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Questa è una storia di [...] malesi che per secoli hanno tor-turato le lingue americane [...] ri-spetto [...] americano. A lungo è andato [...] Stati Uniti un equivoco linguistico [...] quel-lo razziale del [...]. Come era falsa (o [...] parte) la meta-fora del grande generoso calderone [...] le diverse nazio-nalità, culture, ideologie sbarcate nel [...] dai Caraibi) fluivano dolcemente [...] amal-gama indissolubile, così era falsa la pace [...] dalla gran-de casa (letteraria e altro) [...] americano. Il coperchio del [...] con-tinuò a mandare sbuffi [...] tutti gli inquieti anni Sessanta, saltando infine [...] nostri disgregati e centrifughi Novanta. Inevitabilmente a ruota sarebbe saltato [...] linguistica della letteratura e simili. Rivelando ragnatele e scheletri [...] e morti-ficate, smagrite e deperite per esse-re [...] chiuse nel buio [...] forzoso. Veramente, le avvisaglie che [...] americano non fosse poi [...] e priva di crepe co-me dava a [...] docu-mento fondante della nazione si era sentito [...] dichiarare che [...] era la lingua sovrana) [...] parecchio tempo prima degli anni Sessanta o No-vanta. Fiammelle che improvvisa-mente sfiatavano [...] sgraziate, che dicevano, di sbieco, la sofferenza [...] nello stivaletto. Ecco, così, darsi il caso [...] una letteratura nazionale piena di voci roche di emarginati [...] mancavano di rispetto [...] americano. A cominciare da quella [...] let-tere patrie che è [...] Finn di Mark Twain, [...] Jim tortura (finalmente è il suo tur-no. Né, [...] dopo, le cose sa-rebbero [...] ne-ri di Zora Neale [...]. Ma poi, non si [...] neri. [...] gli ebrei mitteleuropei di Henry Roth [...] sonno, 1934) che non erano [...] più eleganti dei neri: [...] («and [...] the [...] in»). E anche fuo-ri della [...] ad essa) non si scherzava. /// [...] /// Avvicinandoci [...] infine, con la [...] degli Stati Uniti, eccoti le [...] conta-minazioni [...] dello [...] a la beach a [...] («vado al mare a fare [...] ba-gno»). /// [...] /// Per citare appena qualcuno [...] esempi possibili, disseminati nella letteratura, nella cultura, [...] giorno in America. Ma, come in tutte [...] finalmente il giorno della li-berazione (o [...] della libe-razione). La nuova consapevolez-za, il nuovo [...] etnico partito dai (vituperati) anni [...] e matura-to oggi nei (vituperati) [...] del [...] ha visto, dopo [...] degli autori di lingua in-glese [...] non anglosassoni (cinesi come Maxine Hong Kingston, na-tivi americani [...] Ale-xie, [...] come Pedro Pietri), il lento [...] di quegli autori [...] che neppure scrivono in inglese. Pochi giorni fa, al Centro Studi Americani di Roma si è tenu-to il convegno «Identità [...] identità collettiva e alterità negli Stati uniti [...]. Nella [...] relazione, Werner [...] pro-fessore di studi afroamericani [...] ha parlato appunto delle [...] letteratura americana», avvertendo come esi-sta, accanto alla [...] inglese, un sorprendente continente sommerso, rimasto a [...] e decenni, di opere scritte in lingue [...]. Sempre [...] ma interve-nendo stavolta dalle [...] rivista internazionale di studi [...] partico-lare attenzione agli «altri» ameri-cani, [...] ha annunciato la av-venuta [...] in [...] and [...] organismo che pubbli-cherà tali [...] lingua originale, con traduzione inglese a fronte. Una cinquantina le lingue: [...] tedesco, russo, oltre naturalmente [...] in cui appariranno gli [...] Lorenzo da Ponte, il librettista di Mozart, continuò [...] che si fu trasferito in America. In Italia non abbiamo [...] così eclatanti) di lin-gue schiacciate [...]. [...] però il notevole imbarazzo -per [...] riguarda [...] america-no -della traduzione di certi [...] a più strati linguistici. Libri, ad esempio, come il [...] ricordato Call it [...] di Henry Roth, il cui [...] «sporco», tradotto in italiano puro (vedi [...] versione di Mario Materassi [...] evita sì gli effetti grotteschi [...] rese [...] in dialetto italiano, ma nor-malizza [...] parte una lingua che normale non è. Per fortuna ogni tanto [...] il so-spetto che la loro non sia [...] lucro come le altre, e, pentiti, fanno [...] bilingui. Ottima, ad esempio, quella [...] Mar-silio da Alide [...] in cui figura Il [...] Stephen Crane del quale parliamo [...] sotto. La Marsilio ha anche [...] classici tedeschi, francesi, ingle-si. Iniziative [...] che meriterebbero ogni tipo di [...]. Una bella antologia sulle [...] (appena uscita e [...] attrezzata di testi bilin-gui) [...] Voci [...] frontiera: scritture dei [...] negli Stati Uniti, di Mario [...]. Nel volume vengono pre-sentati, [...] scrittori come Miguel [...] Pedro Pietri, Mi-guel [...]. Lo scorso anno [...] aveva dedicato un libro [...] (Voci del silenzio). Conclusione? La lasciamo al [...] america-no) Abelardo [...] il quale, in una [...] di qualche an-no fa scriveva: «stupida America, [...] / che urla im-precazioni nella strada / [...] poeta / senza carta né penna». /// [...] /// Lo ha curato Mario [...] che ne aveva realizzato [...] bello, sugli scrittori americani di origine asiatica. La rivista [...] di cui si parla [...] accanto, è invece un «oggetto [...] assolutamente imprescindibile per chi è appassionato [...] delle sue culture e delle [...] mille storie. Il numero 10 attualmente [...] (costa 18. È [...] culturale particolarmente cara ad Alessandro Portelli, che è condirettore di [...] e ha raccolto una delle [...] quella -straordinaria -di Mildred [...] una donna che ha lavorato [...] miniere della [...] nel Kentucky. Nello stesso numero, a [...] la presentazione della [...] di cui, pure, parliamo [...]. È un progetto editoriale [...] degli studiosi Werner [...] tedesco, e Marc [...] (coadiuvati dalla Johns Hopkins [...] come veicolo permanente di [...] non inglese degli Stati Uniti. Sul numero in questione, [...] di Lorenzo Da Ponte, già librettista italiano [...] Mozart: [...] tratta del «Lamento di L. Da Ponte quasi nonagenario», [...] durante gli ultimi anni di vita in [...] New York, dove si era recato tentando di [...] Italiana. [...] anche il testo a [...] scritto da Da Ponte medesimo. Per chi fosse incuriosito dalle [...] del [...] anche -ovviamente -un sito Internet [...] di più: [...]. La vendita degli schiavi [...] New [...] in una antica stampa [...] scrittore Mark Twain Dallo slang degli schiavi [...] che non scrivono in inglese Ecco come [...] letteratura degli Usa La parola [...] Nero [...] 1. E diventa un Mostro Un [...] sconosciuto, di un grandissimo scrittore, che Marsilio [...] il testo inglese a fronte. Un genio morto a [...] Anche questo libro, Il mostro (The [...] di Stephen Crane, può [...] ne parla [...] sopra) co-me uno dei [...] nel corso della storia della società americana, [...] sotto il coperchio della compattez-za linguistica e [...]. Anche esso è un [...] una voce rimasta congelata nella gola di [...]. Crane lo scrive nel [...] anni. Autore [...] egli aveva già alle spalle The Red Badge [...] romanzo che, nel 1895, gli [...] non solo assicurato un posto di tutto rispetto tra [...] con-temporanei ma anche il successo: «forse [...] tra i [...] della letteratura americana, a divenire [...] della pub-blicazione», come ci avverte [...] cu-ratore. Ma alla febbre creativa si [...] presto affiancata (secondo [...] così frequente [...] da divenire tragica-mente simbolica del [...] la della tubercolosi, che lo [...] portato via a meno di [...] nel 1900. La trama del Mostro, [...] Crane, è molto semplice. Lo stalliere nero Henry Johnson [...] da un incendio Jim, il figlioletto del [...] uscendo però dalle fiamme [...] con il volto orribilmente cancellato da un [...]. Il dottore lo cura [...] in casa. A poco a poco, [...] della cittadina di [...] passa [...] ammirazione per il gesto [...] per il suo autore, e [...] verso lui e il [...]. Attingendo evidentemente [...] della «creatura» del [...] di Mary Shelley, Crane tra-scendeva [...] cliché [...] di nuove valenze simboliche che [...] facevano una metafora della si-tuazione di «mostruosità» del nero [...] società americana, della [...] presenza negata fino [...] anticipando così, in un certo [...] che Ralph [...] avrebbe avuto, mezzo secolo dopo [...] suo [...] Man, di cogliere [...] stesso della condizione dei neri [...] Ameri-ca. Giorgio Mariani, [...] apparato critico che accom-pagna [...] ricorda che il racconto (pur se ci [...] parere positivo di Conrad e quel-lo entusiastico [...] ebbe vi-ta difficile, facendo [...] dello stalliere nero sbattuta in faccia al [...]. Dopo lo scandalo ci [...] oblio, sollevato ai nostri giorni dal nuo-vo, [...] critica, e di scrittori assai attenti alle [...] il Nobel Toni Morrison. Il fatto che il [...] (simbolica) messa sotto ac-cusa del razzismo della [...] vuol dire che [...] stesso, Crane, non si [...] i neri. Proprio Ralph [...] avrebbe in seguito notato [...] si trovassero, impigliati qua e là, evidenti [...]. /// [...] /// Ciò per quanto riguarda la [...] ideologica, [...] cultura-le del libro. E per quanto riguarda [...] Quanto Il mostro valga come letteratura, si capisce [...] righe. /// [...] /// Aveva quattordici minuti di [...] a tut-to vapore. Fu così che, [...] una curva [...] una ruota del carretto distrusse [...] peonia. Il Numero 36 rallentò [...] lo sguardo colpevole verso il padre, che [...] del prato. Il dottore, di spalle [...] camminare lentamente su e giù spingendo il [...]. Jim mollò il timone [...]. Guardò il padre e [...]. Poi [...] alla peo-nia e cercò di [...] in piedi, [...] ma era stata colpi-ta alla [...] dorsale e non poteva che [...] floscia dalla mano». Sì, si avverte subito [...] presenza di uno scrittore di razza. Con poche righe precise (appena [...] ha già preso [...] del lettore, ha evocato [...] ha crea-to [...] di af-fabulazione. Si coglie già, nella [...] allucinata dei con-torni, [...] di un simbolismo che, [...] puntual-mente notare Mariani, è [...] importante componente che af-fianca [...] narrati-vo di Crane. Quel sinistro «fiore spezzato» [...] vita spezzata dello stalliere. Poco dopo, del padre che [...] assorto a falciare, la voce narrante dice: «Stava rasando [...] prato come fosse il mento di un prete» [...] it [...] a [...]. Il lettore rimane colpito. Il mento [...] pre-te. Uno scrittore con meno [...] avrebbe usato [...] più cauta. Ma meno esatta, più [...] in prestito». Ma poi, non è [...] singoli brani. Tutta la storia è [...] nelle parti, con la velocità giusta e [...]. Anche la fine è [...] non si dimenticano. Coglie il lettore come [...] un improvviso «spegni-mento di luce» che lo [...]. [...] quel non concluso, è [...] della non risolvibilità del dramma (singolo e [...] è rappresentato nel corso del racconto. È [...] defor-mità della storia e della [...] di fronte ai vani sforzi [...] di capire, di razionalizzare, di [...] una direzione. Stephen Crane nasce a [...] (New Jersey) nel 1871, [...] un pastore metodista. [...] a New York nel 1893, [...] a proprie spese e sotto pseudonimo «Maggie, una ragazza [...] strada». [...] è lodata da Hamlin Garland [...] William Dean [...] ma resterà praticamente sconosciuta [...] successo, nel 1895, di «Il segno rosso [...] sulla Guerra Civile americana (Huston ne trasse [...] film che in Italia si chiamò «La [...]. Pubblica racconti e poesie, [...] di guerra. Colpito da tubercolosi, muore [...] a [...] (Germania) nel 1900. Il mostro di Stephen Crane Marsilio [...] cura di Giorgio Mariani [...]. /// [...] /// Il mostro di Stephen Crane Marsilio [...] cura di Giorgio Mariani [...]. (0)
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