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Si tratta [...] delle opere [...] di proprietà degli ebrei [...] durante la seconda guerra mondiale, poi recuperate [...] Liberazione e successivamente depositate in vari musei in [...] restituite. [...] è stata presentata dal [...] di una conferenza stampa al Museo [...] un atto fortemente voluto [...] per un «intento di trasparenza» che contrasti [...] tempo in corso sui tesori ebrei come [...]. [...] al pubblico di quadri, [...] sculture appartenuti a famiglie ebree, avverrà in [...] diversi musei della metropoli. La spiegazione di [...] si basa su una serie [...] dati. Secondo alcune ricerche compiute [...] 300 opere in esame, ha detto il [...] possibile stabilire che «la maggior parte delle [...] musei nazionali non furono sequestrate, ma acquistate [...] parigino durante [...] da collezionisti o musei [...]. Tutto legittimo dunque? Rimarrebbe [...] il capitolo «acquisto» di opere [...] durante [...]. Saranno quasi mille (per [...] le opere esposte a partire dal 9 [...] al Museo [...] al Centro [...] al museo nazionale della [...] e al museo nazionale [...] Versailles e al [...]. Intanto sono già giunte [...] restituzione -ha confermato il ministro -per altrettante [...] Picasso, [...] e [...] conservate al centro [...]. Parigi, esposti i tesori [...] nazisti Muove da Bellini e arriva a Mascagni [...] «La musica in italiano» di Luigi Baldacci [...] dai libretti [...] Quando nasce il melodramma [...] non è più materiale sillabico per il [...] primario. [...] della produzione lirica getta nuova [...] su un intero secolo. In un libro la storia [...] radio pirata [...] Radio Caroline» I bucanieri [...] che incrociavano al largo [...] una gran bella notizia per [...] amanti del melodramma, e non so-lo per i melomani [...] del genere, che in Italia non son pochi, ma [...] per quei cultori [...] che vogliano interessarsi alla vicen-da [...] quei testi, troppo spesso ne-gletti agli storici letterari, che [...] i libretti [...] appare per Rizzoli [...] fatica di Luigi Baldacci, La [...] in italiano, dal sottotitolo Libretti [...] che riprende, [...] ma la-sciando cadere le pagine [...] letterarie, un volume di Vallecchi del 1974. Sfogliando questo libro, proprio [...] complessa e vasta si orga-nizza in un [...] limpidissimo, non riesco a sot-trarmi a un [...] che traduco in una do-manda: quanti libri [...] Baldacci esistono come dispersi tra i mille e [...] lo studioso ha allineato, a partire dagli [...] Cinquanta, [...] fortunata carriera di critico [...] della letteratura? Perché questo è il punto: [...] in circolazione molti altri critici che, [...] mili-tante quotidiana ed ebdomada-ria, [...] di presupporre nel singolo intervento, un discor-so [...] di va-lori estetici e storici di riferimen-to, [...] giuocata sulla lunga distanza. Tale saggio, come anche il [...] Tozzi mo-derno [...] rica-vato da articoli composti negli [...] stanno lì a [...]. E non mi è [...] che potremmo avere, solo che il critico [...] racco-gliere i suoi saggi [...] ottocentesco. La musica in italia-no, [...] critica di non poco [...] Bellini, non da Rossini, per arrivare sino [...] Pucci-ni [...] Mascagni, in una ricognizione che tenta anche, [...] «una storia del-la società italiana [...] e oltre». Vi si ac-compagnano [...] e uno scritto [...] Come una conclusione, ove [...] il senno del libro, [...] intensi programmi di sala, dal Nabucco a La [...] West, testi in cui [...] si fa ravvicinata e [...] di filologia e storia, contro ogni ten-tazione [...] in quella verità che fu anche di Fedele [...] secondo la quale il [...] veramente tale, do-vrebbe essere soprattutto uno che, [...] sa qualco-sa di più. Ed in effetti, i [...] Baldacci [...] la [...] partita sono molti, tali [...] giocatore con competenze molto differenziate, capace di [...] il linguista, il critico lette-rario e il [...] e lo storico del costume, persino il [...]. Baldacci sa bene che [...] tempo in cui il libretto «ha offerto [...] allo scenografo e al coreografo e del [...] musicista». Ma quando si abbandona «la [...] di corte» e nasce [...] moder-na, il libretto diviene essenziale, [...] è mai intercambiabile»: e perché si muti in «fatto [...] occorre che esso assu-ma «una valenza ideologica, cioè una [...] del mondo se-condo [...] contempora-nea». Baldacci è chiarissimo: «Quan-do [...] valenza ideo-logica di un libretto, ciò significa [...] e il musicista che gli è alle [...] toto quel messaggio, né vale dire che [...] è del testo che sta a monte [...] pratica [...] scegliere un soggetto significa [...]. Un esempio di argo-mento [...] bene il senso di tale indicazione: «Con Le [...] Hugo voleva de-nunciare gli arbitri del potere [...] che sop-primono la dimensione [...] un dramma della pater-nità offesa». In tale prospettiva, il lettore [...] leggere un saggio in cui il libretto viene misurato [...] scorta della [...] «funzionalità» ri-spetto a quello che [...] il «resultato totale [...] nella convinzione che, se esso [...] la forma musica», ciò accade perché questa «ha già [...] quella del libretto»: una lettura strutturalmente inec-cepibile, direi stilisticamente [...] e rispettosa [...] estetica e musicale [...] proprio perché lucidissi-ma sul piano [...] pronta [...] a registrare quei momenti in [...] il «messaggio» de libretto eccede «lo stesso linguag-gio della [...]. Una sensibilità formale, aggiungo, [...] fede le non rare analisi dei testi [...] linguistica e nei loro valori retorici e [...]. Il lettore si sarà [...] il mio è stato un discorso di [...] di merito. Quanto al merito protesto [...] dot-trina: ma sarebbe difficile dire di più [...] quello che, nel [...] scrisse Fedele [...] o di recente ha [...] Mario Borto-lotto. Mi preme piuttosto notare [...] discorso sul me-lodramma del secolo scorso si [...] tanto in filigrana, un giudizio [...] che involga una suggestiva, [...] considera-zione delle vicende letterarie. Un giudizio che talvolta [...] scorcio, ma sempre con quel che di [...] intelli-genza che è uno dei tratti princi-pali [...] Baldacci. Pren-diamo il caso Verdi, [...] fatto cenno. Scrive Bal-dacci, difendendo la [...] una drammaturgia au-toritaria «ancorata al nucleo della [...] valori della legge», e come respingendo ogni [...] a [...] retorica e progressiva del [...] Romantici-smo: «Prima di essere un roman-tico, Verdi è un [...] Risorgi-mento italiano, e il Risorgimento non fu rivoluzionario. Non an-nullò un ordine [...] per [...] un altro». Ecco: non possiamo non [...] contrasto [...] verdiano, un diverso e [...] Ottocento, quello che sa-peva interpretare la famiglia, la [...] la cellula cancerosa che avrebbe portato in [...] sociale: è [...] che esce da I [...] De Roberto, amatissimi da Bal-dacci. È [...] per inten-derci, che mette [...] Verga e Leopardi e che magari, per [...] mondo, per foga di disillusio-ne, si affaccia [...] Novecento [...] Tozzi. Non sono molti i [...] aprire prospettive così larghe e originali. Massimo Onofri [...] 3. Il segnale lanciato proveniva [...] battello [...] I»), ancorato davanti alla [...] proprietà di tal Ronan [...]. Si presentava così, con la [...] prime grandi radio antagoniste. E solo due mesi [...] maggio, na-sceva [...] parte della costa in-glese Radio Atlanta, [...] trasmetteva dalla motonave «Mi [...]. Da no-tare che in [...] stazione era [...] americano il cui manager [...] Crawford, era stato [...] direttore generale della [...] la più grande casa [...] mondo. Ciò vuol dire che [...] america-ne avevano già percepito che, attra-verso questa [...] co-municazione radiofonica, potevano far breccia nel mercato [...] pubblicitari contenuti. A proposi-to di Radio Atlanta [...] Radio Caroline, potrà essere interessante notare co-me la prima [...] le trasmissioni [...] sulla [...] che proprio a [...] con-cludeva le sue. In questo modo si era [...] a creare una primitiva forma di sinergia, che garantiva [...] ore di di-retta. Ma [...] più affascinante era la [...]. [...] di quegli anni (mediante [...] «Marine [...] impo-neva la chiusura delle [...] navigavano nel Mare del Nord, [...] di questi eroici bucanieri. E così, nonostante che [...] e il 1972 le due navi che [...] Ra-dio Caroline furono vendute [...] per po-che migliaia di [...] del [...] ven-nero trovati dei [...] il 5 settembre successi-vo il segnale della [...] tra-smettendo, [...] per tutto il giorno, [...] Ray [...] Know. Già nel giugno del [...] la programmazione era ri-diventata regolare. Quattro stazio-ni si alternavano: Radio Caroline I e II erano dedicate esclusivamente alla musica [...] de-nominata Radio [...] si concen-trò attorno ai [...] trasmettendo notizie sugli inse-gnamenti del Mahatma Gandhi [...] antirazziste di Martin Luther King La radio [...] perse migliaia di ascoltatori. Lo stesso movimento hippy [...] radio pirata, che adesso stazionava nelle acque [...] una fonte di sapere ininterrotta. A bordo della nave, [...] si svolgeva più o [...] modo: si veniva svegliati regolarmente da un [...] «La nave sta affondando! Il [...] si precipita a indossare [...] e corre in coperta, ma nel precipi-tarsi [...] si accorge che il resto [...] è riuni-to per il [...] la ride. Era uno scherzo. Attorno agli occhi assonnati [...] del suono, solo mare e mare sconfinato: [...] a bordo, in quegli anni, non mancava [...] cambiare continuamente di co-lore. La giornata passava a [...] per i vari turni di pro-gramma, e [...] sen-so della vita con gli altri [...]. Poi, naturalmente, si ascoltavano [...] al giorno. Si stava be-ne, e ci [...] conquistava una discreta fama. Un nome per tutti [...] John [...] mitica voce [...] britannico, che lavorava a [...] un ex dragamine americano [...] Honduras e [...] sulle coste al largo [...] Tamigi, per le fre-quenze di Radio London, la [...] «The Big L». Una radio che in [...] -riuscì a diven-tare la [...] capitale inglese, affossando il predominio della stessa [...]. Fu probabilmente a bordo [...] che a [...] venne in mente di [...] dal vivo, quelli che [...] bat-tezzato come «John [...]. Leggendaria [...] dei [...] di Radio Caroline ai Beatles, [...] dei Beach Boys sulle frequenze [...] Radio London. Tutti questi racconti si [...] di Andrea [...] Ra-dio Pirata (Castelvec-chi). È anche un pre-zioso manuale [...] co-me [...] la pro-pria radio pirata e [...] una sequenza che non disturbi nes-suno, magari ispiran-dosi [...] dei tanti [...] londinesi che nel loro [...] hanno inventato la [...] e la [...]. Chiude il libro una [...] web e risorse di rete, na-turalmente parziale [...]. [...] «per mare» da pro-vare, soprattutto [...] non siete [...] con sir Bel [...] tra le firme più autorevoli [...] quotidia-no The [...] «Per me la storia del [...] inizia e finisce con Radio Caroline», che tra [...] trasmigrata sul [...] «Ross [...] è ferma da quat-tro anni [...] uno dei [...] di Londra. Chi volesse provarsi a [...] in acque [...] può iscriversi alla lista dei [...]. Jonathan Giustini Giuseppe Verdi [...] della «Domenica del Corriere» Giancarlo De Bellis La [...] italiano di Luigi Baldacci Rizzoli editore [...] 202 lire 26. Oggi valgono miliardi. E Mosca le espone. /// [...] /// Negli ultimi dieci anni le [...] sono di-ventata assai frequenti a Mosca, ma quella che si è aperta da pochi giorni [...] nuova galleria [...] non è solo una panoramica [...] secolo, ma anche [...] alla persona che ha scoperto [...] preservato questi tesori. Andando, spesso, con-tro le [...] sovietico, quando [...] era ignorata, [...]. [...] russa della collezio-ne di [...] è una piccola enciclopedia [...] russa: [...] Popova, [...] e tanti altri. Nonostante la [...] personale del collezionista: e lo [...] per coloro che non hanno avuto [...] di vedere questa magnifica collezione [...] riempiva, dal pavimento al soffitto, [...] quindicesimo piano di un anonimo [...]. [...] in Russia, il «greco folle». Nato a Mosca nel 1913 [...] una famiglia di mercanti greci, negli anni [...] lavorò come autista presso [...] negozi di antiquariato dove allora [...] stranieri potevano comprare cose preziose (oggetti, stam-pe, quadri) per [...]. Così in [...] nacque e si sviluppò [...] e co-minciò a comprare [...] mae-stri. Dopo la seconda guerra mondiale, [...] ricevette un im-pulso nuovo: non [...] più [...] classica riconosciuta, né i contemporanei, [...] «strana» che a metà de-gli [...] aveva praticamente ces-sato di esistere [...] era ufficial-mente nato il realismo socialista. Al-cuni artisti erano finiti [...] altri erano morti o emigrati, [...] ancora erano stati assorbiti dalla [...] realismo socialista. Altri avevano, semplicemente, smesso [...]. Ma [...] a Mosca si trovavano an-cora [...] lavori dei principali rappresen-tanti [...] bisognava, [...] loro case, o magari nei [...] di qualche [...] (gli apparta-menti in coabitazio-ne). Quei quadri, allo-ra, non [...] commerciale. /// [...] /// Nessuno, tranne il «greco [...]. Una volta, visitando una dacia [...] cam-pagna intorno a Mo-sca, [...] vide, ap-poggiato a una finestra, [...] bellissi-mo quadro della Popova. Subito gli piacque, e [...] di [...]. La risposta fu: «No, [...] mi si bagna tutta la casa. Tu, però, [...] uno sti-pite nuovo e [...] il quadro». Il giorno dopo, [...] tornò con lo stipite, [...] e ripartì con il quadro della Popova. Quando in Occidente cominciò [...] per [...] russa, [...] era già un collezionista [...] rubli lavori che un decennio più tardi [...] di dollari. Lavorava come [...] manager [...] olandese, era in corrispondenza con [...] visitava regolarmente la Francia e [...] Usa. Ma la fama in Occidente [...] suo prezzo: un tartassa-mento costante da parte [...] che lo teneva [...] non tanto per il [...] collezionista «privato», ma per il tipo di [...] non popolare che collezio-nava. Inoltre, era un punto [...] gli artisti non di regi-me, considerati sovversivi. Verso la fine degli anni [...] do-po una serie di furti sospetti e di incidenti [...] decise di lasciare [...]. Cominciò una lun-ga trattativa con [...] galleria [...] e con il ministero della [...] circa il futuro della [...] collezione. Ci volle [...] personale di [...] allora capo del [...] per permettere a [...] di esportare un quinto della [...] in cambio di una donazio-ne di 800 pezzi alla [...]. Nel suo libro Memorie, [...] raccon-ta che, una volta [...] fu facile scegliere a quali pezzi rinunciare: «La [...] colle-zione che mi sono tenuto era suffi-ciente [...] al mondo [...] russa». A Mosca, ora, si [...] 200 fra quadri e disegni, degli 800 [...] museo. Rino Sciarretta [...] 2. /// [...] /// Rino Sciarretta [...] 2. (0)
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