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Pagina da Preview Biblioteca Digitale--Pagina de «l'Unità-Unità 2-Nazionale del 1997»--Id 3047293357.

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Il film, [...] di Ivan», uscì nel [...] e provocò aspre polemiche. E Sartre scrisse [...]. La Lega trasforma con [...] il risentimen-to contro i privilegi reali o [...] Roma, considerati frutto di «rapina», di «cospirazioni», di [...]. I ceti medi del [...] «estremisti» quando vengono esclusi dal potere a [...] dei canali di comunicazione tra le Province [...] Roma, [...] per [...] dalla [...] (Ilvo Dia-manti ha mostrato [...] sociale della Lega con [...] della [...]. Co-me ha scritto Roberto [...] la lega è un [...] inter-preta questo estremismo, gli dà [...]. La politica priva di [...] dei suoi contenuti [...] centrali) sembra sempre più [...] intratte-nimento televisivo, un talk show permanente. Tanto negli Stati Uniti [...] Italia la [...] paralizzata, avvitata su se [...] «regole» anziché dalle questioni pratiche che angustiano [...]. In Italia il sistema [...] concentra sulla Bicamerale, in America, dove in [...] stati approvati soltanto 17 emen-damenti alla Costituzione, [...]. [...] vive oggi la stessa [...] nei confronti della politica che domina gli Stati Uniti [...] dal 1991 e non è un caso [...] dominati dai pette-golezzi di Montecitorio siano a [...]. [...] con Giovanni De Lu-na quando [...] che [...] e Berlusconi [...] di una riduzione dello stato [...] ma [...] un liberismo più o meno [...] non un valore [...]. Il successo della Lega [...] feroce determinazione a eliminare [...] bensì da un sentimento [...] vasti strati di elettori. Un esclusione che Bossi ha [...] simbolicamente con suc-cesso, [...] ad una que-stione territoriale (il [...] di Roma sul nord) anziché ad una questione politica [...] crisi del rapporto tra istituzioni democra-tiche e cittadini). Il blocco socia-le «forte [...] cui parla De Luna ha effettivamente tro-vato [...] proprio partito. In questo senso, i giri [...] valzer per trovare una candidatura uni-taria della destra per [...] del sindaco di Venezia non ri-specchiano, a mio avviso, [...] ri-nuncia alla strategia secessioni-stica, al contrario. La Lega ha bi-sogno [...] Venezia [...] piano sim-bolico, perché ogni movimento populista si [...] e dopo la sconfitta a Milano e To-rino, [...] soltanto le città pedemontane; troppo po-co per [...] la [...] da Aosta fino a Pesaro. In secondo luogo, essa [...] controllo dei grup-petti come il commando che [...] campanile di S. Mar-co: ogni movimento populista [...] violente ai propri margini, che deve [...] utilizza-re. Resta da capire quali [...] sviluppi del populismo secessionista. Le sue possibilità di [...] solo in uno [...] Italia fuori dalla moneta [...] crisi politica e istitu-zionale irrisolvibile a Roma. Diffi-cile ma non impossibile: [...] tempeste moneta-rie, in un sistema di cambi [...] attuale si scate-nano senza preavviso. Questo non significa che [...] di federalismo e qualche strizzatina [...] a Bossi per dormire [...] contrario. Se non viene of-ferta [...] alla domanda di partecipazione dei cittadini, alla [...] di «contare», [...] nei confronti di «Roma [...] crescere e non ci sarebbe nulla da [...] esprimesse in forme violente. [...] degli Stati Uniti, con [...] di Okla-homa City, è [...] do-ve possa condurre la frustrazione di cittadini [...] sentano rappresentati. Questa frase, che compare a [...] 69 [...] di Ivan di Vladimir [...] è [...] momento di stupore del ro-manzo. Uno stupore sussurrato, quasi [...] se in quel contesto [...] non meritasse al-cuna meraviglia. Il contesto è la [...] Bielorussia, fronte del [...]. [...] è quello che perva-de la [...] di Ivan, 12 anni, la più temeraria e feroce [...] che [...] sovietico avesse mai po-tuto desiderare. Lo stupore trapela solo [...] dalle pagine di [...] ma su di esso [...] due righe che abbiamo citato [...] ci fece un intero [...]. Il romanzo -ma potremmo [...] lungo, di quelli che in russo si [...] roman -uscì nel 1958, quando Vladimir [...] aveva 32 anni (era [...] Mosca nel 1926): la «grande guerra patriottica», come [...] russi, era finita da 13 anni, Stalin [...] 5, il XX Con-gresso si era svolto [...]. Erano tempi di grandi [...] solo apparentemen-te statica dello stato sovietico. Tanto grandi, che quattro [...] un giovane cineasta esor-diente, [...] (classe 1932, come Truffaut [...] Malle) [...] il permesso di usare quel racconto per [...] primo film. I casi sono due: [...] del-la [...] e del [...] (il mini-stero del cinema) [...] o qualcuno di loro era talmente furbo [...] ca-pito con grande anticipo [...] avrebbe «spostato» molte co-se, [...] del cinema sovieti-co. Perché bastava [...] letto il li-bro, e soprattutto [...] guardato in faccia [...] per capire che il film [...] di Ivan non sarebbe mai [...] «politica-mente corretto» (nel senso che, [...] di allora, si sarebbe potu-to [...] a questo termine). Il libro era il racconto [...] di una nevrosi devastante. Il film, con un [...] religioso come [...] poteva solo essere un [...]. E così fu. [...] di Ivan fu, nel [...] il corrispettivo di certi we-stern «revisionisti» del [...]. Una sorta di Piccolo [...] sguardo attoni-to, e ideologicamente [...] che partecipe, sugli orrori [...]. Che [...] si fosse ispirato a [...] ovviamente ben noto, ma ben pochi -anche [...] letto. Ora è possibile [...] grazie alle edizioni del Saggiatore [...] final-mente tradotto, quasi 40 anni do-po, il [...]. Che è piuttosto emozio-nante, [...] un capolavoro ma una lettura illumi-nante su [...] e psicologici della cultura sovietica di quel [...]. È assolutamente evidente, da molti [...] che [...] sta narrando una storia ai [...] e [...]. Ma questi segnali sono [...] quasi subliminali. [...] è allontanato -anestetizzato, ap-punto. La politica, anche. La guer-ra appare lontana [...] sorta di territorio franco dove con-tano solo [...] morte e [...]. Solo in un paio di [...] respirando [...] si permette [...] conside-razione sui commissari politici e [...] sferzante frecciata agli inna-morati della burocrazia (che, come si [...] negli eserciti abbondano sempre, in tempo di pace come [...] tempo di guerra). Per il resto, il racconto [...] di Ivan è la descrizione [...] quasi notarile, di una follia. Il folle è Ivan, [...] Idiota spedito al fronte. Ivan è un ragazzino [...] la cui famiglia è stata stermi-nata dai [...]. Ha maturato den-tro di sé [...] odio che, unito [...] lo rende una macchina da [...] micidiale. Nel suo continuo andirivieni [...] sovietiche e quelle tedesche, Ivan è una [...]. Nes-suno riesce a carpire [...]. Gli ufficiali [...] Rossa lo usano e [...] lo compatiscono. E la notizia della [...] in un ge-lido verbale dopo la conquista [...] di Berlino, a guerra [...] comunicata al let-tore con il coinvolgimento emoti-vo [...]. Scrive da bravo cronista, [...]. Ma sfodera, nelle pri-me [...] una scena di grande vigore: il pro-tagonista, [...] si vede arri-vare al [...] questo ragaz-zino infreddolito e affamato. Solo che Ivan non [...] ragazzino: trat-ta il tenente come una pezza [...] pretende di parlare con ge-nerali e colonnelli. [...] pensa che sia pazzo, [...] i comandi supremi, scopre che Ivan non [...] una specie di «star», di ospite di [...]. È par-tendo da questa [...] stu-pore represso di cui sopra, che [...] confezionò il suo film. Il quale contribuì, assieme ad [...] gioielli di quegli anni, a lanciare una generazione -quella [...] i ragazzi degli anni [...] -che avrebbe rifondato il cinema [...] a suon di capolavori. Ma non ebbe vita [...]. Come spesso succedeva, i [...] non lo amarono. Però lo spedirono a Venezia, [...] un inopinato Leone [...] e provocò un putiferio. Diversi gior-nali non ne [...]. Fra questi, [...]. Per motivi più cine-matografici [...]. Ma la nostra criti-ca [...] Ugo Casiraghi, spinse nientemeno che [...] Sartre a scrivere al [...] -Ma-rio Alicata -per difen-dere il film. [...] pubblicò la lettera [...] filosofo [...] del [...] ospitando un di-battito culturale, va [...] di alto livello e di alta civiltà. [...] da quel film, partì per [...] carriera fatta di enormi problemi e di po-chi, bellissimi [...]. [...] che, in tutto ciò, venne [...] fu il buon [...]. Oggi, [...] di questo libro lo risarcisce. ///
[...] ///
Alberto Crespi [...] 4. Sceneggiato dallo stesso [...] assieme a [...] il film uscì nel [...] e vinse, [...] il Leone [...] alla Mostra di Venezia. Prodotto ovviamente dalla [...] di stato del cinema [...] in uno splendido bianco e nero, da Vadim [...] (che poi sarebbe divenuto [...] fiducia di [...] e interpretato da [...] -nella parte del dodicenne [...] Valentin [...]. [...] di Ivan di Vladimir [...] Il Saggiatore [...]. Perché il fenomeno sta [...] lo è già, qual-cosa di profondamente diverso [...] passato recente. A par-tire dalle dimensioni [...] soglie del fatidico Duemila lo connotano come [...] al mondo. Ma è la molteplicità dei [...] e delle occasioni di essere turi-sta che meritano, [...] appunto, vacanza), [...] di [...] allo stesso modo in cui [...] parla di post-moderno. E ciò nella duplice [...] mescolanza di culture e pratiche, e di [...] si consumano mode [...]. Sovviene il lamento, nel secolo [...] dello storico [...] John [...] «Avete impiantato una ferro-via. Ma solo per osser-vare [...] di smettere di guardare al turismo di [...] misto di acribia, malanimo e snobi-smo nel [...] sempre gli spiriti eletti. Per la ragione fonda-mentale [...] è tutto da di-mostrare che il «loro» [...] scopo, mentre invece gli «altri» vanno solo [...] stupidi svaghi. Ma soprattutto perché, così [...] preclude la comprensione delle trasformazioni che rendono [...] quasi irricono-scibili rispetto al corso degli ultimi [...]. Si pensi ad esempio [...] Giubileo: [...] fatto che venga accreditato come il più [...] dei pros-simi anni, non impedisce di scorgere [...] tratti anti-chi, addirittura primigeni (se è vero [...] rap-presentano le prime forme [...]. Ma nello stesso tempo [...] passato ritorna, dà origine a qualcosa di [...]. Ovvero, come disse [...] di Canterbury, Robert [...] «nel Medioevo le persone [...] causa della loro religione, mentre ora sono [...] turi-smo è la loro religione». Ma si consi-deri anche [...] modelli di va-canze che attualizzano le villeggiatu-re [...] come, ad esempio, andare alle terme o [...] e ville di campagna. In entrambi i casi [...] identico rifiuto della vacanza lontana, esotica, così [...] «mare e sole», che tuttavia rappresenta ancor [...] di massa per eccellenza. In ogni caso non [...] tradizioni distin-zioni fra località chic e popolari [...] a prescindere dagli specifici ambientali, si possono [...] cose (ad esempio [...]. È [...] del supermarket, che fa sì [...] un [...] tutti i luoghi si somigli-no. [...] dei luoghi corri-sponde anche [...] dei tempi. Perché non [...] più una stagio-ne per le [...] ma ogni momento [...] è buono per andare ai [...]. [...] la fine del «viaggiatore», [...] e lo scrittore Chatwin, [...] tanto il «tutto compreso», [...] velocizzazione dei trasporti, la [...] ma tutto questo insie-me, mescolato alla martellante [...] bel sito della terra: attraverso la quale [...] dato e dà a ognuno di noi [...] avere [...]. È la logica del [...] e del «di tutto un [...] del turismo e della [...]. [...] parte la fruizione de-gli elementi [...] indica puntual-mente il misto di leggerezza (come dimostrano le [...] tragedie in alta [...] bruciare velocemente le [...] ma restando alla superficie, scivolando [...] elementi o sorvo-lando i luoghi. Il [...] un incosciente a cui [...] estranea la fusione mistica con la na-tura [...] esempio, dei tanto mitizzati Shelley o Byron. Se è vero che dal [...] sono scomparsi [...] e che la folla che [...] in que-sti giorni sul litorale si divide fra ba-gnanti [...] però prendono unica-mente il sole -e sportivi, che con [...] sulle onde, [...]. E mentre il mare, in [...] riviere [...] lo era per i bagnanti [...] secolo [...] di [...] ormai convinta che non è [...] tempo di abbronzature selvagge, africane. Ennesimo segnale di una civiltà [...] vacanze che sta cambiando pelle. E non solo. Sarà sempre più difficile [...] e [...] da altre pratiche sociali, [...] sport. E perfino al [...] in vacanza è rimasto [...] vero [...]. ///
[...] ///
E perfino al [...] in vacanza è rimasto [...] vero [...].

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Il progetto è senza scopo di lucro, ma purtroppo le spese sono ingenti. Da alcuni anni IdMiS - Istituto della Memoria in Scena (ONLUS) -, anche grazie al Comitato promotore Fondazione Giovanni Frediani ed all'Associazione Culturale Controtempo, ha investito molte risorse sia monetarie che umane nella progettazione del sistema, nella traduzione digitale del proprio patrimonio archivistico, bibliografico - specialmente dell'emeroteca -, biblioteconomico, e museale; in assenza di un contributo pubblico minimamente adeguato ci vediamo costretti a chiedere alle biblioteche che vorranno aderirvi ed indirettamente agli utenti la condivisione dei costi e/o la partecipazione attiva all'elaborazione delle unità bibliografiche che ciascun ente vorrà inserire per il prestito digitale interbibliotecario.
Il sistema condivide già oltre settecentomila Entità Multimediali, di cui gran parte afferenti alla Biblioteca digitale.

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La digitalizzazione/elaborazione dal cartaceo alla Biblioteca Digitale, relativamente all'emeroteca riguarda (in parentesi quadra consistenza detenuta ed altre annotazioni; * ove lavorazione tuttora in corso):

Periodicità non quotidiana


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Cinema Nuovo [serie quindicinale 1952-1958]

(192)

Città & Regione [1975-1976*]

(190)

Civiltà cattolica [1850-2000*]

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(198)

Interstampa [1981-1984*]

(198)

Marxismo Oggi [1988-1991*]

(197)

Nuovi Argomenti [1953-1965]

(183)

L'Orto [1937]

(161)

Paragone. Arte [le serie dirette da Roberto Longhi, 1950-1970]

(190)


(185)


(203)

Rinascita [1944-1962 mensile, 1962-1989* settimanale, marzo 1989 numero 0 direttore Franco Ottolenghi, 1990-1991* Nuova serie direttore Asor Rosa]

(86)

Teatro in Europa [1987-1997*]

(203)

Vita cecoslovacca [1978-1984*]


(203)

Quotidiani

Avanti! Quotidiano del Partito Socialista Italiano [1943-1990* edizioni di Milano e Roma]

(203)

Brescia Libera [1943-1945]

(159)

Granma. Organo oficial del Comite Central del Partido Comunista de Cuba [1965-1971*, 1966-1992 riduzione del Resumen Semanal]

(192)


(205)

Ordine Nuovo [1919-1925]

(63)

Corriere della Sera [1948* annata completa «Nuovo Corriere della Sera»]

(195)

Umanità Nova [1919-1945]

(169)



(98)


Eventuali segnalazioni dei propri interessi potranno influire sulle priorità di lavorazione. Per un elenco di tipologie differenti (monografie, enciclopedie, materiale discografico e non book material) o delle consistenze minori, oppure per informazioni sul prestito bibliotecario/interbibliotecario: .





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