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È il 3 settembre [...] Malpensa di Milano arrivano [...] appartengono [...] di Fela [...] atteso con la [...] band per un giro [...] che per un intoppo non è riuscito [...]. In una delle valigie [...] polizia trova però un carico di ben [...] marijuana. Per le autorità non [...] quel carico di droga da 300 milioni [...] nigeriano. [...] non si fa spaventare [...] con il suo nutrito e vivace seguito, [...] moglie con i loro sgargianti abiti tradizionali [...] gioia dei fotografi, nega tutto, e la [...] settembre si esibisce alla Festa [...] di Milano. Ma la mattina dopo [...] risveglio. La polizia si presenta [...] pullman davanti agli alberghi che ospitano Fela [...] numeroso gruppo -settanta persone -li portano in [...] i passaporti, e alla fine rilasciano tutti [...] che viene accusato del possesso dei 43 [...] e rinchiuso nel carcere di Busto Arsizio. Ci resterà per una [...] negare ogni addebito, mentre il suo caso [...] tinte politiche, e anche il Pci si [...] scarcerazione. Dove intanto finisce anche una [...] della [...] troupe, la [...] Susan [...] che alla fine confesserà di [...] lei la vera proprietaria della valigia carica di marijuana. Dopo una settimana [...] viene scarcerato e può proseguire [...] suo viaggio. Non senza qualche ulteriore [...]. Perché alla fine della [...] nigeriano e la [...] band, rimasti senza una [...] i passaporti ancora sequestrati in mano alla [...] penare non poco per riuscire finalmente a [...]. Quella volta che a Milano [...] per droga [...] perde il suo Re Se [...] andato il «Presidente Nero» della musica africana. Fela [...] noto in tutto il mondo [...] e il profeta [...] è morto [...] ieri nella [...] abitazione nel [...] operaio di [...] intorno alle quattro del pomeriggio, [...] un attac-co di cuore, ma in realtà a [...] è stato [...]. Centinaia di persone in [...] raccolte attorno al-la casa del musicista, adorato [...] dalla popolazione nige-riana. Che le sue condizioni fossero [...] gravi si era già capito alcuni giorni fa, quando [...] famiglia [...] erano peggiorate, e oltretutto [...] moderna. Ma il nome del suo [...] era stato tenuto segreto. È stato suo fratello, [...] che è an-che un [...] la noti-zia della [...] morte alla televisione di [...]. E a confermare che [...] Aids. Fela [...] aveva 59 [...] ha attraversato la [...] vita e inventato la [...] non poco sgo-menti di fronte alla [...] morte, per quanto «annunciata» [...] in-tensa e sregolata, piena di donne, non [...] danzatrici del suo gruppo che Fela aveva [...] rito collettivo per rimarcare la [...] «diversità» culturale rispetto alle [...] Chiesa e dalla cultura eurocentrica. [...] del suo successo aveva [...] cognome da [...] in [...] che nel dialetto [...] signifi-ca «colui che tiene [...] mor-te». [...] un ribelle per vocazione, [...] pagato con sangue e prigionia. Il san-gue di [...] madre, uccisa dai militari nigeriani [...] Fela aveva trasfor-mato la [...] casa in una sorta di [...] liberato, chiamato la Repubblica di [...] dove ha vissuto finchè i [...] non [...] invaso, dando fuoco alla casa [...] violentando le donne. La madre del musicista fu [...] giù [...]. [...] volte che [...] è finito in galera per [...] politici, spesso mascherati da pretesti, è lungo e arriva [...] di [...] quando [...] era sta-to nuovamente arrestato e [...] a [...] dagli uomini del [...] per la lotta contro il [...] che [...] un anno prima, con [...] di [...]. Fela ci era abituato. Era un grande [...] poco a rinnovare la musica [...] e farla conoscere nel mondo, ma an-che un personaggio [...] politico, impegnato nelle lotte civili, [...] e rispettato dalla gente ma odiato dal potere, costantemente [...] paese. [...] madre avrebbe voluto [...] diventare un politico; lei stessa [...] una donna eccezionale, una delle pioniere del femminismo africano, [...] il padre di Fela era un pastore anglicano. Il musicista era nato [...] della regione petrolifera abitata [...]. Aveva frequentato una scuola missionaria [...] era poi [...]. Elìche è rimasto folgorato [...]. Iscritto [...] il sassofono -che rimarrà [...] preferito -, la tromba, [...] e composizione -si è [...] tesi su Bach -, si è poi [...] suonando nei piccoli jazz club, e quando [...] Africa, nel 1962, ha messo in piedi [...] band, The [...]. È [...] di quel percorso che lo [...] a diventare, oltre che sassofonista e compositore, anche cantante [...] direttore [...] e sviluppare le sonorità [...] in Nigeria, in una concezione [...] moderna, elettrica, fortemente rit-mica, contaminata con il funk ed [...] jazz: in una parola, quello che è poi diventato [...]. Musica ricca di energia, [...] vivo [...] ed esplosivi, che gli [...] le [...]. Anche se lui [...] con lo sconfessare [...] «È troppo restrittiva e commerciale [...] detto tempo fa -La mia musica è africana nella [...] es-senza, ma aperta a tutto ciò che è umano, [...] universale e unificatrice». Nel corso della [...] carriera ha inciso ben [...] Black [...] a [...] Arrangement, per citare solo [...] più noti -ha venduto mi-lioni di dischi, [...] gruppi via via battezzati Africa 70, [...] 80, ha compiuto decine [...] lo hanno spesso portato anche in Italia. E per molti il [...] che lo lega al nostro paese è [...] movimentato arresto, nel settembre del 1980, a Milano, [...] di una valigia con dentro 43 chili [...] Fela soste-neva, però, non essere [...]. E infat-ti saltò fuori che [...] vera «colpevo-le» era una ragazza, e dopo una settimana [...] carcere [...] venne scarcerato. Ma non perse certo [...] a dichiarare pubblica-mente di fumare [...] e di non considerare affatto [...] una dro-ga. Era così, poco disposto al [...] e [...] dotato di una capacità comunicativa [...] di fascino e anche ironia. Dire che la musica [...] tutta la musica pop con-temporanea che laggiù [...] delle sue radici, da og-gi è più [...] ba-nale, ma in fondo è vero. E anche [...] panafricanista ha perso una delle [...] voci. Alba Solaro Addio Fela [...] «presidente nero» ucciso [...] Due immagini di Fela [...] in concerto IL PERSONAGGIO Vita, [...] successo del noto attore in un libro [...] Governi [...] Settimelli Carotenuto, [...] ascesa di un comico [...] al teatro con i [...] parabola artistica e umana raccontata con la [...] Claretta. [...] al teatro fatto con i [...] registi. O, meglio an-cora, dalla [...] allo schermo e ai templi del grande [...]. /// [...] /// Ovvero storia divertente e [...] comico a tutto campo come Mario Carotenuto. E, insieme alla [...] vita, immagini di una certa [...] di attori (lo era suo padre, lo era suo [...] Memmo) e di una cer-ta Italia: quella proletaria o [...] borghese del ventennio fidente nei propri grandi destini e [...] cupa della guerra, quella [...] del dopoguerra e [...] del boom. [...] caleidoscopica di Mario Carotenuto, [...] propone il libro Nato con la ca-micia, [...] mani da Giancarlo Governi e Leoncarlo Settimelli [...] figlia Claretta, a balzare [...] è proprio il destino di un uomo [...] il richiamo della scena -ma anche dello [...] -, e che viveva, al-lo stesso tempo, [...] della [...] epoca. Governi e Settimelli, infatti, [...] e [...] non facile del nostro [...] orfano di madre, che aveva scelto per [...] anche per un gran-de vuoto affettivo, la [...] di vita. E la strada, le [...] i trucchi con le car-te erano stati [...] la [...] scuola di recitazione. Così nel libro non [...] «scivoloni» di Mario Carotenuto, della [...] an-data al riformatorio, del [...] della gelosia per la ma-trigna, [...] per il fratello maggiore Memmo [...] trucca-tore, prima di diventare attore, se-guiva il [...] tournée. Come non si tace [...] quasi per caso, dalla ga-vetta, e proseguita [...] dei molti soldi gua-dagnati e subito spesi [...] anche per generosità, e dei debiti, [...] propensione [...] spesso una forma di [...] tristezza maschera-ta. Si ricordano i pre-mi [...] sem-pre più importanti, la grande popolarità conquistata [...] anche per via di quel sorriso di [...] sguardo ironico die-tro gli occhiali dalla montatura [...] in fuori fasciato nel popeline Capri delle [...] Cotonificio [...] di [...] Riva. Nato [...] nelle riviste con le [...] i lu-strini, diventato poi un «bravo presentatore» [...] che in televisione, Carotenuto entrò in teatro [...] prima edi-zione [...] da tre soldi di Brecht [...] Strehler come [...] il «re» dei mendicanti, [...] un bianco sporco e monocolo. Con Strehler ritornò ancora [...] dei Gi-ganti della montagna del 1966, do-ve [...] Cromo, attore della compagnia della Contessa. In quello spettacolo, che [...] fantasmi, scalognati e atto-ri destinati alla rovina, [...] caratterista che indos-sava un costume diviso in [...] parte bianco e [...] nero -e nel cono [...] riflettore, improvvisa-va un gioco di presti-gio, un [...] come uno spoglia-rello metafisico di fronte ai [...] del mondo, i Giganti, appunto. For-se sono state queste [...] più alte di una carriera teatrale che [...] protagonista, tra [...] in Un cappello pie-no [...] Mi-chael Gazzo con Anna Proclemer e Giorgio Albertazzi [...] di tutti (anche degli autori del li-bro) [...] celebre film di Fred Zinnemann lo ricordo [...] sanguigno, improvvisa-mente atterrato da un tumore, in La [...] tetto che scotta di Ten-nessee Williams. Aveva partecipa-to anche, accanto [...] Vittorio Gas-sman, al Riccardo III di Shakespeare messo in [...] Luca Ronconi e al palcoscenico ritornò spesso fino [...] anni prima di morire anche se non [...] fare in Inghilterra, con Arnold Wesker, quel Mercante [...] Venezia che so-gnava. Protagonista di una stagione [...] poi diventata commedia musicale, Carotenuto lavorò con Garinei [...] Giovannini, Renato Rascel, Gianrico Tedeschi, Walter Chiari, Nino Manfredi, De-lia Scala. Ma dove si resta sbalor-diti [...] leggendo la sterminata cro-nologia dei film che ha interpreta-to [...] 1949 al 1995 (ma agli inizi era stato una [...] nel kolos-sal di regime Scipione [...] percorrendo [...] gamma delle pellicole [...] dei poveri ma belli, della [...] del boom dove era quasi sempre un borghese dalla [...] voliti-va e un [...] pescecane, delle poli-ziotte in vena [...] far carriera, di vi-gilesse severe, di ginecologi della mutua. Una stagione lunga quasi [...] si mescolava Mariano Laurenti a Ettore Scola, Mario Camerini [...] Bruno Corbucci. Un grande spazio in Nato [...] la camicia è lasciato [...] Carote-nuto, alla [...] vita, ai suoi difficili affetti, [...] sue sconfitte, alla [...] mania di grandezza, alle mani [...] alla [...] risata contagiosa, alla tristezza che [...] po-teva [...] al rapporto non ri-solto con [...] padre e anche con suo fratello. Forse è proprio vero [...] di ogni comico ci sono sempre dei [...] piccoli, qualche volta addirittura delle tragedie. Nella risata gorgo-gliante, da [...] ragguardevole di Carotenuto si in-tuiva sempre un [...] domanda, [...] della [...] capa-cità di guardarsi da [...]. Chissà forse era proprio [...] parlare in terza persona, quasi un effetto [...] e magari involontario, che Strehler [...] voluto. Maria Grazia Gregori [...] 1. /// [...] /// Governi Marsilio pagine [...] 22. /// [...] /// Governi Marsilio pagine [...] 22. (0)
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