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A lanciare [...] di un impoverimento del concetto [...] unione comunitaria è Patrick [...] cattolico, filosofo ed ex rettore [...] di Dublino, ora presidente [...] universitario europeo. Non basta la moneta [...] quindici partner, insomma, serve anche una concezio-ne [...] Stato sociale e una comune politica cul-turale. RENZO CASSIGOLI [...] SI PARLA IN QUESTI [...] (di cui si è fatto lode-volmente promotore Furio Colombo, [...] di istituire una «Giornata [...] ricordare le vittime dei lager nazisti. Si tratta di una [...] contenuto cultu-rale e politico, che finalmente renderebbe [...] alle decine di migliaia di italiani vittime [...] Hitler e che ri-sponde positivamente alla richiesta [...] avanzata la scorso otto-bre dal Consiglio nazionale [...] ex de-portati politici nei campi nazisti). Impegno fondamentale [...] è quello di «dare alla [...] un futuro»; per questo salutiamo con viva soddisfazione [...] di cui si sta parlando [...] Camere. Il punto sul quale [...] di Furio Colombo e del Parlamento è [...] della data. Furio Colombo propone la [...] ottobre, per ricordare la razzia del ghetto [...] Roma [...] 16 ottobre [...] certamente una delle date [...] storia del nostro paese. Il mio personale parere [...] meglio stabilire come «Gior-nata della memoria» degli [...] dei caduti nei lager la data che [...] Europa, tra i superstiti, è spesso utilizzata [...] non sono tornati: quella del 5 maggio, [...] fu liberato da-gli Alleati [...] lager ancora in funzione [...]. Una scelta che accomunerebbe [...] senza distinzioni. Questo per una ragione storica [...] per una ragione politica. Per una ragione storica. Lo sterminio delle comunità [...] degli zingari, che spesso si dimenticano) fu [...] di un progetto di dominio sul mondo [...] Hitler [...] fin [...] il lager di [...] nei pressi di Monaco, [...] marzo del [...] meno di due mesi [...] ascesa alla Cancelleria. Si cominciò deportando i [...] proseguì con i [...] e i militanti cattoli-ci, [...] testimoni di Geova, con gli intellettuali antinazisti, [...] i pastori non [...] per finire con lo [...] ebrei, degli zingari, degli handicappati. Negli anni della guerra, [...] tutta Europa furono deportati in Germania a [...] per alimentare la macchina bellica hitleriana. Era un programma di [...] razioni di cibo e i carichi di [...] su una sopravvivenza media di tre mesi. È impossibile non vedere [...] conduttore, un piano coerente e lucido, che [...] di ogni elemento di opposizione per [...] con il ge-nocidio. Non ci sarebbe stato [...] senza quello. I [...] confermano drammaticamente questa verità. I caduti nei lager [...] stima più attendibile -10, forse 11 milioni. Di questi, circa la [...]. Gli altri finirono nei [...] motivi più vari, ma furono annientati in [...] uccisi per ogni superstite), con «equanime» violenza, [...] dalla religione, dagli orientamenti [...]. Tra di essi [...] molti vecchi e molti [...] Franco [...] deportato «politico» quando aveva [...] ucciso a [...] nel marzo del [...]. Le cifre relative alla [...] questo disegno. Dal nostro paese partirono [...] verso i campi di sterminio nazisti -di [...] stima, ma piuttosto attendibile -da 37. E ne tornarono meno [...]. Di queste decine di [...] circa 8. Gli altri erano uomini, [...] ragazzi rastrellati con le più diverse motivazioni: [...] operai delle fabbriche nelle quali si era [...] semplicemente gente che si era lasciata scappare [...] al duce o al capo del fascio [...]. In qualche caso finirono [...] sterminio, insieme ai deportati politici e «razziali», [...] militari, una «rappresentanza» delle centinaia di migliaia [...] prigionieri dopo [...] settembre che finirono in Germania [...] rifiutati di aderire alla Repubblica so-ciale. Tantissimi di loro, in [...] convenzione internazionale, furono deportati e uccisi nei [...] (come quello di Dora, per esempio, dove [...] internati militari italiani). Nella «Giornata della memoria» [...] parla dovranno essere ricordati tutti i caduti [...] di Hitler, tutti i nostri connazionali che [...] camino», sterminati nei lager e cremati nei [...]. [...] anche una ragione politica. Circoscrivere le responsabilità del [...] fascismo italiano, suo complice attivo -alla immane [...] può al limite essere [...] da chi non vuole fare fino in [...] con il passato (e invece dovrebbe proprio [...] significato della «Giornata della memoria»). Penso alla famosa dichiara-zione [...] Gianfranco Fini, il quale disse che «Fino al varo [...] nel [...] il fascismo non era [...] aveva fatto molte cose buone. Ma dal [...] al [...] decine di migliaia di italiani [...] stati imprigionati, ba-stonati, perseguitati, costretti [...] o inviati al confino. La «Giornata della memoria» [...] per ricordare un piano di dominio sul [...] discriminazione razziale da realizza-re attraverso [...] di ogni tutela democratica [...] violenza fisi-ca portata alle estreme conseguenze. Una giornata per ricordare [...] a quel disegno pagarono un prezzo inimmaginabile, [...]. [...] Patrick [...] cattoli-co, filosofo ed ex rettore [...] di Dublino, dal 1994 presi-dente [...] universitario eu-ropeo, non ha dubbi [...] proposito. In una parola -soggiunge [...] concezione europea dello Stato sociale». Incontriamo il presidente [...] nel suo studio alla Badia [...] dove dal 1972 ha sede [...] universitario europeo. È con lui il [...] Antonio Zanardi Landi, per una conversazione che, [...] i paludati toni accademi-ci, affronta con molta [...] di una prestigiosa istituzio-ne nella costruzione di [...] Euro-pa [...] cui futuro, osserva: «Non può essere monopolizzato [...] competitività». [...] di un Istituto universitario [...] la prima volta nel 1949 durante la Confe-renza [...] di Losan-na. Poi, tra reticenze e opposizio-ni, [...] nel 1972 venne firmato [...] internazionale che av-viò la [...] costituzione. Dovevano, però, trascorrere an-cora [...] final-mente, nel 1976, [...] venisse inaugurato a Firenze [...] attuale della Badia [...] presa in affitto dai [...] Scolopi. Da allora la [...] attività è [...] cresciuta, fino a diplomare [...] di [...] 1654 borsisti con una attività [...] ne hanno fatto la più grande «fabbrica» di ricerca-tori [...] e, forse, del mondo, impiegati nelle università, nelle professioni [...] nel settore ban-cario, nelle imprese private, nel giornalismo, nella [...] am-ministrazione, negli staff ministe-riali. Il suo ragionamento, presidente [...] conferma [...] di [...] che cerca di fon-darsi sul [...] duro dei paesi più forti. [...] sulla difensiva, che si sta [...] in se stessa. Direi che lei dipinge una [...]. Ed è un ruolo che [...] si addice [...] alla [...] storia recente. Nei decenni scorsi non [...] il grande potere economico e po-litico che, [...] nel male, ha consentito [...] di conqui-stare un posto [...]. È stato anche, direi [...] ca-pacità di puntare su fattori sociali, culturali [...]. In questo senso [...] ad una sola dimensione sarebbe [...] poco «ispirata». Il solo fattore eco-nomico, [...] non basta ad una [...] che ha [...] sostegno di una politica sociale e culturale. Ed è questa la vera [...] universitario europeo che cerca di [...] la ricostruzione e [...] stessa di un substrato cul-turale [...] che, pur nella di-versità, è una ricchezza. [...] e la discussione è [...] sulla mo-neta unica, ma il contesto che [...] indica la necessità di garantire la libertà [...] confronto con altre culture, la tu-tela dei [...] deboli? È vero. La realtà ci dice, [...] troviamo dinanzi a sviluppi straordinari della tecnologia [...] esatte che, per defini-zione, sono facilmente esportabili [...] risentire per primi de-gli effetti della globalizzazione [...] tecnologia, [...]. Gli sviluppi delle scienze [...] sono sono riuscite a tenere il passo. È diffusa, direi palpabile, [...] le strutture sociali non si siano adeguate [...] af-frontare le conseguenze degli straordinari progressi delle [...] della tecnologia. Di converso stanno crescendo [...] le scienze sociali, per quel che loro [...] studiare. Penso alla nuo-ve povertà, [...] nelle grandi città, alla [...] ai problemi di identità, di [...] e quindi dei diritti umani, prima ed oltre che [...] diritti di cittadinanza. Si avverte fortemente il [...] nuova cornice europea, di un nuovo contesto [...] questi fenomeni che, se non so-no [...] nuova dimensione. Voglio dire che uno [...] accompagnato da un adeguato sviluppo sociale può [...] un fattore di [...] ma an-che presentare anche [...] lo Stato sociale. [...] vive una fase molto diffi-cile [...] pesante non solo in Italia [...] anche in Ger-mania, dove i disoccupati sono in aumento. Il vostro è quindi [...] delicato: formare, sia pu-re a livelli molto [...] in grado di affrontare un mercato del [...] condizioni di grave difficoltà. Ci riuscite? La mia [...] il tempo trascorso [...] in un ambiente di [...] spirito di tolleranza e di comprensione, fac-cia [...] esce [...] ab-bia un rapporto costruttivo, [...] problemi sociali che pri-ma le indicavo. Spero che ciascu-no, tornando [...] o dove lo porterà il lavoro, porti [...] capacità che io definisco di «immaginazione sociale». Ritengo sia questo il [...] cui è chiamato [...] universita-rio europeo. Quello di formare ge-nerazioni [...] grado di pensare, di portare un apporto [...] quei pro-blemi che attengono in particola-re allo Stato [...]. In questa fase [...] è vista con diffidenza, [...] cittadini italiani, ma anche dagli inglesi o [...] di dover rinunciare al marco, così forte. Qual è [...] che vorrebbe trasmettere ai suoi [...] È vero, esiste un atteggiamento che definirei «distaccato» [...] che oggi si pro-pone. Forse per i sacrifici [...] bene i vantaggi che [...] europea può compor-tare. È vero quindi che in [...] fase abbiamo bisogno di un [...] sapendo che [...] non ha valore se non [...] realizza [...] come entità razionale, che ha [...] aspetti: uno speculativo ed uno politico. Og-getto [...] speculativo è la verità, [...] verità; ogget-to [...] pratico è invece la [...] ricerca delle condi-zioni per [...]. Se il processo di [...] è av-vertito come passo importante verso lo [...] rappor-to tra verità e giustizia, non vale [...] ed è destinato a [...]. Ecco, uno de-gli obiettivi [...] è coniu-gare questi due aspetti. Anche at-traverso una rappresentazione [...] europea che non può essere [...] monetaria, ma politi-ca, sociale e culturale. Solo così possiamo cercare [...] vale la pena compiere i sacrifi-ci chiesti [...]. [...] del Parlamento europeo a Bruxelles Carlo Carino Direttore responsabile: Giuseppe Caldarola Condirettore: Piero Sansonetti Vicedirettore: Marco Demarco (vicario) Giancarlo Bosetti Redattore capo centrale: Pietro Spataro [...] Società Editrice de [...] S. /// [...] /// Mi accade di pensarci [...] leggo o vedo servizi abbor-racciati, orecchiati, messi [...] paio di telefonate e qualche ritaglio [...]. Intendiamoci, nulla di sbagliato [...] di lavorare se non fosse che gli [...] così, alla [...] meglio, pre-tendono qualche volta [...] capello in quattro o di estrarre dal [...] alta moralità. [...] dote che vorrei ricor-dare è [...] dei suoi commenti e delle discussioni in studio da [...] condotte. Nel momento in cui [...] il giornalismo urlato, Barbato ha rappresentato un [...]. Semplicemente non riusci-va a [...] possibile fare il mestiere di cronista senza [...] rispetto delle diverse opi-nioni e al reciproco [...]. Se avessimo più cronisti [...] An-drea, [...] ci sarebbe bisogno di al-cuna norma sulla [...] la parità delle condizioni sareb-be naturalmente nelle [...]. Questo non vuol dire [...] Barbato [...] aves-se una chiara opinione su molti degli [...]. Vuol dire sempli-cemente che [...] sepa-rate due funzioni: quella del cronista che [...] quella [...] al quale si richiede [...] notizia. Quando nacque il quotidiano La Repubblica [...] 1976), di cui Andrea fu per un [...] prima di prendere la dire-zione del [...] il tema di questa [...] a lungo. Nessuno si nascondeva che [...] dalle opinioni» è una faccenda così complicata [...] sembrare utopica in certe circostanze. Ciò che conta, diceva Andrea, [...] che si tenga sempre pre-sente il problema, poi ognuno [...] ciò che potrà. Mi rendo conto che [...] discrezione e di eleganza pia-cessero poco a [...] e [...]. Credo, pacata-mente, che basta [...] quale di questi differenti atteggiamenti [...] di più, se fosse trasfor-mato in una regola generale, [...] avere una risposta. Tra le sue doti voglio [...] che mi sta a cuore [...] modo particola-re. Andrea Barbato era una perso-na [...]. [...] della professio-ne è stato [...] in parallelo due filoni professionali: quello del [...] quello del giornalismo culturale. Certe sue interviste a [...] negli anni Sessanta, i [...] scrittori, i [...] rima-ste nella storia giornalistica di que-sto dopoguerra. Certi reportage dagli Stati Uniti [...] sarebbero stati ciò che furono se non fosse inter-venuta, [...] co-noscenza della letteratura ameri-cana oltre [...] della storia politica di quel paese. Il film sulla Cina [...] ad Antonioni, nacque da [...] e lunga preparazio-ne a [...]. Una volta Andrea ha [...] (Rizzoli) [...] un romanzo che si chiamava «A sinistra [...] era ovviamente una storia nella quale il [...] parte. Ho [...] di [...] con-sigliato e spinto in [...] ho ancora la delusione che Andrea non [...] perché aveva trovato altro da fare, perché [...] for-se perché in fondo e nonostante i [...] anche un [...] pi-gro. Ho il rammarico che [...] non ne siano seguiti altri. Accanto metto il grande [...] suoi ultimi mesi siano stati amareggiati dal [...] certi dirigenti della Rai [...]. Non riesco a [...]. Spe-ro francamente che nemmeno [...] e che magari, alme-no un [...] se ne vergognino. /// [...] /// Spe-ro francamente che nemmeno [...] e che magari, alme-no un [...] se ne vergognino. (0)
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