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Parla Jon Lee Anderson: chi [...] il compagno [...] di Fidel? RIVELAZIONI E si [...] del Gentile «convertito» «Guevara, il mito [...] come rivoluzione» [...] 3. Ecco la tesi prospettata [...] Simoncelli: Pio X II sperava di [...] ricondurre alla fede il [...] con-danna vaticana che gravava sulla [...] opera sin dal 1934. In effetti il 14 Aprile [...] Pio X II aveva ricevu-to in udienza Gentile, [...] la morte prematura del figlio Giovannino. In quella occasione Gentile ave-va [...] al Pontefice una copia delle sue conferenze tenute [...] sul Medio ed estre-mo Oriente. [...] secon-do padre Agostino Gemelli, stava [...] segnare una vera svolta spiri-tuale per lo studioso. [...] di Pacelli per Genti-le, secondo Simoncelli, veniva da lontano. Risaliva al [...] 1940, allorché il filosofo [...] intitolato Roma eterna. In esso veniva difeso, [...] in corso, [...] dei valori cristiani e [...] alla pace. Il 9 Febbraio 1943 [...] Gentile [...] una celebre conferenza intitolata La mia reli-gione. E quella conferenza è [...] per sostenere una qualche tarda vicinanza filo-sofica [...] Gentile [...] cattolicesimo. In essa lo studioso respingeva [...] di [...] asserire la pretesa di un [...] creatore di Dio», e nel contempo ribadiva [...] di separare ciò che Dio [...] ave-va congiunto: «Dio e [...]. Fu dunque a a [...] «segnali» che le gerarchie vaticane intervennero, nelle [...] Mons Celso Costantini e del Cardi-nal Carlo Salotti. I due prelati infat-ti «mediarono» [...] tra il Pon-tefice e Gentile, il quale ultimo, dopo [...] apparve molto commosso. Altro elemento indi-ziario, per [...] «in itinere» di Gentile, sarebbe la messa [...] figlio Gio-vannino, fatta celebrare per espresso volere [...]. Non-ché, riferisce il cardinal Salotti [...] lettera alla vedova di Gentile, la ricorrente [...] «Affidiamoci alla provvi-denza divina! In realtà, se è [...] di Gentile come Guzzo e Carlini ap-prodarono [...] co-se appaiono più complesse per quanto riguarda [...]. Prima di tutto perchè [...] questio-ne configurano una mera possibili-tà, alquanto labile. E poi perché, proprio [...] Gen-tile si sentiva «religioso». Ma a mo-do suo. È il ritratto di Ernesto Che Guevara delineato da Jon Lee Anderson, corrispondente per [...] «Time» [...] Centro America. Di Anderson esce in questi [...] da Bal-dini [...] Castoldi «Che. Una vita rivoluzionaria», monumenta-le [...] in contemporanea con [...] del Sag-giatore di Paco Taibo. /// [...] /// In Italia gli unici [...] tra i calciatori e i divi del [...]. Ma è difficile che [...] un calciatore resti sulle bandiere, finita la [...]. Così gruppi co-me [...] e [...]. Resi-stono nel cuore dei [...] di qualche anno e poi i loro [...] dalle came-rette assieme ai brufoli adolescen-ziali. Perché un mito, [...] dello star [...] diventi icona, è necessa-rio che [...] o il cantante muoia giovane, vedi James Dean, Jimi [...] Janis [...] Kurt [...]. Con Jim Morrison e Marylin [...] degli altri perchè belli e languidi. Bellezza, languidezza, che devo-no unirsi [...] che chi è morto ha pagato col proprio corpo [...] vita spericolata: che chi è sparito con la [...] passione ha sfiorato [...] per tutta [...] sfavillante, fino al-la fine improvvisa, [...] inspie-gabile e forse mai avvenuta davvero, anche quando è [...] suicidio, anche quando [...] il «corpo» del reato. Solo così Janis, Jimi, Jim, [...] il «Che», vive. Da allora il suo [...] Italia, non si è mai spento, al [...] Che, sinonimo di libertà e giovinezza e [...] personaggio politico di questo nostro secolo che [...] faccia sventolare sulle bandiere alle manifestazioni politiche [...] concerti con le magliette e spillette vendute [...]. Una vita ri-voluzionaria, monumentale [...] definitiva biografia scritta da Jon Lee Anderson, [...] America per «Time», in uscita in questi [...] Italia da Baldini [...] Castoldi (p. Biografia scritta da uno [...] è gettato in questa impresa anima e [...] cinque anni a Cuba e coinvolgendo la [...] in [...] che ha comportato centinaia [...] persone molto vicine al Che (soprattutto la [...] March) e la consul-tazione [...] inediti, della versione integrale dei diari del Congo, [...] di econo-mia in cui Guevara criticava il [...]. Un libro, quello di Anderson, [...] emerge il ri-tratto di un uomo che [...] mondo ma soprattutto, ca-parbiamente, cambiare gli altri, [...] proprio questa scom-messa. Perché gli altri, tutti, [...] lui, incompreso, pagò co-me Cristo: [...] che arriva sino alla [...] suo cor-po offeso, torturato, esposto come quello [...] Signore. Signor Anderson, il suo [...] Che, mito al di sopra della parti al [...] ne appropria anche la destra, esce anche [...] America. Quali pensa saranno le [...] paese? In America non esiste una cultura [...] Che. Quando è scomparso è [...]. So che [...] un grande rispetto da [...] le parti politiche. È considerato un eroe. Ma non credo possa [...] di riferimento per la destra. Perchè tanta mitizzazione, e [...] rappresentato, in realtà, dal punto di vista [...] stato lui stesso a [...] certo punto, Ernesto Guevara in Che, coscientemente. Voleva stabilire un esempio con [...] vita e cer-cava di [...]. Meglio, voleva superare questo [...] gli altri a fare co-me lui. Per che cosa verrà ricorda-to? Per la [...] opposizione [...] capitalista. Se fosse arrivato in [...] progetto avremmo avuto un grande conflitto mondia-le [...] focolai na-zionali. Voleva indebolire il potere [...] Stati Uniti, [...] in al-tri tre o [...] Vietnam. È [...] esponente politico di questo [...] espresso un attivismo ri-voluzionario assoluto. Che aiuto le hanno [...] Io ho parlato con due fratelli e [...]. Mi sono sembrati molto [...] condanna a essere per tutta la vita [...]. [...] erano molto reticenti. [...] una ten-denza a [...] a non abbassa-re mai la [...]. Sicuramente il suo impegno [...] molto. Ancora adesso politicamente sono [...]. Lei ha raccolto testimonianze an-che [...] suoi nemici, ad esempio [...] della Cia che assistet-te [...] in Bolivia. La Cia aveva rispetto [...] Che, [...] che con la [...] personalità po-teva fare qualsiasi [...]. Ho intervi-stato [...] che aveva assistito alla [...] morte: era molto partecipe, emozionato. Poteva raccontare qualsiasi cosa, [...] come un vile. /// [...] /// Lei lo definisce arrogante [...]. Quali altri difetti aveva? Era [...] molto focoso. A parole poteva essere [...] soprattutto con chi tradiva le sue aspettative. Non aveva nessun tatto. Per questo era sempre [...] uomo di fidu-cia che mitigava le sue [...]. Era ca-pace di farsi [...] era anche molto assente, distante. Non si congratulava con [...] ma rimproverava subito chi faceva qualcosa di [...]. Certamente il suo modo [...] capo dei comunisti in Bolivia gli costò [...]. In Bolivia, tra [...] non aveva un mediatore. Che cosa lo separava [...] Fi-del Castro? In realtà ci fu una [...]. Una simbiosi proficua perchè [...] aveva [...] nel caso del Che [...]. Il Che non accettava [...] virtù politiche. Ma aveva un grande [...]. Chiunque sia stato condannato [...] è stato con-dannato dalla storia. Il Che autore di [...] che affascina ancora oggi le genera-zioni dei [...]. Perché? Perché come ogni [...] grande osservatore. Amava scrivere profili psicologici [...] che lo circondavano. Poi era un grande sentimentale [...] questo emerge dalla [...] scrittura. Il Che privato corrisponde [...] La moglie mi ha raccontato che a let-to [...]. Che voleva essere lavato [...]. Sicura-mente era stato molto [...]. Aveva avuto moltissime storie [...] passato a una vita quasi monastica. Con la seconda moglie [...]. Certo, continuava a apprezzare [...]. Gli piaceva fare battute [...]. Lei scrive che il Che [...] comu-nista altruista. Perchè questo ag-gettivo? Volevo [...] Che, che io considero il miglior esempio [...] del passato che ha dato la vita [...] ideali e [...] fatto da comunista. Col suo atto ulti-mo ha [...] una strada. La [...] è una morte per altruismo, [...] comu-nismo, [...] tentativo di aiu-tare gli altri. Quando partì per la Bolivia [...] di quello che stava acca-dendo in Unione Sovietica? Perfettamente. Sapeva bene quale pericolo [...] la rivoluzione cubana [...] so-vietica. E non la vedeva [...]. Forse è anche per [...] per la Bolivia. A Cuba il suo [...] finito. [...] Un duro col dono della [...] Ecco il Che visto da Paco Taibo «Una fotografia [...] nel 1929 a [...] mostra un Ernesto Che Guevara [...] di quattordici mesi che tiene in mano una tazza [...] ampolla di mate?), vestito con una mantellina bianca e [...] in testa un orrendo berrettino che ricorda il [...] coloniale. Una fotografia e un [...]. Comincia così la lunga [...] con note, bibliografia e fotografie si va [...] pagine, per il Saggiatore al prezzo davvero [...] lire) che Paco Ignacio Taibo II ha [...] del Che, un mito ieri e oggi, [...] le montagne di Cuba o nella giungla [...] morte, esempio di una alterità difesa contro [...] sopraffazione. E il titolo del [...] sue parole: «Senza perdere la tenerezza». Paco Ignacio Taibo II [...] Ernesto Guevara: bambino, poi giovane studente che [...] le terre del Sud America, uomo che [...] della politica, guerrigliero con Fidel Castro, protagonista [...] Cuba, spirito [...] che misura di continuo [...] e le proprie azioni. È una narrazione avvincente, come [...] vita del Che. Scrittore di gialli, Taibo II [...] di essere storico (e insegna storia [...] di Città del Messico). Ha fatto ampiamente ricorso [...] stato a lungo a Cuba, ha rintracciato [...] accanto al Che, ha raccolto le loro [...] libri, ha rintracciato documenti originali. È addirittura riuscito ad [...] di un documento inedito, custodito gelosamente da Fidel Castro, [...] a [...] con sè in Messico, [...] «Diario [...] il diario che il Che tenne quando [...] note critiche nei confronti delle politiche economiche [...] Fidel Castro sono frequenti e dure, forte è [...] di là [...] del rivoluzionario delle drammatiche [...] di Cuba e delle future difficoltà. Ma più che la sorpresa, Paco Taibo II ha cercato la vicinanza con il protagonista [...] storia, ha voluto [...] da vicino, [...] i pensieri. [...] di un uomo, che dalla [...] è diventato un mito che sembra sempre nuovo, Taibo [...] riuscito a dare profondità ad una storia, ad [...] di chiari e di scuri, [...] i conflitti personali e collettivi, pur condividendo fino in [...] per il Che, «irriverente, beffardo, [...] moralmente ostinato, indimenticabile». /// [...] /// Esce «Corollario», escogitazioni poetiche [...] in nome della storia e della politica Sanguineti, [...] sovversione dantesca [...] sono libri la cui [...] attesa non senza una qualche trepidazione. Non sono molti oggi [...] Italia. Perché non sono molte [...] val la pena di esaltare oggi in Ita-lia, [...] sulla pun-ta delle dita di una mano. È ovvio che sto [...] (riabilitando [...] malamente caduta di credito) [...] le cose che dicono e per come [...] il peso mo-rale e per [...] formale. Uno di questi, a [...] con certez-za, è Edoardo Sanguineti ancorché una [...] gli impedisca ogni tipo di invadente mediatica [...]. Il nuovo libro di Sanguineti, [...] là già anticipato, è un libro di [...] Corollario (Feltrinelli, [...]. È un titolo, dico [...] provoca una qualche in-quietudine, ma non in [...] è [...] se corollario rin-via esplicitamente [...]. [...] affatto privata e personale, sta [...]. È che quel titolo mi [...] venire in mente il ven-tottesimo canto del Purgatorio, il [...] terrestre e la misteriosa Matelda che vi passeggia e [...] a Dante: «E [...] possa [...] sazia / la sete tua [...] più non ti scopra, / [...] un co-rollario ancor per grazia». Dove il Benvenuti de [...] de Imola commentava lessicalmente: [...] ultima [...] post alias quasi [...] così si dice la conclusione [...] che vien data dopo le altre, quasi con-clusione definitiva. Perché mi inquieta? Perché [...] per una via se-condaria, un titolo, mi [...] un «autore» [...] Dante, che ha sempre [...] poeti italiani di scarsa attenzione, di scarso [...]. Un indizio, appa-rentemente trascurabile, [...] al [...] un corollario an-cor per [...]. Mi riferisco al filo [...] di quel tòpos o [...] ma degradato al livello modesto della testimonianza [...] dagli anni Settanta di [...] (contro il quale si [...] ben ricordo, Enzo Sicilia-no). Il «viaggio» [...] con le sue cartoline [...] da Madrid, da Berli-no, da Gerusalemme, luoghi [...] e neutra-lizzati da notizie per lo più [...] nulla clamorose (come solo in apparenza è [...] con tanto di [...] e di [...] o di [...] girata di colpo la [...] ipermetro prosastico, perché poi, magari in clausola, [...] endecasillabo [...] ben tornito, in tutta [...] «vivo anco-ra per te, se vivo ancora», [...] arriva, mi è eccessiva», «sopra una rampa [...] «e ho così chiuso in cerchio la [...] altri ancora, a rompere tono e registro). [...] non [...] avventurosità in questi viaggi [...] piuttosto è [...] a [...] ben [...] nel tempo e nello [...] incrocio di circostan-ze e di idiomi, assieme [...] nella malinconia («io rilevavo e ribadivo, difendendomi [...] ero un vecchio vec-chissimo», «i miei vuoti [...] vero che ho amato la mia vi-ta», [...] / intanto, sto-lido e stanco sene, gelato [...] corretti e ribalta-ti dai giochi [...]. Se la prima poesia [...] parvenza di un madrigale introdut-tivo, con [...] che mi ricorda un Picasso [...] blù, e il «cuore» in evidenza («così [...] salto io nel mio cuore»), un corollario [...] cerniera, poi il registro cambia: meno senti-mentalità [...]. Anzi, niente amore (o [...] parodia (o viceversa?) tragica, [...] testamentario (antifrastico?): «me la sono godu-ta, io, [...]. Se mantengo la referenza diventa [...] Picasso, quello che disegnava os-sessivamente, [...] sessi; dove le metafisiche lasciano il po-sto [...] realtà, al noc-ciolo decorticato del [...] ergo [...]. E il trentaduesimo corollario [...] allora il centro del libro, con la [...] può esservi bussola. È la «vulva della [...] verità della vulva. È il «morbido inferno [...]. È la «fodera pelosa del [...]. Spudoratamente, can-didamente, criticamente. Con un sentimento nuovo, [...] di saggezza, almeno nel senso comu-ne, di [...] del con-trario. [...] infine una seconda sezione, intitolata Stravaganze, che si può intendere come il «corollario» del [...] anni Ot-tanta, una poesia, come [...] atti-vistica, «organica», che si dispone sui due fronti complementari, [...] «sabotaggio» della letteratura e [...] politico. In questa [...] partita di non semplice posta, [...] è fatale che le apparen-ze siano «stravaganti» rispetto ai [...] letterari alti. In questa ope-razione accade però [...] Sangui-neti si dimostri [...] lettera-to. Solo per fatalità astrattiva, [...] di strumenti? Certo è che alla fine [...] let-teratura altra, in cui si ha magari [...] barocco, la [...] versio-ne comica, ma con [...] barocca delle parole, con la loro indipendenza [...] là della loro funzionalità significante; un barocco [...] tanto a meravigliare quanto a mettere in [...] fenomeno poetico, la [...] mistificazione. Un atto di violenza [...] più che sul lettore (che ne viene [...] coinvolto). Paradossalmente nelle Strava-ganze è meno [...] anzi, il lavorio di [...] tipico [...] Sanguineti, che sta nel ri-ferimento [...] una realtà bassa, alla [...] casualità storica, al [...] (un altro «dante-sco» si fa [...] Eliot), ma com-pensato da un lavorio esibito di sublimazione [...] tutto intellettua-le, dotta, [...] di citazioni intarsiate o criptiche, [...] invadenze linguistiche (dal greco al tede-sco), che lo connotano [...] sublimazioni «comiche». Nelle Stravaganze il sabotaggio [...] dimostrativo, critico, del sabotaggio contro una sovra-struttura [...]. Con un mio codicillo: [...] Dante e chiuderei con Manzoni, quello che [...] o [...] del ro-manzo storico dopo [...] Promessi sposi, perché la negazio-ne manzoniana in [...] mi sembra, [...] polo, affine a questo [...] della storia, cioè della Politica. /// [...] /// Con un mio codicillo: [...] Dante e chiuderei con Manzoni, quello che [...] o [...] del ro-manzo storico dopo [...] Promessi sposi, perché la negazio-ne manzoniana in [...] mi sembra, [...] polo, affine a questo [...] della storia, cioè della Politica. (0)
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