Il racconto che Dante fa [...] Inferno, Canto [...] del suo incontro con Brunetto Latini, umanista e sodomita, è sfumato e crepuscolare, la Musa [...] e quella della pietà, alternantisi con giuoco così profondo [...] avvincente in tutta la Cantica [...] dannazione, [...] si appartano: e sopravviene, nella [...] attraverso la quale scorre lungo [...] la schiera delle anime (« [...] ciascuna [...] ci riguardava come suol da [...] sotto nuova luna ») un [...] minore, una specie di distrazione che muove da meraviglia [...] siete voi [...] ser Brunetto ? ») e [...] alla levità di uno scambio di idee e di [...] fra due letterati, con un [...] dello spirito di consorteria sempre [...] in incontri del genere. Tutti i miei compagni [...] dice Brunetto Latini a Dante, [...] i sodomiti continuano ad andare con infinita fretta nella [...] « [...] e letterati grandi e di [...] fama». Ecco perché la pena [...] appare [...] (chi ben consideri quel [...] quindicesimo che si è detto) meno importante [...] ciò del resto conviene ai letterati, forse [...] ad ogni modo è come se dallo [...] sodomìa con la letteratura il grande poeta [...] fazioso, punitore e premiante, fosse indotto a [...] Medioevo con i suoi Guelfi e Ghibellini e [...] e i castighi della [...] Teologia. E quando, verso la [...] ci si imbatte improvvisamente nella immagine dei [...] nervi », lasciati, morèndo in riva al [...] dal vescovo sodomita Andrea [...] Mozzi [...] colui. Il sommesso ridere di [...] alle parole di [...] che vorrebbe far passare [...] propria evidente, esibita nudità femminile, fa il [...] garbata discrezione dei suoi accenni ai toccamenti [...] dire: « [...]. ///
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Il sommesso ridere di [...] alle parole di [...] che vorrebbe far passare [...] propria evidente, esibita nudità femminile, fa il [...] garbata discrezione dei suoi accenni ai toccamenti [...] dire: « [...].