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Salomè non danza: non [...]. Erode è un ubriacone, [...] come un deputato di provincia che ama [...] in pasta e girare in Ferrari. Erodiade una signora annoiata, pronta [...] farsi [...]. Odio e amore, amore e [...] negato che si [...] ven-detta: [...] storia di Salomè è [...] in quanto a tentazio-ni. La tentazione della metafora, [...] narrativa di tutti gli uomini (e le [...]. Figuriamoci la Salomè di Oscar Wil-de, [...] era uno che di tentazioni se ne [...] sap-piamo anche da un noto spot tele-visivo). Se poi ci mettiamo [...] e simpatica [...] e ci ricordiamo che Wilde [...] secolo scorso nei sa-lotti è [...] stesso di omoses-sualità, il [...] il colmo del feedback tra vita e [...] in quanto a simboli che si rincor-rono [...] ossessivamente sul palcoscenico, incrociandosi e incontrandosi in [...] che sarebbe allegra se non fosse, nelle [...] pensata, macabra. Una sarabanda triste e cupa [...] per dare qualche brivido in più [...] pubblico [...] è sta-ta messa in scena [...] e ieri al Teatro La Versiliana di Marina di Pietrasanta. Tanta la curiosità, come [...] visto che nei panni della protago-nista [...] la bellissi-ma Eva [...] che il sadismo del [...] Alberto Casari ha co-stretto in una sottana di ferro [...] Sa-lomé «ispirata a Oscar Wilde». Il tutto si svolge [...] stanze del re della Giudea, «amatissimo da Cesare», [...] vo-ce del Battista che emerge minac-ciosa via [...] in cui è ingabbiato, così [...] una gabbia la scena [...]. Erode, [...] noto, ha paura di Giovanni, Salomè, [...] noto, lo ama, ma lo [...] allo stesso tempo perché il [...] le si è negato. Tale [...] vicenda è cala-ta in [...] anni [...] per cui [...] che Erode -in-terpretato da Aldo Reggiani -sia una specie di [...] che gli operai li fa [...] 20 ore al gior-no. In più, oltre ad [...] per rendere il deside-rio di Erode ancor [...] è pure calva e [...] un fumetto sado-maso. Perché, si sa, il [...] ambigua, Erode è un penoso personag-gio che [...] tempo a guardare Sa-lomé, e le ripete [...] litanìa dal sapore incestuoso «danza per me, [...] me ti darò tutto quello che vorrai, [...] metà del mio regno», non sapendo, il [...] va incontro. Tra il suo terrore [...] (che poi è il [...] morte e della scia-gura), lo scherno della [...] Ero-diade (Lily Tirinnanzi), due paggi che si aggirano ineffabili [...] che eleva, parassitario, la [...] inutile voce, Erode barcolla [...] tracannando di continuo botti-glie di non si [...] champagne o scotch, avvolto in una nube [...] fissità assolute. Finché, fi-nalmente, arriva il [...] aspettavano: la danza dei set-te veli, che [...] gli spettacoli è una terribile delu-sione. Anche oggi: [...] si libra [...] in mutande, mentre al suo [...] danza [...] mimo (maschio). Capito? Ma sì, è [...] è lui stesso una metafora: [...] metafora di Eva, di quella vera, della [...] «ambiguità». Lei gli chiede la [...] e la testa arriva, [...] qual-siasi», [...] generale. E il volto del [...] inespres-sivo, viene lasciato lì, tra il grac-chiare [...] calda notte [...]. /// [...] /// Un no giappo-nese ripensato [...] chiesa», come rappresentazione di monaci, è il [...] di uno degli ultimi capolavori di Ben-jamin Britten, [...] River (1964), il cui [...] delle espe-rienze più riuscite della «accade-mia europea [...] Festival di [...]. La nuova iniziativa coin-volgeva [...] giovani can-tanti e strumentisti sotto la guida [...] David Stern (il figlio del grande violinista Isaac) per [...] Britten [...] per il Dido and [...] di Purcell (e per [...] Flauto [...] che andrà in scena [...] prossimo). Mentre la rappresentazione [...] opera di Purcell non [...] livello medio, la parabola di Britten, con [...] del giap-ponese [...] e con una ven-tina [...] tutti mol-to bravi rendeva piena giustizia [...] e alla sobria essenziali-tà [...] prima delle parabole da chiesa di Britten. Ispirandosi a un no [...] del secolo [...] di [...] Britten lo fa «tradurre» [...] in ter-mini cristiani e immagina che ven-ga [...] quasi come un [...] medievale. Una ma-dre resa folle [...] il proprio bambino, e attra-versando un fiume [...] Ri-ver» del titolo) apprende [...] è morto suo figlio e dove si [...]. Alle sue pre-ghiere sulla [...] la vo-ce del bambino, la cui apparizione [...] il senno pro-ducendo una mesta e dolcissima [...]. Un inno processionale dei [...] sacra rappre-sentazione affidata alle voci e a [...] ciascuno un rapporto privilegiato con un personaggio. Nel clima di spoglia [...] e pacata len-tezza i punti culminanti sono [...] barcaiolo e soprattut-to [...] parte della madre folle, [...] voce di tenore che sembra librarsi nel [...]. Ad [...] la cantava il bravissimo Michael Bennett; [...] tutti i musicisti face-vano la loro parte [...] la regia di [...] coglieva con molta finezza [...] «para-bola da chiesa», evitando di [...] specificamente ai caratteri di [...]. Accanto alla nuova «accademia [...] che coinvol-geva anche progetti di giovani compositori, [...] rivelarsi un vivaio prezioso, il Festival di [...] presentava [...] proposta del Don Giovanni [...] collaborazione di Peter [...] con Claudio Abbado, Daniel [...] e due compagnie di [...] si è già riferito) e puntava an-che [...] di sicuro pre-stigio, riprendendo da Bruxelles [...] di Monteverdi con la [...] Brown e proponendo per [...] Bartok, Il castello del duca Barbablù, la [...] protagonista del mondo della danza, Pina [...] e la direzione di Pierre Boulez. Di questo spetta-colo non [...] modo adeguato, perché la replica cui ho [...] interrotta dalla pioggia. Qualche maligno ad [...] diceva che dal paradiso Olivier Messiaen [...] era provenzale, di Avignone) doveva pure intervenire [...] in difesa di Bar-tok versando un [...] di pioggia sul-lo spettacolo [...] Pina [...]. Sten-to a [...] perché in questo mo-do Messiaen [...] uno dei suoi allievi prediletti, Pier-re Boulez, [...] in-terpretazione musicale sublime, con la magnifica Orchestra [...] Gustav Mahler e con due can-tanti eccellenti, Laszlo [...] e [...]. Quanto a Pina [...] non ha potuto nascondere [...] questa regia le crea-va, e che ha [...] diverse interviste. [...] da aspettarsi che molte [...] questo spettacolo verrà ripreso a Parigi nel [...] non sono riuscito a com-prendere il rapporto [...] e certi aspetti (soprattutto [...] della danza creata dalla [...] con nove «doppi» dei [...]. Paolo [...] Delude, come sempre, la [...] veli: paraplegica e in mutande la protagonista [...] e al suo posto balla un mimo Eva [...] Salomé alla Versiliana. In basso, Manu [...] Parla Manu [...] alfiere [...] degli anni Sessanta, che [...] a Carrara «Africa e Cuba, un vecchio [...] DALLA REDAZIONE FIRENZE. Lo spericolato pioniere della [...] al nome di Manu [...] non conosce la no-zione [...]. [...] di quello che dagli [...] poi si chiamava [...] non si è mai [...] si trattava di ri-scoprire i mille frutti [...] Mamma Africa ha seminato al di quà e al [...] oceani, in tre o quattro continenti. Il sassofono più tagliente [...] nera, [...] di Soul [...] (co-piata [...] da Mi-chael Jackson), ha fat-to [...] escursioni in territo-rio jazz accanto a [...] ha suonato del reggae con [...] Robbie, ha capito e sviscerato [...] funk. Stasera Manu [...] -che mancava [...] da dieci anni -è [...] Carrara, [...] festival «Musica e suoni dal mondo», con [...] lo vede al fianco del chitar-rista cubano [...] Ochoa e del suo Quartetto Patria. Signor [...] come nasce que-sto incontro tra [...] musiche [...] «È una storia di antica [...] in Eu-ropa se ne inizia a parlare ora, ma [...] anni [...] la musica afro-cubana era quella [...] i miei genitori usavano ballare. Era musica molto popolare. Se lei ascolta la musica [...] Zaire dei primi anni [...] trova [...] tra la musica cubana e [...] africana. La [...] latini permettevano alla gente [...] tam-tam, in [...] agli schiavi no di [...]. Ma il rapporto tra [...] e i paesi [...] è naturale, an-che attraverso il [...]. Che tipo di collabora-zione [...] il Quartetto Patria? «Molto interessante, perché [...] Ochoa è uno dei [...] tradizione cu-bana, e in più il quartet-to [...]. Io amo questa musica. Due anni [...] ho [...]. Li feci restare in Francia [...] qualcosa. Così passammo dieci giorni [...] Parigi. [...] uscito sul mercato solo due [...] fa. Certo, io non capisco lo [...] lo-ro non parlano né il francese né [...] abbiamo comunicato solo [...]. Tutti conoscono il suo [...]. Ciò che tutti i [...] continente condividono è la colonizzazione. Praticamente abbia-mo avuto solo [...] per «co-struire» il continente, ciò [...] ha fatto in duemila anni. Come vede, è anche [...] aritme-tica. Ci vuole del tempo, [...]. Ma è anche interessante prendersi [...] ognuno di noi in questo mondo ha bisogno. Ma politicamente sono preoccupato, [...] sta succedendo è che più il paese [...] la gente è povera». /// [...] /// Per-ché più si parla [...] è. Però ci so-no molti [...]. [...] giusto? In Italia avete [...] sono diversi dai fioren-tini. Tutti italiani, ma differenti. Oltre al fol-klore, [...] per esempio [...] Verdi, e via dicendo. Così è in Afri-ca: [...] il folklore, [...] la modernità, [...] il traffi-co, [...]. [...] in particolare ha portato una [...] dimensione, [...] strumenti, dai sintetizzatori in giù: se sei [...] chitarra o il sax. /// [...] /// Il problema è anche il [...] in cui la gente vede [...] certo [...] anche il folklore, ma oltre [...] quello [...] la musica urbana. Perché [...] la contaminazione? [...]. Cosa ne pensa di [...] Peter Gabriel, che porta i musici-sti dei più [...] fa [...] anche scelte produttive non [...] «Peter Gabriel è un uomo libero, ci mette il [...] fa uscire ciò che più gli piace. Prende anche musi-cisti indiani, [...]. È il suo modo [...]. Così co-me ha fatto Paul Simon [...] Sudafrica, con quel tour fantastico di circa [...]. Allora nes-suno sapeva nulla della [...] eccettua Miriam [...] e Hugh [...] e quelle cose lì. /// [...] /// Lei [...] dove rac-conta di come arrivò [...] Francia. /// [...] /// Così decisi di portare [...] per-sona che mi avrebbe ospitato delle banane, [...] cocco e tre chili di caffé. Ricordo che allora tre chili [...] mese di affitto. È interessante, 50 an-ni [...] è oggi il prezzo [...]. Roberto Brunelli [...] 1. Gloria [...] regina dance con brani come «Never can [...] goodbye», «I will [...] out, [...] ha aperto ieri sera [...] in piazzale Roma a Riccione, [...] il più grande classico di Secondo Casadei. Una «Romagna mia» con accenti [...] cantata assieme [...] di Raoul. La [...] si fermerà a Riccione [...] prima di proseguire la [...] tournée in Toscana. /// [...] /// Libro scoop «Io creai [...] Beatles» La storia dei Beatles va riscritta. Almeno stando alla tesi [...] di prossima pubblicazione firmato da Tony Henry. Dietro la storia dei Favolosi Quattro [...] sarebbe un personaggio sconosciuto a [...] i primi passi: tal Lord [...] nobile di colore originario [...] Liverpool, [...]. [...] a [...] volta [...] avrebbe notato la qualità del [...] nel suo locale, il club Jacaranda di [...]. Ad Amburgo i Beatles [...] in un locale senza [...] club in cui suonavano. /// [...] /// Il «cantiere» della Nona [...] nella Chie-sa di S. Francesco, invasa [...] turca [...] di [...] (una città a qualche chilometro [...] Ankara), che inaugura, a fine anno, il suo nuovo Auditorio. [...] viene in discorso perché Sorella Acustica, [...] quanto benedetta da San Francesco, non ce [...] reggere la Nona. [...] si aggiungono il Coro [...] e la Corale Poliziana, [...] cantanti, già ammirati nei Gloria di Vivaldi [...] Mascagni: Giuseppina Piunti, Sabina [...] Sergio [...] e Dario [...]. Al cantiere della Nona Sinfonia [...] Beethoven, che conclude le manifestazioni poliziane, dà tut-te [...] mani Rodolfo Bonuc-ci pur nel sorvegliare il [...] Chiesa, dovrà trasfe-rirsi sul sagrato del Duomo. Quando arriva in cantiere Mas-simo Freccia, [...] di anni e di esperienza, si ha [...] prorompente fino alla commozione . Il glorioso direttore resiste [...] e alla stanchezza. So-no tante le cose [...]. Ha sul leggìo una partitura [...] da Toscanini, suo maestro. Si vedono aggiunte di [...] e là, apporta-te con sottile matita rossa, [...] dei suoni. Massimo Freccia si attie-ne [...] ed è straordinario come riesca a tra-sformarsi [...] «piatti» e nel «triangolo», per far sentire [...] magico il sof-fio timbrico di quei due [...]. [...] Rodolfo Bonucci -è un [...] mette lui in orchestra a disim-pegnare il [...] nella [...] della Nona. Freccia è [...] e tira [...] il «cantiere» [...] non sapesse nulla dei suoi [...] anni. Gli hanno procurato uno [...] a un certo pun-to della prova generale, [...] messo in testa un berretti-no e sulle [...] aspettando che qualcuno provvedesse ad eliminare dal [...] gire-vole un cigolio intestardito [...] i suoi movi-menti. [...] Maestro si accosta alle [...] per la prima volta. Il pianista [...] che ha suonato infinite [...] Concerto di Schu-mann, racconta che, soprattutto o [...] di-retta da Freccia, le cose sono an-date [...]. [...] fu in-vitato dal direttore, Freccia, [...] andare a casa per cu-rare tutti i [...]. Fu una lezione indimentica-bile. E indimenticabile è stata [...] di Massimo Frec-cia in orchestra. Avanza a passo lento, [...] negli anni raggiungeva [...] una corsetta e un balzo) per accende-re, [...] sullo scanno, il fuoco esaltante della Nona [...] passo leggero. Il pubblico si incanta [...] Nona è finita vorrebbe an-cora un seguito. Infilandosi in macchina, Freccia [...] Toscanini, suonando al piano-forte [...] della Nona (il mon-do [...] sembra es-sere chiuso nelle tenebre), soc-chiudendo gli [...] terzina di Dante, rievocante la città dolente, [...] perduta gente. Sapeva lui, Toscanini, il [...]. Freccia si stringe al [...] raccomanda che la bacchetta sia ben rimessa [...] di Toscanini, chissà), e lascia tutti come [...]. /// [...] /// Erasmo Valente [...] 1. /// [...] /// Erasmo Valente [...] 1. (0)
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