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Mastroianni tre anni fa. /// [...] /// Si intitolava La vedova [...] che Marcello girò nel [...]. Commedia romantica diretta dalla [...] era inter-pretata, insieme a Marcello, [...] Shirley Mac Laine, Kathy Bates e Jessica Tandy. Era la storia di Pearl, [...] 37 anni di matrimonio, che vede apparire [...] funerale del marito uno sconosciuto che comincia [...]. Joe è un vecchio [...] Pearl: [...] aspet-tata per ventitré anni. Mastroian-ni in America ovvero: [...]. Il grande attore aveva sempre [...] scarso inte-resse per [...] hollywoo-diana. Gentile, tranquillo e rilassato, [...] accesa, Ma-stroianni parla del film con un [...] stranieri aiutandosi spesso con espressio-ni francesi e [...]. Le sue ri-sposte, divertenti, ironiche [...] così diverse da quelle delle star [...] sono [...] ri-flessione [...] le donne e se stesso. Vale la pena [...]. Signor Mastroianni «La vedova [...] storia [...] tra persone non più [...] Joe [...] il personaggio da lei [...] irriducibi-le romantico. Le sembra che [...] di romance sia la stessa [...] Ameri-ca che in Europa? Okay, mi accendo una sigaretta. /// [...] /// Se aspettare ventitré an-ni per [...] ti amo a una signora si-gnifica essere romantici. Deve essere matto, [...]. Mi fa paura questo Joe, [...] è un [...] troppo paziente. E poi, non è [...] chi dichiara subito il suo amore anche [...] e distrugge un matrimonio? [...] attacca senza preavviso, è [...] a testa bassa. Cosa posso dire? Joe [...] persona, un [...] è più che onesto, [...] anni che muoia il marito per dichiarare [...] è per-lomeno naif. Come fai a mantene-re vivo [...] per 23 anni? Forse le donne sono felici che Joe abbia aspettato per 23 anni. Forse sperano di incontrare [...] Joe. Ma io non sono una [...]. /// [...] /// Secondo lei le donne [...] diversa? Ma io non conosco le donne [...]. Ma ha appena girato [...] Shirley Mac Laine. Beh, ma siamo stati [...] (ride). Non so cosa dire [...] perché non lo conosco. Ammiro gli americani perché [...] presidente. In Euro-pa noi li [...] presiden-ti. La mia esperienza americana è [...] limitata: sono stato alcuni giorni a New York, e [...] trentina [...] fa passai un [...] di tempo a Los Angeles. Non stavo molto be-ne [...]. Non riuscivo a capire [...] città. Ricordo che arrivai di [...] città mi fece una bel-lissima impressione. Alle cinque del mattino ero [...] in piedi, eccita-to [...] di essere in questa miti-ca Hollywood. Clark Gable, Gary Cooper, [...] della mia gio-ventù: ero al Beverly Hills Hotel, [...]. Mi rivolsi al con-cierge [...] potevo in-contrare gli attori: cercavo un bar, [...] Roma, dove la gente va a bersi un [...]. O un locale dove [...] facesse un cocktail. Non [...] nessun posto dove andare, mi [...]. E mi sentii molto [...]. Ma a me piace [...] strade, andare nei bar, incontrare la gente. A Ro-ma nessuno ti [...] star non sono intoccabili. /// [...] /// Così me ne tornai [...] New York. Ma le donne? Ho amato [...] lady americana. /// [...] /// Ma non è sufficiente [...] le donne ame-ricane. E poi sono troppo [...]. Quando rinascerò cer-cherò di avere [...] esperienze così potrò [...] meglio. Se Dio mi darà una [...] (ride). Ma [...] in America, si pensa a [...] come [...] romantico per eccellenza. Non so cosa significhi [...] ma se lo chiede a mia moglie [...] le dica che so-no un imbecille. Gli attori sono animali, [...]. Gli stranieri sem-brano sempre [...] ca-pita lo stesso quando vedo delle turiste [...] Roma, misteriose con quel loro linguaggio incomprensibile, [...] altro modo, guardano alle cose in modo [...]. Cosa [...] convinta a fare un film [...] e lo [...] della re-gista, [...]. [...] di la-vorare con una serie [...] attrici co-me Jessica Tandy, Shirley Mac Lai-ne, Kathy Bates [...] Marcia Gay [...]. [...] di essere diretto da una [...] io ho girato sette film con registi donne. È più che un Oscar. Cosa significherebbe un Oscar per [...] Ventiquattro ore dopo nessuno si ricorda più chi [...] vinto. Dura una notte, come la [...] di Ceneren-tola. Anzi: posso [...] una storiella? La so in [...] ma pro-vo a [...] in inglese. Intanto le spiego cosa [...] scarpet-ta. /// [...] /// Po-vera Cenerentola: è povera, ha [...] non ha mai visto niente. Arriva nella prima sala, [...] ci sono centinaia di piatti di antipasti. Nel-la seconda sala ci [...] gnocchi. Nella terza carne e [...]. Nella quarta dolci e frutta. Lei mangia di tutto. Arriva mezzanotte e il [...] «Cenerentola, la scarpetta». Vede noi ita-liani siamo [...] di-struggere Cenerentola. Le sembra romantico? La notizia [...] morte in prima pagina sui giornali europei [...] 5. Enorme la risonanza sui [...] anche negli Stati Uniti la notizia, che [...] con evidenza da tutti i notiziari fin [...] trova grande spazio sui maggiori quotidiani. Oltre [...] è naturalmente la Francia il [...] in cui i giornali dedicano maggior spazio [...] alla vita [...]. Il quotidiano [...] gli dedica [...] prima pagina con il [...] «Marcello! [...] due pagine dal titolo Mastroianni, [...] disincantato». Anche tutti i giornali [...] notizia della morte in prima pagina, e [...] Frankfurter [...] e che la [...] i due più autorevoli [...] articoli [...] accompagnato dalle foto emblematiche [...] Dolce Vita, col sottotitolo [...] che temeva le donne». In Gran Bretagna grande [...] ficcanti: «Il [...] Lover riluttante», «Addio al [...] del cinema europeo degli ultimi 50 ani». Anche lo spagnolo Pais [...] di prima pagina [...] scomparso. Enrica [...] Mastroianni tre anni fa. /// [...] /// [...] era la presentazione alla stampa [...] di Una vedo-va americana, una commedia romantica di [...] con, accanto [...] italiano, Shirley Mac Laine e Jessica Tandy. E Mastroianni, in [...] parlò degli Stati Uniti, [...] della [...] immagine di [...] lover da cui si difendeva, [...] di una strana versione di Ce-nerentola. ALESSANDRA VENEZIA [...] scomparso nei ricordi di Federico Fellini, tratti dal libro pubblicato con [...] Le [...] avventure con [...] dal volume Fel-lini! Il caro Marcello Marcello. Il caro, bravissimo Mar-cello: [...] saggio; un amico così si trova soltanto [...] scrittori inglesi. Io e Marcello ci [...] qua-si mai. Forse è anche questo [...] della nostra amicizia, [...] che non pretende, non [...] non stabilisce rego-le e confini. Una vera, bella amicizia basata [...] una sana sfiducia recipro-ca. Lavorare con Marcello è una [...] delicato, disponibile, intelli-gente, entra nei personaggi in punta di [...] senza [...] mai nulla, senza nemmeno [...] letto il copio-ne. Si la-scia truccare, vestire, [...] obiezioni, domandando sol-tanto le cose strettamente indispen-sabili; [...] è morbido, paca-to, disteso, naturale, una tale [...] può permettere, a volte di dormire durante [...] lui è in scena, magari in primo [...]. Farò altri film con [...] Me lo auguro sinceramente. Anita la «fosforescente» La prima [...] che [...] vista in una fotografia a [...] pagina su una rivista americana, «Dio mio», pensai, «non [...] incontrare mai! Quel senso di meraviglia, [...] di incredulità che si prova davanti alle [...] la gi-raffa, [...] il baobab, lo riprovai [...] nel giardino [...] de la Ville la [...] di me, preceduta, seguita, af-fiancata da tre [...] il marito, gli agenti, che sparivano co-me [...] di una sorgente luminosa. Sostengo che la Ekberg, [...]. Voleva sapere del copione, [...] era positivo, chi erano le altri attrici, [...] un bic-chierone di quei [...] pieni di colori, bandierine, [...] con una vocina di bambina raf-freddata che [...] più sconvolgente. Mi sembrava di sco-prire [...] delle cose, degli elementi e in un [...] tra me e me: «Ah, ecco, questi [...] del-le orecchie, queste sono le le gengi-ve, [...] pelle umana». Quella sera stessa volli vedere Marcello Mastroianni che ascoltava [...] un [...] turbato, ma non voleva [...] a vedere: «Ma [...]. /// [...] /// E va beh», concludeva [...] al-zando il sopracciglio alla Clark Ga-ble, [...] questa signora! Da profonda conoscitrice di [...] Anita, [...] Marcello le fu presen-tato, gli tese distrattamente [...] da [...] parte, e per tutta [...] gli rivolse mai la pa-rola. Più tardi Marcello, parlando [...] che la Ekberg non era poi questa [...]. Gli ricorda-va troppo un soldato [...] della Wehrmacht che una volta, in una re-tata a [...] delle Milizie, aveva tenta-to di [...] salire su un camion. Forse si era sentito [...] gloria da divinità elementare, quella salute da [...] da solleone, invece di [...] avevano infastidito il vecchio [...]. Il viaggio di [...] Il protagonista del film Il [...] G. [...] doveva avere le fattezze [...] Ronald Col-man, un attore elegante, aristocra-tico, malinconico e pensoso, [...] era morto e pensai a Laurence Olivier, [...] e ad altri. Li contattavo, ci scriveva-mo o [...] credo di [...] deluso tutti gli attori del [...] e di [...] fatto tutto quello che si [...] fare per [...] la fama di bugiardo. [...] che restava lì, ad aspettare [...] Marcello Ma-stroianni: stava lì col suo sorrisetto sardonico e [...] «Ma dove vai, lo sai [...] alla fine [...] il vecchio [...] che ti aspetta». E invece, alla fine, [...] un tantino dal cliché, per il fumetto [...] Manara [...] la faccia di Villaggio. /// [...] /// E invece, alla fine, [...] un tantino dal cliché, per il fumetto [...] Manara [...] la faccia di Villaggio. (0)
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