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Il lavoro con [...] MONTEVEGLIO «Gli orrori della tortura [...] ho co-nosciuti fin [...] durante [...] nazista del mio paese, la Danimar-ca. Mio padre faceva parte [...] Re-sistenza, [...] un partigiano del suo gruppo fu preso [...] torturato. Finita la guerra ho rivisto [...] molto malato. Le sevi-zie a cui [...] aveva-no minato la [...] salute. [...] di [...] scosse il mio ani-mo di [...] e ancora oggi, se ci penso, mi turba. Da allora comin-ciai ad [...]. A parlare è [...] signora dal sorriso gentile [...] 58 anni, si chiama Inge [...] è un medico specializzato [...]. Una quindicina di anni [...] a Copenaghen, la città do-ve vive, il [...] riabilita-zione per le vittime della tortura. Adesso, per conto di [...] viag-gia da un paese [...] iniziative internazionali contro la tortura e addestrare [...] riabilitazione delle vittime. Equipe che a loro [...] centri di recu-pero. Attualmente nel mondo se [...] settantina e sono di-stribuiti in 45 paesi, [...] ri-schio. Onorificenze internazionali Inge è [...] la caposcuola di questo movimento tanto che [...] di nume-rose onorificenze internazionali, al-meno una ventina. Il suo è un [...] a scontrarsi con regimi autoritari, a volte [...] pieno di pericoli. Lei, Inge, però non [...] e quando va in missione si fa [...]. Nel suo ultimo viaggio [...] Turchia [...] al fianco un espo-nente della socialdemocrazia da-nese. Del viaggio in Turchia [...] fervore e punta il dito contro chi [...]. Il ministro [...] è [...] capo della polizia di Ankara. A pochi metri dal [...] trovato la camera di tortura. Ora questo mi-nistro vorrebbe [...] medici di [...] che hanno aiu-tato 150 [...]. Si do-vrebbe fare il [...] ministro». Ad ania, nel Kurdistan turco, [...] uno dei centri di riabilitazione delle vittime della tortura. Il governo ha chiesto [...] dei torturati. È un trucco per [...] i medici che opera-no già in condizioni [...]. Loro si sono rifiutati e [...] governo ora vuole [...]. Il centro che Inge [...] proprio nel cuore di Copenaghen. È una palazzina colorata che [...] da ospedale diurno. La parola chiave del [...] è rispetto, comprensione. La tortura è [...] e per [...] ci vuole qualcuno che condivida [...] tua sofferenza». Ci si può riprendere [...] tortura ? La terapia di riabilita-zione praticata [...] Cope-naghen conta ? «Possiamo aiutare», risponde Inge. La tortu-ra è [...] sconvolgente. Però si possono ottenere [...] una buona vita anche dopo. È importante che le [...] stesse e quello che hanno fat-to in [...]. Chi ha subito la tortu-ra [...] una persona molto bella». Sono centinaia i casi [...] Inge [...] seguito personalmente come neu-rologa e e come [...] di riabilitazione di Copenaghen. Non vuole fare nomi, [...] circostanziati per non por-tare [...] delle perso-ne. Il primo caso lo [...] una giovane donna incinta di pochi mesi [...] torturata con scariche elet-triche [...]. Il piccolo aveva reagito [...] bru-schi. Era come se avessero [...]. Da quel momento la [...] più avuto un an-damento regolare e abbiamo [...] di sostegno alla madre per portare a [...]. Tutto è andato bene». [...] potrebbe essere molto lungo. Mi viene in mente [...] un africano che ha vissuto in isola-mento [...] dentro una gabbia dove poteva appena [...]. È un metodo di [...] Africa è molto frequente. Alcuni vengono rinchiusi in [...] assomigliano a dei piccoli ar-madi. Dopo quattro o cinque [...] in preda ai crampi. Col protrarsi del tempo [...] si deforma provocando dolori e spa-simi. Vivono come vegetali. Per [...] occorrono lunghe cure fi-siatriche e [...] trattamento psicolo-gico profondo. Nella tortura si usa-no [...]. Ad esempio si fa [...]. A volte esistono pratiche [...] cui è difficile credere. È il caso di una [...] molto coraggio-sa, una dirigente scolastica. La poli-zia [...] a gambe aperte ad una [...]. Nella stanza [...] topi famelici che comincia-rono ad [...]. Eppure non so-no riusciti a [...] parlare. Quella donna è stata [...] e piano piano è riuscita a superare [...]. I [...] le dicevano: non ne [...] lo farai nessuno ti crede-rà. Invece noi ne conosciamo [...] seviziatori. Con le vittime noi [...] di [...]. Rievocare insieme a loro [...] estremamente crudele, ma necessario. È utile per vari [...] rendere più efficace [...] dello psico-terapeuta, aiutare le [...] la loro identità, ma anche per denunciare [...] tortu-ra». In questi giorni Inge [...] perchè finalmente, anche se fati-cosamente, si comincia [...] di qualche torturatore. Dopo pochi mesi è [...] ed ha denunciato quel-li che [...] seviziata. In questi giorni, dopo 18 [...] stata la condanna dei [...] che do-vrebbero andare in carcere. È un caso straordinario [...] quelli che vengono condannati. Mandare in galera i [...] ha una grande importanza anche [...] le vittime. Sul piano psicologico ha [...] simbolico». La tortura peggiore è [...] praticata contro i bambini. In-ge ha incontrato molti [...]. In altri casi sono [...] assistere alle torture sui figli. Ricor-do il caso di [...] dei cinque figli che sono stati costretti [...] spettatori. Quando sono ri-tornati a [...] ragazzi si è ri-volto al padre e [...] tu non sei più mio padre, ma [...]. Dopo le torture può [...] i figli rifiutino il padre o la [...]. Come si vede i [...] profondi». Perdita di memoria e [...] Il [...] di riabilitazione in-contra diversi ostacoli. Uno di que-sti è [...] culturale e di-pende dai vari paesi di [...]. In Europa è [...] che conta, in altri [...] fami-glia. Rispettare queste tradizioni è [...] terapia. Le gravi conseguenze della [...] curare: questo è ciò che ci dice [...] esperienza di medi-ci. È possibile aiutare, fare [...]. In questo senso si [...] successo della riabilitazione». Ma quali sono gli [...] della tortura? «Premesso che la tortura ha [...] distruggere la personalità [...] le conseguenze più devastanti [...] fisico e psicologico. Queste ultime sono le [...]. Le vittime hanno perdita [...] depresse, si sentono colpevoli e si vergognano. Hanno incubi, problemi sessuali, tendono [...]. Ed è per questo [...] di volta» della riabilitazione è la psicoterapia. Noi pensiamo che le [...] segni di disagio mentale, ma reazioni perfettamente [...]. Alla psicoterapia si accompagnano la [...] e infermieristica. Lo scopo [...] sociale è quello di [...] a vivere nella comunità locale [...] per-mettere loro di riguadagnare identi-tà sociale. Li aiutiamo a trovare [...] abitare autonoma-mente. Nel centro vengono la [...] terapie». Per questo ci aiutano [...] volontariato e sportive. La chiamiamo integrazione critica. [...] aspetto è quello del lavoro. Anche in questo caso [...] che si danno da fare per trovare [...]. Ma anche in Danimarca [...] difficile. Ci sono disoccupati e [...] cui non piacciono i rifugiati politici e [...] degli islamici, dei loro fondamenta-listi. [...] invece chi ha fortuna: [...] è riuscito addirittura ad inserirsi nel mondo [...]. Inge però avverte che [...] da percorrere per vincere la tortura. È fiduciosa, ma anche [...]. Sul lettino di Inge le [...] della tortura [...] Inge, una donna «coraggio» che [...] le vittime della tortu-ra. È una neurologa danese [...] Copenaghen ha aperto il primo centro per la [...] torturate dai regimi autoritari. Nella [...] esperienza un drammatico [...] contro uno dei più agghiaccianti [...] che [...] conosca. Nel mondo i go-verni [...] si reggono ancora sulla tortura. DAL NOSTRO INVIATO RAFFAELE CAPITANI [...] danese [...] Ansa Si accusò [...] di Foligno. Chiede di bloccare film Calvario [...] falso omicida Masochista scrive: «Voglio morire di [...]. Al primo incontro lui [...] Appuntamento mortale su Internet GIOVANNI LACCA BÒ MILANO Potrà [...] Rai manda-re in onda lo sceneg-giato ispirato alla [...] Stefano Spilotros, il giovane di Rodano che nel [...] se stesso di [...] ucciso a Foli-gno il [...] Simone Allegretti? Il suo avvocato Guglielmo Gulotta so-stiene che [...] un abuso, ed ha chiesto al presidente [...] di congelare il programma tivù. [...] via libera, dunque, non [...] un equilibrato giudizio sugli elementi a favore [...] «caso» di grande rilievo, pari alla vicenda [...]. Come si ricorderà, spinto [...] che la psichiatria a suo tempo aveva [...] sin-drome ansiosa depressiva, Stefano Spilotros [...] si era cac-ciato da [...] tunnel a [...] poco infernale: mentre a Foligno [...] indagini sulla morte crudele del piccolo Simone Allegretti, [...] Ro-dano il giovane Spilotros, che [...] aveva 22 anni e [...] immobiliare, si era autoaccusato del barbaro delitto [...] Gip lo aveva arrestato nonostante [...] di col-pa fosse da [...] una miriade di dubbi: una schiera di [...] avevano subito docu-mentato che, mentre a Foligno [...] tragedia, il sedicente killer era in loro [...]. Poi, venuta alla luce [...] cruda storia di Simone ucciso per mano [...] Luigi Chiatti, per Stefano Spilotros si era aperto il [...] chi si autocalunnia e, con il patteggiamento [...] sconto di pena pari ad un terzo, [...] aveva condannato a cinque mesi e dieci [...]. Ma chiuso il capitolo [...] per Stefano si erano aperti altri conti. Estromesso [...] per cui lavorava, il [...] visto via via chiudere la porta in [...] richiesta di impiego. Fino a quando il [...] Rodano [...] sud lo ha assunto [...] dove tuttora lavo-ra con capacità e passione, [...] gli sta al fianco, addetto alla manutenzione [...] delle aree adibite a verde pubblico. Il «ricorso [...] Gulotta sostiene che lo [...] gettare pesanti om-bre su un giovane risultato [...] al delitto di Foligno. E precisa che «il [...] sa-puto nulla fino a questo momento, [...] solo dalla stampa, circa [...] sceneg-giato». Spilotros «non è mai [...] Rai nè ha mai rilasciato al-cuna autorizzazione [...] non ha informazioni complete», tuttavia in base [...] in-formazioni», appare «già preclara [...] della realizzazione e della [...] lesiva del diritto del ricorrente [...] alla riservatezza, al prestigio [...]. WASHINGTON La morte ora [...] Internet. Voleva morire Sha-ron [...]. Ma voleva anche, a [...] morire di una morte ec-citante. E così ha lanciato [...] ha trovato subito un de-stinatario: [...]. La risposta è arrivata, [...]. Il mistero della scomparsa [...] casalinga di [...] una tranquilla cittadina del Mary-land, [...] così risolto da un esperto della polizia, [...] ri-costruito i messaggi che la donna credeva [...]. Il suo corrispondente più [...] Ro-bert [...] un tecnico informatico di [...] abita-va in una baracca a [...] nella Carolina del Nord. In una fossa sca-vata [...] alla barac-ca, è stato trovato il corpo [...] Sha-ron: [...] dopo [...]. Sharon [...] e Robert [...] non si erano mai [...] 13 ottobre, il giorno in cui è [...] delitto. Lei, che era sposata, prima [...] andare [...] aveva lasciato una let-tera per [...] marito: «Non [...] -aveva scritto -, se il [...] corpo non sarà mai ritrovato. /// [...] /// Sappi che io sono [...]. Non [...] con chi mi ha fatto [...]. Sharon non era bella. [...] anni, bionda, obesa, sembrava una [...] tranquilla. Quando il marito era [...] la vita davanti alla televisione. Poi era arri-vato il [...]. Un modo di am-mazzare [...] la solitudine. Aveva iniziato a scambiare messag-gi [...] molti, senza mai nascondere la [...] idea fissa: morire di piacere. Quello a cui pensava non [...] una morte indolore, ma tanto dolorosa da portare alle [...] conseguen-ze la [...] natura masochista. Su Internet era conosciuta [...] «Nancy». Alla fine, era riuscita [...] contatto con [...] alias Robert [...] divorziato, padre di tre [...]. A [...] tipica cittadina americana, [...] abitanti, otto omicidi [...] tutti lo conoscono: una via [...] il nome della [...] famiglia, [...] sorella suona [...] in chiesa. Una volta era anche [...]. Ma dopo il divorzio, [...] a vive-re in una baracca, ai margini [...] genitori. /// [...] /// Non ho avuto lo stomaco [...] tutte». [...] di ottobre, il piano [...] atto, curando anche i mi-nimi particolari. [...] aveva infatti mandato alla [...] con il quale avrebbe dovuto can-cellare ogni [...] elet-tronica. Ma qualcosa non ha [...] polizia è riuscita ugual-mente a leggere i [...] due si erano mandati. Le ricerche sono iniziate [...]. Una settimana dopo la [...] quando, il 20 ottobre, Victor [...] si è deciso a [...]. Gli investigatori, che hanno [...] per ri-salire [...] di [...] speravano di trovare la [...] vita. Fino al 25 ottobre, [...] Robert [...] e tenuto sotto osservazione [...] cui viveva. Tutto sembrava tranquillo. Poi si sono decisi [...] mandato di perquisizione. La terra smossa di [...] subito al corpo privo di vita di Sharon. [...] non si era dato neppure [...] pe-na di [...]. Si sentiva al sicuro. Era certo che nessuno mai [...] sospettato di lui. /// [...] /// Era certo che nessuno mai [...] sospettato di lui. (0)
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