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È [...] ricordo di Enzo Biagi, che [...] Mastroianni ha pubblicato di recente [...] libro La bella vita, una biografia a più voci [...] racconta anche il rapporto [...] con le donne. Amori, avventure, abbandoni e [...] la moglie Flora. /// [...] /// Enzo Biagi è provato dalla [...] del suo amico Marcel-lo, ma accetta di [...] come per [...] un debito di affetto. A lui ha dedicato [...] puntata de Il fatto. A lui aveva dedicato [...] più recente, La bella vi-ta, una biografia [...] pa-role di Mastroianni e con quelle di [...] hanno voluto be-ne. Ricordi, citazioni, episodi strappati [...] un uomo che è stato sempre stre-nuamente [...]. Come lo de-scrive Biagi, [...] testimo-niare chiunque lo abbia incontra-to anche solo [...] che lo ab-biamo avuto [...] noi per una nostra iniziativa promoziona-le alla [...] prestato con tutta la [...] generosa gentilezza. Dottor Biagi, nel suo [...] Marcel-lo [...] di essere un Casanova e sosteneva perfino [...] mai piaciuto. Però lei lo descrive [...] Rodolfo Valentino, unico uomo tra tante attrici, [...] lui. È vero: tutte gli [...] la Borboni, che era già anziana e [...] in ca-merino. Tutte le coccolavano, ma lui [...] con tutte. Co-me del resto è [...] con le donne che lo hanno mollato [...] visto piangere. Era un uomo che [...] Era uno che mi raccontava: «Sono andato a [...] al fu-nerale di Berlinguer. Non tanto per politica, [...] aveva una faccia così per bene. Perché Mar-cello sì, era [...] per la [...] storia familiare. Era figlio di un [...]. Nel libro Mastroianni le ha [...] che, durante la guerra, quan-do [...] ma-dre diceva: «Prendiamo [...]. Sì, che poi si [...] cucchiai-ni da caffé. Comunque per lui, come per [...] i [...] veri o presunti, la mamma [...] stata più importante del padre. Come la descriveva? Come [...] che aveva avuto un marito violento e [...] aveva saputo tene-re in piedi la famiglia. E quando lui, già [...] in casa la [...] lei le accarezzò i [...] disse: «Ma poverina, chissà quanto si stan-cherà. Insomma, una donna semplice. Sì, come era semplice Marcello. Ecco, un altro tocco [...] sempre più amabile. Lei scrive che era [...]. Non è che quando [...] un ultimo omaggio? Il [...] scritto per uno vivo, se Dio vuole, [...] contro-vertibile. Non enfatico, ma rispetto-so [...]. E oggi aggiungerebbe qualcosa? Che [...]. Anche perché era un [...] generazione, con tutti i compromessi e le [...] con [...] de-gli eventi terribili che [...] vi-vere. Questo era Marcello, che [...] di essere un alpino e aveva anche [...] alpino. Per lui rappresentava il [...] vita, anche se aveva fatto di tutto [...] guerra. Lo ha dichiarato anche Ermanno Olmi ieri, che Mastroianni voleva fare [...] in un film mai girato. Un altro suo sogno [...] un Tarzan vecchio, magro, con delle gambette [...]. Marcello ac-cettava la [...] decadenza fisica. Però non accettava la [...] diceva: «Anche [...] in car-rozzella, ma esserci». Perché amava la vita, [...] amata fi-no in fondo e [...] inventata anche [...]. Mastroianni viene spesso definito come [...] alter ego di Fellini. Lei che era amico [...] due, può [...] se davvero si somigliavano? Per [...]. Credo che quando non [...] frequentassero nemmeno. Il loro sogno era [...] tinozza, con le donne che li lavavano [...]. Hanno giocato facendo dei [...]. Si sono divertiti come [...]. Marcello, secondo lei, era [...] Certamente. /// [...] /// In tutto sa-rà andato [...] o quattro volte. Sì, ma io volevo sapere [...] mai, visto che era tanto schivo, le ha raccontato [...] le sue storie [...] dalla prima fidanzatina, alla prima [...]. Mi raccontava dicendo: so [...] parole leggere. Spero di esserci riuscito. Credo proprio di sì. Che cosa le ha [...] volte che vi siete sentiti? Le ultime [...] ha fatte da Parigi. Anche dal Portogallo. Mi disse: [...] tanta polvere. Qualche mese fa abbiamo [...] Milano. È stato allora che [...] di es-sere malato? No. Io lo sapevo da [...]. Il suo incubo era [...] e che il pubblico lo applaudisse perché [...]. [...] stato sempre molto amato, dal [...] come dalle donne. Lei però scrive che [...] di grandi passioni, ma di grandi af-fetti. In realtà, chissà se è [...] mai dav-vero innamorato. Certo, gli brucia-va che [...]. Soprattutto la Mangano, che [...] no. E lui si arrabbiava [...] film, capitava sempre che lo lasciasse. E pensare che le [...] fino [...] quando lei stava moren-do. E le diceva: sei bella, [...] sei mai stata così bella. Ma secondo lei, tra [...] o attribuiti, qual è stata la donna [...] vi-ta? [...] moglie, sicuramente. Lui ha sempre detto: [...]. Quan-do la moglie cominciò [...] era vivace, si rivolse a Viscon-ti. E Visconti, che era [...] da capire queste co-se, le consigliò di [...] di [...] perché sarebbe sem-pre tornato. Comunque, tra tante donne [...] nessuna ha parlato ma-le di lui. Sì, perché è stato sempre [...] con tutte. Alcune le ha anche [...]. Tanto che suo fratello lo [...] per la [...] abitudine di comprare una ca-sa [...] sue donne. A proposito di tv. Io, come tanti italiani, [...] parteci-pazione di Mastroianni a un pro-gramma condotto [...] Mina. Lui si presentò col [...] cocker che ululava a ritmo musicale. Co-me mai avrà accettato [...] quello stranissimo nu-mero? [...] un motivo: voleva fare [...] e subito Garinei e Giovannini lo presero [...]. Alla fine, Mastroianni mancherà [...] ma anche a tutti noi. Sì, perché era uno [...] ai muri. Non è mai stato un [...] ingombrante. In questo non era [...]. [...] donne» [...] di Fellini A Cinecittà, tra [...] e maestranze: tutti lo ricordano come un uomo dolcissimo. Per niente divo Sul [...] e pasta e fagioli FABRIZIO RONCONE [...]. Ci sono luoghi in [...] poi per sempre. Anche una troupe della tv [...] è venuta a [...] negli studi di Cinecittà. Hanno chiesto subito [...] il teatro numero 5. È laggiù, dopo il [...] sulla sinistra. Quello grande che sembra una [...]. Ci salivano e partivano [...] del loro cine-ma. Piaceva a Federico Fellini, [...] a lui, questo teatro. [...] si incontrarono [...] volta. Fu tre anni fa. Lui, Marcello Ma-stroianni, ci [...] pomeriggio di fredda pioggia autunnale. Il fere-tro del suo [...] era al centro, su una larga pedana, [...] laica, ad-dolcita dalle note romantiche, alle-gro moderato, [...] co-lonne sonore. Due fiabeschi cara-binieri facevano [...] impettiti nella loro uniforme im-portante, quella con [...] due punte e il pennacchio. Sem-bravano i carabinieri di Pinocchio. Ma [...] nemmeno li notò. Si inginocchiò con fretta [...]. E chinò la testa. È da stupidi adesso [...] lucidi. Ma magari davvero i [...] sono ritrovati, da qualche parte. Il teatro è occupa-to [...] di Canale 5, Beato tra le donne. Quella di Paolo [...]. [...] il piccolo palcoscenico e [...] tutto sembra abbastanza fasul-lo. Ma non vuol dire. Lo dicono anche gli [...] tecnici e tutti quelli che hanno lavorato [...]. /// [...] /// Che lo hanno vestito [...] truc-cato, [...] i lineamenti del viso. [...] gli anni, o aggiungendo qualche [...]. Iole Cecchini è tra [...] al mondo -tra cui molte altre donne [...] il pri-vilegio di toccare il volto di Ma-stroianni. Si conoscevano dai tempi [...] erano nella stessa comitiva del quartiere Prati, [...] diven-tò famoso. Lei diventò invece la [...] truccatrice preferita. Molto diverso dagli altri [...]. /// [...] /// Tre minuti, e ronfava. Poi si svegliava e mi [...] Iole, come [...]. Colpisce questo: lo chiamano [...]. Ci conosceva tut-ti. Dovreste vedere [...] e le lacrime, gli occhi [...] i sospiri. La voglia di non [...] che è andato via per [...]. Quelli che guarda-no per [...]. /// [...] /// I settimanali gli dedicavano [...]. Per certi flirt presunti: [...] Ekberg, con la Cardinale, con la Loren. Per le vere, grandi [...] Faye Dunaway, con Catherine [...]. E lui nien-te. Mai una parola, un commento, [...] ammiccamento. Raccontano che sul set [...] nascosto nel suo cappotto, [...] la solita sigaretta. Ne fu-mava tante, troppe. Le sigarette e la [...]. Stava con loro. Con i «ge-nerici» e [...] solo al ciak si capiva che era [...]. Come quella volta, duran-te [...] Pelle, di Liliana Cavani. Quando il set fu spostato [...] Antica. [...] delle truppe alleate a Roma, [...] finire della seconda guerra mondiale. Una mattina caldissi-ma, di [...] attese. Ad un certo punto, [...] erano decine e decine. E lui: «Ma che [...] Sono loro, le comparse che hanno sete. Certi raccontano dei suoi [...]. Li adorava, i vestiti, [...] tanti e tutti perfettamente tagliati. Poi le scarpe, e [...]. [...] Ma sempre con naturalezza. Che poi pure davanti [...] presa, il suo segreto era la semplici-tà. /// [...] /// Parla Giuseppe Rotunno, uno [...] operatori italiani. Mar-cello, invece, niente, fermo. Allora appena chiamano lo [...] e vado da lui. Gli dico: [...] ma non vedi che [...] si muovo-no [...]. Lui mi rispose: [...] sì, io sto fermo. Ecco, per questo era [...]. Perché sapeva essere stre-pitoso [...]. [...] stampa degli studi di Ci-necittà [...] fornire più notizie possibili alle televisioni straniere [...] arrivare. Va be-ne: [...] Mastroianni girò i film [...] Fellini -La dolce vita, Otto e mez-zo, Ginger e Fred [...] La città delle donne -e poi però anche [...] di cinquanta. Per esempio, Fantasmi a Roma [...] Pie-trangeli, o Tempi nostri di Blasetti. Le notti bianche, nel [...] Vi-sconti: e fu questo il suo primo la-voro [...] parti in film minori, spesso -cu-riosamente -nel [...]. Arrivano fotografi e altre [...]. Cercano uno scatto, una [...] fermare Cinecittà nel giorno della morte di Ma-stroianni. Ma che morte? Muore [...]. E invece lui [...] ri-mane. Dalla polvere di un vecchio [...] un macchinista è an-dato a [...] fuori una foto in bian-co [...] nero. /// [...] /// Sapete, [...] della Dolce vita. È una foto sporca [...] piegata: ma [...] lui, bellissimo, vestito di [...] la camicia bianca e con gli occhiali [...]. Che poi la Ekberg, [...] di Fontana di Trevi, lo chiama: [...]. /// [...] /// Che poi la Ekberg, [...] di Fontana di Trevi, lo chiama: [...]. (0)
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