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Il «viaggio» continua con [...] il gruppo rock ci [...] RAVENNA JAZZ Carla [...] Il cuore nella voce [...] Mongolia. Le prime impressioni da [...] sembra, ed è, [...]. E una domanda quasi [...] cosa [...] scritto sulla prima pagina del [...] diario di viaggio? Massimo Zamboni risponde telegrafico: «Densamente spopolata». E Giovanni Ferretti: «Ore [...] luce viola e rossa ad ovest dietro [...] piombo del governo, sereno in alto con [...] tutte le tonalità del blu scuro ad [...]. Tre cavalieri attraversa-no veloci [...] grande viale centrale che costeggia la piazza [...] compatti, in un tratto molto allungato. Dolce e sommesso ribattere [...] ferri, sul selciato. Un giovane uomo con [...] mongoli e una camicia bianca porta in [...] delicatezza, un bimbo piccolissimo avvolto nella propria [...]. Ultimo un altro giovane [...] collo una bimba minuscola colorata co-me una [...] testa ap-poggiata sulla spalla, mi guarda ra-diosa. /// [...] /// Nella stessa piazza centrale [...] mon-goli giovanissimi irrompe conducen-do al galoppo una [...]. Trenta, quaranta fattrici che [...] in diagonale e spariscono, fra qualche urlo [...] scalpiccio, nel traffico. Perché proprio la Mongolia? Zamboni: La Mongolia è per gli occi-dentali [...] di fascino, irreale nei [...] un surro-gato alla nostra -frustrata -indispo-nibilità di [...]. Da parte nostra, la [...] con terra erba profumo e tatto una [...] che quando le vedi aderi-scono alla tua [...] te ne libe-ri più: un bambinetto mongolo [...] e attorno steppa e step-pa. Il pretesto concreto ce [...] invitandoci, la televisione mon-gola che con una [...] un reportage sulle popolazioni mon-gole in un [...] km. Il pro-getto [...] prevede uno scontro fron-tale [...] che questo viaggio suscita e la loro [...] paese a capitalismo avanzato, con il proposito [...] libro, un film e il nuovo disco [...]. Dove siete ora? Ferretti: [...]. La città è la [...] di città materia-lizzata in uomini, donne, bambini, [...] spazio, ca-valli, cielo, montagne. Una città al centro [...] spazio libero in cui vivere tra il [...] terra con gli animali. Una città in cui [...] necessità, o per piacere, alla Festa del [...] magari. Zamboni: In poltrona a [...]. Appartamento in centro, entrata [...] a pezzi, pozzan-ghere e scale al buio. /// [...] /// Moquette su legno smaltato, [...] sto-viglie sovietiche, la vetrinetta con i bicchieri [...]. Come vi hanno accolto? Ferretti: Qualcosa [...] da materiali-sta, posso solo definire un angelo [...] cura di me durante il viaggio da Mosca [...] con di-screzione e capacità, poi è scompar-so. Appena preso dimora nella [...] affittato sono uscito sul ter-razzino a fumare [...] ad ascoltare la città e qualcosa che [...] planando dolce-mente sul cortile è scesa a [...]. /// [...] /// Che cosa pensate di [...] voi da questo viaggio? Zamboni: La Mongolia [...] del mondo, un grande meccanismo emopoietico di [...] enorme pannello di ener-gia solare. Vorrei souvenir di tran-quillità [...] da investire nelle nostre vite spezzettate ancora [...] in tondo. Ferretti: La necessità di [...]. La mente più libera. /// [...] /// Un bagaglio ideale e [...] con cui convivere. Qualche spesa anche: un [...] giorni di festa (vestito tradiziona-le), una briglia [...] Tancredi [...] qualche finimento essenziale per gli altri cavalli. Una bandiera della Mongolia. La storia dei [...] si incrocia spesso con [...] urba-nizzati, presumibilmente arcaici, da [...] alla Val [...] e ora la Mongolia. Ferretti: Io e Massimo [...] democratici, di sinistra cioè non di destra, [...] manca è il difficile, il forte, [...] ciò che è a [...] del progres-so. Siamo convinti che ciò [...] regge nel tempo, al di là degli [...] possieda un nucleo, un cuore, che vale [...] indagare. Da cui imparare. Se i mon-goli riescono [...] da ca-vallo ne gioisce la terra e [...]. Zamboni: La dimensione del [...] in generale nello spa-zio dello spettacolo, laminato [...] comunque ben differen-ziato, il regno dello scoppiettio [...]. È [...] con il primitivo arcaico [...] conti che speri essere differenti. Non è la conoscen-za [...] è la conoscenza di noi [...] grazie [...] è la consape-volezza che radici [...] hanno talvol-ta bisogno di forti allargamenti di prospettiva per [...] essere ritenute sensate. In che modo la [...] influenza il vostro lavoro? Zamboni: I [...] nascono da un viag-gio [...] Urss [...]. E il no-me del gruppo [...] tra [...] una caratterizzazione geografica, di ambiente. Il musicista vive nel [...] più banale del termi-ne. Noi che nel ruolo [...] pure dobbiamo [...] spesso le caratteristiche: tour, [...] intasati. Questo forse non è [...] per un momento. Forse il vero viag-gio [...] lo fanno nel momento [...] quando si re-gistra un disco. Allora è una tribù [...] ognuno porta il baga-glio che ritiene utile, [...] famiglie, amici, cani, strumenti, fetic-ci e problemi [...]. Ferretti: Non potrei mai [...] mi vergognerei e poi sto bene a [...]. Non un viaggiatore, che [...] oggi inutile e uno stile di vita [...] si confà. Viaggio sulla terra [...] 3/4 del mondo non [...] mi respingono. Viaggio solo per affa-ri: [...] testa, economici. /// [...] /// Conosco solo il viaggio [...] per me la dimensione della vita, la [...] li-mite. Sarei un ottimo nomade, [...]. /// [...] /// Spo-starsi in una vasta [...] propri animali, la famiglia, gli interessi, la [...] una terra, sotto un cielo. Dei nomadi amo [...] nelle cose e nei modi. Quali viaggi vi sono [...] Zamboni: Un viaggio compiuto per motivi diametralmente [...]. La Mongolia è un [...] gli Stati Uniti alla fine degli anni [...] per svuotare. Qualcuno ha detto che [...] il nostro inconscio, quel viaggio è stata [...] lotta di libera-zione, [...] meglio mangiando -in mesi [...] i luoghi e nomi che pure mi [...] uscire dal guscio. Ferretti: Prima il Nord Africa, [...] Saha-ra, [...] del sud, soprattutto. /// [...] /// Diversi viaggi in ognu-no [...] hanno contribui-to a ciò che sono stato [...] e, in parte, sono. Hanno fatto fiorire, incontenibile, [...] com-piacenza per la vita umana e per [...] cui si sviluppa e anche, enor-me, la [...] per il modo in cui viviamo, per [...] cui obblighiamo il mondo. Me ne rimane, puro, [...] da spar-tire in parti uguali [...] la Religione, la Politica, la Cultura. Se è vero che [...] sempre trionfato nel corso della storia musicale [...] fisicità del suono, dalla voce di Bil-lie Holiday, [...] propria «orche-stra del sentimento», sino alla [...] di Ornette Coleman, il [...] Gary Valente, solista di spicco della Carla [...] Orchestra, rientra a pieno [...] con-cetto. Il trombonista è riuscito [...] fare costantemente emergere i colori del proprio [...] che si è esi-bita [...] apertura del Ravenna Jazz Festival, tradizionale appuntamento [...] XXIII edizione. Anche il [...] torrenziale di Andy [...] quello [...] indi-rizzato di Wolfgang [...] e le acrobazie della [...] Lew [...] uno dei musicisti più [...] sono oramai parte integrante [...] del suo-no collettivo della Big Band di Carla [...] che proprio nel corso [...] estiva registrerà un di-sco live. Hanno aperto la serata [...] Carla [...] e Steve [...] duet-tando come di consueto [...] musica melodicamente caratteriz-zata: insieme danno vita a [...] consequenziale che va-ga [...] catturando immagini e costruendo [...]. Mentre i due [...] musicalmente, en-trano in scena [...] gli altri musicisti prendendo posto davanti ai [...]. Le voci così crescono [...] fino a che [...] non si alza dal [...] alla [...] dire-zione, fatta di brevi [...] fulmi-nei sguardi di intesa ai musicisti. La scrittura, armonicamente avanza-ta, [...] di una bella con-dotta delle parti e [...] cui alla fine prevale sempre il canto, [...] con maggiore passione è appunto il trombone [...] Gary Valente che, nel corso delle lunghe improvvisazioni, traveste [...] fraseggio di brevi sequenze sonore già sentite, [...] noti standard. Questo espediente, fra [...] diffu-sissimo fra i jazzisti, invece [...] di-strarre [...] lo rende para-dossalmente ancora più [...] sonoro. Istinto o ragione? Automatismo [...] da [...]. Crediamo abbia poca importanza: ciò [...] conta è ancora una volta [...] musicale che è tenuto insieme [...] quello straordi-nario musicista che è Steve [...]. È suo infatti il [...] a evitare, nei momenti in cui la [...] che la co-municazione prenda il sopravvento sulle [...] i segni comincino a staccarsi dalle cose. Diverso il discorso per [...] dal batterista Peter [...] il pianista John Taylor [...] Palle [...] giovedì, con i quali [...] pieghe di una creatività molto più sottile. Di composizione in compo-sizione [...] Taylor, Wheeler. È proprio grazie a [...] la tensione, [...] tensione musi-cale che volteggia [...] non vie-ne mai a cadere, pur non [...] liberatorio che per la mag-gior parte dei [...] climax. Dietro alla musica di Taylor [...] grande generosità intellettuale: è proprio perché crediamo [...] forza creativa che abbia-mo apprezzato molto la [...] trio. La loro musi-ca offre [...] lettura: un semplice ascolto di sfuggita è [...] anche scavan-do, cercando qualche cosa in più, [...] certo delusi. Ciò che affascina è [...] col tempo di John Taylor, che si [...] certi versi il vero leader del gruppo. Al pari di Debussy, [...] echi lontani nel suo pianismo, Taylor si [...] non per dominare il tem-po, ma, al [...] di [...]. [...] Mongolia, arcaica madre «Sulla strada» [...] volta incontriamo i [...] la band emi-liana nata dalle [...] dei [...] tra i gruppi rock italiani [...] oggi la più significativa. I [...] in questo momento si [...] in Mongolia, [...] da cui dovrebbero nascere, [...] disco, un film e un libro. Alle nostre domande Giovanni Ferretti [...] Massimo Zamboni hanno ri-sposto per lettera, da [...] prima di proseguire per [...] sciamaniche della Mongolia. ALBA SOLARO Ricostruita la partitura [...] di [...] brasiliana rovinata dalla censura del Regno [...] selvaggio che piacque a Verdi [...] che sembravano condannati per [...] della melomania allo stato puro [...] avuto non poche rivincite in questi anni dominati da [...] ri-torni di fiamma. Tale sembrerebbe anche il [...] sta mon-tando intorno [...] tempo fortuna-tissimo [...] di Carlos Antonio Gomes [...] presso S. Paolo del Brasile 1836 [...]. Ma [...] ormai definiti-vamente rilanciata [...] da Pla-cido Domingo, e [...] programmata al Kenne-dy [...] di Washington per il [...] con Domingo), da Rio de Janeiro in-tervengono [...] di origine italiana Silvio Barbato e il [...] Alberto Rizzuti, curatori di [...] cri-tica nuova di zecca. E sostengono, carte alla [...] si conosce è il [...] teatrali, delle censure, di una sottile ma [...] differenze. Il [...] spettacolare di quelle che andava-no [...] moda allora. Tratto da un ro-manzo [...] Martiniano de [...] andò su alla Scala [...] 1870, con grande successo e ottenendo, a [...] non facile alloro delle lodi di Giuseppe Verdi. [...] era un brasiliano, spedito a [...] al Conservatorio di Milano (da una borsa di studio [...] del Brasile Pedro II che per [...] italiana aveva una passione degna [...] che a Milano si era [...] le ossa nello spettacolo leggero e si era af-fratellato [...] della Sca-pigliatura, di cui condivise [...] certe inclinazioni musicali. Come quella per Wagner, [...] passata nelle opere successive di Gomes, Fosca, Maria [...] Colombo, Il Condor. Ma in-tanto, il [...] dimostrava un pi-glio drammaturgico [...] vena. Non a caso [...] uno dei pochi titoli [...] italiana eccetto Verdi ad [...] svolta del XX secolo e ad essere [...] nostri nonni, insieme alla Gioconda di Ponchielli [...] Mefi-stofele di Boito. Era, oltretutto, [...] a sog-getto esotico -almeno dal [...] di vista del pubblico, non [...] ! Anche questa, infatti, [...] una sto-ria [...] interetnico: protagoni-sta, il principe indio [...] di cui si innamora Cecilia, [...] del gover-natore portoghese di [...] si svolge intorno al 1560), [...] tutto fra congiure di palazzo e lotte dei nativi [...]. Conclusione [...] con Cecilia e [...] che contemplano le rovine del [...] del governatorato, un finale che mette in sospetto che [...] esotica ci fosse [...]. Ed è proprio quanto [...] i curatori, che han-no lavorato su tonnellate [...] negli archivi Ricordi e nel-le biblioteche brasiliane, [...] conclusio-ni. Intanto, il [...] dei nostri nonni non [...] quello del 1870 ma quello [...] e addomesti-cato di [...] Ricordi del pri-mo Novecento. Ma anche sulla pri-ma [...] censorio ave-va depurato dal libretto e dalla [...] caliente di Cecilia, la [...] suo amore per [...] ad esempio, ma anche [...] nefandezze della corona, le sce-ne di cannibalismo [...] del Buon Selvaggio. Anche in [...] un Baccanale co-me in [...] ma stando ai curatori quello di Go-mez [...] degli ultimi scampati al genocidio, da lui [...]. Solo [...] dirà se davvero fra il [...] passato in repertorio e quello [...] le differenze sono così gran-di. Ma intanto va notato [...] Placido Domingo a riaccendere [...] per [...]. Un [...] per-ché Domingo ha notoriamente [...] sorti del repertorio lati-noamericano, un [...] perché il suo morbido [...] vo-cale e scenico, non spento [...] sembra andare proprio a [...] personaggio del bel principe indio. Scene [...] e palazzi governativi che sprofondano. Tanto bastò per spaventare [...] regno [...] che alla fine [...] impose tagli e tagliuzzi [...] opera del compositore brasiliano Carlo Antonio Gomes che mandò in delirio i nostri bisnonni [...] Verdi. Ora, dopo il rilancio [...] fatto Placido Domingo, due studiosi italiani hanno [...] partitura e dicono di [...] scoperto un capolavoro. /// [...] /// Ora, dopo il rilancio [...] fatto Placido Domingo, due studiosi italiani hanno [...] partitura e dicono di [...] scoperto un capolavoro. (0)
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