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Festa per il caro [...] Vitto-rio (Gassman), che ci ricorda così be-ne la giovinezza. O per il Maestro alla [...] sapienza attingere per diventare [...] gio-vani adulti. Festa di giovanissimi e [...] mattina, in libreria, aspettando e poi inneggiando [...] Vit-torio Gassman, che per le edizioni Dehoniane di Bologna [...] (video) stampe [...] ridotta delle sue letture [...]. Un recital dentro un [...] per sottotitolo, appunto, talk show [...] «Ma come? Camicia a quadrucci fitti [...] cravatta blu con sottile riga bianca, giacca [...] pantaloni neri, mocassino nero con la punta [...] cammi-na pestando sin troppo i talloni. Il corpo percorso da [...] fremiti, come linguelle di fuoco in-teriore: forse [...] è ri-masta la traccia nervosa di quella [...] la madre, [...] fa, gli impresse [...] dantesco nella mente. /// [...] /// Così accadde, racconta lui [...] quattro o cinque anni e il calore [...] era legato al gioco della me-moria. Fu la madre a [...] lui quel ritmo, [...] quoti-diano che oggi Gas-sman [...] e ad anziani. E vorrebbe, se potesse, continuare [...] delle no-stre radici linguistiche e poetiche, magari, con un Orlando Furioso; oppure anche con Giuseppe Gioacchino Belli, [...] che sa raggiungere il vate [...] con «una parola altrettanto muscolosa, [...] scolpita». Ma poi si torna [...] en-decasillabo implacabile, il cui [...] momentanee incom-prensioni del testo. Dante persino, suggerisce Gassman, [...] tutti i significati di ciò che scrive-va: «Il [...] un [...] irrive-rente, è che in [...] Para-diso Dante non capiva niente di ciò [...] sospinto da al-tre forze più misteriose e [...]. [...] questo trapasso di colori, dal Purgatorio al Paradiso, questa malinconia. Ma va bene così». Esperienza mistica, il Paradiso [...] Dante? «Mistica, se uno vuole. /// [...] /// Ma questa è soltanto [...] che com-pongono il carciofo della Divina Commedia, [...] comme-dia, a volte [...] ci si addentra nella [...] nel sangue, nel-la trivialità. È una cosa che dà [...] vertigini. Lei si è fatto [...] sul perché la nostra sia [...] di depres-sioni? «Credo perché ci siamo un [...] svuotati dentro. E allora la malattia [...] liberi, e ci entra. Cerco di sbarazzarmi di questo [...] che ci [...]. /// [...] /// Lei ha detto che [...] mai in teatro, perché? «La Commedia è [...] teatro, soprattutto [...] dove vengono narrati i [...] duelli: tra i personaggi [...] anche una teatralità, ma [...] totale il poe-ma obbligherebbe a una [...] che lascerebbe fuori tutta [...] in cui la nostra fantasia deve collaborare [...] poema». Come possiamo riabituare le [...] che siamo molto più portati ad usare [...] «Direi che si può dividere [...] anche così: in quelli [...] e in quelli più portati al piacere [...]. Io ap-partengo sicuramente ai primi, [...] un [...] debole [...]. Ci vedo bene, ma [...] mi vengono dalle arti che passano per [...] e, in particolar modo, la poesia. Perché la poesia ha anche [...]. La terzina dan-tesca, al [...] dei casi, è composta da un primo [...] in alto, aperto; un se-condo che apre [...]. Amor che a nul-lo amato [...] perdona. /// [...] /// [...] in televisione, nella prossima sta-gione? «Non lo escludo. Sono un attore, quindi [...] cose che poi non faccio. Un attore che non sia [...] bugiardo nel senso migliore. [...] partecipa del sacro ma anche [...] triviale, del carnale». Infatti, anticamente lo erano: [...]. Attualmente abbiamo bravi attori. Il teatro secondo me [...] profumare un [...] di rischio. /// [...] /// Pensa sempre male della [...] «Non [...] niente, perché inten-do fare un contratto. La televisione è un gran [...] imbecillità. Spero nel nuovo corso, ma [...] far presto: perché la cul-tura è un [...] si guasta facil-mente». [...] «No, no, questo è prematuro. Lo farò per una banca». /// [...] /// [...] saluta e se ne [...] in pieno quel fremito nervoso che non [...]. Christopher [...] di «Superman», paralizzato da due [...] dopo una rovinosa caduta da cavallo, ha lanciato [...] in [...] al [...]. Lui che ha fatto [...] i paraplegici del mondo, manifestando non solo [...] vivere, ma di continuare a produrre idee [...] lavorare, sta per finire i soldi [...] senza che si veda [...] di alcuna idea o di alcun lavoro. [...] sta scrivendo [...] -ma si è anche [...] per il teatro o per il cinema; [...] tenere conferenze in tutti i posti in [...] attratti dalla [...] forte voglia di vivere, [...]. [...] anni, Christopher [...] spende circa 600 milioni [...] in assistenza sanitaria; a questo [...] i soldi liquidati da [...] potrebbero finire completamente nel giro [...] ventiquattro mesi. [...] non vuole diminuire il ritmo [...] sue cure riabilitative, la [...] è una bandiera: vuole tornare [...] camminare prima dei 50 anni e promette ancora: «Un [...] getterò via la carrozzella. Nel frattempo, [...] a ricavare il meglio da [...] situazione». Per esempio, [...] lavorare. Non sono rari, di [...] ruoli di attori costretti da un handicap [...] a letto; le [...] con incidenti traumatici oppure [...] coma. Perché mai [...] non potrebbe lavorare? Forse, [...] facile fingere che interpretare se stessi; o [...] pensare le agenzie che non stanno offrendo [...] Christopher [...] la cui battaglia per [...] offesa» da un semplice incidente, rischia di [...] frustrazione. [...] «Ora devo lavorare Giusto per [...] morire» Un cofanetto con tre videocassette, due per [...] e una per Purgatorio e Paradiso. Diciotto canti in tutto, [...] quaranta che la tv mandò in onda [...]. Le trasmissioni sono state sfrondate [...] spiegazioni di Gassman, riportate [...] di una recitazione che -dice [...] stesso -rifugge [...] o [...] identificazione, per «chiarificare» il più [...] il testo. Il testo dei diciotto [...] si può leggere anche dentro un librino [...] appunti del viaggio durato un anno, per [...]. Il libro è illustrato [...] fotografico effettuato dalla moglie di Gassman, Diletta [...]. Le cassette avrebbero dovuto [...] in contemporanea con [...] televisiva, tre anni fa, [...] della casa editrice che [...] impegnata (la Curcio) le [...] bloccate. Il blocco è stato [...] la causa seguita al fallimento ancora ne [...] al di fuori delle librerie. Il regista Rubino Rubini [...] delle cassette, editore EDB (Edizioni Dehoniane Bologna). Reciterò per altri [...] Tommaso Lepera Gassman: «Depressione? [...] in noi perché ci [...] «La tv? Forse, ma vorrei un contratto molto. Ma la regia sbaglia [...] BRUXELLES. Il Teatro La [...] di Bruxelles ha prodotto [...] Prometeo [...] Luigi Nono, in collaborazione con il Festival Ars Musica, [...] la regia di Bob Wilson, la direzione [...] Peter [...] e [...] Ryan e la regia [...] André Richard. [...] su testi di Massi-mo [...] che attraversano di-verse traiettorie [...] e della solitudine, pas-sando dalla Cosmogonia di Esiodo [...] moderna e al pensiero contemporaneo, si svolge [...] dello spazio scenico [...] inteso, nasce come pro-getto [...]. La prosecuzione del titolo [...] Tragedia [...]. Un teatro del suono, [...] per molteplici luoghi di emissione, che rimanda-no [...]. Prometeo è un testimone [...] questo punito dagli dèi, ma per questo [...] una verità occultata. Questo teatro [...] Nono lo volle senza [...] a parte la disposizione spaziale delle sorgenti [...] luci, come [...] del secolo Skrjabin aveva [...] Prometeo e come nel Cinque-cento [...] e i Gabrieli pensarono [...] di-stribuzione di voci nello spazio. Per [...] Renzo Piano aveva progettato [...] pri-ma rappresentazione del 1984 nel-la Chiesa di San Lorenzo [...] Vene-zia, [...] preziosissima, per creare uno [...] dentro un altro spazio inadatto. Oggi, dopo la messa [...] Bruxelles nel bellissimo e suggesti-vo ambiente de Les [...] de [...] (un mercato fin de [...] diventare un luogo di spettacolo e cultura) [...] an-che se bella, è [...]. Bastava trovare uno spazio [...]. Ma an-cora più inutile è [...] farla abbat-tere, [...]. A Bruxelles, in-vece, Prometeo [...] per aprire un nuovo spazio e [...] al mondo della cultura, [...] lo utilizzeranno in futu-ro. In questa grande sala, [...] Ryan, Richard, un gruppo [...] (Roberto [...] Stefano [...] Harry [...] Klaus [...] Michel [...] Yves [...] Edmond [...] le voci recitanti Caroline [...] e Mathias [...] le voci soliste (Petra [...] Monika [...] Susanne Otto, [...] Peter Hall), il coro [...] di [...] il gruppo di live [...] sperimen-tale della [...] di [...] del teatro La [...] hanno dato vita ad [...] Pro-meteo memorabile. Gli spettatori, al centro [...] gli [...] verso gli altri e [...] erano letteralmente avvolti, circondati dalle molteplici sorgen-ti [...] virtuali. Esecuzio-ne splendida, perfetta. La tecnolo-gia di oggi, [...] di quella di oltre dieci anni fa, [...] quella continuità del suono che nasce dagli [...] voci e lo fa viaggiare per un [...]. Gli echi e i [...] alle nuove sonorità e finalmente emerge in [...] chiarezza [...] e paziente lavoro di Nono [...] per tra-sformare, plasmare quella materia astratta e [...] di conoscenza nuova. [...] ma non si capisce dove, [...] e quando intervenga. I com-puter raccolgono le [...] rimandano nello spazio, le am-plificano, le decompongono [...]. Oggi Prometeo, 2 ore e [...] di durata, rispetto alle oltre 3 ore della prima [...] venezia-na, è [...] conclusa, pur nella [...] interna libera concezione del suono. Gli algoritmi per i [...] definitivamente tra-scritti, resi trasportabili su qualsia-si futuro [...]. Potrà viaggiare nei secoli, come [...] di Verdi, Rossini, Mozart. È [...] del Novecento, una delle più [...] accanto al [...] di Alban Berg e al Mosè e Aronne di [...]. Ma a differenza delle [...] teatro diverso. E [...] sta il punto, la difficoltà [...] in scena. Occorrono un grande spazio, una [...] di questo spazio, una rigorosa regia del suono, una [...] regia delle luci. Ma occorre veramente una regia [...] No-no non [...] voluta. Il Teatro de La [...] ha dato il difficile [...] Bob Wilson, affidandosi alla [...] capacità di inventare solu-zioni [...] in as-senza di una struttura drammatur-gica tradizionale [...] Einstein on the Beach). Purtroppo però Wil-son non ha [...] di Nono, la [...] diversità, e questa volta ha [...] completamente regia. Nello spazio di esecuzione [...] tutta la durata [...] spesso su [...] i bravi [...] del gruppo [...] di Anne Tera de [...] vestiti di casacche di [...] (costu-me anche di tutti gli esecutori e [...] che agi-tano prima lunghe pertiche, poi fanno [...] poi si legano con lunghe corde. Sim-boli tratti dalla più [...] mito di Prometeo. Tutto si conclude con una [...] fiaccolata finale modello Canazei. In alto, sovrastano il [...] che sembrano il souve-nir delle olimpiadi e [...] finte anatre che fanno pensare alla sala [...] aeroporto canade-se. Non [...] niente i movi-menti [...] dei [...] buoni forse per [...] mi-nimalista di John Adams, Gavin [...] e Philip [...] ma non per Prometeo [...] Nono, [...] cui non hanno nulla a che vedere [...] nulla aggiungono. Questa regia ha lasciato [...] Prome-teo non abbia bisogno di alcuna re-gia. Pubblico (tutto esaurito per [...] recite) in delirio per la parte musicale. Wilson sommerso dai fischi [...]. Nicola Sani [...] pieno di falsità [...] di Scott Hicks sarebbe [...] lo denuncia la sorella del pianista australiano [...] film -in [...] al [...]. Margaret [...] che è maestra di [...] in Israele con il marito inglese, è [...] raffigurazione estremamente negativa del padre che avrebbe [...] verso la pazzia. /// [...] /// Margaret [...] che è maestra di [...] in Israele con il marito inglese, è [...] raffigurazione estremamente negativa del padre che avrebbe [...] verso la pazzia. (0)
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