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Omosessualità, sindrome psicotica, solitudine: «Con [...] è iniziata una nuova fase». Gentuccia fu la figlia [...] Dante? Dante Alighieri avrebbe avuto una figlia illegittima. Figlia che il sommo [...] quindi «immortalò» in uno dei canti più [...] «Divina Commedia». Si tratterebbe di Gentuccia, [...] viene sussurrato da [...] da Lucca nel XX IV [...] «Purgatorio». [...] è stata avanzata dallo studioso [...] Antonio Mangieri, il quale ha presentato i risultati delle [...] ricerche sul periodico accademico [...] Quarterly» [...] di [...] in New Jersey. Il saggio di Mangieri sarà [...] tradotto il italiano. Fino ad ora gli [...] critici letterari che si sono occupati del XX IV [...] del «Purgatorio», hanno interpretato [...] misteriosa alla «femmina» Gentuccia, [...] non si conosce [...] come una citazione omaggio [...] per una nobildonna di cui si sarebbe [...] un suo breve soggiorno a Lucca: alcuni [...] moglie di Bernardo Morla, altri in quella [...] Buonaccorso [...] Lazzaro. Secondo Antonio Mangieri, invece, Gentuccia [...] figlia primogenita di Dante e sarebbe stata [...] 1285 e il 1290 a Lucca, durante [...] periodo di vita gaudente al quale i [...] «Purgatorio» farebbero allusione. Gentuccia, dice Mangieri, sarebbe [...] una fugace relazione tra il poeta e [...] Val Serchio, o forse del Pisano. Sarebbe nata forse nel [...] e poi ritrovata tra il 1306 e [...] Dante sostò in Lunigiana, e sicuramente anche [...] Lucca, [...] seguito dei Malaspina». [...] è stata accolta con scetticismo [...] dantisti italiani. Se ne fa portavoce Enrico Malato, [...] di Letteratura italiana [...] di Viterbo: [...] di Mangieri mancano prove [...] minimo di credito e di fondamento alla [...] resta così più che altro una discutibile [...]. ROMA Prima scena: descrizione [...] felice (o almeno così pa-re). [...] di successo, si avvia verso [...] cin-quantina portandosi dietro un soffu-so senso di frustrazione per [...] falli-to la [...] vera professione, quello di scienziato; [...] Clarissa, è una bella e giovane ricercatrice molto presa [...] suoi studi. Tra Oxford e Londra, [...] delle [...] Hills battu-te da un [...] stanno per [...] un amabile picnic quando. Seconda scena: adesso una pallone [...] galleggia sulle lo-ro teste, [...] sul terreno e subito si [...] trascinato dalle raffiche. A bordo [...] un ragazzino gesticolante; un uomo [...] pencola paurosa-mente nel vuoto con una gamba ri-masta impigliata [...] una fune. [...] corrono verso il pallone nel [...] di [...]. [...] penoso compito di rintracciare un [...] di un dramma inutile. Ma [...] deve ancora [...] e accenna i primi [...] sce-na quando il protagonista si troverà di [...] sconosciuto, un gio-vane dai cappelli lunghi raccolti [...]. Si chiama [...] è un Jesus freak, ma [...] i sintomi di una sindrome [...] chiamata sindrome de [...] un oggetto [...] e a [...] della morte, le sue attenzioni. Così questo fanatico religioso, in [...] cre-scendo che rasenta il grottesco, co-mincerà ad opprimere il [...] giornalista prima con irruente e pas-sionali dichiarazioni, poi con [...] mi-nacce, fino a [...] perdere la fiducia in sè [...] ad incrinare il rapporto con la [...] compagna e ad affrontare in [...] (complice [...] della [...] contro [...] di una [...]. /// [...] /// Ian McEwan scrive un [...] lascia da parte il bambino che è [...] in noi), magnifico e imperante protagonista di [...] produzione letteraria passata, per [...] domanda: esiste un amore «ragione-vole», «autentico»? O [...] essere un riflesso di una manife-stazione patologica? [...] lo-ve» (letteralmente amore da [...] «durevole») è già uscito in Inghilterra. Da noi [...] ad apparire nelle librerie con [...] ti-tolo meno [...] di«Amore fata-le», accompagnato dal suo [...]. Pantaloni sgualciti, [...] di tweed e sul [...] segni della stanchezza del viaggio che lo [...] Roma, McEwan si lascia inter-vistare mentre sorseggia [...] un drink ristoratore. E si concede ad [...] li-bro, ma anche su altri altri [...]. [...] non nuovo per lei. In« Cor-tesie per gli [...] a tinte forti. Lì [...] è senza possi-bilità [...]. È il Male a [...]. [...] nonostante lo scompagi-namento di [...] è meno amaro. La ragionevo-lezza riesce ad [...]. È come se fosse [...] conclusioni. [...] «Intanto bisogna dire che tra [...] due romanzi sono passati [...] anni. Inoltre [...] per gli [...] appartiene ad un periodo del [...] lavoro creativo. Una fase dove mi [...] della psiche [...] in atmosfere claustrofobiche. Dopo, ho adottato un diverso [...] dedicato [...] di alcune idee. Volevo concentrarmi su concetti [...] la storia, la fede, la scienza. Ed è cominciata, da [...] nel [...] a [...] una nuova fase. /// [...] /// Alla fine di questo ultimo [...] ha voluto aggiungere una serie di appendici scientifiche volte [...] de [...]. Perché? [...] animato [...] ludico. Ho voluto divertirmi in-somma [...] di pareri e articoli che avevo letto. /// [...] /// Prenda la prima appendice, vede [...] nomi dei due au-tori? Bene, se li [...] scoprirà che [...] anagramma di Ian McEwan. La bibliografia, no. /// [...] /// Comunque [...] anche [...] allegare le pagine aggiuntive. Ero molto interessato [...] aspetto scien-tifico della vicenda [...] avessi fatto [...] del romanzo, avrei finito [...] narrazio-ne». [...] per lei, il confine tra [...] sano, e la [...] «Non saprei rispondere. È una li-nea di demarcazione [...] sfug-gente. Certo, [...] uno psicotico e con la [...] osses-sione rappresenta sicuramente una minaccia per la coppia. Ma per quanto sia [...] passione non fa altro che scimmiottare il [...] Joe e Clarissa. Come dire, ne fa [...] so, il carattere ossessi-vo, le manie o [...] anche nelle relazioni [...]. Dun-que è difficile stabilire [...]. Posso solo dire questo: [...] è au-tentico quando [...] reciprocità di sentimenti. Altrimenti diventa [...]. Alcuni parlano di lei [...]. /// [...] /// Io sono inte-ressato alle [...] morali. Che sono elementi fondamentali [...]. Ma non non sono mai [...] a partiti politici nè tantomeno ho mai coin-volto i [...] lettori in una sintesi po-litica. Ciò detto la politica [...]. Preferisco però [...] da [...]. Proprio [...] ieri, a Londra, Tony [...] ha incontrato il re [...] Bill Gates. I computer entreranno nelle [...] saranno le ripercussioni di questa rivoluzione sulla [...] «Poche, credo. Ogni volta che si [...] si tende ad enfatizzare i loro effetti. Chiunque abbia avuto [...] di navigare in Internet si [...] ac-corto di essere alle prese con [...] terribilmente frustrante. Inoltre credo che [...] mol-to in guardia: uno [...] Stati Uniti ha messo a confronto un gruppo [...] a leggere e a scrivere con [...] un altro [...] dai computer. /// [...] /// Debbo intuire che lei non [...] il computer. /// [...] /// [...] «Un modo [...] per non essere [...] dalla vi-ta. Io credo che la [...] essere accorciata. [...] non voglio dire che non [...] di-mostrarsi uno mezzo utile. Ma è co-me il [...] per quello che è, non come una [...]. Altrimenti diventa contro-producente». Il concetto di perdita [...] sempre in una dimensio-ne temporale. Ne appare [...] «Dipende dal fatto che non [...]. Perciò considero la vita [...] concessa, che ci [...] molto preziosa. Sento perciò [...] di congelare, catturare il tem-po, [...] succhiare dalla vita tutto ciò che [...] da [...]. Personalmente tendo [...] di fissare gli eventi per [...]. A volte sento che [...] come la sabbia: sfugge dalle mani. Per questo tenere dei diari, [...] forse [...]. Ci stiamo avvicinando al Due-mila. Il futuro riserverà ancora [...] «Penso che il nostro ruolo [...] mettere in guardia [...] dalla magia dei numeri. Quando sa-remo nel 2001 sarà [...] solo un anno dal 2000 che a [...] volta sarà solo a 12 [...]. Mi creda: sono già [...] sto-ria, non vedo [...] che arrivi e passi [...]. Oltretutto non sap-piamo neppure [...] sia avvenuta la nascita di Cristo. Dunque, mi sento di fare [...] invito: [...] tutti ad una bella festa, [...] ma non lasciatevi ab-bindolare da tutte le [...]. /// [...] /// [...] del capitolo V de [...] fatale, McEwan fa dire [...] nar-rante, Joe Rose: «per calmarmi, [...] volsi a quella cura serale a base di cattive [...] che è il telegiorna-le». Pur tenendo conto dello [...] personaggio Rose (uno scrittore), il McEwan di [...] non avrebbe probabil-mente mai detto così, ma [...] mi volsi al telegiornale». Secondo, cioè, quel suo [...] di commenti, aggettivi ed avverbi, che era [...] e potente delle scioccanti storie di incesti, [...] di tra-giche regressioni [...]. Man ma-no che la [...] popolarità cresceva, fino a divenire [...] McEwan è venuto infatti da un lato tempe-rando le [...] storie atroci, [...] sempre più vistosamente colman-do quella [...] scarna con una folla di autoriali osservazioni [...]. La virata più impor-tante [...] Bambini nel tempo (1987). Dove, però, ancora si [...] speculazioni filosofiche, una tale densa carica emotiva [...] quel libro uno dei suoi più belli. [...] di tutto ciò fu [...] che, a un certo pun-to, lo scrittore [...] il peso eccessivo di quei suoi primi [...] porsi il proble-ma se non incitassero al [...] intrappolato», dirà, «dal genere di cose che [...]. Nei romanzi successivi ci [...] più filo-sofia e meno «catti-veria», più specula-zione [...] più immobilità e meno velocità. Al contrario, i suoi [...] sempre esteriormente [...]. Ma con [...] una velocità [...] di cui pochi sono capaci. Così sono sempre state [...] più indimenticabili, da Far-falle, a Travestimenti, al Giardino [...] a Bambini nel tempo. Così non è invece -ci [...] romanzo. Dove, più [...] filosofare continuo di una sorta [...] Walter [...] della specula-zione filosofica [...] di Sogni proi-biti). Il quale non può vedere [...] senza prendere a rimu-ginare sui destini di tut-ti coloro [...] in quel libriccino (che poi è pure una bella [...]. Vede un bicchiere, e [...] sulla natura dei mondi liqui-di, dal caffè, [...]. Così, per dare mo-vimento a [...] nuova «immobilità senza adre-nalina», McEwan deve [...] ricorre-re a una dose per [...] inaudita di azione esterna, anche cruenta. Lui, che ha sempre [...] sangue; che ha sempre preferito al-la violenza [...] trattenuta, allusa, anni luce distan-te da quella [...]. Ma, proprio per questo, [...]. Per fortuna, però, McEwan [...] staccarsi completamente di dosso la vecchia pelle. Così, nel-le parti migliori [...] romanzo, torna prepotentemente [...] di un tempo. Ad esempio nei bellissimi primi [...] capitoli, con [...] dilem-ma tra altruismo e egoismo [...] sì, giustificata la «filosofia»), e con [...] morte [...] nel pallone aerostatico. Ugual-mente tornano le ossessioni [...] libri di questo grande scrittore di ossessioni: [...] di Freud («una frode ben educata») che [...] il più grande romanziere freudia-no. Basti ricordare la più [...] di tutte. Quella del bambino perduto, [...] ab-bandonato, o mai nato (i bambini di McEwan [...] in una di queste categorie): [...] di-sperso in un cielo [...] mi-nacciosamente in alto come Icaro. Francesco [...] fatale Ian McEwan Einaudi Pagine [...] Lire 28. /// [...] /// Francesco [...] fatale Ian McEwan Einaudi Pagine [...] Lire 28. (0)
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