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Peccato che quello sia [...] non funzionano le poste, come dice il [...] Agueda alla fine di questo romanzo di Carmen Martín [...]. La morte di qualcuno [...] dentro di noi [...] la cui profondità sembra [...] importante quanto più il legame è sta-to [...]. E [...] un [...] antagonista che, quando scom-pare, lascia [...] di sé. Il segno orrendo di [...] è di solito particolarmente inciso dalla perdita [...] per tutta [...] e [...] sono stati, nel bene [...] misura di noi stessi. Così, può essere molto forte [...] tenta-zione della mimesi: «Riempire [...] prendendo il posto di chi [...] più, per [...] continuare a vivere a prezzo [...] smarrimento e [...] di sé. Del resto, spesso questo [...] richiesta»: perché a [...] ci sono sempre una [...] fratello fragile, un nonno troppo vecchio per [...] del figlio, o della figlia, che in [...] continuità. Per tutte queste ragioni [...] la porta at-traverso la quale si va [...] o verso la [...]. /// [...] /// Su questo tema -la [...] unico che va dalla vita alla morte [...] i sogni nella realtà e il vis-suto [...] e fantastico -Carmen Martín [...] ha scritto a più [...]. La scrittura, ironica e [...] piccoli misteri nascosti nelle pieghe della quotidianità, [...] commedia brillante, potrebbero suggerire un accostamento di [...] celebrati [...] di Catherine [...] di spessore e finezza [...] i libri di Martín [...] più [...]. La protagonista di «Lo [...] Agueda Soler, ha [...] anni, [...] gioventù dietro le spalle, [...] sbandato di autrice di [...] cercato di «normalizzarsi» con scarso successo, ha [...] da archivista, scrive una tesi di dottorato [...] del Settecento, ha un fi-danzato affettuoso e [...] coltiva un legame incerto, e un [...] vocazione. La morte della madre, pittrice [...] talento, una donna affascinante da cui non si è [...] sconquassare i suoi precari equilibri [...]. Il diavolo tentatore si [...] spoglie di un attraente geriatra, il dot-tor Ramiro [...] che le propone un [...] di salvare il nonno, ricoverato in una [...] in una crisi al limite della demenza, [...] figlia -la madre di Agueda [...] viva. È [...] approfittando della somiglianza, del fatto [...] le due donne portano lo stesso nome e hanno [...] stessa voce, Agueda dovrà essere [...] madre. /// [...] /// Ma il patto diabolico, [...] di bene, la porterà a perdersi «nel [...] dove sogni e fantasie erotiche, menzogne e [...] richiami occulti sembrano prendere il sopravvento sulla [...] delirio che si man-tiene sempre sul filo [...] mai tingersi di nero. E che dà corpo al [...] proibito che ogni ragazza ha, più o meno [...] coltivato dentro di sé: [...] madre e [...] il posto. Tanto più se questa [...] una persona amata e piena di fascino; [...]. In questa girandola di vero [...] di fal-so, di incontri con tutte le persone che [...] delimitato il [...] madre -il padre e la [...] nuova [...] insegnante diventata amica [...] per questo furiosamente gelosa, il [...] -si compirà un viaggio agli In-feri. Per scoprire quello che [...] da millenni, quello che il mito di Orfeo [...] sempre: e cioè che, per vivere e [...] delle ombre, non resta [...] a se stessi. Essere se [...] la morte [...] e il segno che [...]. Lo strano è che [...] debba [...] comun-que a modo suo, [...] lo stesso buio e le stesse pau-re. Lo strano è vivere [...] Carmen Martín [...] Giunti Astrea pagine 217 [...]. /// [...] /// Il teatro di questo [...] Enrico Brizzi è un carnevale bolognese, che [...] scanditi da altrettante se-zioni del libro. Il giovane autore nato [...] Nizza, [...] ha scelto chiaramente il [...] prima di lui hanno già fatto -per [...] significato [...] rappresenta nel nostro immagi-nario: [...] esplosione [...] e luttuosa percezione della [...] vanità: tutti bi-nomi che si alternano in [...]. Nel romanzo di Brizzi [...] suoi altri due [...] giovanilistici [...] è perennemente presen-te. Il carnevale, ne «I [...] serve a Brizzi per segnare [...] anzitutto, ma an-che, parallelamente, [...]. Il romanzo racconta infatti il [...] di una [...] «linea [...] fra [...] pura e smagata (quella di Alex, il pro-tagonista del suo primo roman-zo, «Jack Frusciante è [...] dal gruppo»), fatta di innocenti cor-se in bicicletta, di [...] senti-mentali e romantici, di [...] e [...] (i venti-quattro anni [...] prota-gonista) dolorosamente più consapevole, marcata [...] un precoce senso della finitezza e [...]. Non [...] trama in questo ro-manzo: [...] trova di fronte a un fluire ininterrotto [...] confessione (fre-quente [...] della seconda per-sona in [...] come a [...] che si sta par-lando [...] stes-si, ancor [...] purchessia). Una confessione che a tratti [...] in un parlato «inventato» fitto di espressioni gergali (un [...] «Arancia mecca-nica», un [...] monologo [...] a tratti invece in un [...] scanzonata ironia: «Tornando a casa, [...] sera, ero talmente felice e privo [...] ansia conosciuta che in tran-ce [...] guardato Videomusic fino a dopo le tre, ripetendomi che [...] fine la vita, se facevi le mosse giuste al [...] giu-sto, poteva trasformarsi, da [...] in una specie di passeggiata [...] in un frutteto». [...] il filo buono da passare [...] tutti i momenti belli della mia vita, il filo [...] a fare una collana che avrei portato per [...]. [...] volto verso il passato ingenera [...] chi legge il sospetto che [...] intenda ripercorre-re, [...] i suoi te-mi e i [...] modi preferiti, quelli che [...] consacrato autore [...] tanti (meritati) riconoscimenti e tanta [...]. [...] «serializzi» se stes-so, la propria [...] materia poetica e narrativa; che si sia ci-mentato in [...] sorta di prosie-guo del primo romanzo e che -tanta [...] la disinvoltura che [...] su questa strada ancora per [...] varianti, sempre il medesimo li-bro. Ma questi, ripeto, sono [...]. /// [...] /// [...] compiaciuto di neologismi, tic, anglismi, [...] di matrice giovanilistica («serata [...] vestito tipo [...] «schizo», «il trip del momento», [...]. La disinvoltura linguistica [...] esibisce mi sembra insomma [...] in tal senso, come una spe-cie di [...] la lin-gua non mostrando fratture in-terne, snodandosi [...] nei propri [...] in-granaggi, produce un risultato [...] riflette, [...]. Ma grazie a dio [...] soltanto questi [...] Brizzi riesce a parlarci [...] sentimento della [...] fine, con autenticità e [...] «Poiché [...] noi, da ragazzini? Voci. /// [...] /// [...] in miniatura sotto un sole [...]. Capirai, potevamo pure morire! O, ancora, si prenda ad [...] la straziata, candida profe-zia del finale, dove mi pare [...] «. O ancora le ultime righe [...] libro, di una sostanza allegorica ancora [...] «. Quando [...] è alla fine La [...] Enrico Brizzi ANDREA CARRARO Un ragazzo di Nick Hornby Guanda pagine 266 lire 26. /// [...] /// Novembre alle porte di Chaim [...] Garzanti pagine 323 lire [...]. /// [...] /// Ritorno al Tibet di Heinrich [...] Mondadori pagine 171 lire [...]. Bluffare e an-notare in [...]. [...] difficile per uno scrittore [...] seguire le proprie idee senza che gli [...] accorgano troppo. Tra i maggiori scrittori [...] secolo, Landolfi ha sempre vissuto in disparte, [...] ma meno conosciuto dalla massa, forse proprio [...] incapace di cede-re a compromessi. Uomo schivo [...] con un talento immenso [...] gerarchia delle cose per cui il vivere [...] senza [...]. Per fortuna [...] ha comincia-to da qualche [...] le opere di questo geniale artista. Ven-gono ora ripubblicati i «Tre Raccon-ti», [...] uscita per la prima volta nel 1964. Tre storie di donne [...] e gioco con quel [...] morte che attraversa tutta [...]. [...] loro per ambiente e linguaggio, [...] momenti illuminati dalla [...]. Vinse stavolta la [...] il momento in cui Marcello [...] vinto a [...] punizione per i perdenti che [...]. Paradossale, forse portato [...] in [...] in cui [...] realtà lotta-no per prevalere. Eppure si ha [...] in silenzio i suoi personaggi, [...] un [...] dopo [...] preparato nei mi-nimi particolari. Leggere Landolfi è immergersi [...] pieno di contrasti e immagini, una sfida [...] vince solamente se non si [...]. Valerio Bispuri Una storia [...] su un omino di neve e un [...]. E volando vede tele strane, [...] dove non sono ritratte figure, [...] che pure vogliono dire molte cose. Il pic-colo volume cartonato fa [...] di una collana («La favola [...] realiz-zata da una casa editrice [...] di To-rino che si chiama [...] una trovata geniale e raffinata, [...] contemporanea [...] con te-sti che hanno poco [...] comune con la produzione vasta (e ormai [...] per bambini. Sono [...] adulto, ma che per [...] (come «Luì e [...] di andare nel bosco» [...] Guido Quarzo e Luigi Mainolfi, dove sono riprodotte opere [...] reperi-bili in natura) consentono ai bambini di [...] grazie alla loro fervida immaginazione. E agli adulti di conoscere [...] le opere [...] attraverso una curata icono-grafia compilata [...] fine dei testi. Della collana fanno parte [...] «Storie di pietra e [...] di Gui-do Quarzo -una [...] guida alle opere di artisti del calibro [...] Jan-nis [...] Michelangelo Pistolet-to, Gilberto Zorio [...] Giulio Paolini, tra gli altri -e «La classe dei [...] Piero Gilardi e Sebastiano [...] Mignone, sinfonia per una [...] contrappunti fotografici e disegni, i cui protagonisti [...] Bosso zac, Pomo [...] e Puppo corvo. La casa editrice è [...] hala forza di reggere il confronto con [...] delle major: se non trovate i libri [...] chiede informazioni allo 011-4367197. N a r r a [...] i v a / I r l a n [...] a Duri a [...] Miller è un giornalista che [...] il [...]. /// [...] /// Tre Racconti di Tommaso Landolfi Adelphi [...] 140 lire 14. /// [...] /// Tre Racconti di Tommaso Landolfi Adelphi [...] 140 lire 14. (0)
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