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Bernardo Sommariva, piacentino, la [...] ma non è affatto uno scherzo. Cosa [...] i pomodori ? [...] eccome. Se lavori a Milano [...] perché quando sali in treno per tornare [...] Piacenza [...] pomodori te li pestano». Bernardo, 35 anni, sposato, [...] era, è diventato un «telelavoratore», un lavoratore [...]. Da tre anni è [...] di Milano [...] socio al 60 per [...] Olivetti al 40), una società di servizi informa-tici [...] bancario e para-bancario. Abita a Piacenza e [...] a viaggiare in treno tut-ti i giorni. [...] e [...] al ritorno, sempre se i [...] arri-vano puntuali. Due ore al giorno [...] che moltiplicate per i [...] 440: una quarantina di giorni tra-scorsi in [...]. Bernardo ha fatto un [...] e ha capito che così non poteva [...] in-sieme ad altri colleghi di lavoro: Stefania Ponzini [...] e Danilo Micheli 28 anni, anche loro [...] di viaggio hanno chiesto [...] che ha accon-sentito, di [...] lavoro [...] a Piacenza. E così, anziché viaggiare [...] sono messi a viaggiare sulle autostrade informa-tiche. O ancora, più banalmente, [...] sostituito il computer. Invece di [...] a Milano tutte le [...] a proprie spese («Spendiamo quello che ve-niva [...] al treno»), un appartamento in pieno centro [...] Piacenza, [...] hanno in-stallato il materiale informatico for-nito [...] e collegato alla re-te [...] centrale. [...] vita Fanno lo stesso [...] ma la loro vita è diventata [...]. Non [...] voluto molto a convincere [...] che quello che facevamo andando [...] Milano tutti i giorni si poteva fare anche [...] a Piacenza». Al numero 8 di [...] San Francesco da un paio di mesi [...] il centro -telela-voro di [...]. A due passi dal [...] dal duomo e dal municipio. Ora Bernardo e i [...] a lavorare in bici-cletta. Se penso a quello [...] non ci credo ancora». Ap-punto [...] prima e cosa è [...] Per essere in ufficio a Mi-lano alle otto [...] Bernardo do-veva alzarsi alzarsi alla 6,15. Un ciao sussurrato per [...] poi via a prendere il treno, sperando [...] in ora-rio. Treni ce ne sono tanti, [...] sem-pre pieni e allora il tragitto di [...] devi [...] in piedi. Come inizio di giornata [...]. Al ritorno è un [...] la stessa storia. Quando andava bene riuscivamo [...] casa alla sette di sera, quando an-dava [...] anche alle no-ve. Alla fine della giornata può [...] che vuol dire fermarsi un quarto [...] di più in ufficio. Ma per quei quindici [...] Milano significava sempre perde-re il treno e arrivare [...] ore più tardi. Se dovevi andare dal [...] esame in ospedale o pagare una bolletta [...] una mezza giornata di ferie. Il sabato che dovrebbe [...] di riposo, dovevi [...] a sbrigare tutte quelle [...] si facevano durante la set-timana perché eri [...] Milano. Tempo libero, cinema, serate [...] erano praticamente cancellate. Se ti alzi alle [...] e torni alle nove di sera la [...] fi-nita, non resta che andare a letto. I problemi non riguardano [...] privato, ma anche il lavoro. Se sei costretto ad [...] naturale che al pomeriggio in uffi-cio, dopo [...] sei in ballo, venga [...]. Da quando sono andato [...] Milano ho fatto solo due fine settimana [...] la domenica, a mezzogiorno ero già in [...] rientro; avevo paura di restare bloccato dal [...] la sera e andare a lavorare in [...]. Anche le uscite serali [...] mini-mo; anzi, [...] possibile era il ve-nerdì, [...] sabato si stava a casa. Ma anche in questo [...] potevano fare le ore piccole per-ché avevi [...] le fatiche della giornata a Milano. Quando in-vitavo gli amici [...] guardare insieme la partita in televisione o [...] dieci e mezza dovevo [...] via, perché rischiavo di [...]. Anche la giornata a Milano [...] priva di stress. Lì de-vi fare la [...] al [...] service per mangiare, per [...]. È una città molto selettiva, [...] dove [...] competizione su tutto. I milanesi sono persone che [...] diciotto ore al giorno e che si fanno le [...] con [...]. Anche per bersi il [...] lotta: se dormi te ne passano davanti [...]. Certamente offre grandi opportunità [...] visi-bilità professionale, come è stato per il [...]. Sommariva e i suoi [...] mesi fanno lo stesso lavoro di prima [...] Piacenza. Danilo Micheli, suo collega, [...] La [...] finalmente, ho il tempo di portare [...] mio figlio e poi [...] riprendere a mezzogior-no e mangiare insieme a [...] mia moglie. [...] giorno, prima di en-trare [...] riuscito a passa-re in Comune e pagare [...]. Se ero a Milano [...] e avrei dovuto prendere un permes-so o [...]. Sommari-va, che sta per [...] anche un altro aspetto: «In certi casi [...] condi-zione la moglie di lavorare. Se uno lavora tutto [...] Milano e ha dei figli piccoli la [...] a [...] a casa. Ma se può conta-re sulla [...] e [...] del mari-to allora può anche [...] un la-voro. Quando si esce [...] si può fare la spesa. Durante la pausa di mezzogiorno [...] un salto a casa. La sera si guadagna [...]. Al mat-tino prima di [...] puoi fare altre cosette». Non [...] corsa verso la stazione per [...] il treno. Ho il tempo per [...]. Quando esco [...] se debbo fare la spesa [...] faccio. Ho intenzione di riprendere [...] palestra, e ora po-trei andare a sciare [...]. Ma il telelavoro non rischia [...] portare [...] professionale ? Sommari-va lo esclude. Noi siamo dei [...] abbia-mo [...] lo stesse mansioni, gli stessi [...] e doveri, le stesse possibilità di carriera. Facciamo [...] un giorno la settimana che [...] può andare a Mila-no. Dal nostro ufficio siamo [...] diretta; faccia-mo la teleconferenza con la sede [...] posta elettro-nica, siamo in collegamento con i [...] sui quali si appog-giano le banche nostre [...]. Cre-do proprio che lavoreremo [...] di più». Al nucleo piacentino si [...] due giovani di Lodi che han-no trovato [...] su Piacenza che Milano. [...] di Sommariva è quella [...] Piacenza tutti i pia-centini che lavorano in [...]. Ci vorranno due o [...] tempo». È sabato, giorno di [...]. Sommariva è andato ugual-mente [...]. Quando esce, sul-la porta [...] la bicicletta che [...] «Vedi, è [...] vita. Mi piace il cinema. Adesso potrò vedere mol-tissimi [...]. La prima cosa che [...] sono ritornato a Pia-cenza? Sono andato in [...] parenti. Era tanto tempo che [...]. Il bastardino, come al [...] segue trotterellando il suo padrone. Il tragitto è quello [...] giorni, ma quella mattina qualcosa è an-dato [...] Leo ha se-guito un pista che [...] portato al centro della [...] attimo dopo è stato investito da [...]. Ha visto il suo [...] le ruote e il dolore lo ha [...]. È morto così Angelo Pini, [...] lucchese di 81 anni. La figlia e due [...] tentato di [...] hanno assistito im-potenti alla [...]. Si salverà in-vece il cane, [...] bastardino di tre anni, che [...] è rimasto ferito a una [...] e, operato in una cli-nica veterinaria di Pisa, si [...]. Vedendo il padrone al [...] affezionato a terra ago-nizzante, il cane ferito [...] strisciando [...]. [...] è avvenuto sulla cir-convallazione di Lucca. Il condu-cente non ha [...] a [...]. Angelo Pini, sconvolto, è [...] ad avvertire la figlia, poi si è [...] sul luogo [...] ma improvvi-samente si è [...]. Il suo cuore non [...]. [...] Pendolari per forza miracolati dal [...] Ladro rende mano finta con [...] Dal pendolarismo al telelavoro. A Piacenza una delle [...] lavoro a distanza chiesta dai dipendenti. Il viaggio in treno [...] e dalla bicicletta. Parla Bernardo Sommariva, uno [...] «Ci siamo ripresi un pezzo della nostra vita [...] risucchiato dagli spostamenti [...]. DAL NOSTRO INVIATO RAFFAELE CAPITANI LOS ANGELE S Uno scippatore ga-lantuomo che ave-va rubato la [...] a una giovane donna menomata in una strada di [...] di Los Ange-les si è poi fatto perdonare [...] ritrovare la costosa mano arti-ficiale [...] dentro con ancora [...] di fidanzamento al dito. La protesi, che costa [...] di lire, è stata ritrovata den-tro la [...] una ge-lateria, non lontano da dove era [...]. Infilato [...] artificiale, [...] ancora [...] con ametista e brillanti da [...] tre mi-lioni e mezzo di lire, regalo del fi-danzato. Il ladro preso da sensi [...] colpa non ha avuto il coraggio di [...] e [...] via. Dal mo-mento che con [...] mano fin-ta -con vene e lentiggini dipinte [...] -si surriscalda, la donna, Laura [...] di 29 anni, se [...] riposta nella borsa. [...] vittima dei militari. Alla sorella un risarcimento Italiano [...] sotto tortura La zia risponde [...] ma nessuno dei suoi [...] mantenere Jonathan, in famiglia solo un giorno ANNA DI L ELLIO NEW YORK Si è fatta [...] sud per identificare il picco-lo Jonathan Adams, [...] quattro mesi fa in un negozio di [...]. È Vincent Philip Nelson, [...] Jonathan [...] chissà quale dei tanti adulti che si [...]. La [...] odissea comincia prima ancora [...] la mam-ma quattordicenne, [...] Adams, lo dà alla [...] chi è il padre. E [...] che in South Caro-lina faceva [...] cameriera nel ristoran-te [...] King, non ce [...] fatta a [...] non ce [...] fatta nean-che a [...] con sé. Jonathan aveva appena tre [...] madre lo ha abbandonato la prima volta, [...] della nonna, a [...]. Dora [...] ha solo 36 an-ni, [...] è nonna, ma anche mamma di ragazzi [...]. E non ha un [...] non ha neanche una casa a dire [...]. Vi-ve con i figli [...] undici anni in un ospizio comunale per [...]. [...] la chiama «la mia [...] è contento di vivere a [...] dove frequenta un asilo [...] il suo sorriso dolce e contagioso diventa [...]. Non è che la [...] vo-glia, ma non ce la fa neanche [...] date le condizioni in cui vive. Con [...] non va [...] non [...] mai aiutata, anzi le ha [...] dato dei guai. Nel giugno del [...] Jo-nathan ha solo quattro [...] aspetta un nuovo trasferimento. Do-ra [...] sale su un autobus [...] New York e lo riporta dalla madre, nello stato [...] South Caroli-na. [...] sta cercando di rifarsi una [...] e abita nella cittadina di [...] con un nuovo fidanzato, Ber-nard [...]. Bernard ha già due figli, Brendan e [...] e Jonathan è contento di [...] trovato una fami-glia. Ha finalmente due fratelli inve-ce [...] due [...] bambini. Ma questa volta è Bernard [...]. Non è ricco, non [...] terzo figlio non suo. Li costringe ad [...]. [...] va a vivere dalla [...] Maxi-ne Adams, la «zietta» di cui parla Jo-nathan, ma [...] suo Bernard, vuole trovare un altro lavo-ro [...] licenziata dal ri-storante e vuole finire la [...] abbandonato al momento della gravidanza. Decide di tornare dalla madre, [...] aiuto per [...] tornare a scuola. Questa volta è [...] che sale [...] sulla via di New York, [...] Jonathan è con lei , non capisce bene [...] a sorridere con il suo sorri-so dolce. La vita in famiglia [...] tanto felice però, e [...] se ne va, dice [...] New Jer-sey dove vuole ricominciare da ca-po. Invece lascia Jonathan nel [...]. Qualcuno, pensa, si occuperà [...]. Dieci giorni dopo [...] riappare in South Carolina, [...] Barnard. La «zietta» non vede [...]. [...] dice che [...] lasciato con il padre [...] Co-lumbia, [...] capitale dello stato, ma non ha un [...] numero di telefono per [...]. Quando il visetto sorridente [...] su tutti i giornali di lunedì, la [...] giovanissimi [...] lo ricono-scono, e per [...] dramma. Lo-ro non sapevano nulla di [...] che era successo. I parenti nel sud [...] non avrebbero mai pensato che [...] avesse il coraggio di [...]. Adesso la giovane e [...] fare i conti con la legge. Jona-than dovrà cercare finalmente una [...] stabile. SAN PAOLO Il governo [...] un [...] italiano, Antonio [...] come vittima del ventennio [...]. I verbali della polizia [...] dicevano che [...] docente di storia e [...] investito da un camion durante un tentativo [...]. Risulta adesso invece che [...] tre giorni di seguito in una caserma [...] San Paolo, fino alla morte. [...] era nato a Vero-na [...] da piccolo si era rifu-giato in Brasile [...] per sfuggire alla persecuzione contro il padre [...]. Col golpe mili-tare del [...] iniziò a far parte di [...] movimenti clandestini di opposi-zione alla dittatura brasiliana. Co-nosciuto artista plastico, laureato [...] filosofia, era conside-rato fra i leader intellettuali [...] San Paolo. Con la svolta repressiva [...] anni Ses-santa, [...] divenne dirigente del Movimento [...] Liberazione Popolare [...] pubblicando articoli sul giornale [...] considerato [...] degli oppositori dei generali [...] San Paolo. Braccato dalla polizia militare [...] uno», do-vette abbandonare [...] universitario e fuggire a Cuba [...] la [...] unica figlia. Tornò a San Paolo [...] 1971. Il 28 ot-tobre [...] successivo venne arrestato a S. Paolo e portato negli [...] dove fu torturato a [...]. [...] è il secondo ita-liano [...] dalle autorità brasiliane come vittima dei generali [...] il 1964 e il 1985. [...] veneto fa parte di una [...] di 86 persone la cui morte non era stata [...] dai militari. Mesi fa era stata [...] lista di 136 [...] della quale face-va parte [...] il calabre-se Libero Giancarlo Castiglia. Mem-bro del fuori legge Partito Comuni-sta [...] Brasile [...] Castiglia partecipò per sei [...] alla guerriglia sul fiume [...] ai confini [...]. Di lui non si [...] dopo il giorno di Natale del 1973 [...] appoggiato da elicotteri, aveva sferrato un attacco [...] guerriglieri nella giungla. Il governo di Cardoso [...] di Casti-glia, allora [...]. /// [...] /// Il governo di Cardoso [...] di Casti-glia, allora [...]. (0)
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