Nasce dalle «cicatrici» che [...] fa al suo testo. Messaggi nascosti, criptici, che [...] e non abbandoni, tra autore e lettore. Complicità come tra due [...] quando si fanno a [...] cioè segnali concordati che [...] sconosciuti e incomprensibili agli altri. Messaggi cifrati incorporati nel [...] senso di citazioni, riferimenti in chiavi diverse [...] un lato, con un pubblico di lettori [...] creare quelle intriganti, [...] complicità di cui si [...] correre il rischio [...] del rigetto. [...] di, come dire, letterarietà, [...] incontenibile di un discorso alto, [...] ovviamente, disparità tra i lettori. Infatti [...] chi capisce, chi non [...] di capire, chi si illude. Il lettore subisce il [...] scrittura, ne resta sedotto e intrappolato, ma [...] umiliato. Bufalino trasferisce nella scrittura, [...] lettore, la [...] stessa schizofrenia. Egli si ama e [...] narciso e vittima, «verme e stella». Da [...] la predilezione di Bufalino per [...]. Che, come sappiamo, è [...] che accosta due contrari, con effetti sorprendenti. Bufalino [...] anche usato in alcuni [...] miele, La luce e [...] Argo il cieco. Egli stesso dice di [...] silenzio e parola, tra logorrea e omertà, [...] follia, cioè di vivere il suo essere [...] come dentro un inestricabile ossimoro, che poi [...] complessità [...]. Il pencolare stesso tra [...] tra Bios e Tanatos, temi fondamentali di [...] narrare, assieme a quelli [...] della memoria, della malattia, [...] Dio. ///
[...] ///
[...] un pencolamento esistenziale tra [...] tra la morte e la [...] negazione, la vita; temi, [...] e caratteristici di gran parte della produzione [...] Novecento europeo, del Decadentismo europeo, di cui Bufalino [...] ultimo epigono. Ecco, a me pare [...] produzione letteraria di Bufalino, e mi riferisco [...] narrativa, ma anche alle poesie [...] miele, che poi, in [...] sappiamo, erano in origine parte integrante della Diceria [...] essere letta in questa chiave che con [...] definire [...] cioè di giudizio sospeso, [...] esistenziale, di costruttiva incertezza, di dubbiosa certezza. La malattia e il [...] esempio. La malattia intesa come [...] «vanitosa imitazione di Cristo», come «strumento di [...] suo contrario, la guarigione, come «infrazione», o [...] a divinis. La malattia, insomma, come [...] invece come momento di ingresso nella «non [...]. ///
[...] ///
La malattia, insomma, come [...] invece come momento di ingresso nella «non [...].