che hanno avuto molto [...] solo in Italia. Il cinema, chiaramente, 0 [...] teatro e conseguentemente provoca maggiori clamori. Ma tutto ciO è [...] delle cose. Tuttavia penso che [...] prodotto questo film in modo [...] autonomo abbia garantito la [...] «libertà» più di quanto possa [...]. Ho potuto girare senza [...] problema di un rientro economico: arrivare a [...] sarebbe stato già un successo, per noi. Il festival, il premio, [...] e soprattutto quella del pubblico erano tutte [...] Impreviste e [...] napoletana anche fisica che [...]. Non credo che un [...] «denunciare» un problema sociale, ma sicuramente mi [...] raccontare attraverso una storia la situazione di Napoli. E credo che continuerò [...]. /// [...] /// E credo [...] cinema il [...] grande e generico contenitore . /// [...] /// Tanto In teatro quanto In [...]. Ma , con il [...] coraggio ha ottenuto i risultati maggiori, f [...] Invece, continuano a subire [...] «giovani autori» -oggi di [...] destinato a scomparire. Certe differenze si accentueranno, [...] produttivi. Questo vuol dire che [...] teatro e cinema nello stesso modo? Che [...] quella di Teatri Uniti? Ritengo di si. Ma per ora penso [...] ho molta voglia di tornare ai ritmi [...] del palcoscenico. Il successo, naturalmente, fa [...] continuare a lavorare tranquillamente. Nel bicentenario della morte [...] veneziano, presentato il [...] del Piccolo Da Goldoni [...] Goldoni, [...] anni di Strehler Due stagioni teatrali quasi [...] Carlo Goldoni: un vero e proprio «progetto» [...] con la rappresentazione delle [...]. E per il [...] il ritorno al Brecht [...] il nazismo, ma anche ai Giganti della [...] Pirandello. Cosi, fra classici e [...] estetica e sentimento sociale, Giorgio Strehler traccia [...] futuro del Piccolo. /// [...] /// Come i Troiani anche [...] dì questo verso di Brecht può dare, [...] Strehler, [...] polso di una battaglia culturale che si [...] resistenza contro la corruzione, la volgarità, [...] lo sfacelo economico. Perché la battaglia esiste, [...] -si chiede Strehler -il senso della sopravvivenza [...] epoche buie? I tempi sono oscuri, appunto. Anche se il direttore [...] Piccolo [...] come un segno [...] «dopo anni in cui [...]. Ma su tutto, persino [...] riflessioni sullo stato del nostro paese, [...] di non vedere ancora («Nel [...] In cui sento che il mio ciclo biologico [...] suo [...] costruito il nuovo teatro [...] per tutta la Vita: «Suggerisco -ironizza -se [...] fame un teatro, di fame una dependance [...] San Vittore, visti i tempi. Certo mi auguro, per [...] venga terminato anche se non per me». È il teatro dunque [...] sopravvento sullo Strehler «civile». Il teatro che si fa [...] e perché, [...] ognuno di noi deve fare [...] che sa con onestà». Per questo, come alle [...] saggi che sembrano parlare nel deserto, Strehler [...] sui concetti attorno ai quali ha costruito [...] di teatrante non chiuso nel cerchio magico [...]. E proprio per questo [...] alla scena come a un progetto: che, [...] riguarda il Piccolo Teatro, ha già delineato [...]. Cosa ci sarà? Goldoni innanzi [...] (ma non solo). Nel bicentenario della morte [...] viste le [...] manifestazioni italiane («In Francia [...]. Tre grandi Goldoni «storici» [...] dalle Baruffe chiozzot-te al Campiello, [...]. Tre testi nei quali è [...] racchiudere il vero e proprio work in progress di Strehler dentro il teatro goldoniano. Spettacoli che appartengono alla [...] mondo, pensati per un pubblico di spettatori [...]. [...] Si terrà a novembre, allo [...] di [...] il primo festival [...] dei teatri [...]. Non è un qualsiasi [...] teatro: [...] europea è da molli [...] produttivo che riesce a far convivere pacificamente [...] artistiche e concezioni teoriche. A [...] 1 teatri di dieci [...] per mettere in scena i loro spettacoli: [...] Budapest [...] una pièce russa, da Bucarest con un [...] Stoccolma con un dramma norvegese, da Londra [...]. [...] palcoscenico per i teatri uniti [...] dei Teatri [...] è nata nel 1989 per [...] di Giorgio Strehler, del ministro francese della cultura Jack Lang e di Francois [...]. Originariamente raccoglieva i teatri [...] Milano, Parigi, Stoccolma, Barcellona, Budapest, Berlino est e [...]. Oggi i teatri sono [...] londinesi, il teatro di San Pietroburgo e [...] vi aderiscono dieci personalità [...] contemporanea, tra cui [...] Berg-man e [...]. Scopo [...] è agevolare scambi fra autori, [...] scenografi e registi. Còsi, per esempio, il Piccolo [...] Milano è stato due volle ospite dello [...] di [...] il quale a [...] volta è stato invitato [...] Milano [...] di [...]. E attualmente il sovrintendente [...] di Budapest, [...] sta allestendo La bottega [...] Goldoni per lo [...] di [...]. Il festival [...] dei teatri, dal 7 al [...] novembre [...] è la prima iniziativa del [...]. Il secondo festival si [...] a Budapest nel [...]. Giorgio Strehler ha presentato [...] del Piccolo Spettacoli che hanno una patina [...] che -sottolinea Strehler -mi appaiono [...] e [...] sorprendono per la loro vitalità tutta nuova [...] gli attori, il modo di recitare, persino [...] Luciano Damiani mi sembrano nuove, come i [...] interpreti diversi: da Pamela [...] a Di-di [...] da Susanna [...] a Gianfranco Mauri». Lo stesso, c'è da [...] il Campiello, ed è già successo con [...] giovani. A Goldoni il Piccolo dedicherà [...] un convegno [...] ci sarà una mostra, un [...] sulla commedia [...]. Mentre nella stagione prossima [...] V Apatista [...] e soprattutto con i [...] viaggio giungerà alla lappa [...]. Anzi i [...] sono un sogno che Strehler [...] vent'anni (li aveva pensati per la televisione) [...]. I [...] verranno pensati come un [...] cinque [...] mesi in modo da [...] gruppo selezionato di spettatori interessati di partecipare [...] al farsi di uno spettacolo, «che racconta [...] di teatranti, con ì nostri visi e [...]. Ma 11 1994 vorrà [...] Strehler, la nuova edizione dei [...] Giganti della montagna con Andrea [...] la ripresa del lavoro [...] Brecht [...] testi contro il nazismo), e il progetto [...] scena per [...] volta [...] La [...] di Mozart, al Teatro [...]. La stagione [...] dei Piccolo Teatro si segnala [...] per [...]. [...] prima di tutto con la [...] a Milano, con spettacoli goldoniani, di alcuni ensemble europei, [...] al rumeno [...] dalla [...] ai [...] che partecipano a [...] dei teatri europei di cui Strehler è pre-: [...]. E significa anche altre [...] La moglie saggia dì Patroni Griffi con Annamaria [...] e [...] onorato del Teatro di Roma [...] il [...] a Goldoni di Luigi Squar-zina. Anzi, «Con Pietro Carri-, [...] lo stabile di Ro-: ma abbiamo pensato [...] scambi magari con qualche coproduzione e [...] Uzzato la nascita di [...] con due sedi, a Roma e Milano, [...] in un paese civile». E ospitalità vorrà anche [...] Na-than [...] saggio e Roberto Zucca dèi teatro di Genova, [...] ritorno atteso di Gaber. Né mancheranno i concerti, [...] e jazz, un ciclo di otto : [...] di Giovanni Ra-; boni, sulla poesia contemporanea, [...] di un misconosciuto autore del Cinquecento, grazie [...] Gilberto Tofano, come Leone ,. /// [...] /// Tutto questo, spiega Strehler, [...] «Casa Piccolo Teatro»: 243 persone fra attori, tecnici, [...] . Una casa solida con le [...] entrate: il 53 [...] di finanziamenti, il 47 [...] di incassi. Una [...] senza pubblico, infatti, che [...] film. I critici applaudono e la [...] accorre per curiosità« Mariti e mogli» Il nuovo Woody [...] il tutto esaurito Woody [...] Il suo film [...] ; 1 [...] è [...] nei cinema [...] NEW YORK. Questa battuta, insolitamente esplicita [...] di Woody [...] viene citata un po' [...] recensori di [...] and [...] il nuovo film di Woody [...] in America. A dire il vero [...] hanno colpito i critici sono molte, ma [...] si siano concentrati su quella, perché il [...] quasi esclusivamente in rapporto al caso [...] versus [...] e [...] arci-nota storia d'amore tra Woody [...] figliastra [...]. Il «rischio», si fa [...] è proprio quello: probabilmente [...] and [...] («Mariti e mogli») sarà un [...] il primo davvero miliardario nella carriera di [...] (che non ha mai totalizzato [...] alla Spielberg con i suoi film), «grazie» (si fa [...] per dire) [...] pubblicità ricevuta. E i critici anglosassoni [...] un peccato, perché il film è davvero [...] migliori del [...]. Secondo Derek Mal-colm, critico [...] il film prova che «Woody [...] è uno dei migliori [...] capace di guardare al [...] vive in modo da dire verità in [...] con grande e vera rilevanza per chiunque». Il film, come è [...] «allude» (chissà quanto volontariamente) alla storia d'amore [...] Woody [...] interpreta un professore che [...] una studentessa [...] Lewis), mentre il suo [...] moglie (Mia Farrow, guarda [...] si incrina e un [...] una coppia di amici anziani (Sydney Pollack [...] Judy Davis) comincia ad andare a rotoli. Ma secondo Kenneth [...] critico del Los Angeles [...] è «meno autobiografico di [...] sembra aspettarsi». [...] aggiunge: «È un film forte [...] penetrante, una lacerante commedia [...] che va a [...] male, uno studio doloroso, pessimista [...] al tempo stesso divertente su come un amore devoto [...] trasformarsi in un vicolo cieco emotivo, distruttivo. Tutti definiscono il film [...] scritto, ben diretto», in una sola parola: [...]. E lodano anche il [...] della fotografia italiano Carlo Di Palma, ormai [...] Woody [...] il cui «approccio [...] è fondamentale per la [...]. Da segnalare anche il [...] David [...] critico del settimanale New York, [...] australiana Judy Davis: «È [...] Il suo personaggio è forse la più [...] Woody [...]. Sarà bene ricordare che, [...] familiare» [...] diversi giornali ipotizzarono che [...] Judy Davis la donna per la quale Woody si [...] il legame con Mia. Poi, nel giro di [...] seppe che il problema era un altro. Oggi la Davis rifiuta [...]. Si è limitata a [...] «Rivedere [...] sullo schermo le scene in cui Woody [...] Mia [...] aspramente è alquanto penoso». /// [...] /// Si è limitata a [...] «Rivedere [...] sullo schermo le scene in cui Woody [...] Mia [...] aspramente è alquanto penoso». (0)
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