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PAGINA II [...] LUNEDI 7 [...] Ben [...] tre domande [...] domande a Tahar Ben [...] scrittore e sociologo marocchino, autore [...] molti romanzi di successo e, da ultimo, di «Occhi [...] pubblicato da Einaudi. Che con vuol dire [...] mediterraneo? Che cosa la accomuna a Italiani, [...] greci, croati, [...] significa per me prima [...] comportamento, [...] un modo di stare [...]. Il Mediterraneo è un [...] per la grande vicinanza di popoli diversi, [...] anche altrettanti conflitti, alcuni più terribili di [...] di Spagna, Grecia, Libano, [...] adesso: e poi il [...] tra israeliani c palestinesi. Altra cosa importante che [...] popoli sono i viaggi, il sentimento del [...] certo nomadismo che dovremmo [...] . Che libri, di poesia [...] che romanzieri o poeti mediterranei consiglierebbe di [...] agli italiani? Nel Mediterraneo c'è molta letteratura, [...] e più importante è la poesia. La poesia greca, [...] quella araba, il palestinese Adonis [...] Yacine. Tra gli italiani sceglierei Mario Luzi. Il romanzo non ha [...] quanto, soprattutto nel [...] o in Iraq ora [...] narratori, che credo in Italia si comincino [...]. Il romanzo, infatti, mi pare [...] del nord. Anche in Italia, avete [...] Gadda, [...] quello che vi distingue sono i vostri [...]. [...] la poesia che unisce questa [...] del mondo. Crede che sia questa [...] uno del motivi di [...] fa parte del mondo, [...] delle rivoluzioni e degli avvenimenti del mondo, [...] pensare che rimanga un posto chiuso dove [...] le donne di tren-t'anni in Algeria o [...] Marocco [...] leggono come le occidentali. [...] impossibile che questo processo [...] se ci sono moltissime donne alle quali [...] essere libere. Il problema dei rapporti [...] nel mio prossimo romanzo La [...] cercherò di raccontare ancora [...] protagoniste le donne, donne che sono incapaci [...] violenza. E in conseguenza di [...] incapaci di dare senza violenza. II problema è sempre [...] un equilibrio sapendo che se questo viene [...] ma poi si prenderà la rivincita. Poco conta in questo [...] «maschilismo» messicano, [...] smisurata per tutto ciò [...] o che dà adito ad essere ritenuto [...]. Assai più importante nel [...] ò il vincolo morale [...] ha saputo costruire con un pubblico di [...] partire dagli eventi storici che hanno segnato [...] paese. La [...] è autrice di un [...] per la cultura messicana di questo secolo. Nessuno, 1988) sul terremoto [...] dei disastri storici e naturali della repubblica [...] il sipario. Nel 1954 [...] un libro di racconti, [...]. Conosce Octavio Paz, Carlos Fuentes, Carlos [...]. È il tempo della [...] protesta studentesca contro il governo, del muralismo [...] di Diego Rivera e di [...] della storia dolente di Frida [...] pittrice e appassionata compagna [...] Diego Rivera. Elena [...] non perde tempo, pubblica [...] seconda opera narrativa, [...] no verte, . Vi convergono il recupero [...] tradizione letteraria femminile inaugurata da Rosario [...] splendida e tragica figura [...] di scrittrice, della quale era uscita nel [...] «Oficio de [...] pietra . Della rivoluzione, in cui [...] porta con sé il ricordo della lealtà [...] disprezzo per il corrotto Panello Villa e [...] di chi si sente riconosciuta inferiore per [...] pelle. Ma conserva [...] alla lotta, alla difesa [...] diritti, di una dignità che non accetta [...] pur nella marginalità accettata senza recriminazioni. A Città del Messico [...] occasionali, sofferenze costanti e sporadici tentativi di [...] universo visionario e innocente. [...] di una religiosità occulta, [...] in una vita che le sfugge come [...] dita, non smette di ricercare il segno [...] sulla terra nel rapporto coi suoi simili [...] risorsa contro [...] del bene sono le [...] un luogo che non esiste, proiezioni utopiche [...] e appello ad un creatore più buono [...] suoi figli. Accanto a Jesusa, alla [...] solitudine dignitosa ed incattivita la [...] lascia scorrere la [...] penna, cancella la propria voce [...]. Quartieri operai e [...] caffè da sottoscala, misere [...] sono [...] naturale di [...] cosi poco didattica e [...] stesse di [...] «. Io non sono espansiva, [...] la gente, ho un carattere asciutto. Non ho mai legato con [...]. Sono una brontolona, parlo forte». Dimenticata da tutti, muore a Città del Messico, il posto dove non avrebbe voluto restare, [...] cinica e [...] città come [...] reclama i suoi sacrifici umani [...] attratto le vittime per [...] adorazione. Elena [...] al giorno del giudizio» Giunti, [...]. Una storia tra i segni [...] una sconfìtta Fortini [...] Pasolini Einaudi manda In libreria [...] questi giorni «Attraverso Pasolini» [...]. Questo libro riporta i [...] Fortini su Pasolini (da una lontana recensione [...] pasoliniana della poesia dialettale [...] Novecento [...] più recente [...] recensione a Petrolio): aggiunge [...] appunto inedito: percorre (anche con lettere e [...] finora inedite non confluite nella raccolta delle Lettere [...] Pasolini) le varie fasi della corrispondenza tra i [...] 1966; offre una rete di raccordi interni [...] ricordi, riflessioni, giudizi. L'autore cerca insomma di [...] globale e definitiva del senso del proprio [...] proprio contrasto con [...] e avversario di cinque [...] tragicamente scomparso nel 1975. Come Fortini stesso confessa, [...] ad [...] in cui la trama [...] trascinata da una inesauribile tensione intellettuale, sotto [...] a risolvere ogni aspetto [...] morali e, in ultima analisi, politiche. La natura di questa [...] rivela fin dalla lapidaria battuta con cui [...] apre: «Aveva torto e non avevo ragione». Siamo ad un corpo [...] con un avversario ancora troppo vicino. Corpo a corpo che pretende [...] ribadire il carattere «erroneo» dei progetti e [...] stessa [...] ma porta anche a confessare [...] e [...] della stessa «vittoria» [...] scrivente. Attraverso Pasolini è un [...] «ingrato», in cui la volontà di ascoltare [...] di una sotterranea solidarietà [...] le attestazioni di affetto nella distanza, vengono [...] urgenza di assegnare ragioni e torti, di [...] e le scritture davanti al tribunale della [...] natura «postuma» di questo corpo a corpo, [...] si riconosce non solo per i tanti [...] tragica morte di Pasolini, ma per il [...] cui Fortini si ostina a ripercorrere le [...] forme di un dibattito [...] che appare ormai definitivamente [...] alle giovani generazioni può apparire come una [...] reperto. Proprio Fortini, [...] parte, aveva condono una battaglia [...] i modelli intellettuali della sinistra anni 50, collaborando al [...] della «nuova sinistra», alla [...] critica spietata ai tradizionali «ruoli» [...] ma mi pare che oggi si possa dire che [...] critica [...] si era per lo pili [...] in una dimensione intellettuale, risolvendosi nella definizione di un [...] «mandato» rivoluzionario assoluto poggiante sulla negazione [...] mandato. E forse era stato [...] Pasolini degli ultimi anni ad avvertire più a [...] della vecchia dialettica [...] della sinistra, cercando [...] comprensione di una realtà sempre più sfuggente. Oggi che tutti i [...] dibattito [...] appaiono esauriti e che [...] urgenti della sinistra c'è anche quello di [...] le stesse nozioni di «intellettuale» e di [...] Pasolini e il Fortini che vengono fuori da [...] morto non pacificato e il vivo non [...] presentano entrambi come due figure «postume», prese [...] un contrasto le cui motivazioni storiche e [...] a sfumare [...]. Una delle accuse più [...] Fortini a Pasolini è proprio quella di [...] sue mitologie, dalle sue ossessioni, dalla [...] aspirazione ad una presunta [...] Pasolini tenderebbe a perdere ogni capacità di riconoscere [...] della realtà. Naturalmente, Pasolini aveva facile [...] addosso a Fortini la stessa accusa: e [...] Fortini sembra ammettere a un certo punto di [...] altro che proiettare addosso a Pasolini una [...] propria «irrealtà». Il contrasto tra i [...] effetti una delle sue ragioni essenziali nella [...] di «purezza» e di «realtà». Pasolini scelse [...] della «passione», della «vitalità», [...] una «comunità», di [...] con lo stesso emergere [...] e delle cose; Fortini ha scelto quello [...] di ogni gesto con un piano collettivo [...] con il cammino della [...] possibile futuro. Entrambe le scelte possono [...] «reali» o «irreali», secondo i diversi punti [...] secondo le diverse situazioni della nostra storia [...] si sono volute assolute e totalizzanti. Ma certo, a guardare [...] della vita di oggi, [...] e nel mondo, può [...] di Pasolini, con tutte le sue tensioni [...] per il carattere eccessivo e alla fine [...] abbia saputo «vedere» assai [...] fondo della vita materiale italiana e mondiale, [...] profondità il senso di tanti crolli e [...] della «realtà» che sfuggivano totalmente alle proiezioni [...]. Forse in questa capacità [...] una delle più essenziali attribuzioni della letteratura: [...] degli «errori» di Pasolini [...] ancora uno dei suoi punti centrali proprio [...] limiti e delle funzioni [...] e della poesia in [...] piano della politica e della storia. Fortini individua in Pasolini la [...] di attribuire un valore privilegiato [...] e al punto di vista [...] di arrogarsi, in quanto artista, una superiore capacità di [...] valori e [...] ciò derivano alcuni limiti [...] pasoliniana (e soprattutto dell'uso che [...] è stato latto) che Fortini rileva in modo più [...] convincente. Non si può però essere [...] con la [...] frequente evocazione dal nome di D'Annunzio. Di una vita e [...] quella di Pasolini ci serve vedere quanto [...] indagare Mi Ho [...] astratta coerenza: e non [...] anni a noi più vicini molta nostra [...] stata accecata dalla critica al proprio privilegio, [...] davvero il inondo, ad usare strumenti di [...] per esercitarsi a criticare se stessa, per [...] vuota della propria [...]. Arte e politica entrano [...] rapporto reciproco, in un [...] rinvìi e di distinzioni: [...] che si muove sui [...] come agitato dalla necessità di [...] entrambi alla grande scena [...] annunci molteplici, spesso occulti e segreti, con [...] si proietta verso la meta del comunismo. Con questo disegno assoluto [...] di contestare il proprio ruolo, si attribuisce, [...] di spostamenti e negazioni che meriterebbero una [...] analisi, un privilegio certo molto più ambizioso [...] a Pasolini. Dopo tutto quello che [...] «risarcimento estetico», finisca per approdare alla negazione [...] e [...] estetica (abbiamo visto troppe [...] anni, come queste negazioni abbiano finito per [...] quegli esclusi ai saperi più degradati, li [...] torvi e felici seguaci [...] di massa). Ciò che sconcerta ancora [...] Fortini [...] in effetti quella «ossessione di guerra guerreggiata» [...] Pasolini aveva notato in una recensione a sue [...] 1969 nella rubrica «11 caos»: la continuità [...] «ferina» della rivoluzione, che tanti guasti ha [...] secolo e la sopravvivente nozione dì politica [...] una violenza radicale e definitiva (i cui [...] perdere di vista il cumulo di dolore, [...] caduta [...] ne consegue). Attraverso Pasolini e attraverso Fortini, [...] libro, scendiamo in realtà negli inferi nella [...] questa seconda metà del Novecento: [...] Paolo Pasolini Attraverso [...] confronto con Pasolini, Fortini [...] a ribadire la propria fedeltà ad alcuni [...] e ad alcune categorie che hanno a [...] dibattito [...] e che pesano ancora [...] anche quando c [...] faticosamente di trovare nuove [...] tempi mutati. Così, nel [...] e spesso oscuro rìoco [...] delle motivazioni, emerge in [...] ostinata separazione e la parallela assolutizzazione che Fortini [...] delle forme artistiche e [...] polìtica. Contro la passionale ricerca pasoliniana [...] una testimonianza «totale», legata sempre al punto di vista [...] e della bellezza, Fortini privilegia il movimento dialettico della [...] verso il futuro, entro una visione religiosa ed escatologica [...] comunismo: lo strumento che mira alla costruzione concreta di [...] futuro è per lui la politica rivoluzionario, e il [...] deve tendere alla [...] preparazione ed anticipazione, [...] lo negazione del privilegio del [...] «sapere» e [...] dei diritti di coloro che [...] sanno », [...] a [...] volta, grazie olla tensione [...] e [...] formale, offre una dimensione vitale [...] acuisce la capacitò di [...] onni a noi più vicini, [...] fedeltà o questo disegno suscita tutto il rispetto e [...] simpatia che sentiamo per una storia che è anche [...] che ha avuto Io [...] innegabile grandezza. Ma, nel suo collegarsi [...] presunto «torto» di [...] questa fedeltà ha anche [...] e di [...]. Di fronte agli orrori [...] nel inondo, non possiamo e non dobbiamo [...] essi siano necessari, che [...] comunque contemplati [...] piano della storia: e [...] la pelle la formulo [...] che Fortini continua a [...] secondo cui «le mete umane vengono raggiunte [...]. E non possiamo più accettare [...] fatto che la difesa degli «esclusi» [...] di coloro che non possono [...] i fantasmi di cui non ci siamo [...] i segni di uno sconfitto [...] grava . Per questo dobbiamo essere [...] libro, [...] se di esso non [...] il calcolo delle ragioni e dei torti, [...] delle perdite, [...] con cui l'autore miro [...] propri punti di visto «forti» di fronte [...] ormai [...] nella morte. Ma c'è [...] di gratitudine per [...] singolare ed inquietante: sta nel [...] porsi quasi conio «postuma» di fronte o quei [...]. Quei [...] e quei contrasti sembrano [...] diventati letteratura: [...] tormentoso, [...] più fragile e sfuggente quanto [...] si vuole [...] e [...] di «verità». Una letteratura che forse [...] più la nostra, ruo con cui è [...] e urgente un vero [...]. Nel dolore [...] è il nome del [...] romanzo che Bernard Mac [...] ha pub-blicato in Inghilterra [...]. Cai è cattolico, ha [...] da questi è indotto a partecipare ad [...] e finanziamento. Per quanto marginale, il suo [...] è tale da non [...] più opportunità di scegliere: quando [...] fuori, gli [...] del gruppo lo costringono a [...]. Il dramma di coscienza [...] decisiva allorché Cai scopre [...] innamorato della donna a [...] ucciso il marito durante [...] terroristica alla quale egli [...] autista. Marcella ha [...] più di lui. L'incontro fra di due [...] Cai si eclissa dalla città e dagli amici [...] lavorare nella [attoria dei suoceri di Marcella. Come ai margini di [...] donna e il ragazzo scoprono [...] quasi adolescente, giocosa, smemorata. Lei dimentica il [...] di un matrimonio [...] che ora però la vuole [...] «in ostaggio» della famiglia del marito. Lui cerca di zittire [...] colpa di [...] partecipato alla rappresaglia e, [...] ricordo della lugubre violenza dei protestanti clic [...] la casa precipitando il padre in una [...] scampo. Nel 1984 Pat [...] ha tratto dalla sceneggiatura [...] Mac [...] un film, inedito in Italia. In [...] la pubblicità suonava più o [...] cosi: «Una storia d'amore [...] del Nord». Alla vicenda sentimentale veniva [...] rispetto alla quale le vicende politiche facevano [...]. Per fortuna [...] le cose non stanno esattamente [...]. Malgrado una certa irresolutezza [...] appiattire orizzontalmente la storia, Cai ha il [...] forza nel ritratto del giovane protagonista, in [...] metà strado Ira frivolezza e violenza, in [...] dove non c'è [...] volontà ma non si [...] del sentire. Piuttosto che difendere una posizione. Col [...] riflettere un disagio morale e, [...] questo, anche una condizione civile e politica dolorosamente complessa [...] contraddittoria. Da uno porte vi [...] implicite di uno rivendicazione che vuole [...] senza gli inglesi», [...] di eventi che si riproducono senza futuro, [...] Marcella: [...] 6 come un bambino, [...] passato e al presente. Il futuro ha smesso [...] questo Paese». Il blues e il rock [...] il giovane Col [...] sul letto, sono oltro cosa [...] soul dei [...] dei [...]. Così come i suoi capelli [...] sembrano [...] o un [...] di «rivoluzione giovanile» [...] in una sacca «irredenta» del [...] occidentale. Nel plumbeo panorama [...] che Mac [...] ci propone non si [...] elle non [...] quelli senza eco di [...] si celebrino gli eroi del [...] si misura [...] del buon ribelle [...] che ha con la [...] santificano le feste e si soccombe alla [...]. Cai entro in questo [...] fuggitivo senza terra in cui ondare. Perciò [...] per Marcella suona «destino», suono [...] di attingere a uno lingua [...] nuovo almeno per lui; perciò [...] suona come premesso o una [...] remissione davanti al proprio senso di [...] ricorda, per qualche verso. Uomini e nodi Vittorini: ce [...] perplessità intellettuale [...] tema della morale politico, ce [...] confronto con [...] c'è [...] atmosfera di guerra e violenza [...] gelo e accende la coscienza. Né manco una saporita [...] caratteristiche comuni fra italiani e irlandesi. Dieci anni dopo la [...] patrio, (V;/ non perde il sopore di [...] peso con cui lo storia modifica e [...] dello [...]. Ha il garbo analitico [...]. /// [...] /// Bernard Mac [...]. /// [...] /// In un unico versetto [...] enuncia al tempo stesso il tema della [...] Dio e quello della [...] inquietante lontananza. Paradossale, contraddittoria enunciazione, che [...] rimanda al mistero di un doppio volto [...] Dio: [...] Dio buono che parla rivolto a noi, [...] Dio terribile che si assenta e tace. Un silenzio, quello di Dio, [...] intollerabile, inesplicabile, in quanto esso sembra volutamente [...] momenti di massima sofferenza c ingiustizia, là [...] mai [...] avrebbe bisogno [...] e [...] divino. Non a caso dopo [...] tema del «silenzio di Dio» ò divenuto [...] teologiche innanzitutto ebraiche ma anche cristiane: come [...] ad Auschwitz, Dio ha taciuto? Perché, se [...] profeti o dei [...] Dio parlava, oggi invece [...] «Dio e il suo [...] questo il tema di cinque incontri tenuti [...] presso la Cattedra dei non credenti, promossa [...] Martini. Ospitati [...] Statale di Milano, «ebrei e [...] credenti e non credenti, rabbini e monaci, filosofi c [...] scampate ai lager nazisti» si sono confrontati a partire [...] versetto [...]. Ma, in linea con [...] promuove [...] del pensiero cattolico verso [...] esperienza religiosa -si è lasciato spazio questa [...] voci della tradizione ebraica. Ora tutti questi interventi [...] da Garzanti in un volume [...] è come le fra [...] di fronte al silenzio [...] Dio), [...] mantiene la scansione delle cinque giornate e [...] preservare [...] dialogica di questa cattedra. Per ogni giornata, troviamo [...] e un [...] coordinati dal cardinale Martini; [...] poi concluso [...] ciclo, [...] con molto acume e [...]. È impossibile riassumere [...] le posizioni dei singoli [...] (Bianchi, [...] De Benedetti, Levi Delia Torre, Loewenthal, [...] Stefani). Né mi sento di [...] clic tutti, pur nella loro brevità e [...] ricchi di spunti e degni della massima [...]. Piuttosto mi preme sottolineare [...] di questo libro per tutti coloro, credenti [...] si chiedono quale sia il senso di [...] nei mondo contemporaneo. Personalmente vorrei segnalare tre [...] rilievo che emergono con forza dalla lettura [...]. Il primo, già accennato, è [...] delia contraddittorietà della figura divina. Il Dio clic [...] ci si fa incontro non [...] mai un Dio facile. [...] del Dio monoteistico si [...] forma di una misteriosa duplicità: tremendo e [...] assente, [...] e premuroso. Dio non è mai quello [...] sembra. La [...] voce è un tuonare [...] che però a propria volta potrebbe essere [...] «sottile voce di silenzio». Come può [...] accettare un simile Dio [...] sa mai dov'è, sempre pronto ad abbandonarci [...] Eppure chi crede vuole proprio Lui, può affidarsi [...] Lui. Una simile costrizione al [...] Dio ci introduce al secondo tema del libro: [...]. [...] della fede non si riduce [...] certezza [...] di Dio. È piuttosto una tensione che [...] a proseguire il dialogo coti Dio soprattutto nel momento [...] cui Dio sembra [...] andato. Fede è riuscire a [...] di Dio anche nello strazio di un [...] Dio terribile e pietoso che non lo [...] però è lì, disceso a [...] con lui. Esperienza scandalosa della fede, [...] proprio nel momento in cui dovrebbe [...] meno, c che quindi [...] essere smentita appunto per rafforzarsi sempre più. Ma [...] -e siamo al terzo [...] nel libro rimane implicito -noto una differenza [...] e rapporto ebraico con Dio. Il credente cristiano infatti [...] posizione di ininterrotto cammino e innalzamento verso Dio: [...] continuamente ripetere [...] di fede, rinnovare la [...] contrastare il rischio, sempre presente, di cadere [...]. Per converso, colui che [...] tradizione ebraica, credente o meno che sia. Così, sembra insito nel [...] insopprimibile questionare con la figura di Dio [...] cristiano il problema della lede si situa [...] de! Dio come Controparte [...] è questa, credo, la [...] (rispetto alle religioni politeistiche e orientali ). Autori vari« Chi è [...] i muti? [...] di ironie al silenzio [...] Dio». /// [...] /// Autori vari« Chi è [...] i muti? [...] di ironie al silenzio [...] Dio». (0)
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