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Cultura e Spettacoli Cronaca [...] Una passeggiata nel piccolo giardino della casa [...] con il nipote [...] La cura degli animali, [...] Alle 17 arriva puntuale [...] un uomo che si [...] Frank Jackson Poco dopo il colpo di piccozza [...] Un grido: «Lo ha mandato Stalin »«Muoio. Lev [...] quella mattina, si è [...] nonostante abbia scritto e letto sino a [...]. Una rapida colazione con [...] e poi via nel [...]. Ogni volta, [...] il sole, quello è [...] per più di [...]. In casa lo sanno [...] un po' di questa piccola [...] del vecchio. Lev [...] sembra [...] voluto ricreare, in [...] un pezzetto della vecchia Russia [...] che aveva imparato a conoscere e ad amare [...] ter-i [...] incolumi. Dopo [...] mangiato, anche il nipotino [...] come lo chiamano in [...] e assiste a quella specie di cerimonia: [...] la pulizia, il gesto di lanciare il [...] carezze al solito coniglietto bianco. [...] che allora ha 14 anni, [...] realtà si chiama Esteban [...]. Per anni racconterà poi, [...] quella terribile giornata di [...] fu ammazzato in quel modo terribile». [...] signore con il [...] alla Lenin, i capelli [...] occhia-letti resi celebri da tante fotografie. Tic sono chiusi nelle garitte [...] sono state costruite [...] il muro di cinta per [...] chi arriva dalla strada. Altri già si muovono [...] aria guardinga. [...] scambia qualche parola con loro, [...] non pronuncia più le battute dei mesi precedenti [...] ine per lui e per [...] fisica. Tutti sanno della sentenza [...] dalla Cotte suprema [...] e degli ordini di Stalin [...] e uccidere ad ogni costo quel [...]. Ma c'è di più: [...] precedente, una squadra di armati (tre o [...] a entrare in casa di notte, nonostante [...] le guardie. Hanno anche tirato una bomba [...] ma lui, il [...] anche questa volta è rimasto [...]. Solo il piccolo [...] a letto, è rimasto [...] colpo di striscio a una gamba. La squadra, secondo i [...] era comandata dal famoso [...] e comprendeva, dirà poi [...] comunista italiano. Ma su questo rimarranno, [...] dubbi. Gli assaltatori hanno comunque [...] ostaggio e per motivi apparentemente oscuri, Robert Sheldon [...] una delle giovani guardie [...] Trotzkista americano al quale Lev [...] un gran bene. Un mese dopo, il [...] tanto vivace e dal [...] ritrovato orrendamente bruciato alla periferia della città. La polizia messicana dice [...] anche torturato. [...] lo ha fatto cremare [...] un angolo del giardino dove 6 stata [...] lapide con questa scritta: «Robert Sheldon [...]. È dal giorno [...] che il «grande esiliato» [...] per le solite passeggiate nel corso delle [...] nipote a scoprire piante e animali esotici. /// [...] /// Tutte le finestre che danno [...] sul giardino, ora sono state [...] con dei mattoni, in modo [...] eventuali aggressori siano costretti ed entrare da [...] zona. La casa ad un [...] e in falso stile [...] diventata, ormai, una specie di soffocante fortilizio. [...] per accudire conigli e polli [...] dunque una specie di uscita in libertà vigilata per [...] una boccata d'aria e per fare due passi prima [...] rinchiudersi nello studio e lavorare. [...] ha giornate intense. Riceve centinaia di lettere [...] in tutto il mondo che vogliono sapere [...] dire la loro sul [...] con Stalin, sulle teorie [...] un paese solo», sulla «rivoluzione permanente» e [...] consigli. Quelle lettere arrivano dalla Spagna, [...] Messico, dagli Stati Uniti, [...] dalla Francia e da [...] lena dove qualcuno combatte per cambiare le [...]. Persino i cinesi chiedono [...]. La Quarta [...] (simbolo la falce e [...] il numero quattro), fondata nel 1938, è, [...] ben viva ed esige cure, dibattiti, libri, [...]. L'incontro e lo scontro [...] i «terzini», i compagni della Terza [...] che non sono [...] con lui. Magari per confutare, anche [...] teorie e prassi. Lev [...] ha [...] anni, in quel In [...] Lev [...] sul letto di morte [...] Città [...] Messico il 21 agosto 1940. A destra, Ramon [...] del Rio: [...] di [...] fotografato nel carcere . Fu rilasciato nel 1960. In basso, Lev [...] In una foto del 1919 [...] parla alle [...] ma è attivo, vivace, instancabile. Ha già molto scritto. Famosi sono i suol: «Le [...] «La rivoluzione permanente»; [...] storia della rivoluzione russa»; «La [...] «La mia vita»; «La nostra morale e [...]. Ancora nel [...] nella Storia del Partito [...] scritta sotto la supervisione di Stalin, alla [...] si può comunque leggere: [...] e [...] principale di tutta la [...] e spie era il giuda nominato [...]. Egli aveva per ausiliari ed [...] delle sue direttive [...] e la loro gentaglia Trotzkista. Costoro preparavano la disfatta [...] di [...] da parte degli imperialisti; [...] disfattisti nei riguardi dello Stato operaio e [...] i servitori e gli spregevoli agenti dei [...] giapponesi». Quella mattina del 20 [...] di [...] tutto però è ancora [...] sole comincia ad alzarsi [...]. La cerimonia alle gabbie [...] dei polli, è già finita. [...] parla ancora con i [...] del dramma che sta sconvolgendo [...] del fascismo e del [...] sofferenze della gente, del patto [...] dell'anno prima e della [...] Stalin che -dice Lev [...] -ha «imbalsamato la rivoluzione» [...] e speranze. MI Ecco, il giretto nel [...] e [...] polli e conigli anche quella [...] si è appunto conclusa. [...] entra in casa, prende [...] parte per la scuola. [...] è in giro a riordinare [...] preparare il pranzo. Tra pochi minuti arriverà [...] con la posta e i giornali. Sylvia [...] è una Trotzkista americana che [...] il «vecchio» da mesi, senza pretendere una lira. Carattere forte, ma chiuso, [...] sente onorata di lavorare per quel comunista [...] che combatte una durissima battaglia contro [...] Stalin e la «Cpu», [...] del Cremlino. E bravissima, ma un [...] anche bruttina. Ormai da un po' [...] Frank Jackson, un «compagno» naturalizzato americano ma che [...] Belgio e che dice di essere perseguitato dalle [...] la corteggia e la [...]. Il suo nome vero? Jacques [...] van [...] cosi ha detto a Sylvia. A [...] non piace [...] Sylvia, invece, accanto a [...] un po' ammorbidita, sorride più spesso e [...]. Lui, [...] parte, con la ragazza è [...] e porta spesso in giro anche [...] il nipotino di Lev [...]. Non solo: è uno [...] gruppo ad avere [...] e la mette tranquillamente [...] chi ne ha bisogno. Sembra colto e particolarmente [...] politica francese. Anzi, ha scritto un [...] sottoposto a [...] chiedendo consigli. Dopo una serie di correzioni, [...] accettato di [...] in parte. Proprio quel giorno ha [...] con il «vecchio» per sottoporre alla [...] attenzione le modifiche al [...]. [...] ogni volta che lo Incontra, [...] brontolare: quel tipo non lo convince per [...]. Ma [...] parte che si può [...] La [...] è un viavai di compagni, di ammiratori. C'è chi viene da [...] si ferma a pranzo o a cena [...] subito dopo l'incontro con Lev [...]. I Trotzkisti si fanno [...] angolo [...] ce ne sono di [...] di francesi, cechi, tedeschi sfuggiti al nazismo [...] messicani e argentini. Le guardie hanno [...] di perquisire tutti e [...] ma non è sempre cosi facile. /// [...] /// Sylvia, quel 20 agosto, [...] come sempre. [...] entra In casa con [...] sempre il passo ad ogni porta. Lui parla un inglese [...] imparato otto lingue in carcere). Nel piccolo studio si [...]. Lui dà una occhiata a Et [...] che apre sulla scrivania. Pochi minuti dopo scorre [...] che arrivano con mollo ritardo, ma che [...] della guerra. Per leggere anche i [...] Lev [...] sposta il tagliacarte. Forse non servirebbe neanche [...] di bisogno, ma a [...] è legato a tutto [...] di nostalgie e di ricordi, di momenti [...] entusiasmanti. Sylvia, per fare un [...] sposta il brutto paralume sul tavolo e [...] da un lato il dittafono. Poi siede alla macchina da [...] regalata da un gruppo di [...] e si mette al lavoro. Dalla cucina e dalla [...] si sentono i tasti che battono. Un suono che [...] la moglie di Lev [...] conosce alla perfezione. Il tempo, come avviene spesso [...] quella stagione, è [...] cambiato. Poco dopo, tra tuoni [...] giù un gran temporale. Ma il sole non [...] a sfondare le nuvole e tornare a [...] sui giardini e sui pochi passanti, In [...] non è cambiato nulla: Sylvia [...] pigiare sui tasti della macchina da scrivere, [...] nelle torrette e lui, il «vecchio», continua [...] In silenzio. Sposta ancora con una [...] per lare ancora un po' di spazio. /// [...] /// [...] alla cintola, nella fondina, [...] prima volta, era entrato nelle incredibili stanze [...] Cremlino. Era stato Lenin in [...] dal commissariato degli Affari esteri a quello [...] Guerra [...] della Marina. Lev [...] di Mosca, conosceva solo [...]. In molti libri, Interviste e [...] quel [...] vengono ricordati in ogni dettaglio, [...] viveva accanto a Lenin, Stalin, [...] e a un gruppo di [...] dirigenti della [...] sovietica. [...] anche le mogli e i [...] gli. Un giorno, durante una [...] i ragazzini erano caduti [...] ai piedi del dirigenti. Stalin -secondo la memorialistica [...] sempre chiuso, scuro in volto. [...] moglie Nadja [...] invece, simpatica e vivace, [...] con tutti. [...] gruppo faceva letteralmente la [...]. [...] però, ripeteva sempre che [...] dovevano vivere meglio degli altri». Dopo la pace di [...] la,guerra civile stava sconvolgendo [...] la Siberia, il [...]. E in quei giorni che [...] diventa [...] capo [...] rossa. Nasce il famoso «treno [...] del quale Lev [...] percorre, in quei mesi, [...] chilometri. È un treno incredibile [...] a bordo, auto, armi, una biblioteca, un [...] due segretari e uno squadrone di scorta [...] tutti con speciali divise di cuoio. Quel treno, giungeva sempre [...] nel posto giusto: quando lo scontro era [...] quando i soldati apparivano stremati e scoraggiati. Insomma, un treno leggendario divenuto [...] e cuore [...] rossa. [...] ora, è appunto solo [...] tavolo dello studio nella casa di [...]. La lettura dei giornali [...]. Tutti vanno a tavola. Lev [...] parla con Sylvia [...] la [...] con la moglie e [...] ai compagni di passaggio. Crede nella capacità di [...] e sembra infaticabile e indistruttibile. Ora, però, è [...] del sonnellino pomeridiano e [...] camera. Alle 17 precise, c'è [...] del the: forte, bollente, alla russa. Poi [...] toma nello studio. Ha un appuntamento con Frank Jackson, [...] meglio con il compagno belga Jacques [...] lo spasimante discreto di Sylvia, [...] ancora una volta [...] sulla situazione politica francese. Eccolo Jackson, puntuale che [...] passa tra le guardie e saluta. Ha il cappello in [...] grigio addosso, la cravatta e [...] appoggiato su un braccio. Più che un rivoluzionario [...] funzionario dello Stato in viaggio. Lui e [...] pochi istanti dopo, sono [...]. Lev [...] è seduto al tavolo [...] e Frank rimane in piedi, alle spalle [...] legge e corregge a penna alcune imprecisioni [...]. In casa c'è silenzio [...] Poi il dramma. Si sente [...] terribile di [...] e il rumore di [...]. /// [...] /// Jackson ha colpito il [...] testa con una piccozza da alpinista che [...] ed è rimasto immobile. Lev [...] invece, si è aggrappato [...] cercare di [...]. Alla moglie, appare ancora [...] allo stipite della porta e con il [...] di sangue mentre dice concitato: «Guarda che [...]. Questa volta ci sono [...]. Sono accorse anche le [...] afferrato Frank Jackson per il collo e [...] di botte. Lui, come svuotato di [...] si ribella. [...] ora è stato adagiato per [...]. [...] tiene la testa del [...] e piange in silenzio. Nello studio si sono [...] guardie del corpo Ha-rold [...] Joseph Hansen e Charles [...]. Picchiano ancora Jackson che [...]. [...] tolto la piccozza di mano [...] lo hanno trovato In possesso [...] di una pistola e di un pugnale. Con voce ferma ordina [...] guardie: «DI ai ragazzi di non [...] e aggiunge di nuovo: «Guarda [...] hanno fatto». La casa di [...] intanto, si è riempita [...]. Ci sono i poliziotti [...] altri compagni venuti dalle case più distanti. Lev [...] è sempre sdraiato per [...] in attesa [...]. Tra i grandi, ad [...] si fa largo [...] il nipotino che è [...] scuola. /// [...] /// Il ferito viene caricato [...] portato via nel silenzio generale. Anni dopo la moglie [...] continuava a ripetere quella [...] «Guarda che mi hanno fatto». Poi aggiungeva: «Sento che [...] fatta. Bisogna [...] parlare quello che mi ha [...]. Deve confessare che è stato Stalin a [...]. Poi, con gli occhi [...] messo a mormorare -racconterà la moglie -qualcosa [...] Quarta [...] sul futuro della organizzazione, [...]. Mentre lo preparavano per [...] tornato lucido e scherzava sul fatto che [...] I capelli. Cinque chirurghi si erano [...] lavoro lottando contro il tempo. Lui, prima della anestesia, [...] la forza di dire a [...] «Ti voglio bene lo [...]. Dopo [...] il coma e la [...] ore dopo [...]. Le indagini, da parte [...] erano comunque subito iniziate. Dopo una settimana, tutto era [...]. Frank Jackson o Jacques [...] si chiamava, in realtà, Jaime Ramon [...] del Rio ed era [...]. Anzi era un comunista [...] da una famiglia di combattenti per la [...]. Lui stesso si era [...] Franco. Forse aveva pensato che. Al processo non disse [...]. Raccontò solo che [...] lo aveva brutalmente offeso [...] aveva reagito [...]. Ebbe il massimo della [...] codice penale messicano e cioè venti anni [...]. Tornato libero, parti per Praga [...] arrivò in Urss dove fu insignito del [...] Sovietica. Successivamente, si trasferì a Cuba [...] ammalò di cancro alle ossa. La data precisa della [...] anni di età, dovrebbe essere il 1978. Pròprio recentemente, alcuni giornalisti [...] ritrovato la tomba in un cimitero alla [...] Mosca. Lo storico militare sovietico [...] ha invece rintracciato, negli [...] segreta staliniana, un documento firmato da Stalin, [...] Molotov e [...] con il quale si [...] fondatore [...] rossa. [...] dunque, agente della [...] aveva ciecamente obbedito ad [...] e preciso. Nel libro che il [...] sta scrivendo su [...] tutta la vicenda umana [...] dirigente rivoluzionario sarà ricostruita nei minimi dettagli. [...] con la privazione della [...] moglie [...] e al figlio Leon [...] in Turchia, in Norvegia, in Francia e, [...] Messico. Poi, certamente, il libro [...] sistematico di tutta la famiglia [...] e di tante altre [...]. Eccone qualcuna: Zinai-da [...] figlia di Lev [...] e della prima moglie Alexandra [...] emigrata a Parigi con [...] muore suicida nel 1933. Nel 1938 muore, sempre [...] Parigi, Leon [...] figlio di [...] che si era fatto [...] in una clinica [...] dalla [...]. [...] fratello maggiore di Leon, sparisce, [...] in un gulag in Urss e non tornerà mai [...]. Il padre dei due [...] Platon [...] comunista e attivista di [...] Siberia da dove non rientrò mai. Fu cosi per almeno [...] dei [...] spariti per sempre. È vivo con i [...] Messico, [...] il nipotino di Lev [...] che parla spesso con [...] racconta. Ma decine di libri, [...] e un film di Joseph Losey (Richard Burton [...] come un [...] e Alain Delon era [...] non hanno mai davvero chiarito tutto e [...]. Forse il libro dello [...] che ha lavorato in [...] finalmente la parola fine a un dramma [...] che ha davvero lasciato il segno. /// [...] /// Forse il libro dello [...] che ha lavorato in [...] finalmente la parola fine a un dramma [...] che ha davvero lasciato il segno. (0)
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