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Seconda sensazione: sconcerto, e [...] un [...] il rapido [...]. Dice [...] «La generazione del [...] ha instaurato [...] per cui gli studenti italiani [...] ogni ten-tativo di riforma della scuola». Dice Violante: «È tempo [...] politica come professione, se si vuole deside-rare [...]. Entrambe le affermazioni suonano [...] fronte a materiale umano di prima qualità, [...] a farci sonnecchiare tranquilli, tuttavia lo sconcerto [...]. Proviamo a capire perché. Temo che si tratti [...] che le assennate affermazioni mi portano ad [...] giovani obbedienti, che incapsu-lano la loro intatta [...] assoluti, la carica utopica dei loro progetti [...] dialet-tica riformista, nel fiancheggiare lieti ipotesi e [...] nel piccolo trotto paritetico di commissioni adul-te [...]. Non si tratta di far [...] degli eterni mo-nelli o, peggio, vedere [...] come un diritto or-monale da [...] però. È fare i conti [...] di-menticata, quella di chi crede ancora che [...] che la perfezione esiste, che tutto può [...]. E poi: che cosa [...] figli, già inca-strati in relazioni orizzontali, amichevoli [...] in famiglie morbide dove i rituali di [...] che cosa vogliamo, che [...] neanche il ministro della Pubblica istruzione? Piuttosto: [...] articolare e difende-re i loro «no», cioè [...] confrontare, a lottare nel rispetto, con la [...] non con la pigrizia delle grida, con [...] violenza. Già questo sarebbe un [...] rispetto al deni-grato Sessantotto, agli anni pesanti [...]. E si arriverebbe, forse, o [...] ci arriverei io, a non [...] paura [...] Violante: le scuole professionali per [...]. Anche [...] che fretta di liberarsi dal [...]. Tanta gente è arrivata [...] movimenti studenteschi, dal sindacato, dalle organizzazioni di [...] di scuola, di ufficio. Erano gente comune, radicata, [...]. Erano lì per gli altri [...] per sé, ma fra sé e gli altri non [...] lo sbarramento [...] gergo, né [...] di una casta. E il [...] contare su gente così [...] diversità della sinistra, gli altri era-no «professionisti», [...] e freddi, distanti, officianti di riti privati, [...]. Noi, ai nostri, potevamo [...] si conosceva. La loro era una [...] campo, erano cinghie di trasmissione e lo [...]. Il tasso di arzigogoli [...] controllo. Sto facendo [...] delle sezioni? Mi sono [...] di Guido Viale, insopportabile Pierino che faceva [...] «no», [...] edificio della scuola di [...] Se [...] così, mi scuso con tutte le farfalle [...] la mia testa. Però, per favore, se [...] chi è ancora affezionato a certi settori [...] supplica: rallentate. È una questione di [...] fra il trasformismo e la trasformazione. Ci può essere una [...] assecondare ma per diventare politici credibili (ma [...] comunque leader nel proprio specifico campo [...] bisogna studiare. /// [...] /// [...] che il politico abbia biso-gno [...] una scuola di formazione [...] buttata sul tappeto il presidente [...] Camera, Luciano Violante. Nostal-gia per le vecchie scuole [...] partito, il desiderio di vedere [...] alla pari dei cugini [...] che delle scuo-le di formazione [...] sono maestri? Nè [...] nè [...] cosa. Probabilmente lo stimolo alla [...] terza via che tenga conto delle possibilità [...] Paese e [...] fatto che, a tre [...] Duemila, biso-gna guardare [...]. Dando possi-bilità a tutti [...] pro-prie scuole di eccellenza. La di-scussione è aperta. Un interlocuto-re di sicura [...] polito-logo Angelo Panebianco. Professore cerchiamo di inqua-drare [...] quel-le che sono le esperienze con cui [...]. Direi che sono di [...]. Una è quella italiana, [...] Pci. Poi quella delle fondazioni [...] oltre a raccogliere i finanziamenti svolgono anche [...] sostegno dal punto di vista della [...] dei partiti. Altre non mi sembrano [...] essere ricordate. E oltre i partiti? Altro [...] francese delle [...] che formano i qua-dri [...] amministrazione. In quel caso, almeno [...] non [...]. [...] è a formare, appunto, [...] spesso e volentieri diventano poi politici di [...]. Giusto per fa-re due esempi, [...] che [...] vengono da lì. Una scuola, allora, che [...] forma dirigenza amministrati-va ma poi, data la [...] presti-gio della stessa, è di fatto destinata [...] tutte le altre istituzioni, [...]. Quanto è riproducibile questo [...] Italia? Mi sembra difficilmente ripetibile da noi. Anche se sarebbe bene [...] dirigenza amministrativa del Paese [...] professionale e un prestigio più ele-vati di [...]. Una clas-se dirigente tra [...] in Euro-pa è uno dei nostri grandi [...]. Se si riuscisse a [...] che facciano sì che la dirigenza passi [...] di formazione seri, molto selettivi, che obblighino [...] sareb-be un bene per tutti. Cosa diversa, allora, dalla [...] A me pare che [...] della scuola di partito [...] ca-renze strutturali e recuperava grandi intelligenze che, [...] avuto la possibilità di esprimersi, sia ormai [...]. Appar-tiene ad [...] epoca storica, in cui [...] era profondamen-te diversa. Non è, quindi, riproponi-bile [...] del Duemila anche perché quelle [...] partiti fortemente sbilanciati [...] interna rispetto al gruppo parlamentare. Nella nuova organizzazione i [...] innanzitutto di parlamentari, gente capace di andare [...] in sintonia non tanto e non solo [...] del proprio partito ma con gli elettori. E non è detto [...] cose coincidano sempre. Si può essere omogenei [...] e non [...] con chi lo vota. [...] una proposta da avanzare per [...] oltre? Grandi scuole di eccellenza, pubbli-che e private [...] non solo confessionali), da cui [...] usci-re i politici, i manager delle grandi imprese, gli [...]. Pensare, quindi, ad una [...] alla nostra storia, che non ricalchi il [...]. Scuole di eccellen-za pubbliche e [...] allora, da cui far nascere [...] che nel nostro Paese non [...] mai stata. Un sistema misto, [...] che via via possa [...] riferimento di vari segmenti della classe dirigente. Una sensazione: non [...] il rischio che questo [...] al-to rispetto alla realtà? Penso che la [...]. Bisogna avere la consapevolezza [...] un discorso di élite. Ma non bisogna fare [...] di un tem-po di rifiutare [...] scuole destinate a formare una determinata classe. Bi-sogna, invece, avere questo [...] di eccellenza ed essere sicuri che i [...] possano [...]. Anche se provengono da [...]. La cosa si ottiene [...] mette a disposizione serie borse di studio, [...] li-re che non servono a sopravvivere, prestiti [...] delle mille forme di aiuto da fornire [...] di entrare in una scuola [...] e non se lo [...]. Il punto è non rifiutare, [...] priori, [...] della scuola [...] ma [...] a disposi-zione di gente che [...] diventare una élite. Scuole [...] figlie di una imprenditoria [...] che finora non ha certo [...] parte della tradizione del nostro Paese. Il politologo Angelo Panebianco lancia [...] proposta [...] delle affermazioni di Luciano Violante [...] luoghi di elaborazione per la classe dirigen-te. Non scuole di partito, [...] model-lo francese. La creazione di scuole [...] cui non bi-sogna [...] timore se le si [...]. MARCELLA [...] Angelo Panebianco Master [...] Elezioni a Milano, An contro Berlusconi «Colpa [...] se non [...] un candidato» An [...] di Berlusconi e di Forza Italia per le elezioni amministrative di Milano. Al congresso provinciale, dure [...] mosse agli alleati «azzurri» per i gravi [...] la confusione nella scelta del candidato sindaco [...] Polo, [...] nello schieramento opposto da tempo è stata [...] la candidatura di Aldo Fumagalli e [...] punto anche nella elaborazione [...]. A Berlusconi in particolare [...] continuo «occhieggiare», da una parte verso la Lega [...] Bossi e [...] verso [...] area moderata dei cattolici, [...] vorrebbe costruire il partito unico di centro [...]. Il capogruppo di An [...] Senato, Giulio [...] intervenendo al dibattito ha [...] «An è contraria al rinvio a novembre delle [...] Milano e negli altri Comuni, dove si [...] giugno». Il presidente dei senatori [...] più democrazia e trasparenza Salvi: «Il [...] problema sono i criteri di selezione» IL CASO Per [...] i dirigenti reclutati [...] Ma in Francia è [...] della «grande [...] «Il professionismo in politica? Un [...] professiona-lità serve, ma il problema vero sono [...] selezione: devono essere democratici, trasparenti e fondati [...] consenso. Cesare Salvi, presidente dei [...] Sinistra democratica, commenta le opinioni di Vio-lante sulla [...] classi dirigenti. I vecchi metodi (la [...] «Un pezzo di storia che è finita, [...] di massa e alle appartenenze ideologiche. /// [...] /// Anche perchè sono in [...] pieno dal [...] fanno quattro anni; e [...] posso essere o meno considerato un professionista. Cesare Salvi, presidente del [...] Sinistra democratica al Sena-to, commenta con leggera ironia [...] presidente della Camera Luciano Violante a propo-sito [...] politi-ca e della necessità di «sedi» in [...] classe dirigente». Un qualche scetticismo Salvi [...] fa mistero: «Trovo utile dire che con [...] va molto [...]. Ed è vero, anche [...] attitudine, incli-nazione, un elemento di professio-nalità. Ma io non credo [...] al professionismo della politica, non [...] per ragioni di costi. Una critica esplicita alle [...] della Camera? «Per la verità -frena Salvi [...] Violante più che al [...] di cui stiamo parlando [...] weberiana [...] di [...]. A ogni buon conto, [...] senatori della Sinistra demo-cratica invita alla cautela: «Noi [...] -dice -a riproporre adesso la questione della [...] dopo gli anni in cui la degenerazione [...]. Ora però bisogna tenere [...] del problema, cioè il senso del limite [...] la politica in ge-nerale e i partiti [...]. In-somma: stiamo attenti a [...] rapporto», un [...] equili-brato nel rapporto fra [...] fra partiti e società, evitando nuove invasioni [...]. E cosa pensa Salvi [...] formano in Italia le classi dirigenti? Anche [...] il proble-ma esiste (per lui ne è [...] cui fino a qualche me-se fa veniva [...] dirigenti italiane il dibattito [...]. Fatta perciò la premessa [...] non è solo quella che fa politica», Salvi [...] delle nomine. Distinguere le figure -sostiene [...] contributo alla qualità. Ciò vale per tutti [...] per la riforma dei concorsi [...] cioè il mondo da [...]. La selezione del persona-le [...] «deve passare attraverso meccanismi ine-vitabilmente diversi. Non ci può es-sere [...] dal cen-tro in base a giudizi rilasciati [...]. Ci vogliono meccanismi -anche [...] più possibile trasparenti. Per un partito, ad [...] le regole democratiche di vita interna, la [...] in Parlamento, o nelle cit-tà. Ci vuole, in definitiva, [...] consenta una selezione tra-sparente e che dia [...] deboli di dimostrare requisiti di serietà, professionalità, [...]. [...] in comune il presidente Jacques [...] e il leader [...] Lionel [...] il premier in carica Alain [...] quelli in [...] Philippe Seguin, Martine Aubry o [...] premier socialista Lau-rent Fabius, quasi tutti i [...] delle banche, delle assicura-zioni, [...] pubblica e di quella privata, [...] il cui cuore bat-te a sinistra, hanno risanato aziende [...] come Christian Blanc, che ora vuole privatizzare [...] France, e quelli che sono [...] in galera travolti dagli [...] come il Necci delle Ferrovie [...] Loik [...] e il potente ex capo [...] Pierre [...] Si sono tutti formati [...] de [...] o in una delle altre [...]. [...] presidente della Repub-blica che [...] arrivato per caso, e senza [...] studiato sin dalla tenera [...] delle leve del potere ai massimi livelli [...] Francois [...]. [...] premier autodidatta fu [...] che non per nulla [...] spararsi. Per le generazioni successi-ve chiunque [...] far carriera in politica, [...] amministrazione dello Stato, o ai [...] economici del Paese, dirigere una banca, un ente o [...] grande impresa doveva passare [...] da lì, o dalle Scuole X o delle miniere. Ventisette mesi di formazione [...] durissima, riservati a non più di un [...] cioè allo [...] di quelli che escono [...]. Alla fine dei quali [...] uno dei grandi Corpi, si diventa [...] della Finanze, membri del Consiglio [...] Stato o della Corte dei conti, marchiati come [...] in attesa di passare in po-litica o [...] una banca. In die-ci anni il [...] ai vertici della Generale [...] quadruplicato al [...] in stato fallimentare, alla Thompson [...] riescono a privatizzare mal-grado le promesse dotazioni [...] contribuenti, [...] prota-gonista della [...] del secolo nel-le assicurazioni [...] futuro promettente mercato dei fondi pen-sione privati. Forse nessun altro Pae-se [...] così sofisticato di selezione dei dirigenti. [...] è infini-tamente più elitaria [...] paragonabile prestigio come le Uni-versità della Ivy [...] in America, o Oxford [...] Cambridge [...] Inghilterra: quelle sfornano ogni anno 5. Per molto tempo la Francia [...] vanto. Ma ora suona più [...] che come un complimento. Il loro prestigio si [...] giro di pochi anni. [...] non è più solo [...] ri-dotta, molto chiusa, una [...] in cui la solidarietà in-terna vale più [...] orientamento politico, un gruppo di gente che [...] di loro, so-miglia nel modo di parlare [...] si protegge [...]. Non solo di essere divenuta [...] casta, una [...]. Molto peggio: [...] è che i tecnocrati [...] siano i veri responsabili delle ma-gagne del Paese. Si assiste ad una fe-nomeno [...] a quello per cui, in questi anni, da noi [...] Italia si parlava con disprezzo indistinto dei [...] o nel [...] si indicavano al [...] i [...]. La stampa accusa gli [...] responsabili delle maggiori e più costose cata-strofi [...] della storia francese, dello stato fallimen-tare di [...] e il [...] di giganti del-la corruzione [...] e così via. Molti intellettuali, dal [...] Alain [...] al giovane Emmanuel Todd, avevano [...] il grande movimento so-ciale che aveva scosso la Francia [...] scorso come sintomo di una crescente separazione tra il [...] e le sue [...] dirigenti. Il socio-logo Michel [...] che ha appena pubblicato [...] volume sul tema, aveva trinciato: [...] le [...] più stupide del mondo. Inca-paci di minima [...]. Non siamo più [...] in cui si davano ordini [...] i subal-terni [...] senza comprende-re. Credere che si possa [...] dirigeva 30 o 40 anni fa è [...]. Altri, per spiegare la [...] hanno ti-rato in ballo anche la tv, [...] come falene e [...] agito su di loro [...]. Uno dei paradossi è che [...] i primi ad intuire [...] che tira contro le elite [...] stato [...]. Su questa denuncia aveva basato [...] cam-pagna elettorale e per questo [...] ha vinto [...] malgrado [...] lo accusasse di [...]. Ma una volta al potere, [...] lui non può che affi-darsi agli [...] perchè altra elite non [...] in vista. Promettendo magari che cercherà di [...] tra di loro i più competenti e onesti, nella [...] che [...] una stima paragonabile a quella [...] tecniche della vicina Germania. Per quasi mezzo secolo, e [...] particolare [...] decen-nio, le [...] francesi, in politica come ai [...] delle impre-se e [...] sono state reclutate [...] e dalle altri [...]. [...] gliele invidiava. Ma ora che le [...] finite e le cose vanno male, gli [...] primi contro cui tutti ora puntano il [...]. A cominciare dal membro [...] ha fatto più carriera: Jacques [...]. /// [...] /// A cominciare dal membro [...] ha fatto più carriera: Jacques [...]. (0)
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