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Pagina da Preview Biblioteca Digitale--Pagina de «l'Unità-Unità 2-Nazionale del 1998»--Id 3106012943.

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E [...] adora «La vita è bella» VIDEOCLIP Arriva «Alt. [...] musica alternativa ogni venerdì [...] FAVOLA SUL LAGER Sul film [...] il dibattito E [...] chi dice che il rifiuto [...] realtà favorisca [...]. ///
[...] ///
Argomento [...]. ///
[...] ///
DAL CORRISPONDENTE GIANNI [...] PARIGI Incensato dal «Figaro», [...] «divina sorpresa» del festival di [...] e dal [...] che vi riconosce «la [...] fronte alla tra-gedia», La vita è bella [...] Roberto Benigni -da due giorni sugli schermi francesi, mentre [...] States [...] sta assistendo a un grande trionfo del [...] al prestigioso «David [...] Show» -non piace invece [...] «Le Monde» e [...]. Il primo è molto [...]. Sa-muel [...] sostiene che il film, «rifiutando [...] affrontare la realtà, milita, con le sue goffag-gini, in [...]. Dice il critico di «Le Monde»: «La vi-ta è bella, dunque. O meglio, come ci [...] Roberto Beni-gni, bisogna che la vita sia bel-la». E così continua: «Deconte-stualizzando [...] ri-cercando la favola piuttosto che i fatti, [...] di cui pretende di onorare la memoria [...] numeri». Benigni «cerca di rimpiazzare [...] Storia [...] la memoria. Non [...] la de-portazione in quanto tale [...] solo [...] che qualche milione di persone [...] partite in fu-mo». Quella di Benigni è [...] mira ad ipnotizzare, quindi ad addormentare». Cer-to, riconosce il critico, Benigni [...] che bisogna dimenti-care, ma «il suo culto [...] già i sintomi [...]. Sullo stesso giornale [...] analizza il film e [...] ha suscita-to. Ritiene «inquietante» il mo-do [...] state respinte le critiche a Benigni: «Dietro [...] ritrova una formula: [...] discutete questo film per-ché [...]. Questo primato [...] contro il pensiero, questa [...] critico è il fondamen-to del fascismo». [...] trova una giustificazione in [...] scudi a difesa di Benigni («a cominciare [...] Vel-troni»): la necessità di difendere «la [...] del [...]. Gli pare «una buona cosa», [...] ritiene «singolare» che La vi-ta è bella sia stato [...] come simbolo di questa [...]. Mentre su [...] Didier Péron si limita [...] film come un «incantesimo semplicistico» e lo [...] consolatoria di [...]. ///
[...] ///
ALBERTO CRESPI «La guerra [...] stupida. È una cosa sporca e [...]. Non [...] nulla di glorioso [...] un [...]. [...] erano costretti a gettarsi [...] solo perché i generali aveva-no [...] che quello era il loro do-vere». Steven Spielberg, su Salvate [...] Ryan, 1998? Signornò: Raoul Walsh, su [...] Price [...] 1926. Questo per affermare due [...]. La prima: la guerra [...] sempre forte, se già 72 anni fa Walsh [...] un grandissimo film (ri-visto, in una magnifica [...] Giornate del muto di Pordenone) sul primo [...]. La seconda: [...] poco di nuovo sotto [...] fa abbastanza tenerezza leggere -come si è [...] Salvate il soldato Ryan è «la guerra come [...] vista al cinema». Al di là del [...] della prima [...] nel film di Spielberg [...] che non ab-biate già visto in Soldato [...] o nel Mucchio selvaggio (anno 1969). E non fatevi fuorviare [...] quelli erano western: che cosa fa-cevano, nel West, [...] combattersi e prendersi a fucilate? Da almeno [...] cinema ame-ricano oscilla tra la condanna e [...]. Ci sono stati mo-menti [...] registi e produt-tori hanno volu-to [...] e la spor-cizia, come [...] Walsh [...] citazione [...]. [...] Price [...] «a che prezzo la [...] un primo esempio. Eccone altri: [...] niente di nuovo di Lewis [...] da Remarque (1930); Il [...] morto ancora di Walsh (1958); Orizzonti di [...] Stanley Kubrick (1957); [...]. [...] canto, ci sono stati momenti [...] cui i cineasti (anche per precise direttive politiche) hanno [...] una guerra «giusta», eroica, pulita, [...]. E, soprattutto, spettacolare: come [...] seconda guer-ra mondiale, dal Giorno più lungo [...] To-ra! ///
[...] ///
Non è semplice decidere [...] inserire [...] film di Spielberg. Ma, proseguendo nel no-stro [...] mandare [...] Price [...] di Walsh a far [...] Ryan. Forzando molto [...] potremmo dire che Walsh [...] soldati Ryan di 70 anni fa. Nel film, Victor [...] e Edmund Lowe sono [...] divisi da una fraterna rivalità (la tipica, [...] tanto cara alla cultura americana e a Walsh [...]. Giunti in Francia, combattono [...] e amano la stessa ragazza (Dolo-res Del Rio), [...] ogni volta che li vede partire per [...]. Walsh alterna con grande [...] anche ironiche, della vita nelle retrovie con [...] della battaglia. Lo squallore della vita [...] in trincea è descritto senza mezzi termini. Per non parlare del [...] le didascalie sono «neutre», il film è [...] riesca a leggere le lab-bra può capire [...] usino un turpiloquio che farebbe arrossire Tarantino. È [...] nel cinema americano della parola [...] anche se solo muta. Griffith, nel 1915, aveva [...] di Secessione con toni eroici in La [...] nazione; Chaplin, nel 1918, aveva sfoderato tutto [...] in Charlot soldato; Walsh, nel 1926, sembra [...] di film che de-nunciano [...] della guerra semplicemente [...]. Anche [...] e Full Metal [...] non sono film dichia-ratamente [...] la follia del con-flitto e il funzionamento [...] militari. Ogni giudizio è a [...]. Salvate il soldato Ryan, [...] i due estremi: [...] della carneficina è seguito [...] del generale Marshall, raffigurato come un buon [...]. Forse The [...] Red Line di Ter-rence Malick [...] film di guerra in arrivo nella stagione [...] bilancio definitivo. Non solo Ryan Le [...] Hollywood Walsh già nel [...] anticipa Spielberg Arriva «The [...] Red Line» di Malick [...]. Questi aggettivi tutti insieme [...] spesi nep-pure per Totò Riina. Un simile onore è [...] a noi, i commissari voluti da Veltroni [...] regolamentare [...] del cinema ita-liano. Da quando ci siamo [...] e mez-zo fa, i giornali si occupano [...] nostro operato. [...] inutile [...] si rivela puntualmente malevola. Noi spreconi, dilettan-ti, ruffiani [...] in sette: Dacia Maraini, Mario Verdone, Gian Piero Brunetta, Mario Fortuna-to, Oreste De Fornari, Giulio Baffi e [...]. Il nostro compito è [...] circa 175 miliardi [...] suddivisi più o meno [...] tra i fon-di destinati ai film «di [...] e i sostegni alle manifestazioni, alle pubblicazioni [...] per promuovere il nostro cinema in Ita-lia [...]. [...] esaminiamo circa 300 sceneggiature e [...] di altre pratiche. A fronte di questo [...] un get-tone di presenza [...] lire nette) per le [...]. Nessun altro compenso. Senza contare [...] dan-no che deriva [...]. Infatti, a differen-za dei [...] dal governo Berlu-sconi, noi non possiamo scrivere [...] o dirigere film, e neppure partecipare ai [...]. Saremo spreconi, dilettanti, ruffiani [...] i film che abbiamo finanziato ottengono impor-tanti [...] Italia e [...] e incassano sei volte [...] quelli finanziati dalle precedenti commissioni. Ma non mi trovo [...] spazio al mio vec-chio giornale allo scopo [...] altre testate. Degli insulti e delle [...] i fori competenti. Ciò che veramente mi indigna [...] ri-petere continuamente che il cinema [...] è [...] del tutto fallimentare. Mi indigna perché è [...]. Un falso clamoroso. Guardate Vittorio Cecchi Gori, [...] industriale cinematografico italiano. Delle sue tante imprese, il [...] è [...] tuttora la più florida. Lasciamo da parte per [...] cultura e par-liamo di vile denaro. Fra i tanti che [...] cinema italiano troviamo, in prima fila, i [...] Rai e di [...]. Ogni qualvolta un pro-duttore [...] chiede loro udienza per sottoporre un progetto, [...] frequenti sono: «Lascia perdere», «cambia mestiere», «il [...] fuori tar-get». Oppure, nel migliore dei casi, [...] «Ti posso dare una piccola [...] ma soltanto in nome della vecchia amicizia». Se è vero che [...] raramente ottengono in-cassi incoraggianti al botteghino, è [...] un film, qualsiasi film, ha una vita [...]. Oggi la sala cinematografica [...] culla di un film. Poi il film continua [...] le videocassette (prima in edicola, poi nei [...] nuovo in edicola) e la televisione (prima [...] poi la [...] tv, infine la televisione [...] si rivela spesso, nel tempo, un investimen-to [...]. E allora perché tutti [...] il trucco? [...] il più delle volte, [...] Stato. I benefici, il più [...] fa la televisione. ///
[...] ///
È ormai assodato che [...] il cinema sono gli spettacoli di maggiore [...]. Del resto, [...] della televisione a pagamento, [...] si basa quasi esclusivamente [...] prodotti. Ma men-tre il calcio [...] prezzi iperbolici, il cinema è co-stretto [...]. Eppure la partita di [...] evento irripetibile, mentre un film può andare [...] cento volte. Eppure certe partite di [...] sono più emozionanti di certi film di [...]. Eppure le partite di [...] di pubblicità nei cartelloni degli stadi men-tre [...] film viene mostrata [...] di una bot-tiglia di [...] un pandemonio. La sperequazione è evidente. Il vicepremier Walter Veltroni, [...] occupato come mai nessuno prima di cinema [...] ha già indicato la strada da se-guire. I grandi network televisivi [...] anno un congruo numero di miliardi per [...] italiana, come fa già [...]. In questo modo, noi [...] corporativi e amici degli amici la smetteremo [...] tutte di dilapidare il denaro pubblico. Ma per fare questo [...] due brancaleonesche armate del cinema italiano (i [...] autori) si diano una mossa ed elaborino [...] ed effi-cace. Altrimenti torna prepotentemente [...] il consiglio di cambiare mestiere. Un trionfo AGGEO SAVIOLI NAPOLI. Più di [...] sono [...] 1976-1977, Eduardo De Filippo indossò [...] del protagonista di Natale in [...] edizione di cui si conserva [...] preziosa registra-zione televisiva. Ora Carlo Giuffrè, nella [...] regista e di interprete principa-le, si accosta [...] tre-pidazione» a questa gran com-media, suo quinto [...] quindicennio (nel conto ci [...] Napoli milionaria! Certo, Natale in casa [...] resta legata, in Italia [...] si è pur rappresen-tata), come forse nessun [...] geniale Autore e At-tore, alla personalità e [...] stessa di Eduardo. Ma era giusto che le [...] ridesse luce, anche da noi, [...] di [...] imponente. E di-ciamo che [...] attua-le, [...] al Teatro Diana, ha rice-vuto [...] trionfali. Gran commedia, si diceva. O tragicommedia? Essa nacque, [...] atto unico (il se-condo della versione definiti-va), [...] già nel 1934 aveva assunto la forma [...] atti». E la [...] impor-tanza consiste proprio, in [...] rispecchiare, in un ristretto quadro domestico, nella [...] mora-le della famiglia [...] la realtà meschina di [...] contrasto con le pompe va-ne del regime [...]. Una le-zione di storia, sotto [...] teatrale [...] in proposito, la pungente testimonianza [...] Fe-derico Fellini, giovanissimo spettatore, [...]. Ma [...] che, oggi, continua a [...] di Luca [...] bambinescamente perso dietro il [...] un Presepio il più bello che si [...] attorno si sgretola il suo piccolo mondo [...] di una società repressa e divisa. La regia effettua una [...] non ci dispia-ce) sul finale della vicenda, [...] Luca, nel vaneggiamento [...] unisce le mani della [...] e [...] di lei, Vittorio, scambia-to [...] consorte, Ni-colino. Mentre costui (diversa-mente da quel [...] indica il te-sto) [...] non ricompare, con la conseguenza [...] parapiglia, i due giovani si ap-partano, quasi presagendo [...] «non regolare», ma felice. Per il resto, non sono [...] (anzi magari troppi, ma gustosi) i «soggetti» introdotti nel [...] onde lo spettaco-lo soffre di qualche [...] (dura circa tre ore, inclusi [...] dopo il primo atto e una pausa prima del [...]. Nelle vesti di Luca, Giuffrè [...] distacco morbido [...] modello (che tra-pela ancora, [...] e conferma dunque una raggiunta, autonoma maturità [...]. Splendida la Concetta di Angela Pagano: [...] concen-trato di sofferta [...]. Bravo, promet-tente, [...] Gallo nella parte di [...]. Da citare Grazia [...] Nicola Di Pin-to, Piero Pepe, Enzo Perna. Per-tinenti la scenografia di Aldo De Lorenzo, i costumi di [...] Giustino. ///
[...] ///
Per-tinenti la scenografia di Aldo De Lorenzo, i costumi di [...] Giustino.

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Il progetto è senza scopo di lucro, ma purtroppo le spese sono ingenti. Da alcuni anni IdMiS - Istituto della Memoria in Scena (ONLUS) -, anche grazie al Comitato promotore Fondazione Giovanni Frediani ed all'Associazione Culturale Controtempo, ha investito molte risorse sia monetarie che umane nella progettazione del sistema, nella traduzione digitale del proprio patrimonio archivistico, bibliografico - specialmente dell'emeroteca -, biblioteconomico, e museale; in assenza di un contributo pubblico minimamente adeguato ci vediamo costretti a chiedere alle biblioteche che vorranno aderirvi ed indirettamente agli utenti la condivisione dei costi e/o la partecipazione attiva all'elaborazione delle unità bibliografiche che ciascun ente vorrà inserire per il prestito digitale interbibliotecario.
Il sistema condivide già oltre settecentomila Entità Multimediali, di cui gran parte afferenti alla Biblioteca digitale.

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La digitalizzazione/elaborazione dal cartaceo alla Biblioteca Digitale, relativamente all'emeroteca riguarda (in parentesi quadra consistenza detenuta ed altre annotazioni; * ove lavorazione tuttora in corso):

Periodicità non quotidiana


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Cinema Nuovo [serie quindicinale 1952-1958]

(192)

Città & Regione [1975-1976*]

(190)

Civiltà cattolica [1850-2000*]

(144)


(198)

Interstampa [1981-1984*]

(198)

Marxismo Oggi [1988-1991*]

(197)

Nuovi Argomenti [1953-1965]

(183)

L'Orto [1937]

(161)

Paragone. Arte [le serie dirette da Roberto Longhi, 1950-1970]

(190)


(185)


(203)

Rinascita [1944-1962 mensile, 1962-1989* settimanale, marzo 1989 numero 0 direttore Franco Ottolenghi, 1990-1991* Nuova serie direttore Asor Rosa]

(86)

Teatro in Europa [1987-1997*]

(203)

Vita cecoslovacca [1978-1984*]


(203)

Quotidiani

Avanti! Quotidiano del Partito Socialista Italiano [1943-1990* edizioni di Milano e Roma]

(203)

Brescia Libera [1943-1945]

(159)

Granma. Organo oficial del Comite Central del Partido Comunista de Cuba [1965-1971*, 1966-1992 riduzione del Resumen Semanal]

(192)


(205)

Ordine Nuovo [1919-1925]

(63)

Corriere della Sera [1948* annata completa «Nuovo Corriere della Sera»]

(195)

Umanità Nova [1919-1945]

(169)



(98)


Eventuali segnalazioni dei propri interessi potranno influire sulle priorità di lavorazione. Per un elenco di tipologie differenti (monografie, enciclopedie, materiale discografico e non book material) o delle consistenze minori, oppure per informazioni sul prestito bibliotecario/interbibliotecario: .





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