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Nella cultura greca e in [...] latina i termini rispettivamente di [...] e paìs sono usati [...] per indicare il figlio e [...] schiavo. Ancora, e più vicino [...] nella cultura non soltanto della sinistra, il [...] utilizzato oggi nella esclusi-va accezione di classe. Nella [...] radice resta però quel [...] come [...] senza connotazione alcuna di [...] meno di affettività o di responsabilità o [...] cura parentali. Ho fatto questo piccolo [...] a tutti noi come quella [...] sia una con-cezione assai [...] da un paio di secoli e non [...]. Se poi vogliamo parlare [...] dobbiamo restringe-re ancor più i limiti temporali, [...] che dentro una cultura [...] vera e propria, anco-ra, [...] neanche noi: il fatto che nella corrente [...] definizione uti-lizzata continui ad essere minore indica [...] che abbiamo rispetto ad una conce-zione del [...] di diritti, soggetto di un progetto di [...] a costruire e non [...] non importa se di protezione o di [...]. [...] resta insomma, nella percezione [...] non un segmento inserito [...] vita vista nel suo complesso, ma qualcosa [...] a sé, un mondo separato su cui [...] tanto in tanto, per preoccuparci o per [...] piacevol-mente o per inorridire. Pensare il bambino come [...] comunque una diffi-coltà, e tanto più quando [...] terreno della sessualità, problema-tico e disagevole an-che [...] di adulti ma ancor più sfuggente e [...] perturbante quando si riferisca ai bambini e [...] in fondo in fondo continuiamo a pensare [...] privi di pulsioni. Il rischio di reazioni [...] riguarda tutti, in particolar modo quando leggiamo [...] pedofilia e di abusi sessuali come quelle [...] hanno avuto sui me-dia e nelle coscienze [...]. Reazioni emotive che, di [...] condurci ad una discontinuità della disconti-nuità, a [...] di abusi e violenze [...] da tutte le altre [...]. Per questo, ri-tengo sia [...] di razionalità che ci consenta di passare [...] a strategie concrete di lotta a [...] sociale di cui i [...] bambine sono cer-tamente le vittime più precoci. Senza entrare negli interventi [...] si discute in que-sti giorni vorrei accennare [...] sul ruolo che le Città -intese come [...] e non solo come am-ministrazioni comunali -possono [...] una cultura delle bambine e dei bambini [...] limiti [...] alla lacrima e [...] (cioè alla repressione dei [...] invece le condizioni per un ascolto com-plessivo [...] bisogni ma delle proposte e dei progetti [...] bambini anche molto piccoli, se viene loro [...] necessario, sanno espri-mere. In primo luogo, dobbiamo [...] aspetti di rete di un sistema di [...] di offerte del [...] che assolve oggi [...] in maniera importante (pur [...] drammatiche fra zone di-verse del nostro Paese) [...] di scolarizzazione e assistenziale, ma le cui [...] soprattutto qualitativo, e di promozione, so-no ancora [...] da esplorare. Quando parlo di rete [...] mi riferisco naturalmente so-lo a quelli dedicati [...] complesso dei servizi e delle iniziative in [...] solo in una condizione generalizzata di contenimento [...] di maggiore coesio-ne sociale è possibile immagina-re [...] abbia la possibilità di giocare appieno il [...] quel con-notato di crescita che concerne la [...] insieme e non soltanto i suoi singoli [...]. IN SECONDO luogo, dobbia-mo [...] e meglio tutti gli interventi tesi a [...] più forte [...] di ciascun territorio e [...] fra di loro, esaltando il protagonismo di [...] sociali che possono [...]. Si parla tanto di [...] tempi, e inevitabilmente gli aspetti più sottolineati [...] e [...]. Spostandoci sul terri-torio e [...] quotidia-no, possiamo però immaginare che federalismo significhi [...] ruoli più puntuale, in cui spetti allo Stato [...] Enti locali la funzione di definire la [...] il contenitore degli inter-venti, proprio perché sia [...] altri -a tanti e a ciascuno -costruire [...] partecipazione. Due esempi concreti di [...] direzione, ma altri se ne potrebbero fare: [...] in varie città (Fano è stata la [...] percorsi in primo luogo vivibili, e solo [...] terza battuta «protetti», che rendano nuovamen-te e [...] di andare a scuola a pie-di. Questo significa lavorare non [...] di autonomia e progettuali di bambine e [...] questioni complesse come la mobilità e il [...] Piani rego-latori generali, la paura e [...] la presenza e la [...] commerciali, il rapporto tra le generazioni, etc. La filosofia che le [...] comune: si tratta in fondo di un [...] gioco di relazio-ne in cui tutti i [...] un proprio spazio. Il connotato di reciprocità [...] azioni che si scambiano al loro in-terno [...] di cittadinanza di tutti. Ivi compresi i bambini [...] che possono concorrere [...] di scambio essendo real-mente, [...] formalmente, paritetici con altre fasce [...] dagli adolescenti agli anziani. SI TRATTA di progetti [...] in quanto tali non ci consen-tono ancora [...] in fondo quale sarà il loro sviluppo [...] esito. Ma se vogliamo, come [...] riforma del [...] State e passaggio al [...] delle opportunità non significhi [...] rischia di significare -ridimensionamento delle pensio-ni e [...] di formazione, è su questi progetti innovativi [...] per combattere davvero [...] sociale che è ben [...] povertà tradizionale e di cui le bambine [...] sono vittime non solo at-traverso il mercato [...] an-che quello del lavoro nero o della [...] mec-canismi che li espellono dai per-corsi scolastici [...] produ-cono e riproducono sofferenza [...] delle famiglie. Pedofilia e abusi sessuali, [...] minorile Qual è il progetto per i [...] là delle emozioni? VANNINO CHITI [...] NON PUÒ esistere un [...]. Così come non ha [...] tra Regioni e Comuni sulla riforma dello Stato. Non credo che i [...] frammentare il potere legisla-tivo in ottomila Comuni. Né credo che le Regioni [...] le competenze amministrative. Sarebbe uno strano federalismo [...] combatte il centralismo dello Stato per [...] in sedicesimo in casa [...]. In un sistema davvero [...] vedere riconosciuto il proprio ruolo: le Regioni [...] e programmano, i Comuni e le Province [...] titolarità [...]. Di modelli sul fede-ralismo [...] molti. Al di là delle [...] tratta di scegliere quello che corrisponde meglio [...] bisogno di modernizzazione, alla [...] volontà di stare da [...] Europa. Quello che ad ogni [...] è [...] pasticcio [...] rimescolan-do le carte in [...] tutto resti come prima. Personalmente credo che il [...] quello che più si avvicina alla nostra [...]. Questa convinzione è condivisa [...] è stata sostenuta, su questo gior-nale, da Augusto Barbera. La Toscana, seguendo questa [...] recente approvato una proposta di legge di [...] Costituzione. Tre le novità più [...] nostra proposta: 1. Queste novità rispondono pienamente [...] Re-gioni, Province e Comuni siglata a Firenze il [...]. [...] punto su cui persiste una [...] di va-lutazioni è quello relativo alla composizione del Senato [...]. Anche in questo caso [...] potrebbe aiutare: il [...] è composto da rappresen-tanti [...] che detengono la potestà [...] tre [...] (Berlino, Brema e Amburgo), [...] riconosciuto uno status di regione. In alternativa [...] il modello del Senato americano [...] diretta di due senatori per [...] Stato. In [...] caso si può avere una [...] del numero dei parlamentari ma non il superamento del [...]. E vi sono molti [...] capacità per un Senato così eletto di [...] di incontro e di coordinamento tra Fe-derazione [...]. LA PROPOSTA della Toscana [...] ga-ranzie di evitare i rischi di un [...]. Come ha scritto Ugo De Siervo, [...] possono venire scongiurati «con la possibilità di [...] Corte Costitu-zionale contro leggi regionali che contraddicessero i [...] e «con la partecipazione degli Enti locali [...] regionali, affian-cando al consiglio regionale un apposito [...] amministrazioni locali». Entrambe que-ste soluzioni sono [...] proposta tosca-na. Il nostro testo sancisce [...] Repubblica è costi-tuita dalla Federazione, dalle Regioni, [...] Province [...] dai Comuni»; prevede di inserire nella Costituzione [...] sussidiarietà; assegna tutte le funzioni ammini-strative agli [...]. Del resto abbiamo già [...] coerenza rispetto a questa impostazione, propo-nendo anche [...] Regioni il referendum per lo smantellamento dei controlli [...] locali: fra i 12 quesiti proposti inizialmente [...]. Qual-cuno ha trovato da ridire [...] della Toscana ai referendum. Abbiamo deciso di [...] perché siamo convinti che il [...] non si smantella senza una forte spinta unitaria dal [...]. Tanto più, senza questa [...] una riforma federalista nel no-stro strano paese, [...] dichiarano federalisti, ma i più lo sono [...]. Solo una proposta sostenu-ta [...] Regioni [...] autonomie locali, del nord e del sud, [...] del centrodestra, può avere la necessaria forza [...]. Un punto è chiaro: [...] Sta-to non ce la regalerà nessuno. /// [...] /// Se questa percezione è [...] che Clinton e il suo nuovo segretario [...] Stato, Made-leine [...] agiranno in futuro con [...] tratta o vuole trattare con [...] grande Euro-pa, anziché con [...] che per molti europei sono an-cora [...] di misura dei rapporti [...]. Ma è molto interessante anche [...] quale immagine [...] e [...] esce da questo nu-mero speciale. Tanto per comincia-re, ecco le [...] di copertina, [...] in basso: De Gaulle, Churchill, [...] Berlusconi, Lady Diana, [...] Elisabetta [...] John Lennon. Cinque inglesi su do-dici [...] Time, scritto in inglese, tiene conto della probabi-le [...] suoi lettori), quattro uomini [...] due fran-cesi, un italiano. [...] la riproduzione della prima [...] Time edizione europea, 1 luglio 1946, con Albert Einstein, [...] costretto a emigrare in America dal nazismo, [...] a fungo della bomba atomica. I servizi sono aperti [...] doppia fotogra-fia, pagina contro pagina: il centro [...] ridotto a un cimitero [...] 1945, e lo stesso centro, fotografato oggi [...] testimonianza impressionante della [...] te-desca ed europea. Due pagine [...] ci [...] nel 1946, spac-cata in [...] di ferro e occupata dagli eserciti dei [...] quella di oggi, con i quindici Paesi [...] Mercato comune. I personaggi e gli [...] riescono a emer-gere dal flutto dei [...] europei, secondo i redattori [...] Ti-me, [...] De Gasperi, Toscanini (alla [...] Scala ricostruita nel 1946), la vitto-ria elettorale della [...] nel 1948, il grido [...] Paese Sera, co-munista, per [...] di cin-que impianti di [...] Coca Cola in Italia, [...] tra Ingrid Bergman e Roberto Ros-sellini, [...] boom della Vespa nel 1952, la Callas [...] Scala [...] stesso anno, la protesta dei gondolieri contro [...] Venezia nel 1961, Papa Giovanni [...] del Concilio Vaticano, una [...] Gina [...] nel Museo delle cere [...] Hollywood, Sophia Loren che racconta il suo rapporto con De Sica, Papa Paolo VI, Moro assassinato, Carlo Ponti che [...] Sophia Loren, la Cappella Sistina restaurata, Caroline di Monaco [...] Stefano Casiraghi sposi, Umberto Eco col suo Nome della [...] di Berlusconi a cui una mano anonima [...] fascista, Fellini che accetta [...] alla car-riera nel 1993 [...] sconsolato sul cinema italiano. Co-me tutte le antologie, [...] piena di buchi: basti dire che non [...] Francisco Fran-co né Helmut Kohl. Eppure, scorrendo i testi [...] si ha [...] che attraverso il discutibile [...] i suoi compila-tori, abbiano colto un dato [...] spesso sfugge a noi stessi europei: che [...] della cultura, [...] è qualcosa di unico [...] Urali», diceva De Gaulle) de-stinato a cementarsi sempre [...] mondo del futuro, nel mondo [...] della moneta uni-ca, [...] a ogni guerra in Europa. Recentemente Luciana Castellina e Daniel [...] hanno avviato [...] del Par-lamento europeo per [...] possa aiutare in Europa la stampa di [...] lo scopo di far crescere la coscienza [...] barriere dei linguaggi e dei confini che [...]. Ecco, se si potessero [...] questa di Time, qualche buon se-me sarebbe [...]. Allora, prima ancora di [...] della disputa sulla fles-sibilità e [...] della politica economica e [...] stabilire se [...] intro-dotta da Fossa debba [...] un radicale ripensamen-to del padronato industriale ri-spetto [...]. E valutare se questa [...] non solo con la costituzione materiale ma [...] che stia-mo affrontato, cioè la predisposi-zione delle [...] nostro ingresso [...] di Maa-stricht. Non è davvero troppo [...] collegiali che guidano Confindustria di dare al Paese [...] in merito. La sorpresa per le [...] Fos-sa è stata così grande che, lungo la [...] gli sono state chie-ste spiegazioni e [...]. Ma ha soltanto ribadito rafforzan-do [...] o il governo cambia «drasticamente» politica o sarà tra-volto. Cambiare drasticamente che cosa? Una [...] ha dimez-zato [...] che consente al-le imprese [...] costo del lavoro, che fa scendere i [...] distribuisce equamente il pe-so del risanamento, che [...] una riforma del mercato del lavoro e [...] sempli-ficazione del fisco, che vuole arric-chire i [...] fat-tori di sviluppo e di occupazione? Dovremmo [...] tutto questo per im-porre [...] contrattuale e sventolare la [...] le tasse? Ma allora Fossa deve [...] non solo col governo [...] del lavoro ma anche con i mercati [...] gran parte della platea di imprenditori che [...]. Tra [...] così agendo egli rende [...] il perfeziona-mento dello stesso meccanismo di flessibilità [...] da ragionevole oggetto di [...] socialmente non distrutti-va in [...] conflitto senza quartiere. Bisogna [...] di al-zare bandierine ideologiche [...] pensioni, tutta colpa del salario) per praticare [...] riforme possibili e accettabi-li, fermo restando che [...] questa maggioranza vo-gliono riformare, risanare, far ri-partire [...] Paese [...] il disastro del decennio [...]. Era sembrato che Confindustria [...] con-sensuale e coraggioso ed anzi ap-prezzasse i [...]. [...] una firma su un testo [...] a [...]. In quel testo non [...] il nemico è il minimo contrattuale, ci [...] invece che pos-sono anche compensare tale vin-colo [...] processo nuovo in cui salario e sviluppo [...]. /// [...] /// In quel testo non [...] il nemico è il minimo contrattuale, ci [...] invece che pos-sono anche compensare tale vin-colo [...] processo nuovo in cui salario e sviluppo [...]. (0)
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