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Fratello di [...] nome di batta-glia di Roberto [...] e figlio di [...] Arano [...] e di Selina [...] veniva da una famiglia [...] radica-li, frustrati dalle politiche di una borghesia [...] stranieri. Poi fu responsabile della [...] infine primo segretario regionale di La Paz; [...] sposò Matilde Lara dalla quale ebbe due [...]. Insieme con [...] cercò un collega-mento con Cuba [...] nel [...] entrarono en-trambi nella guerriglia del Che Guevara dopo essersi addestrati [...] dei Carai-bi. Sopravvissuto alla morte di [...] e, una settimana dopo, a [...] del Che di-venne comandante del superstite fronte guerrigliero boliviano. Ma fu sorpreso dalla [...] a la Paz nel settembre 1969. Questo che pubblichiamo è [...] dal libro (inedito in Italia) delle me-morie [...] Inti [...]. [...] racconta in prima persona gli [...] otto-bre 1967, giorno della cattura [...] Bolivia di Guevara. Il Che fu ucciso [...] giorno successivo. [...] di La [...] segnò per noi una nuova, [...] tappa. Avevamo perduto tre uomini [...] avevamo più [...]. Il medico non stava [...] colonna era ridotta a diciassette guerriglieri soltanto, [...] prolungata carenza di proteine, il che naturalmente [...] in battaglia. Ormai risolta la questione [...] Joaquín, [...] Che stava cercando un nuovo fronte a [...]. Avevamo urgente biso-gno di [...] con la città per chiedere rinforzi, dato [...] potuto rimpiazzare i caduti. Bisognava forzare un doppio assedio: [...] ce [...] sotto al naso, [...] ci avevano informa-to i notiziari [...] argentini e cileni. Non era un mistero [...] individuato, come rivelavano an-che fonti internazionali, benché [...] messe a tacere dal regime, dessero soltanto [...]. Tra il 27 settembre [...] ottobre restammo nascosti, però alcuni compagni uscirono [...] cercare un passaggio che ci consentisse di [...] nemiche. Le razioni furono ridotte [...] tre quarti di una scatoletta [...] sardine e una borraccia [...] al giorno. Oltretutto [...] era amara. Però le riserve si [...] qualcuno andò a [...] di notte o poco [...]. Due compagni si caricavano [...] e scendevano a valle cancel-lando poi le [...]. A partire dal 30 [...] perfet-tamente equipaggiati ci passarono davanti senza individuarci. Il primo ottobre cominciammo [...] più rapidamente e dopo [...] privazioni mangiammo un pasto caldo preparato da [...] tenendo il fuoco sotto [...] non farci scoprire dai soldati. Le radio, nel frattempo, [...] un maggior numero di infor-mazioni, in particolare [...] dai delatori [...] e León, che avevano [...] e le nuove posizioni [...]. Ci spostava-mo con estrema [...] a volte capitava di attraversare un luo-go [...] giorno. Arrivò così [...] ottobre. Erano passati undici mesi [...] Che era entrato in clandestinità in Bolivia, [...] pri-ma avevamo festeggiato questa data, facendo un [...] a nostro favore. [...] ci aveva inflitto un [...] quello di La [...] e oltretutto per puro [...]. Per il resto eravamo [...] che, nonostante le forze ridotte, avevamo catturato [...] di soldati tra cui al-cuni alti ufficiali, [...] combattimento molti nemici e ci eravamo appropriati [...] mu-nizioni. CHI LEGGE il diario [...] Che [...] troverà certamente [...] degli aspetti negativi, an-notati [...] trova-re una soluzione, ma potrà rendersi conto [...] drammati-cità del momento, Guevara non si lasciò [...] disperazione. Facendo un bilancio di [...] di guerriglia, diceva che erano passati «senza [...]. Faceva freddo [...] ottobre. La marcia procedeva a [...]. Alle due del mattino [...] riposarci fino alle quattro. Diciassette figure silenziose avanza-vano [...] un canyon angusto chiamato El [...]. Si fece giorno e [...] zona. Volevamo dirigerci al Rio San Lorenzo. Era quasi impos-sibile mimetizzarsi [...] e il crinale erano semi spogli con [...] arbusti. Il Che decise allora [...] perlustrazione tre coppie di uomini: una sulla [...] composta da Benigno e Pacho; [...] sulla collina a sinistra, [...] Urbano e da un altro compagno; la terza, Aniceto [...] Darío, in avanscoperta. Benigno e Pacho tornarono [...] dubbi, i soldati ci [...]. Bisognava capire se ci [...] no. Che ci restava da [...] Non [...] tornare indie-tro, il cammino percorso, essendo scoperto, [...] facili prede per il nemico. Ma neppure poteva-mo avanzare, [...] significato finire dritti in mano ai soldati. Il Che prese [...] decisione pos-sibile: ci ordinò di [...] in una piccola gola laterale per difen-dere la posizione. Erano circa le 8 [...] mattino. Tutti e diciasset-te ci [...] nel canyon in attesa. Il grande dilemma era [...] aveva scoperto la nostra presenza. Il Che fece una [...] il soldati ci avessero attaccato tra le [...] e [...] di notte, saremmo stati [...] dato che era difficile resi-stere a lungo. Se ci avessero attacca-to [...] le tre di notte, avrem-mo avuto maggiori [...]. Se avessero dato battaglia [...] avuto la meglio, perché la notte è [...] del guerri-gliero. Alle 11 del mattino [...] il cambio a Benigno, ma lui non [...] si stese a terra perché la ferita [...] andata in suppu-razione e gli faceva molto [...]. Restammo lì, Benigno, Darío [...]. [...] lato della gola [...] e Urbano. Al centro il Che [...] dei combattenti. [...] alle 13 e 30, il Che mandò Ñato e Anice-to a dare il cambio a [...] e Urba-no. Per raggiungere la posizione bi-sognava [...] una radura controllata dal nemico. Il primo a tentare [...] Aniceto, [...] fu ucciso. La battaglia era cominciata. /// [...] /// I soldati gridavano: «Ne [...]. Ne abbiamo beccato uno». Nella stretta gola, da [...] dai soldati, veniva il rumore regolare delle [...] quanto pareva, controllavano il percorso da cui [...] notte prima. Ci tro-vavamo di fronte [...] di sol-dati, piazzati alla stessa altitudine, e [...] loro manovre senza essere visti. Per questo ci limi-tammo [...] fuoco per non farci individuare. [...] cre-deva che i nostri [...] basso, ossia dal punto in cui si [...] Che. Chi stava peggio erano [...] e Urbano. Nascosti dietro una roccia, erano [...] un fuoco in-cessante. Non potevano allontanarsi perché, [...] li avreb-bero uccisi con facilità, come era [...] Aniceto. Per [...] a uscire da quella trincea [...] il nemico lanciò una granata; [...] sollevò una nuvola di polvere [...] cui [...] e Urbano approfittaro-no. A una velocità impressionante [...] mentre i soldati sparavano e gridavano. En-trambi raggiunsero la postazione [...] Ñato. I tre tentarono di [...] che il Che ci aveva indi-cato per [...] raggiungere un punto di riunione stabilito. Gli facemmo segno di restare [...] e loro ci videro. La battaglia conti-nuava. Sparavamo solo per rispon-dere [...] non scoprirci e per risparmiare munizioni. Dalla nostra postazione riuscimmo [...] combattimento numerosi soldati. Faceva notte quando scendemmo [...] Ur-bano e Ñato e [...] nostri zaini. Ormai potevamo agire in [...]. Domandammo a [...] «E Fernando?» «Credevamo che [...] risposero. Ci cari-cammo in spalla [...] ci diri-gemmo rapidamente verso il punto convenuto. Lungo la strada trovam-mo [...] in parti-colare farina, e questo ci sorprese [...] Che non voleva assoluta-mente che si abbandonassero i [...] vista. Più [...] trovam-mo il [...] Che, tutto ammac-cato. Lo riconobbi subito perché era [...] scodella di alluminio piuttosto particolare. Lo raccolsi e lo [...]. Nel punto convenuto non [...] im-pronte di scarpe e [...] del Che che lasciava un segno diverso [...] era facilmente identifi-cabile. [...] si perdeva più [...]. Immaginammo che il Che e [...] al-tri si fossero diretti verso il Rio San Lorenzo [...] previsto con [...] di inoltrarsi sui monti, fuori [...] portata [...] per raggiungere il nuovo fronte. Quella notte noi sei [...] Benigno, Ñato, Darío, Ur-bano [...] con un ca-rico più lieve. Avevamo abbandona-to alcune cose [...] sembrava-no indispensabili in fondo alla gola per [...] andare più svel-ti. Avevo trovato aperto il [...] la radio. Ero sicuro che [...] presa il Che prima di [...]. Uomo sereno e previdente, non [...] mai una ritirata senza [...] attentamente. [...] delle grandi decisioni la [...] statura di capo e di [...] politico e militare giganteggiava. Era ovvio che avesse preso [...] radio per [...] ascoltare le notizie, perché [...] nella guerriglia, è un ele-mento [...]. /// [...] /// Nessuno nascondeva [...] preoccupazione per la sorte [...] Che [...] degli altri compagni. Dopo [...] perso le tracce dei [...] nuovo a La [...] un luogo pieno di [...] ancora non si erano cancellati. Ci sedemmo quasi di [...]. I cani latravano ma [...] per la nostra presenza o perché aizzati [...] dagli urli dei soldati che si erano [...]. Non imma-ginavamo certo che [...] Che, [...] nostro amato Comandante, fosse tanto vi-cino, ferito [...]. In segui-to abbiamo pensato che [...] se avessimo saputo, avremmo tentato [...] disperata per [...] an-che a costo della nostra [...]. Ma in quella notte [...] quello che era successo e ci doman-davamo [...] se qualche al-tro compagno, oltre Aniceto, fosse [...]. Continuammo a camminare, costeggiando La [...] senza [...] molto e alle prime luci [...] ci nascondem-mo in un bosco non troppo fitto. Decidemmo di camminare solo [...] di fare la guardia di giorno. Il 9 fu un [...]. Passò due volte un [...] tra-sportava il cadavere ancora caldo del Che, [...] ordine della Cia e dei gorilla [...] e [...] ma noi non poteva-mo [...]. Non avevamo contatti con [...] per la piccola radio di Coco, ora [...] Be-nigno. Quella sera Benigno captò [...]. Una radio loca-le annunciava [...] catturato, gravemente ferito, un guerrigliero che sembrava [...] Che. Scartammo immediatamente questa possibilità [...] ca-so, secondo noi, avrebbero dato maggiore risalto [...]. Pensam-mo che il ferito potesse [...] Pacho anche perché tra i due [...] una cer-ta somiglianza. Quella notte attra-versammo gole [...] scoscese impraticabili persi-no per le capre. Urbano e Benigno, col loro [...] senso [...] e con [...] deter-minazione, ci guidavano portandoci lentamente [...]. /// [...] /// Il 10 ci sorprese [...] di La [...] e com-mentammo ridendo che [...] acqua dei soldati, che stava-no poco più [...] noi. Di nuo-vo stavamo aspettando [...] raggiungere [...] del [...] da dove pensavamo di [...]. [...] di notte circa, Urbano sentì [...] notizia che ci gelò il san-gue: le radio annunciavano [...] morte del Che e ne descrivevano [...] e gli abiti. Non [...] possibilità di er-rore, perché [...] cose parlaro-no delle calzature fatte a mano [...] Ñato, [...] mantello di [...] che il Che indossava [...] ripararsi e di altri dettagli che conoscevamo [...]. Il dolore ci ammuto-lì. Il Che, il nostro capo, [...] e amico, [...] guerrigliero, [...] uomo di pensiero, era mor-to. La notizia, orrenda e [...]. Restammo in silenzio, con [...] come se temessimo di scoppiare a piangere [...]. /// [...] /// Le lacrime gli rigavano [...]. Quat-tro ore dopo il silenzio [...] rotto. [...] e io parlammo brevemente. La notte [...] del [...] ri-masti in sei, avevamo [...] lui il comando del nostro gruppo fino [...] ci fossimo ri-congiunti con gli altri compagni. Ora bisognava prendere una [...] la memoria del no-stro amato comandante. Ci fu uno scambio [...] noi due e poi quindi andammo dai [...]. [...] difficile restituire nei minimi [...] così carico di emozioni diverse, di sentimenti [...] intenso dolore e di voglia di gridare [...] non era tutto perduto, che la morte [...] Che [...] imbalsamava le sue idee, che la guerra [...]. Come descrivere le nostre [...] Co-me [...] fedelmente le singole parole, i gesti, le [...] solitudine impressionante, sotto la perenne minaccia di [...] che ci cercava, ci [...] e aveva messo una taglia sulla nostra [...] morti»? RICORDO solo che, animati da un [...] so-pravvivere, giurammo di con-tinuare la lotta, di [...] morte, cercando di rag-giungere la città per [...] del Che e tornare [...] combattere. Con voce ferma ma [...] quella notte pronunciammo il nostro giuramento, lo [...] centinaia di uomini di molte parti del [...] loro per realizzare il sogno del Che. Per questo, la notte [...] Ñato, [...] Darío, Benigno, Urbano e [...] selva boliviana: «Che, le [...] idee non sono morte. Noi, che abbiamo combattuto [...] giuriamo di continuare la lotta fino alla [...] vittoria fi-nale. La tua bandiera, che è [...] no-stra, non sarà mai ammainata. Vittoria o morte! Nessun [...]. [...] diari fondamentali: aggredite, per primo, [...]. Il Che era abituato [...] da giovanissimo annotazioni quotidiane sulla [...] vita e questo è [...] assieme a Alberto [...] il compagno con il [...] partire per il viaggio in America Latina [...]. In Italia lo ha [...] Feltrinelli, in due versioni. Meglio [...] completa: in economica, comunque, è [...] anche solo il racconto di Che Gue-vara con [...] e una post-fazione del padre, Ernesto Guevara Lynch. Dal ragazzo che tornerà [...] che, a metà degli [...] Sessanta, [...] le glorie della vita poli-tica a Cuba [...] morire in Bolivia. Il diario di Bolivia (Feltrinelli, [...] venticin-que ristampe con prefazione di Fidel Castro) è [...] più significativa per conoscere [...] del pensiero rivoluzionario del Che. Il testo è disponibile [...] edizione curata da Roberto Massari per la Erre Emme [...] che in questi anni ha pubblicato molti [...] Che Guevara, a partire dagli Scritti scelti del Che. Per finire con i [...] più importante, è [...] di Baldini [...] Castoldi, che ha pubblicato [...] completa esistente delle opere di Guevara: Opere [...] Opere scelte 2. Testi di riflessione teorica, disponibili [...] in una selezione, per temi, dai giovani, alle lettere, [...] a partire da 8000 lire. Un altro tassello della [...] Che è rappre-sentato dai diari del 56-57, quando [...] Sierra Maestra. La conquista della spe-ranza, (Est) [...] racconto di Che Guevara e Raul Castro, [...] fase iniziale della guerriglia che porterà la [...] Cuba. La vita del Che [...] tenuta segreta tra il 1965 e il [...] abbandonò la politica e Cuba. Fidel Castro rivelò in [...] il Che aveva combattuto [...] Congo. Una testimonianza confermata dai [...] diari tenuti in Africa dal Che e [...] usciti in Italia da Ponte alle Grazie [...] titolo [...] in cui non siamo [...] parte, testo curato da Paco Ignacio Taibo II [...] due giornalisti cubani [...] e Félix Guerra. [...] atto della [...] azione rivoluzionaria è la Bolivia, [...] lo seguiranno alcuni dei compagni africani. Oltre al diario del Che, [...] più vivo do-po la fine del sogno, [...] Daniel Alarcòn Ramìrez, alias «comandante Benigno» e [...] Ma-riano Rodriguez, che hanno narrato ne I so-pravvissuti del Che (Pratiche, [...] la loro odissea e quella degli altri [...] ottobre 1967. Dopo la [...] morte, ricostruzioni e biografie abbondano. /// [...] /// Anche un bambino può [...] a fumetti (Che Gueva-ra) del Che di Feltrinelli: [...] Sergio [...] e Miguel Angel [...] (post-fazione di Pino Ca-cucci). Delle guide brevi, preziosa, [...] indici quella di Jean [...] (autore anche del saggio [...] Rizzoli Le battaglie non si perdono, si vincono) [...] col tito-lo: Che Guevara: [...]. Se invece, a questo [...] pronti a affrontare la storia ai tempi [...] Che, Saverio Tutino, inviato [...] per molti anni in America Latina, [...] suo Guevara al tempo di Guevara, (Editori Riuniti) [...] clima e [...] di Cuba, mettendo in [...] del Che col gruppo dirigente de [...] in particolare sul suo [...] la strategia della guerriglia in America Latina. Molto lavoro [...] ancora da fare sui [...] quello scritto nel periodo in cui era [...] Che [...] Ministro [...] a cui ha attinto [...] Paco Ignacio Taibo II per la [...] biografia, Senza perdere la [...] (Il Sag-giatore), di stampo romanzesco, più di cinque edizioni [...] un anno [...] in Ita-lia. Altra ponderosa biografia uscita [...] trentennale è quella [...] Jon Lee Anderson, che [...] invece, sul diario africano. Una vita rivoluzio-naria» (Baldini [...] Castoldi, [...] frutto di cin-que anni di ricerche compiute [...] Cuba [...] avu-to accesso per la prima volta agli [...] Castro), in Bolivia, Mosca (archivi del [...] Washington, è un testo [...] sulla consulenza della vedova, [...] March. Grazie al rigoroso lavoro sulle [...] Anderson nel libro fa [...] luogo di sepol-tura di Guevara, [...] alla pista di at-terraggio [...] di Vallegrande, in Bo-livia. Precisamente dove sono stati trovati [...] i resti del Che (anche Taibo ci arriva [...]. Per finire, arrivati a [...] storia, non perdetevi [...] bio-grafia in uscita a [...] Mondadori. [...] scritta un altro storico messicano, Jorge Castañeda. Quella che dovrebbe essere la [...] «cattiva» e più aggiornata delle ricostruzioni, per la [...] analisi sui rapporti tra il Che e Fidel, il Che e [...] Cuba e [...] Sovietica, ria-pre infatti una discussione [...] anche morale di Ernesto Guevara in America Latina, sulla [...] influenza sul movimento della guerri-glia negli anni Settanta. Antonella Fiori [...] foto del Che. Il suo cadavere viene [...] trofeo dai militari boliviani [...] Così il guerrigliero che [...] dopo la cattura ha ricostruito quel giorno [...] Inti [...] «Che gelo [...] di ottobre. /// [...] /// Il suo cadavere viene [...] trofeo dai militari boliviani [...] Così il guerrigliero che [...] dopo la cattura ha ricostruito quel giorno [...] Inti [...] «Che gelo [...] di ottobre. (0)
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