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[...] del «Giorno della civetta» racconta [...] campagna siciliana. Lo scritto fa parte [...] ora ripubblicata, presentata dalla Fondazione Sciascia. Dramma di Pardini Se [...] morire passa alla radio IN MERITO alla [...] «Anticorpi», da Mauro Bersani ed Ernesto Franco [...] classici e responsabile area letteratura Einaudi) mi [...] discorso polemico, magari anche irritato, ma «alto»: [...] udito) invece un beccuzzare di chioccia che [...] pulcini. Nella mia «recensione» [...] due domande. La prima: contro quali [...] coagulati questi «Anticorpi»? Rispondere a questa domanda [...] un discorso di accettabile livello sugli attuali [...]. Ma Bersani e Franco [...] guardati [...] questo, che mi sembra [...] peso culturale e di largo interesse per [...]. La seconda domanda (che [...] una qualsiasi indicazione sulle modalità della scelta [...] nella strutturazione [...] stessa) era appunto: quale, [...] è stato il ventaglio delle alternative fra [...] stati scelti questi racconti e non altri? Naturalmente [...] può rispondere: «Questi sono fatti nostri», ma [...] risposta elegante (categoria comportamentale invece assai cara [...]. Tuttavia devo riconoscere che [...] Bersani e Franco [...] una sola, sebbene grave, [...] ho mai scritto «meglio Joyce, Kafka, Proust, Musil», [...] che [...] avuto [...] del secolo autori quali [...] poi, più recentemente, quali Gadda e Landolfi) [...] «splendida sventura» di farci sentire tutti dei [...]. Mai barare, cari Mauro [...] Ernesto. Inoltre: Hemingway [...] letto, e devo confessare [...] i suoi romanzi (anche se non arrivo [...] Mario Alicata che lo definiva «una iena con [...] scrivere»), ma di ammirare i suoi bellissimi [...]. Letteratura Anticorpi antologie [...] pulcini LUCA CANALI Le [...] vacanze sono quelle che passo nella campa-gna [...] ogni anno, da quando sono nato. Mi ci portarono la [...] avevo sette mesi, mi dicono. Tra quegli alberi, tra [...] ficodindia, in quella vec-chia casa scialbata a [...] travature scoperte ho co-minciato ha parlare e, [...] cominciato a scrivere. E tutti i miei [...] sono stati scritti in quel luogo, ma [...] ad es-so: al paesaggio, alla gente, al-le [...]. Contrada Noce, territorio di Racalmuto, [...] Agri-gento. A una ventina di [...] dal mare di Porto Empedocle: [...] ne scorge la linea, di un azzurro [...] viola, nelle matti-nate chiare; e a sera, [...] luna, le lampàre sem-brano lontane lucciole, sperse [...] grande notte. Pare che il nome, Noce, [...] venuto [...] coltiva-zione di alberi di [...] del tutto scomparve alla fine del secolo [...] fortuna come luogo di [...] che una gran-de famiglia vi abbia costruito, [...] settecento, quan-do venne in moda la fuga [...] una casa grande come un castello, cir-condata [...] pieno di rare piante, di ombrosi re-cessi, [...] grotte arti-ficiali dalle volte a stalattiti e [...] di quei cristalli di zolfo e di [...] minatori chiamano bril-lanti. E delle villeggiature di [...] è rima-sto favoloso ricordo: delle fe-ste; delle [...] cui tra i lini e gli argenti, [...] magnolie, e lu-minose e profumate come ma-gnolie, [...] più vista bellezza splendevano; delle carrozze dorate [...] cavalli, dei cavalieri, dei lacchè, degli stallieri, [...]. Ma nei primi ani del [...] secolo quella grande famiglia si estingueva, così come si [...] in Sicilia le grandi famiglie: la proprietà rosa dal-le [...] credito, [...] lembo di proprietà, che alimenta [...] e più vivido guizzo del fasto; la mor-te che [...] del nome arriva [...] camera rima-sta, piena di grandi [...] verdicante della luce degli an-tichi specchi, ingombra di mobili, [...] candelabri e lumi a petrolio. Ma tutti i notabili [...] da quella fastosa lu-ce, avevano ormai eletto [...] residenza estiva, vi avevano costruito case sgrazia-te [...] anche quelli che, senza essere notabi-li, si [...] in quella contrada un piccolo ap-pezzamento, un [...] come si suol dire, tiraro-no su la [...] più con le loro mani, pietra su [...] che dovevano essere di riposo. [...] però [...] ragione perché quella contrada [...] villeggiatura: era lontana dalle zolfatare, [...] fiato dello zolfo in [...] nemmeno in quelle giornate in cui lo [...] dovunque, fin dentro le case del paese; [...] faceva grame le messi, sterili i mandorli [...] arsicce e di stenti raci-moli le viti. La campagna della Noce [...] se non ricca di acque, rigogliosa: dalle [...] e viene, il miglior vino che si [...] un vino fortissimo e dolce, che un [...] certi vini spagnoli: e uno non fini-rebbe [...] ma poi si re-sta impiombati sulla sedia, [...] e spersi, una gran voglia di dire [...] per tutte le cose del mondo. Di tutte le zolfare [...] territorio, ora ne è ri-masta una sola [...] quindi anche altre contrade godono il favore [...]. Alla Noce siamo proprio [...] quelli che si può dire ci siamo [...] i contadini, quei pochi che ormai sono [...] persone che non risiedo-no nel paese da [...] tutti. Forse il più vicino [...] sto a Caltanissetta; altri vengono da Palermo, [...] Ro-ma, [...] altre città del conti-nente; con le moglie [...] figli che sono nati in posti molto [...] in cui siamo nati noi: eppure si [...] affezionati a questo remoto luogo, rinun-ciano volentieri [...] o montane nei posti ormai deputati dalle [...] pubblicita-rie. Ma è davvero bella, [...] E vale la pena [...] da città lontane, che [...] offrono la mon-tagna e il mare, attrezzata [...] svaghi di ogni genere? Forse no, anche [...] siciliani, che a volte capi-tano a farmi [...] il luogo, e pieno di pa-ce (se [...] di più, finirebbero probabilmen-te [...]. Il paesaggio è quello [...] Sici-lia [...] colline rocciose sparse di mandorli e di [...] di sommacco; qual-che pino o cipresso in [...] delle case bianche di ges-so o gialle [...] fit-te siepi di ficodindia da ogni parte. Qua e là, dove si [...] riusciti a far affiorare una vena [...] (spesso viene, [...] un monaco rabdomante: ed è [...] avvenimento), la vegetazione si raddensa, il verde si fa [...] e ci sono quei grandi al-beri che i contadini [...] di bellu vidiri, con disprezzo, cioè belli a [...] ma inutili: il corbezzolo, il [...] qual-che varietà di ficus. E ci sono gli [...]. E queste sono le oasi, [...] gran calura del giorno; né manca, a [...] la palma. La palma de oro [...] el [...] sereno: e questo verso di Machado, palma [...] in campo azzurro, è diventato [...] me una specie di araldico simbolo del luogo. Ma i momenti più [...] della sera, aspettati e so-spirati per tutta [...] in cui la luce sembra sorgere da [...] al-beri, dalle pietre, [...] -e lentamente riassorbita in [...]. Allora il paesaggio sembra [...] al di fuori del tem-po, [...] avesse trovato la for-ma e [...]. Dal punto in cui [...] sedere ogni sera, alla stessa ora, vedo [...] tutto simile a quello che fa da [...] e [...] profano del Tiziano: e [...] in esso come una delle tizianesche donne [...]. Poi di col-po, come [...] visione si chiude: ed è la notte [...] di stelle e con la luna così [...] la si possa colpire e far vibrare [...]. Il lume a petrolio [...] (che ancora la luce elettri-ca non è [...] accende [...] di cena: ce ne [...] scuro o al chiaro di luna, seduti [...] far conversazione: la famiglia, gli amici. Di tanto in tanto [...] intriso [...] della notte, il canto [...] uno di quei canti lenti e accorati, [...] note, pieni di interni echi e rifrazioni, [...] e sdegno. E sentiamo così di [...] per noi più vicino alla vita; alla [...] al gusto della vita. Un luogo in cui [...] la bel-lezza, la morte (anche la mor-te) [...]. Un luogo in cui [...] cibo (il pane odoroso che esce dal [...] staccato [...] il vino che sgorga [...] il lavoro, il riposo. Leonardo Sciascia [...] Nella collanina [...] edita dalla [...] è apparso da poco [...] Vincenzo Par-dini, Il mulattiere [...]. Interpretato fra gli altri [...] Laura Betti, il testo è andato in onda nel [...] regia di Giuseppe [...]. Difficile sarebbe concepire un [...] del radiodramma più antitetico a quello messo [...] Dylan Thomas nel suo fa-moso, immaginifico Under [...] Wood (Sotto il bosco [...]. Se il dionisiaco cantore [...] Galles [...] i veli della parola «fin-ché la notte [...] e la sputa nel cielo», Pardini caval-ca [...] nascono [...] dai luoghi abi-tati da [...] senza risposta. I suoi protagonisti -la [...] Erminia [...] il cognato Giuseppe, entrambi [...] -vivono in una terra [...] non per qualche estrema presenza (il maestro [...] riposo Lorenzo, [...] pa-store Carlo, il mulattiere Sesto [...] «stranieri»). Mentre il mulat-tiere si [...] paesi vicini per raccogliere gli ultimi morti [...] in bare issate sul suo mulo, Erminia [...] Giuseppe [...] il tempo lento della loro improbabile sopravvivenza [...] rassegnati e straniti. Un senso fatale di [...] invalicabili, di sogni sprecati stringe la loro [...] radicale povertà. Chi sono, in realtà, [...] A quale classe sociale appartengo-no? Assai difficile sarebbe [...] che a Pardini in-teressa non è circoscrivere [...] una storia, quanto piuttosto delineare, attraverso lo [...] dialogo inerme, delle cavità [...] delle riso-nanze metafisiche. Una volta, in un [...] egli ha scritto: «Mi sembra di essere [...] il suo lato più riposto e vulnerabile: [...] cui gli angeli del giorno danno le [...] della notte». Anche in questo radiodramma Pardini [...] transito (in senso, direi, astrale) fra il [...] tra ciò che non si può quantificare [...] una vita) e quella notte oscura che [...] è assegnata come il suo confine inconsapevole [...]. E benché gli «angelici» protagonisti [...] nella loro fragilità un volto irrigidito (qual-cosa, sul piano [...] come una cerimoniosità, come un candore un [...] troppo dichia-rato), il testo sa [...] nel suo in-sieme, il senso di una soglia aper-ta [...] rischiosa, esposta fino [...] alla follia del mondo [...] in transito lungo le vie [...] paese). Sebbene concepito in piena [...] in grazia di un sentimento autentico e [...] e della capacità di [...] in stile, il testo [...] Pardi-ni [...] saputo nutrirsi, a suo mo-do, [...] lezione di Silvio [...] dietro la silhouette dei [...] è difficile ricono-scere, in dissolvenza, il lutto [...] ferita di Casa [...]. Ma ciò che fa del [...] dello scrittore lucchese una cosa a sé, è soprattutto [...] centralità della paura. Non tutto è perso se [...] paura della morte ha ancora una [...] ragione di essere, un suo [...] perfino abbrancandosi alla paura la solitudine può [...] una dimora [...] un ulti-mo cerchio incantato [...] delle tenebre esteriori, una fiam-mella [...] fe-roce del tempo. Paolo [...] forte di Franco Rognoni [...] «Gli amici della noce» Bufalino, Consolo e gli [...] Il [...] Sciascia che vi proponiamo (per gentile concessione [...] Fondazione Sciascia) è tratto da «Gli amici della Noce», [...] racconti e incisioni che lo scrittore aveva [...] il [...] e [...]. Gli scritti, oltre che [...] Sciascia, erano firmati Matteo Collura, Gesualdo Bufalino, Vincenzo Consolo, Mario La Cava. Ora sono stati raccolti [...] Franco [...] in [...] fuori commercio (chi è interessato [...] alla Fondazione, che ha sede [...] Viale della Vittoria 3, 92020, Racalmuto, Agrigento). Il volume è stato [...] Racalmuto, in una manifestazione che prevede una [...] seminario sugli «Scrittori di Leonardo Sciascia». Il mulattiere [...] di Vincenzo Pardini [...] pagine 63 lire 8. Assente Peter Sellers, Vattimo [...] Isaiah Berlin e [...]. Et voilà, dopo la [...]. O, se preferite, dopo il [...] de-bole, [...] debole. O, an-cora, dopo la fine [...] storia [...] la fine [...]. Ma andiamo con ordine. Facciamo un balzo indietro [...] 1976. La Garzanti dà il via [...] operazione culturale, iniziando la pubblicazione [...] Europea. Suddivisa in undici tomi, [...] appare subito azzeccata. Esauriente, ma nel contempo [...] felice equilibrio tra moder-no e tradizione, con [...] quasi sempre affidate alle persone giuste (Tafuri [...] Brecht, Giovanni [...] per [...]. /// [...] /// Ma che, come tutte [...] un certo punto [...]. Dopo [...] anni esce final-mente [...]. Il lettore si aspetta vengano [...] le lacune del [...] di [...] a quella di [...] a quella (inspie-gabile) di Primo Levi. E, natural-mente, si mette [...] chi era assente. Ad esempio, Gregory [...] autore di quel [...] che nel [...] terremotò la ricerca antro-pologico [...]. Ed è il pri-mo [...] anni (durante i quali è morto), [...] è ancora assente! Ma, a togliere ogni [...] ti pesca Francesco Alberoni: «so-ciologo italiano. Preso da ansia, cerca [...] del [...] uno dei più grandi [...]. E riceve un altro [...]. [...] per [...] non è mai esistito. Ormai in preda al [...] va a vedere se alme-no [...] Primo Levi. E finalmente tira un [...] sì, [...]. Però [...] appena un terzo di co-lonna, [...] righe. Possibile, così poco per Levi? Mentre [...] si chiede, sfoglia. E ecco si imbatte [...] «Gina [...] la quale (sorpresa ! E non basta. Di-rimpettaia della Lollo è [...] Loren, [...] quasi [...] colonna tutta per sé. /// [...] /// Viene il so-spetto che [...] un «aggior-namento cinematografico». Che Levi sia [...] solo in virtù del [...] La Tregua «fu portato sullo schermo da F. Rosi nel 1997». Di-fatti, da ogni pagina [...] attori, locandine, manifesti di film. Sì, sì, non [...] dubbio, è [...] spettacoli. Ma, se è così, come [...] non [...] nien-te su un Peter Sellers? Forse sarà solo un aggiornamento del cine-ma italiano. Macché: ecco ora un [...] che col cine-ma niente hanno a che [...] Vit-torio Feltri, Gianni Letta, Luca Goldoni (più spazio di Levi). Il lettore trasecola. Avrebbe giurato che [...] di Se questo è [...] più quotato nel mondo di Goldoni (Luca). Anzi, che fosse uno [...] italiani del Novecento, nonché il più grande [...]. Ma, già, a proposito, [...] esiste per [...]. Sì, [...] «olocausto», ma nel senso [...] dei sacrifici» [...]. Per la cronaca, Primo Levi [...] anche da Sebastiano Vassalli e Jane Fonda [...] ambedue con quasi il [...] e perde anche -sia pur di misura [...] Vittorio Sgarbi. Chissà, forse è un aggiorna-mento [...] del postmoder-no. Quel continuo abbattimento di [...] uguale Levi, abbasso [...] cultu-ra, viva la bassa [...] (a pro-posito: neppure una riga su Dwight Mac Donald; [...] giacché ci siamo, idem per [...] lo scom-parso autore di The Culture [...]. Dunque: Mac Do-nald no, [...] no, Alberoni sì. Fi-nalmente tutto è chiaro: [...] questo è [...] vale a dire: italiano [...]. Proviamo a fare altri [...] se è proprio così. Filosofia: Vattimo si mangia [...] Isaiah Berlin, ha più spazio di [...] è pari merito con [...]. Architettura: Portoghesi è un [...] dello svizzero Botta e di Frank [...]. Cinema: il regista Torna-tore [...] dei colleghi Truffaut e [...] la Loren non solo [...] Sel-lers, ma anche di John Gielgud, forse il [...] shake-speariano mai esistito. Poesia: Pa-trizia Valduga supera [...] John [...] morto 25 anni fa [...] del No-vecento americano. Scienze: la Levi Montalcini [...] George [...] due a uno. Cantanti: Bob Dylan è [...] Bat-tiato, Lucio Battisti, Vasco Rossi. Il mitico [...] Guthrie meno ancora, dal [...] non esiste. /// [...] /// Ma quando si ricorda Battisti [...] ignora Guthrie. Ci-liegina finale sulla torta: una [...] voce sulla Lega, astutamen-te legittimata dalle vistose imma-gini di [...] carta [...] della [...] e una banconota con faccia [...] di Bossi. Insom-ma, con la bella [...] aggiornamento, [...] nuoce a tutti e [...]. Nuoce alla verità , [...] al buon nome che si era costruito. Nuoce a coloro che [...] quali, se non sono degli sciocchi, si [...] che innalzati. Nuoce infine alla scuola, di [...] si ama dire che è rovinata [...] dei docenti. Se an-che le enciclopedie [...] fare del polverone culturale, per un povero [...]. /// [...] /// Se an-che le enciclopedie [...] fare del polverone culturale, per un povero [...]. (0)
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