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[...] Tol-stoj estenuava [...] con le sue polemiche. Il fascino dello [...] e della [...] capacità di penetrazione spirituale. Mistica e creaturale è [...] raccolta poetica di Roberto [...] «La polvere il fuoco». Piena di tenerezza per il [...] una voce nomina tutto ciò che il tempo annichilisce. Ma custodire e anzi [...] già che ci si opponga al processo [...] ogni cosa, bensì che lo si lasci [...]. È la parola, la [...] a far transitare la memoria [...] per ritrovare, nella profondità [...] luogo, nella «quiete azzurra del lago oblian-te», [...] sepolta che ridesta alla coscienza il dimenticato. Tutto ciò che è destinato [...] finire, deve finire. /// [...] /// Attraverso [...] della fine [...] rag-giunge il proprio centro silenzio-so, [...]. Ed è, questo, il [...]. Ma pro-prio lì, e [...] contenuti [...] ci sono restituiti. Doppia è la soglia [...]. La «soglia dei vivi [...] il cui destino di morte può soltanto [...]. E poi la «nuova [...] vetro lacustre», che, specchio incerto e opaco, [...] «sopravvissuti al tem-po», coloro che abbiamo lasciato [...] della di-menticanza ma anche coloro che già [...] nomi re-stituisce ad una misteriosa pre-senza [...]. È salvezza, questa? Davvero [...] que-sto modo salva? Non è detto. Ma è detto che [...] e delle «ombre unificate [...] possibile sottrarsi al dominio [...] e conformarsi al «pal-pitante [...]. Nessuna immersione [...]. Al contra-rio, la domanda [...] «Fino [...] quan-do?», ed è domanda carica di dolore, [...] deve sciogliersi, [...]. [...] vero che la risposta [...] «Fino [...] quando si sgretolerà il tessuto / e [...] inattingibili / anche [...] sguardo, al ricordo». Profonda al-chimia della sofferenza, [...]. Nella combustione [...] ad [...] di tutti i contenuti psichi-ci, [...] che il «fuoco» li faccia diventare cenere e anzi [...] sul fondo del crogiolo si la-scia scoprire [...] più pre-zioso, [...] della vita. Che non è quel [...] la cata-strofe; è invece uno sguardo ori-ginario [...] che precede addirittura il suo costi-tuirsi come [...]. [...] tro-va [...] esatta di questo sentimento originario [...] una tra-dizione che sembra trascendere le grandi religioni storiche. Non [...] altra traccia, nel labi-rinto della [...] che quella di una ferita sanguinante. Accumu-lo di ossessioni insensate, [...] la storia, non re-stasse questa traccia. Essa però è non [...] segno re-siduale, perché è passione per [...] continuità fra le genera-zioni, [...]. Nulla resterebbe [...] fatica storica, non fosse [...] di dolore in-coronata di spine che è [...]. Ma [...] ripetizione [...] non è pura insensatez-za, perché [...] da [...] di [...] dolen-te che soffrendo [...] senso alla sofferenza. Ed è [...] che si impone il pas-saggio [...] una teologia universa-listica a una teologia [...]. Passaggio che natural-mente avviene [...] poesia. La poesia lo esige, [...] varco stretto tra il sa-pere che viene [...] sapere che viene dopo [...]. Prima, si può ad [...] i filosofi orientali la trama di un [...] cie-lo o interpretare con gli sciamani il [...] cose, op-pure con Platone legare ciò che [...] e ciò che sta in alto in [...] che in ogni caso è amore ad [...] la mente. Dopo, però, i molti cammini [...] i quali [...] compie il suo viaggio, inevitabilmente [...] concentrano in [...] che porta al Golgota, [...] appa-rire infine come acrobazie dispe-rate, [...] inutili. E dopo signi-fica: dopo [...] e inau-dito», dopo che colui che aveva [...] e i pesci e re-stituito la vista [...] è lasciato «mo-rire come un uomo» -lui [...] con una sola occhiata [...] loro fiumi di pietra». Il poeta non rinnega [...] precede questo fatto, sapere intessu-to di straordinari [...] «bellezza siderale», visioni di vita e di [...] produzione dei simboli. Ma sa anche qualcosa [...] il resto [...]. Sa che il figlio [...] Dio [...] lascia morire. Che [...] questo? Follia per gli [...] infinitamente più alta per Dio, sta scritto. [...] non esita a vedere nella [...] la misu-ra, il paradigma [...] umana. [...] della mor-te fu il [...] «Per que-sto non ho bisogno di attendere / [...] e splenda in eterno / come giurano [...] i bambini che lo [...]. Umile è il sape-re [...]. Nel senso etimo-logico del [...] sostanza terrena, [...]. Eppure ci dice qualcosa [...] muto, inascol-tato, e quindi assurdo. Possiamo [...] Un libro come que-sto [...] autorizza a pensa-re che [...]. Sergio Givone Circa fra [...] e la Rivoluzione [...] in Russia un tempo [...] ge-nialità e dal fermento spiritua-le. Difficile trovare nella storia [...] scrittori immortali, Gogol, [...] Turgenev, Dostoevskij, Tolstoj, [...]. [...] una ricerca di Dio, [...] russa, che [...] con il movimento sociale e [...] comparsa del mar-xismo, [...] di palinge-nesi generale che vorrebbe [...] anche la chiesa, [...] dalla dipendenza se-colare dal potere [...] un risveglio, un Concilio. [...] e una speranza che [...] «teologia» di Dostoevskij, i figli di Dio [...] cammino verso Cri-sto attraverso la lotta contro [...] le catastrofi che pu-rificano, o nella lacerazione [...] Tolstoj [...] la fede e il rifiuto dei dogmi [...] Chiesa. Oppure diventa il presentimento [...] la [...] la comunione di tutti, [...] imminente come nei grandi [...] Bulgakov, [...] Frank, [...]. La Grande vigilia Sappiamo quale [...] la risposta che la storia diede a [...] ma non tutti sanno che [...] al singolare incontro fra Dio e cultura, durante la Gran-de Vigilia, [...] un monastero, [...] di [...] e i suoi santi [...]. Una storia affascinante e [...] midollo ricostruita an-che attraverso documenti e il-lustrazioni [...] di Vladimir [...] professo-re di letteratura [...] di San Pietroburgo. Poiché si tratta di [...] il libro fornisce le tessere [...] ineccepibili per [...]. Prima di tutto il perché [...] fenomeno [...] e cioè [...] monastico, [...] ti-pica della chiesa russa. Per [...] il monastero è come [...] sale in venti, ses-santa, cento non importa. Per [...] il monastero esiste se [...] un santo, un «padre» a [...] dietro, un maestro di vi-ta [...]. [...] genealo-gico del monachesimo orienta-le [...] nei Padri del de-serto, cresce con Bisanzio, [...] Monte Athos e i grandi asceti russi, da san Sergio [...] (X IV secolo), a Nil [...] a [...] di [...] (X VI), fino a [...] (X VIII), che sente [...] tornare alle fonti e tradurre le opere [...] Padri, [...] russa, [...]. Così il cerchio si [...] alle origini è completo. La [...] ricerca solitaria nella tradizione, la [...] opera silen-ziosa di meditazione e di pre-ghiera porta naturalmente [...] dello [...] la paternità spirituale degli anzia-ni, [...] sempre esistita nei monasteri e negli [...] russi. Ed è interessante che [...] frater-na di due o tre monaci spiri-tualmente [...] da [...] in Egitto, luogo tradizionale [...]. Ma è solo ad [...] quasi un secolo do-po [...] che lo [...] di-venta una specie di scuola [...] quattro generazioni di [...] e la gente che li [...] da tutto [...] intellettuali, contadini, nobili, borghesi o [...] non importa, perché un luogo santo non resta mai [...] dice un proverbio russo. Perchè tanto successo? Un [...] non è uno che si limita ad [...] consigli o a confessare in modo impersonale. È uno che ogni volta [...] mette in colloquio con una persona uma-na unica, che [...] giudica mai il figlio spirituale ma [...] con lui, prende su di [...] le sue colpe, rifiuta ogni oggettivazio-ne. Come padre Zo-sima dei Fratelli [...] quando dice: «Se puoi [...] te il delit-to [...] che ti sta davanti [...] tu al suo po-sto, e lui [...] andare senza [...]. Segno supre-mo [...] e di condivisione della [...] stesso segno di Cri-sto che sale sulla [...] prendendo su di sé i peccati degli [...]. Lo stesso segno che [...] uomo di Dio, in oriente come in [...]. Lo [...] è un uomo fatto [...] un rapporto [...] con ogni piccola parte [...] fiore, un animale. È uno che ha [...] speciale di vedere ogni persona come Dio [...] di leggere [...] come in un libro. [...] lo [...] più famoso di [...] intuiva la vi-ta e [...] di ogni visitatore, ma per [...] tradirsi si metteva a far domande; ma dalle do-mande [...] capiva che sapeva già tutto. Sono quattro i famosi [...] di cui parla il [...] Leonid, [...] e [...] il santo canonizzato che [...] Dostoevskij padre Zosima. La [...] non è [...] psicologi-ca dovuta [...] pro-fonda della natura umana: Leo-nid [...] che una persona si può conoscere solo per rivela-zione. Lui per esempio non [...] segreti delle coscienze, come in un lampo, [...]. Presup-posto è la fede: [...] è metalogica, non a-logica. E questa è la [...] degli [...] mentre i Padri della Chiesa [...] ad essere illetterati e solo cari-smatici, gli [...] in poi, insisto-no sul [...] di li-bri, di ricerca della tradizione, sullo [...] Scritture. Il rifugio di Gogol Sarà [...] a far scoccare [...] della cultura secolarizzata [...] per gli [...] e a far scoprire agli [...] che [...] e la pre-ghiera mentale, [...] a fon-do di sé del [...] ricostrui-sce [...] interiore della perso-na, e come [...] e la creatività ha il potere di riunire [...] in un unico corpo spirituale. Il Puskin degli ultimi anni [...] al monastero come a [...] di vita possibile, il [...] si ri-tira dalla vita letteraria [...] e si mette a studiare il gre-co per collaborare [...] editoriale di [...] Gogol ci va ogni volta [...] la [...] vita« si trova a un [...] Dostoevskij, iniziato da [...] attraverso [...] con [...] si con-vincerà che solo la [...] spirituale conduce al rinnova-mento [...] attraverso il rinnovamento [...] in-teriore. E poi [...] il [...] russo, Tolstoj con le sue [...] che aveva il potere di [...]. E poi i mille [...] vari che bussavano alla porta degli [...] e il libro riporta [...] parte più interessante -le lette-re di accompagnamento [...] e [...] scrivevano loro. Colpisce [...] assoluta di moralismo, la [...] geniale, poi-chè di Dio, con cui i [...] casi umani. Colpi-sce soprattutto in questo [...] i mass media di vario tipo credono [...] diffusa sete [...] con un cristianesimo banalizzato, [...] peggio, con un cri-stianesimo fatto di norme [...] sfigura il suo volto profondo, il volto [...] Totale. Flaminia Morandi [...] di [...] Vladimir [...] Ed. La casa di [...]. Saranno gli esponenti [...] (A DL) che si [...] grande moschea di Monte Antenne. Con questa iniziativa, [...] intende offrire «la propria [...] progetto comune tra ebrei, cristiani e musulmani, [...] contro ogni forma di intolleranza». La delegazione ebraica, guidata [...] statunitense Abraham [...] si trova in questi [...] Roma per una serie di incontri con esponenti [...] Santa Sede e del Governo italiano. Stasera, [...] consegnerà un riconoscimento al [...] Edward Idris Cassidy, presidente della Commissione per i rapporti [...]. La polvere e il [...] Roberto [...] Mondadori [...]. /// [...] /// La polvere e il [...] Roberto [...] Mondadori [...]. (0)
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