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Un kolossal da 20 [...] Ucraina, con migliaia di comparse e un [...] quale spiccano John Turturro (nei panni di Levi) [...] gruppetto di bravi attori italiani (Ghini, Ci-tran, Dionisi, Bisio, Lorenza Indovina). In sala, Agnelli, Simone [...] direttori di giornali. /// [...] /// Chissà se Primo Levi ascoltò [...] la canzone [...] 84 scritta da Francesco Guc-cini. Certo, se non fosse [...] anni fa (per [...] aprile del 1987), avrebbe [...] un motivo di emozione dal film che Francesco Rosi [...] tratto da La tregua. Due lustri ci sono [...] qualcuno -i produtto-ri Leo Pescarolo e Guido De [...] -disposto a gettarsi [...] finanziaria: un kolossal da [...] ieri sera è stato presentato in anteprima [...] Regio di Torino. E magari, seduto in [...] Simo-ne [...] e Gianni Agnelli, lo [...] ritrovato tra i volti evocati dal film [...]. Un bambinello di tre [...] nelle barac-che del lager, morto nei primi [...] 1945, «libero ma non redento», per usare [...] della pagina scritta. È quasi inutile [...] nes-sun film riuscirà mai a [...] indicibile e irrappresenta-bile dei campo [...] sterminio, ma si può provare a raccontare il «dopo», [...] lento ritorno alla vita. Ed è quanto fa La [...] secon-do le regole di uno spettacolone [...] che mira al cuore del [...] pubblico, reinventando, [...] con una certa fe-deltà, [...] del romanzo. A sei anni [...] Dimenti-care Palermo, ecco [...] Rosi confrontarsi di nuovo con [...] li-bro che «pesa», ancor più di Un anno [...] o di Cristo si è [...] a Eboli. Ne esce un film [...] magari non sempre ben armonizzato nelle sue [...] da [...] sincera, da un for-te [...] creati-va. [...] del vecchio mae-stro si [...] dei sentimenti che nelle scene di massa, [...] di-mensione «privata», paradossal-mente appartata, risulta la qualità [...] Tregua. Un proget-to che avrebbe [...] polsi a chiunque. Nel trasporre sullo schermo [...] pagine fitte fitte del ro-manzo, Rosi e [...] (Tonino Guerra, Stefano Rulli e Sandro Petraglia) [...] dei tagli, che non intaccano però la [...] racconto, e anzi la esal-tano, immettendo toni [...] nella di-mensione epica [...]. Quasi dieci mesi, dal [...] 19 ottobre del 1945: tanto im-piegò il [...] scampato miracolosamente ai forni crematori di Auschwitz, [...] casa. Il film, girato inte-ramente [...] Ucraina [...] nei luoghi originari), resoconta [...] viaggio. Una specie di convalescenza, [...] alla vita: anche se costante-mente segnato dalla [...] perché -come scrive Levi -«Non può esistere Dio [...] Auschwitz». Libro e film cominciano [...] con quella irreale visione mattutina: quattro soldati [...] Rossa [...] cavallo che si materializzano nella neve e [...] pieno di morte in cui si aggiravano [...] i sopravvissuti del campo. Si fa presto a [...] il titolo di un altro fonda-mentale libro [...] scritto dal socialista Piero Ca-leffi. E questo della fame [...] il motivo conduttore della prima parte del [...] sulla bizzarra amicizia che lo scampa-to Primo [...] greco Mor-do [...] (Rade [...] uomo pratico, fiero e [...] di Virgilio con scarponi e cappottone di [...]. Il suo luci-do pessimismo -«Guerra [...] -risuona come un monito a futura memoria, [...] falsariga della pagina scritta, il film condensa [...] tap-pe [...] Anabasi, tra-sformandosi lentamente in [...]. Ci sono pagine molto [...] Tregua: lo scambio di battu-te in latino con [...] di Cracovia; la conquista delle ago-gnate scarpe; [...] oc-chiate con la burrosa Galina du-rante la [...] il tenero gioco di sguardi che uni-sce [...] ormai libe-rati [...] della fame, du-rante la [...] rus-si; il perdersi nel bosco alla ricer-ca [...] Flora (Lorenza Indovina); [...] solita-rio di quel soldato [...] ferroviaria di Monaco. Altrove, soprattutto [...] i movimenti delle comparse non [...] sempre convincente, [...] russo che balla in divisa [...] Fred [...] è poco più di una [...] mentre i tre flash-back in bianco e nero [...] del lager introducono un elemen-to [...] già iscritto nella durezza della storia. A differenza del libro, [...] struggi-mento costante che poi è il peso [...] film gioca feli-cemente nella seconda parte la [...] di viaggio. Come in una variazione [...] Tutti [...] casa, assistiamo così al formarsi del variopinto [...] che fa da cornice al risveglio del [...] dialettale composto [...] romano [...] cialtrone (Massimo Ghini), dal [...] dalla Storia (Clau-dio Bisio), dal giovane veneziano [...] decimazione della famiglia (Stefano Dionisi), dal siciliano [...] (Andy [...] dal violinista triestino recuperato [...] (Roberto Citran), dal finto colon-nello pasticcione (Teco Celio). Per tutti il film [...] gentile, di pietosa solidarietà, an-che se è [...] Primo Levi di John Turturro (benissimo doppiato da Roberto Pedicini) [...] imporsi per [...] dello sguardo e [...] psico-fisi-ca. Non sembra quasi un attore [...] il Turturro della Tre-gua: come se il suo [...] smarrito e dolente tra le [...] attingesse a un ricordo profondo, di famiglia, a un [...] pudicamente esibito. E la mia gratitudine [...] questo film». Non cede alla commo-zione Francesco Rosi [...] rievocare il suo rapporto culturale ed affettivo [...] ma si lascia traspor-tare con gusto sobrio [...] emozioni. Il pubblico, settecento persone, [...] raccoglie [...] e la trasforma in [...]. Il cinema «Massimo» a Torino [...]. E fuori preme un [...] per assistere al dibattito su Primo Levi, [...] de La tregua, organizzato dal Museo nazionale [...] Cinema [...] dalla Re-gione Piemonte. La rievocazione dello scrittore, [...] dalla [...] scomparsa, da Rosi a Lorenzo Mondo, [...] per Cesare [...] Furio Colombo e Claudio Ma-gris, [...] il modera-tore Alberto Sinigaglia, è la sintesi [...] culturali [...] Levi come lo stesso [...] nella esistenza: antifascista, ebreo, deportato, chimico, scrittore. Non è la prima [...] Rosi declina la letteratura di respiro internaziona-le al [...]. Prima de La tregua, [...] Le mani sulla città, Cadaveri eccellenti, si è [...] romanzo a sfondo auto-biografico di Emilio Lussu, Un [...] da cui è nato ne-gli anni Settanta Uomini [...] con la Cronaca di una morte an-nunciata [...] del pre-mio Nobel Garcìa Marquez. Ma ne La tregua [...] ha imposto un volto nuovo, ai più [...] un Levi giovane, di un [...] impotente dinanzi alla più [...] opera di sterminio pianificata da un regime, [...] Stato. E [...] oltre alla produzione letteraria [...] Levi, Rosi si è detto grato a Gabriella Poli [...] Giorgio Calcagno, autori di Echi di una voce perduta, [...] biografica sullo scrittore che gli ha permesso [...] profilo dello scampato da Au-schwitz. Levi è [...] numero 174517 che cerca [...] ritorno come un giovane ebreo errante che [...] consapevo-lezza del suo stato, «senza che gli [...] questa identifi-cazione», come ha ricordato Lo-renzo Mondo, [...] de «La Stampa». La tregua è quasi [...] occhio oltre il fi-lo spinato. Ma sarebbe riduttivo guardare [...] com-pletamento di Se questo è un uo-mo, [...] patente di intenso lirismo da cui si [...] picaresca di Levi e dove il picaresco [...]. Levi, ha affermato il [...] Cesare [...] ha saputo racconta-re la [...] avendo la forza di non farsi condizionare [...] aggiunto Claudio Magris. E [...] riuscito, per Furio Colombo, grazie [...] assunzione di re-sponsabilità di narrare [...] giovani, con il disagio umano, psicologico, nervoso che deriva [...] di affacciarsi sul baratro. Quel ba-ratro che si [...] si piega a quello che Levi chiama-va [...] ragione». Visse per testimoniare il male, [...] il giorno in cui morì spedì una lettera di [...] Le parole per descrivere [...] scene tratte dal film «La [...] di Rosi. Nella foto piccola Primo Levi. SEGUE DALLA PRIMA regno, [...]. E non riesco-no a [...] gli occhi. La testimonianza di Primo Levi [...] tremenda da urtare spesso contro [...] della parola. Levi aveva il terrore [...] capito, di non essere in grado di [...] ciò che su di lui era stato [...] di una lingua nuo-va, ma non la [...] «Noi diciamo [...] di-ciamo [...] e [...] diciamo [...] e so-no altre cose. Sono parole libere, create [...] uomini liberi che vivono, godendo e soffrendo, [...]. Se i Lager fossero [...] lungo, un nuovo aspro linguaggio sarebbe nato». Eppure, Primo Levi non [...] male al grado massimo in cui è [...] stato chiuso nel Lager un anno, ma [...] la macchina militare [...] si stava sgretolando sotto [...] Rossa; ha avuto nel Lager una [...] privilegiata, come chimico; e [...] Lager [...] potuto parlare, perché si è im-possessato della [...] che era il tedesco. Anche nel viaggio della Tregua [...] essere chimico, gli serve. E [...] nel Lager non era ad [...] o [...] (sterminata distesa di capanne in [...] ca-pace di [...] fino a [...] detenuti; oggi non resta che [...] selva di comignoli in muratura, dritti e allineati come [...] nella nebbia della pianura polac-ca; un Lager pensato e [...] per [...] eliminazione dei prigionieri, alla fine [...] guerra dei trentamila che arrivano me-diamente di notte nessuno [...] e [...] ad [...] (il centro [...] di Lager, con la sede [...] coman-do; Levi arriva [...] della Tregua e ne resta [...] lì stava il comandante, e lì, dopo il [...] fu impiccato, su un cocuzzolo [...] alla propria de-stra [...] nel crematorio e in faccia [...] sé lo spiazzo per le adu-nate e la forca [...]. Levi stava nel Lager [...]. Altri, quasi tutti gli [...] di più, più a lungo, più profondamente. Sul treno che lo [...] Italia, Levi si guarda in-torno e scopre che [...] tre; i partenti erano stati 650. Levi ha sperimentato il [...] grado massimo in cui quel ma-le era [...] grado massimo in cui era dicibile». Finito lo scopo, è [...]. Sono andato a parlare [...] Torino, con Primo Levi, fino a pochi [...] morte, proprio per discutere [...] questi punti: qual era la colpa attribuita [...] «col-pa di essere nati», qual era [...] dei tedeschi, come si [...] verso i tedeschi, e verso i cristiani. Ho riunito i dialogo [...] intitolato Conversazio-ne con Primo Levi, che non [...]. Levi ha subito dichia-rato [...] nel-la storia tedesca («Il diavolo è una [...] loro formazione»), e ha ricor-dato che, quando Se [...] un uomo fu tradotto in tedesco, gli [...] dai lettori della Germania, e in una [...] diceva: «Quando il diavolo si scatena in [...] cercano di resistere e son travolti, molti [...] e la maggior parte lo seguo-no con [...]. E ha conclu-so con [...] della [...] di Dio: [...] Auschwitz, [...] non può esserci Dio». Il nostro secolo ha [...] Au-schwitz, Auschwitz e Dio sono due contrari, o esiste [...]. Il teologo ebraico Hans Jonas [...] sulla compatibilità tra Auschwitz e Dio ed [...] stessa conclu-sione di Levi ma dimezzata: non [...] Dio, ma lo ha taglia-to a metà: se Dio [...] e onnipotente, Au-schwitz non [...] è esistito, vuol dire che Dio manca [...] quelle qualità: o è cattivo (ma allora [...] Dio, è il diavolo), o non sa (ma [...] Dio [...] non può esistere), oppu-re, ed ecco la [...] buono e vede tutto, ma può fare [...] è onni-potente. È possibile che il [...] di Levi, se suicidio fu, sia questo: Levi [...] un In-ferno che finisce, ma che peren-nemente [...]. Perciò la [...] di Levi si sente per [...] La Tregua, dove non esplode mai veramente [...] della liberazio-ne, della ricongiunzione con [...] libera: [...] di ma-lattia, di morte grava [...] sulle sparute pattuglie di superstiti, e li accompagna fin [...] casa, per non [...] mai più. Il male è stato troppo [...] per essere guarito. Levi ha con-cepito tutta [...] testimo-nianza di quel male. Morì di sa-bato, e io [...] una [...] lettera il martedì dopo: suppongo, [...] il sabato stesso. Una lette-ra piena di [...] di richieste. Non era la lettera [...] vuol smettere, era la let-tera di uno [...]. Mi riesce impossibile pensare [...] Levi [...] imbucato quella lettera, e un quarto [...] dopo si sia ucciso [...]. In Italia siamo in [...] credere alla tesi del suicidio: Rita Levi Montalcini, [...] Nobel per le Scienze, e io. La Levi Mon-talcini dice [...] mai stato il minimo barlume o preannun-cio [...] confidenze, nelle lettere, nelle confessioni di Levi. Ma Levi precipitò dalla [...] e non poteva scavalcare la ringhiera casual-mente, [...] deve [...] «voluto» [...]. Oppu-re, [...] stato un intervallo nella [...] volontà. Un intervallo che non [...] sistema, da un programma. /// [...] /// [...] una sindrome in psicana-lisi, [...] si chiama «sindrome [...] (arco nel senso architettonico, [...] i ponti e viadotti): [...] è fatto per reggere [...] le vite che soffrono di questa sin-drome [...] che stanno bene sotto sforzo, mentre senza [...]. Per come [...] conosciuto io, per quello [...] ho capito, Levi era così: co-struito per [...] della testimonianza. Dopo mezzo se-colo, con I [...] i salvati, forse scoprì che la testimonianza [...] la vita aveva esaurito il suo senso. E forse quella scoperta [...]. Se questa lettura è [...] si svolse in due lunghi tempi, fra [...] La Tregua sta come un intervallo. /// [...] /// Se questa lettura è [...] si svolse in due lunghi tempi, fra [...] La Tregua sta come un intervallo. (0)
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