Divisa da polemiche, talvolta [...] atteggiamenti diversi che i vari gruppi assunsero [...] realtà sovietica, la letteratura russa [...] si raccolse soprattutto a Parigi [...] Praga, che anzi ne simboleggiarono le due [...]. Tuttavia, sino alla metà [...] il confine che separa gli scrittori sovietici [...] », come vennero designati, [...]. Si passa da una [...] decisioni subitanee e pentimenti repentini: la contraddizione [...] sono gli abiti psicologici con cui esorcizzare [...] ideologiche, e allontanare la condizione di emigrato. Fra il 1920 e [...] anni del [...] Berlino diviene la capitale [...] vi accorrono russi [...] Sovietica e [...] si mescolano gli [...] agli altri, rifiutano i [...] storia pare avere loro assegnato, frequentano gli [...] sugli stessi giornali, pubblicano presso gli stessi [...]. Majakovskij e la Cvetaeva, Erenburg [...] e [...] Esenin, Sklovskij, [...] Puni sono tutti lì. In quegli anni escono [...] Berlino [...] tre quotidiani in lingua russa e sono [...] di case editrici russe. Poi, la Berlino russa [...] e muore: le scelte divengono definitive e [...] i due campi invalicabili. Proprio a metà degli anni [...] una polemica appassionata divide i due centri [...] russa. A Parigi, Zinaida [...] la poetessa simbolista, proclama [...] è rimasto in Russia », solo « [...] ». La Russia intera, nella [...] fede, nelle sue tradizioni, nei [...] costumi, ma soprattutto nella [...] grande letteratura vive ormai fuori [...] confini sovietici, in esilio. Le risponde Mark [...] animatore della vita culturale [...] a Praga, e, più tardi a Parigi, [...] della letteratura russa e sovietica. Certo, ribatte [...] fuori [...] Sovietica oggi vivono molti [...] grandi e geniali, tuttavia il cuore della [...] trova sempre in Russia, sia pure nella Russia [...]. Vennero così prendendo forma [...] della letteratura russa in esilio, divisa fra [...] della società sovietica, in un isolamento superbo [...] solo sul proprio passato, e il dubbio, [...] la consapevolezza, [...] un relitto abbandonato ai [...] superato dagli eventi, e quindi [...] ansiosa verso quanto trapelava [...] tentativo di [...] e [...]. Tutto ciò nella condizione amara, [...] meglio disperata [...] senza più rapporti con la [...] e senza alcuna illusione di por fine alla propria [...]. È [...] terribile degli anni [...] quando il nazismo, il fascismo, [...] stalinismo parevano [...] prolungare [...]. Fra la fine degli [...] gli inizi degli anni [...] quando [...] conosce la gloria di [...] Nobel [...] a Ivan Bunin, acquistano notorietà alcuni giovani [...] che, usciti dalla Russia ancora adolescenti, hanno [...] proprio [...]. Dai loro versi spira [...]. ///
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Dai loro versi spira [...].