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Non saremo certo noi [...] la coscienza nazionale di un [...] nasce, [...] bianco, su di un campo di battaglia. Essa è il risultato [...] processo [...]. Ma è un fatto incontestabile [...] la coscienza nazionale russa la quale nel corso del [...] e [...] secolo [...] definitivamente formata, verrà temprata dalla [...] contro Napoleone e consacrata, dalla vittoria. Fra il 1812 e [...] erano, di fatti, gli uomini politici europei [...] che Napoleone aveva [...] a Sant'Elena, cioè dire [...] Russia se avesse mostrato spirito di iniziativa, sarebbe [...] cominciare e di condurre a termine il [...] In Russia gli elementi [...] certo a questo, ma il sentimento della [...] era ingi--gantito anche in loro ed essi [...] trasformazione sociale che avrebbe portato pacificamente la Russia [...] delle nazioni europee. Nel movimento dei decabristi vediamo, [...] in [...] specialmente, «risorgere alcuni degli elementi [...] del democratismo giacobino e, in qualcuno dei decabristi, persino [...] utopistico comincia a far capolino. [...] ad esempio, leggeva Robert Owen, [...] studiava [...]. [...] destra, invece, si faceva [...] liberalismo o del socialismo romantico piccolo-borghese, [...] Madame de Staél, Benjamin Constant, [...] de Tracy, ecc. Fallita [...] del 14 dicembre 1825, [...] il movimento dilaga nel sottosuolo. Il fronte decabrista perde le [...] . Dieci anni dopo si [...]. Il circolo di Herzen, [...] sotto [...] del socialismo [...]. Il circolo di un [...] Hegel, [...] strappato giovanissimo alla, vita. Al circolo di [...] appartiene [...] figura complessa, di largo [...] grande critico letterario russo, il quale meriterebbe [...] in Italia. Con [...] e con la penetrazione [...] cominciava [...] nuova per la Russia. [...] presto si spense e [...] pontificò per poco e [...] interamente alla politica, [...] alla letteratura. A continuare l'opera di [...] organizzazione culturale e spirituale che il gruppo [...] Egli fu contemporaneo di Puskin [...] di Gogol e [...] di Herzen e di [...] e di molti altri [...]. Non era facile conquistarsi [...] a questi giganti tra il 1830 e [...] Russia. Eppure lo studente che [...] a finire gli studi, il piccolo ,giornalista [...] mal vestito, torturato da difficoltà economiche continue, [...] malaticcio, deforme, [...] di passo in passo [...] vetta, che lo pose, nella storia russa, [...] Puskin e accanto a lui [...] non sul terreno della [...] letteratura certamente [...] ma [...] della comprensione critica della [...] della storia. La critica letteraria ingigantì in Europa è prese un posto prima mai assunto nella storia [...] pensiero principalmente [...] romantica. [...] del pensiero hegeliano portò [...] di per se stesso già abbastanza avanzato, [...] ulteriore [...]. Prima ancora di Hegel [...] prima ancora [...] assimilato il pensiero hegeliano, [...] aveva già detto nondimeno una nuova grande [...] Europa allorquando si era sbarazzata di tanti inutili [...] delle regole, dei pregiudizi e delle forme [...] si era avvicinata alla poesia ed alla [...] spirito giovane e nuovo, guardando al poeta [...] guardando al [...] che aveva espresso dal [...] guardando [...] che lo aveva formato. Tutta sensibilità, tutto istinto, [...] critica estetica di cui Lessing fu il [...] nel periodo illuministico ebbe, dopo un quarto [...] suoi più noti rappresentanti in Madame de Staél [...] e compì indubbiamente un [...] rispetto al passato, rispetto ai La [...] ai [...] e ai critici [...] volterriana. [...] maturò poi attraverso il [...] passo [...] fu ancora più notevole e [...] De Sanctis in Italia e [...] in Russia. In Francia, malgrado la [...] cultura tedesca, che proprio il romanticismo francese [...] che [...] fecero nei confronti [...] tutt'al più un tentativo [...] costeggiarono, cioè, quel pensiero senza [...] le acque profonde e [...] sente questa limitazione. [...] restò nei limiti del [...] Staél e del suo personale amico Chateaubriand. [...] passò invece attraverso la scuola [...] romanticismo sociale dei sansimoniani : di [...] la [...] maggiore maturità. Ma qualche cosa manca [...]. Il nostro Francesco, De Sanctis, [...] cresciuto in quella culla secolare della [...] umanistica che è [...] fu, filosoficamente, il più [...] più maturo dei critici letterari europei, fu [...] più profondo e [...] nella critica, insieme alle [...] della epoca romantica, [...] e la finezza di [...]. [...] era altro uom/o, altro carattere [...] nasceva in altro paese, in condizioni diverse. Irruppe nella cultura russa [...] in tempesta con tutte le intolleranze, le [...] di un pensiero giovane e vergine che [...] anni si affacciava come un nuovo elemento [...] europea. Ma questa [...] larga ed ardente natura [...] sommato, più che non gli nocque e [...] un compito forse più arduo, più difficile, [...] di quello a cui si trovò a [...] De Sanctis. Così, malgrado le differenti [...] di sviluppo traverso cui passò il suo [...] e le intemperanze sue, gli errori in [...] purtuttavia [...] pronunciò una parola che [...] russa e che nessuno, di poi, riuscì [...]. ///
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Così, malgrado le differenti [...] di sviluppo traverso cui passò il suo [...] e le intemperanze sue, gli errori in [...] purtuttavia [...] pronunciò una parola che [...] russa e che nessuno, di poi, riuscì [...].