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Ma le sta-gioni dei [...] vedere, sono due, non quattro: si di-stinguono [...] giochi [...] e i giochi invernali [...] tra quattro pareti. La primavera è assorbita [...] continua, in parte, [...] per il resto è ri-succhiato [...]. A set-tembre ottobre [...] i giochi estivi. /// [...] /// Il discrimine [...] era segnato, ai miei [...] anni, nei primi anni cinquan-ta, [...] diffusa ma di ineffabile pia-cere, di portare o non [...]. [...] -a giugno, a luglio -si [...] e si rimettevano [...]. Si usciva di casa [...] scarpe ai piedi, ma appena fuori dal [...] ci si metteva scalzi. Gli inevitabili incidenti provocati [...] sanguinolenti in-contri con schegge di vetro o [...] con [...] erano compensati dalle [...] dal sempre gradevole con-tatto [...] pastoso fango, con la [...]. Sapevo bene allora che [...] scalzi era inequivo-cabile segno di miseria, era [...] bassa collocazio-ne sociale. È per questo che i [...] scalzi osavano soltanto deserti campi, sentieri fuori [...] mai vie cittadine, per quanto [...] fossero [...]. Nella stagione dei piedi [...]. A battimuro si era [...] dai 12-13 anni in su. Autorizzati da chi e [...] Dalle tacite norme che si formano e [...] tempo nel collettivo di ra-gazzi. Per giocare a battimuro [...] una maturata coordinazione di movimenti (è abbastanza [...] del busto per la battuta), di una [...] distanze, di un sufficiente con-trollo della forza [...] alla moneta battuta al muro. E [...] dodici anni si sia capaci [...] tan-to. Si accedeva al gruppo [...] prima di tutto se si poteva contare [...] una congrua quantità di monete. Che venivano rin-tracciate con [...] fondi di cassetti, in polvero-si recipienti [...] genere di-menticati o abbandonati [...] in vista di casa (era-no -che so [...] volta avevano dignitosamente [...] quali eventi, dispensati dalle [...] adi-biti a pigri contenitori di ogni cianfrusaglia). Le monete disponibili, tra gli [...] diverse, tutte fuori corso, re-sidui [...] sistema monetario [...] dei Savoia e del fasci-smo. Sul davanti recavano tut-te [...] a destra o a si-nistra, di Vittorio Emanuele III [...] Imperatore», era scritto [...]. Sul retro avevano soggetti [...]. Le due lire in acmonital [...] per «acciaio mone-tario italiano» che ad inizio del-la seconda [...] mondiale aveva sostituito il nichelio a causa [...] costo di questo metallo) recavano [...] imperiale con ali spiegate e [...] basso lo stemma sabaudo. I 50 centesimi in ni-chelio [...] con fiaccola nella sini-stra, su [...] trainato da quat-tro leoni; sui 20 centesimi in ni-chelio [...] indicato il valore del-la [...] i 20 centesimi in nichelio [...] la testa nuda [...] rivolta a destra, con alla [...] il fascio littorio; i 10 centesimi in rame [...] su un fiore; i 5 [...] in rame una spiga di grano. La qualità del metallo [...] del gioco, [...] della traiettoria dal muro [...]. Con i soldi di [...] esaltanti. Era più agevole [...] centesimi. Rimbalzavano me-glio, avevano una più [...]. [...] la battuta [...] la loro abilità a accostarsi [...]. Se scendevi in campo [...] di rame eri destinato a sicura sonora [...]. /// [...] /// Dieci e cinque centesimi erano [...] divorati dalle [...]. Ogni tempo ha avuto le [...] monete preferite per il batti-muro. Fra fine Ottocento e [...] si giocava con i dieci centesimi di [...]. Vasco Pratolini nelle Cronache [...] scrive di ragazzini che, ad inizio di [...] battimuro coi [...] di Re Umberto». Le regole del battimuro [...]. Si segna una riga per [...] (la meta) ad una certa distanza dalla parete di [...] edificio. Bisogna avvicinar-si a essa [...] che colpisce il muro. Oppure ac-costarsi di una [...] misura -un palmo, poniamo, o la lunghezza [...] oppure di uno spago -alla moneta che [...] battuto. QUESTO SECONDO modo di [...] è materia dei versi del lucano Leo-nardo Sinisgalli: I [...] battono le monete rosse Contro il muro. Si scambiano motti superbi E [...]. La sera Incendia le [...] capelli. Sulle selci calda è [...]. Il piazzale torna calmo. Una moneta battuta si [...] Vicino [...] alla misura di un palmo. Il fanciullo preme sulla terra [...] mano vittoriosa. Se si voleva vincere [...] controllo delle componenti del gioco, soprattutto della [...] (angolata e con «effetto» oppure diritta o [...] del tipo di muro. Per un lungo periodo [...] per i nostri giochi la porzione di [...] portale della chiesa di S. /// [...] /// Aveva un into-naco omogeneamente [...]. [...] quel luogo presentava la [...] acciottolato irregolare sul quale le monete rimbalza-vano [...] ne potesse prevedere il punto [...]. Capitava che si giocasse [...] si svolgeva-no rituali funebri con lacrime più [...] che pote-vano celare furenti liti su ere-dità [...] mentre si celebravano nozze; a volte matrimoni [...] piene nascoste da ampi abiti bianchi, matrimo-ni [...] appa-renti e forzate dopo spietate contese per [...] consistenti pretese -come usa da noi -dalla [...]. Insomma, tutto come og-gi. Nulla è cambiato, se [...] monete non si battono più. I nostri ragazzini fanno [...]. Surrogati di batti-muro sono [...] artificiale del computer. /// [...] /// Se non ci fosse [...] neanche ci accorgerem-mo di come diventiamo voci-feranti [...]. Quando scris-se la prima [...] Mario Luzi aveva nove anni. Era una poe-sia per Dante. Quel momento, quasi una [...] racconta così: «Un giorno sta-vo giocando per [...] un certo punto sentii il bisogno di [...] e mettermi a scrivere». Da allora di anni [...] altri [...] e Mario Luzi è [...] dei più grandi poeti italiani viventi. /// [...] /// I riconoscimenti italiani e [...] contano più. Manca solo la consacrazione [...] Nobel [...] quale, anche [...] è di nuovo candidato [...] volta. Ne parlia-mo concludendo la [...] casa studio, un attico [...] fiorentino di Bel-lariva nel quale, tra un [...] si rifugia come in [...] serena immersa nei li-bri, [...] piante. Ma [...] non gli inte-ressa più di [...]. Ha letto in proposito, [...] ap-prezzato il fondo di Ottavio Cecchi [...] due. Ma il suo scettico [...] che evidente e liquida [...] con un brusco: «Non [...] neanche più». Dalla terrazza ampia, protet-ta [...] smorzano i raggi del sole, Mario Luzi [...] e short co-lorati indica quel che spunta [...] di questo quartie-re costruito negli anni Sessan-ta [...]. Ad-dita [...] cupola del Brunelleschi, la [...] comunque a conquistarsi il suo spazio. Di là la collina [...] Fiesole, [...] a mezza costa la Badia [...] sede [...] europea; di fronte il [...] Michelangelo, Arce-tri, San Miniato al Monte. Il poeta è molto orgoglioso [...] questa [...] terrazza dalla quale scruta [...] il mondo. Mario Luzi ama molto [...] considera il suo vi-zio (in un periodo [...] è stato anche critico cine-matografico) ed ama [...] i tragici greci in particolare, e Shakespeare [...] tradotto il Riccardo II. Tra [...] è anche apprezzato autore teatrale. Anche per questo la [...] assume una scansione ci-nematografica, illuminata da rapidi [...] linguag-gio ricorre spesso alla termino-logia teatrale. Messa da parte [...] scaletta, cercando di districarci [...] puntiamo sul sicuro: la poesia. Come poeta, Luzi, si [...] sempre due defini-zioni: ermetico e cristiano («non [...]. Ma è una definizione [...] senso più che altro storiografi-co». Ma [...] per Luzi è anche altro. Il pensiero corre alle [...] Giubbe [...]. Luzi si riconosce pienamen-te [...] poeta cristiano. Del resto mi sono laurea-to [...] una tesi su Francoise [...]. Ha dato molto valore [...] civiltà dal mondo classico, greco e roma-no, [...] dei pa-dri della chiesa. Sì, la poesia ha [...] posto fondamentale nel processo di incivilimento [...] in tutte le fasi [...]. E forse [...] ancora og-gi. Spesso mi chiedo cosa [...] non ci fos-sero stati Dante e Leopardi, [...] che fan-no coincidere il senso della vi-ta, [...] la parola». La parola, la materia [...] per Luzi oggi è ri-dotta a frastuono. Pensa alla comunicazione e [...]. Invece, per il modo [...] usa-ta, è in eccesso e in difetto [...] un difet-to della parola [...] di parole. E quando la parola [...] atto di ragio-ne, di persuasione, di confron-to, [...] tutto: suono, urlo, invettiva. E ve-diamo, purtroppo, che anche [...] scena politica spesso pre-vale [...] e [...]. Non [...] più, insomma, la fiducia [...] fondamento di ragione, come possibilità di convinzione. Per Mario Luzi [...] anche la parola del credente, [...] Verbo e [...] una responsabilità per il suo [...]. Nel suo ultimo libro, [...] Sergio Quinzio sostiene che [...] Dio si è fatta silenzio. E di conseguenza la [...] ha perso via via nella storia la [...]. Sebbene i tentativi dei [...] ancora apparire, solo ap-parire vivente, la parola [...] svuotata». E in questo svuotamento [...] ferite [...] che oggi, annota Luzi, [...] Fos-se Ardeatine si riaprono. Sta il suicidio del [...] Paul [...] che si uccide perchè [...] Auschwitz, le pa-role non significano più. Luzi ora socchiude gli [...] raccogliere il pensiero prima di esprimersi con [...] lento e pacato. /// [...] /// [...] questa irrilevanza che la [...] tragedie, sem-bra avere anche per il poeta. [...] non può che sostitui-re [...] parola, e renderci muti. Ma anche [...] di parola generata dallo sgomento, [...] linguaggio. Cri-sto nei [...] non parla sem-pre, resta anche [...] ma la [...] parola è anche quella. Pri-mo Levi ha parlato [...] si è accorto di non avere più [...]. /// [...] /// Io sento molto vicino Paul [...] che si è gettato [...] Sen-na [...] le parole non signi-ficano più. Ma nonostante [...] e lo sgomento la [...] ancora a parlare in modo alto». Il discorso ora scivola [...]. Parla con amore di [...] Paese [...] attraversa un pe-riodo cruciale della [...] lunga storia. Per lui [...] è un so-gno. /// [...] /// In fondo la [...] forza, o la debo-lezza, è [...] una ipotesi, un disegno. Un sogno, appunto. Sognata per un mil-lennio [...] intellet-ti, prima di diventare realtà ha subito [...]. È stata «Non mi [...] fatto di frastuono senza parole, né [...] solo di monete» DALLA REDAZIONE RENZO CASSIGOLI «Siamo invasi dalle parole perché manca la [...] Il [...] Mario Luzi, nuovamente candidato al Nobel, parla [...] politica, del suo Paese: «Oggi [...] una bella occasione. /// [...] /// È stata «Non mi [...] fatto di frastuono senza parole, né [...] solo di monete» DALLA REDAZIONE RENZO CASSIGOLI «Siamo invasi dalle parole perché manca la [...] Il [...] Mario Luzi, nuovamente candidato al Nobel, parla [...] politica, del suo Paese: «Oggi [...] una bella occasione. (0)
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