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Ricevendo, ieri mattina, i [...] di aggiornamento sul valore della confessione promosso [...] Penitenzieria Apostolica, Giovanni Paolo II ha affermato che «ci [...] dal male solo se si ha coscienza [...] quanto male». Ha dato, così, il [...] al «Vademecum per i confessori» in cui [...] nei peccati di contraccezione [...] sé stessa motivo per negare [...]. [...] che aveva fatto molto [...] sforzo di armonizzare i diritti della coscienza [...] la norma morale della Chiesa che condanna [...]. Il Papa, spiega che [...] socio-culturali non sono favorevoli ad una nitida [...] del peccato perché sono stati abbattuti limiti [...] un tempo non lontano erano usuali». Oggi «la situazione di [...] tanta parte della società e tocca anche [...] per cui, non solo diventa difficile conciliare [...] coscienza con «la verità liberatrice che è, [...] grazia, premessa e frutto del sacramento della [...]. Anzi, «si giunge a [...] morale e perfino il positivo valore di [...] offendono [...] essenziale delle cose stabilito [...] Dio». Il Papa ha voluto [...] linea con il Concilio Vaticano II, che [...] è un «sacramento di conversione», il confessore [...] un «giudice» e [...] che egli è autorizzato [...] «ministro della Chiesa» non può essere un [...] sentenza, come voleva il Concilio di Trento. È questa la novità [...] sacerdote non può esaurire la [...] azione formativa della coscienza [...] «avvertimenti e ammonimenti», ma deve diventare «guida [...]. Per esempio, la legge [...] del rapporto coniugale e sulla procreazione» va [...]. [...] teologia non vuole in realtà [...] la libertà del credente. Alceste Santini Il Papa: [...] coscienza alla Legge Su questo punto non [...] non riuscirono a capirsi, [...] da cui è nata [...] la «spuntò il più for-te». Le tre religioni, si [...] gre-ca, quella romana, e la nuova [...] rinnovata da Gesù, con [...] Dio [...] affettuoso, e re di [...] Re-gno [...] in cui si entrava passando da dentro [...] dove non [...]. Sul peccato non si [...]. In ebraico, era [...] radice il cui significato [...] e che è in difetto [...] non ancora pronto. E per secoli il Dio [...] spiegato ai suoi profeti che il peccato [...] esserci ancora, un dover crescere ancora. Non per nulla [...] in ebraico, si-gnificava sia [...] -e non invece «colpa». Se non sei ancora [...] importa di chi sia la colpa? [...] è crescere, «non essere [...] e se cresci, te [...] spalle [...]. [...] insistito molto, insegnando che dalle [...] incompletezze, bisognava sem-plicemente staccarsi, [...] via e [...]. [...] nei [...] ignora totalmente [...]. Ai greci questo piaceva [...]. Coincideva con la loro [...] il bersaglio mancato, il non «raggiungere ancora» [...] te o fuori di te ti ha [...]. E nei [...] greci, peccato è sempre [...] nel Vangelo di Giovanni [...]. [...] non sa [...] la [...] sco-pre errore dopo errore, [...] capi-re sempre meglio cosa è [...] in lui e cosa no. /// [...] /// La colpa sarebbe soltanto un [...] sulla via infinita della [...]. /// [...] /// Questa semplicissima filo-sofia [...] della verità era un [...]. /// [...] /// Quella cultura greca che [...] simili, era morente. E di si-curo gli Dei [...] si innamoraro-no del nuovo Dio ebraico, così esclusiva-mente maschile, [...] invisibile, [...] e [...] buono. Ma in questa loro passione [...] spensero, [...]. Al contrario, la religione [...] perfetta salute. E del [...]. A Roma -anche dopo la [...] uffi-ciale al cristianesimo -la [...] ri-mase [...] esotica, e il peccato era [...] re-stò sempre il [...] la colpa, il de-litto, lo [...] -da «pagare». Un concet-to giuridico, che [...] infinita di scoperta e [...] e Stato. Hai pec-cato? Paga. Tu vivi [...] e [...] non è infinito e ha [...] sue precise esi-genze, prima fra tutte [...] sociale. [...] lo sminuisci in te stesso: [...] tu, uo-mo, non hai il potere di far ciò. Non sei e non sarai [...] abbastanza grande per [...]. Pèntiti dunque e paga, [...] di «peccare», perché altrimenti la colpa ti [...]. E [...] romana ha stravinto, e questa [...] ancor oggi [...]. Per [...] bolscevica ha rappresentato la [...] nesso fra la [...] della spiritua-lità orientale e il [...] per gli ortodossi non ci si salva da soli, [...] in comunione. Forse è proprio la [...] con gli sforzi di papa [...] la strada per la riconciliazio-ne [...] chiese [...] e [...]. Professor Clément, è appena stato [...] Papa a [...] il suo ul-timo libro, [...] una risposta al problema della [...] fra le due chiese. La riunione a fine [...] «Questo [...] lo so, però siamo a un punto [...] 1000, quando le differenze teologiche fra oriente [...] molto profonde. /// [...] /// [...] la chie-sa primitiva funzionava come [...] specie di [...] di chiese che [...] prestigio, Roma: a Roma avevano [...] il martirio Pietro e Paolo. Un primato morale. Papa Leone Ma-gno inaugura [...] di primato, ma parla ancora di [...] delle chiese. Per sette concili, fino [...] chiesa convivono due concezioni che si accettano [...] romano e la [...] orientale. Dopo il 1000, con i [...] il pa-pato [...] mani [...] e dei feudatari. Allora Gregorio VII ri-prende [...] Leone I, ma senza la [...]. Nel X I II [...] Innocenzo III dice che solo [...] di Roma [...] Cristo: ma ogni vescovo [...] confessa la fede in Cristo è vicario [...] Cristo. È la prima grande [...]. Il resto lo farà [...] Con-troriforma, paura della modernità, paura delle autonomie nazionali. Così [...] al Concilio Vaticano I, [...] e al potere diretto del Papa sulle chiese locali. Cosa impensabile per gli orto-dossi: [...] Spirito Santo [...] in tutti. Quando dopo il Vaticano I [...] Patriarca greco [...] da Pio [...] non è conforme alla tradizione, [...] Papa gli risponde: [...] tradizione sono [...]. Nei se-coli la chiesa [...] in senso op-posto a Roma: ogni chiesa [...]. Per sostenere il primato [...] Roma [...] catto-lici si rifanno a un passo del Vangelo [...] Matteo, a Gesù che dice «tu sei Pietro [...]. La questione è: la [...] su Pietro o sulla confessione di Pie-tro? Su Petrus [...] su Petra? Con il tempo [...] ha detto che sono [...] ma a condizione che Petrus sia sottomesso [...] Pe-tra, [...] che il Primato esprima la [...] fe-de. E poi [...] cui Gesù si rivolge [...] Pietro: [...] uno gli predice il suo tradimento, in [...] martirio. Cioè il carisma di Pietro [...] di gloria e di potere, è un [...]. /// [...] /// Ci sono [...] chiese: gli ortodossi hanno preti [...] e monaci, e solo i monaci possono essere vescovi. Poi la cosa divenne [...]. Gli ortodossi sono molto [...] rimasti fedeli a [...]. [...] «Quando san Paolo dice che [...] Cristo non [...] né uomo né donna, è [...] programma della modernità. Le chiese sono tradizionaliste, [...] patriarcali, e ancora si pen-sa al sacerdozio [...]. Se è un potere, perché [...] donna non può [...] con [...] Bisogna [...] il sacerdozio, il prete [...] servitore [...]. [...] come Cristo e la diaconessa [...] lo Spirito Santo. È un problema legato [...] di tutta la storia [...] alla concezione di Dio [...] Padre. [...] «Una soluzione bisognerà [...]. Penso che in futuro [...] cattolici saranno sposati. In Francia spesso le [...] da laici sposati molto devoti, [...]. Allora questo papato non è [...] per [...]. Nel [...] II ha risolto la questione [...] più spinosa, quella del [...] nel Credo. Il secondo grande passo [...] fatto con [...] dicendo, [...] gli ortodossi ciò che voglio [...] la comunione, non la [...]. /// [...] /// Per [...] se è immacolata so-lo [...] madre di Dio, allo-ra tutte le altre [...]. Im-macolata Concezione significa che Dio [...] che Maria avrebbe detto di sì [...]. Ma [...] non forza nessuno, e la [...] fra Dio e gli uomini è una storia [...]. Maria è una donna forte [...] chiede spiegazioni [...] può benissimo rifiutarsi. Dio aspetta quel [...]. [...] insiste molto sulla li-bertà [...]. [...] «Una chiesa fatta di [...] attorno ad altrettanti vescovi, con un primato [...] delle chie-se. /// [...] /// Già, ma [...] riunione dei sinodi dei [...] stato detto di rompere [...]. La divisio-ne non si [...] modo orizzontale. La chiesa è un [...] e va ap-profondito questo, il mistero di Cristo [...] Spirito Santo. Il Patriarca [...] dice-va che la vera riconciliazione [...] avvenire [...]. Flaminia Morandi [...] Due elefanti aprono una processione [...] monaci, suore e pellegrini attraverso le strade di [...] in Cambogia. Migliaia di monaci e [...] giunti nella città per i nove giorni [...] occasione [...] di un nuovo centro [...]. Un ex ateo mistico [...] Olivier Clément è filosofo teologo e scrittore francese, [...] in tutto il mondo. Merito di una scrittura [...] teologia orientale, concreta e nemica dei concetti. Nato in una famiglia [...] francese, si converte attraverso [...] con i filosofi religiosi [...] e uomini di genio, [...] a 30 anni con il rito ortodosso. È per vocazione [...] del «fra»: storico e [...] sposato, ortodosso in colloquio con i cattolici. La settimana scorsa, al [...] religioso a Milano, ad un imam musulmano [...] somiglianze fra islam e cristianesimo, religioni del Libro [...] Profeta, Clément ha risposto che Cristo non [...] è un Volto, uno sguardo [...] e che il cristianesimo [...] religione, ma [...] Totale. Paolo De Benedetti e [...] di Dio dopo Auschwitz. Una riflessione che pone [...] Quel Dio «infelice» che ha bisogno [...] Una ricerca che si [...] più riposti della Bibbia, intrecciando e intensificando [...] tradizione ebraica. Reincarnazione I giovani ci [...] Dal [...] al 1990, fra i giovani europei dai [...] anni, è diminuita la fede in Dio [...] quella nella reincarnazione. Lo ha detto ieri [...]. [...] al convegno internazionale della Pontificia Università Gregoriana, commentando una ricerca europea svolta tra 800 giovani. In in Francia, i fedeli [...] Dio sono crollati dal 73 al [...] mentre i [...] sono aumentati dal 23 al [...]. In Gran Bretagna la fede [...] Dio è scesa dal 77 al [...] i [...] sono passati dal 18 al [...] In Olanda, la fede in Dio è passata dal [...] al [...] quella nella reincarnazione dal 10 [...]. [...] col [...] di [...] si colloca al quinto posto [...] graduatoria. È possibile individuare nella [...] delle fratture, in cui si possono leggere [...] eventi che hanno segnato il tempo storico. Nel [...] che [...] tradotto in un terremoto per [...] vi-ta dei concetti è stata la [...] di fron-te [...] di Auschwitz, potevano restare immutate [...] nostre categorie morali, filosofiche e teologiche? An-zi, il concetto [...] eccellenza, Dio, po-teva esso stesso restare immutato? Se [...] che Dio ad Auschwitz ha [...] rappresentazione [...] Sono alcuni degli interrogativi sot-tesi [...] recente libro di Paolo De Bene-detti, «Quale Dio?». Un libro in cui la [...] che campeggia nel titolo si riverbera nelle pagine, seminando [...] -quasi [...] «quale» al no-me di Dio [...] il [...] meno di ogni nostra certezza. Innanzitutto lo stile del [...] continuo con quei pensatori [...]. /// [...] /// Non un riportare le [...] un [...] -co-me fosse un midrash [...] domande che attraversano la Bibbia. [...] come se si fossero ricapitolate [...] le contraddizioni e [...] del male. Il frantumarsi, nel fumo dei [...] di queste soluzioni [...] cifra originaria delle nostre doman-de? Di [...] la rilettura di Giobbe come [...] del [...] con Dio, di fronte [...] di una [...]. Ma come potrà Dio [...] dei bambini annientati nella [...] De Benedetti ha pagine [...] quando commenta le poesie dedicate da Daniel [...] alla sorellina [...] (scomparsa in un lager) [...] della Galleria dei bambini: «È una galleria [...] percorre, tenendo-si a un corrimano, in un [...] la provenienza del milione e mez-zo di [...] nella [...]. [...] più di ogni altra esperienza [...] avvici-na a [...] del male di cui parla [...] e lascia -in chi percorre [...] cammi-no -il senso di [...] irreparabilità, di [...] la giustizia di Dio [...] così si può [...] -riesce a colmare. [...] di vite non vissute e [...] in [...]. Dire questi nomi è nello [...] tempo il segno [...] al male, e [...] più religioso che si possa [...]. Non si tocca [...] si chiede De Benedetti, [...] fragilità non solo del creato, ma di Dio [...] di Dio e [...] sta «forse» in questa [...] problema teologico di De Benedetti. Riconoscere nella fragilità il [...] Dio significa porre ogni nostro discorso su Dio [...] si può dire», del [...] ri-marcare in ogni parola quel mistero che [...]. Ogni nostro pensiero su Dio [...] una «logica dei doppi pensieri»: un implicarsi [...] Dio stesso, quasi ci fosse «un lato [...] un con-trasto tra bene [...] ha bisogno di re-denzione. Non è solo il [...] la misura del giudizio e la misura [...] un contrasto più profondo tra la [...] bontà e la [...] assenza, tra la [...]. /// [...] /// Che ne è della speranza [...] in questo orizzonte di fede? [...] sì uno spazio per la [...] per De Benedetti, ha più bisogno Dio stesso che [...] «Forse la vita futura è soprattutto una necessità di Dio per redimere la propria [...] presente». Affermare che Dio stesso ha [...] di una vita futura non è tracotanza, [...] è [...] ge-sto di una [...] che conclude con una mesta [...] da una anti-ca poesia liturgica ebraica del VI sec. Declinando [...] di e su [...] logica dei doppi pensieri, [...] di Dio e uomo nella salvezza, che [...] «coté» cristiano che pure animava lo spirito [...] De Benedetti nei [...]. È come se [...] si fosse spezzato: [...] stato in DeBenedetti un riconoscersi [...] più profondo [...] in quanto «religione innanzitutto di [...]. Anzi, si chiede [...] cosa è [...] insufflato da Dio nel [...] (Adamo) se non lo spirito di domanda? Di [...] del testo: intarsiato di [...] commenti, quasi che, oggi, fosse possibile legge-re [...] Libro [...] attraverso [...] delle domande degli altri, [...] che ritrova, ad esempio, nelle pagine di Dostoe-vskij [...] di un cane spunti inaspettati di esegesi [...]. In bre-ve: è questo [...]. Ilario Bertoletti Quale Dio? Una [...] storia Paolo De Benedetti Morcelliana, [...]. Ce ne scusiamo con [...]. /// [...] /// Ce ne scusiamo con [...]. (0)
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