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Per il costituzionalista Augusto Barbera [...] bicamerale può [...]. Revisione della prima parte [...] «Due capitoli accantonati o quasi». Per [...] apprezzamento e critica. GIANCARLO BOSETTI [...] perdiamo tempo ed energie [...] prima par-te della Costituzione, a decidere chi [...] e chi più [...]. Cerchiamo di dare il [...] risorse nel modificare la for-ma di Stato [...]. Augusto Barbera, costituzionalista in prima [...] nella battaglia referendaria del [...] e del [...] e tra i protagonisti della [...] impresa di [...] ritiene che la Commis-sione bicamerale [...] a trovare un accordo entro [...] giugno [...] prossimo. La posta prin-cipale è: [...] governi di governare. Il resto sono manovre [...] e astu-zie, tentate e rientrate, per indeboli-re [...]. Ci siamo lasciati alle [...] che sembravano dominare la scena soltanto fino [...] fa: una è quella [...] costituente, [...] è quella di modificare [...] della Costituzione. Possiamo [...] capitoli chiusi? Diciamo capitoli [...] della commissione bicamerale è un atto che [...] di modificare solo la secon-da parte della Costituzione, [...] prima. [...] faccia di questo atto è [...] il centro-destra, accettando il percorso parlamentare, ha messo da [...] costituente come mezzo per destabilizzare [...] maggioranza. Ma aggiungerei che questi [...] sono definitivamente chiusi, anche per-chè vedo con [...] cre-scendo sul piano culturale il nume-ro di [...] mettere mano anche alla prima parte. Quanto alla costituente, o [...] straordinaria di re-visione costituzionale, non escludo che [...] buona solu-zione di riserva in caso fallisse [...]. Chi sono questi revisionisti [...] Ce ne sono di ispirazione diversa ed [...] vuol cambiare la prima parte della Costituzione [...] non sia abba-stanza liberista e vorrebbe introdur-re [...] tutela del libero mercato; ma [...] anche da molti an-ni, [...] tendenza che, da opposte sponde, vuole riscrivere [...] perchè -spiegano -è entrata storicamente in crisi [...] si reggeva il compro-messo costituente. Insomma da una parte abbiamo Romiti e [...] Barcellona, [...] Cantaro, esponenti [...] Centro per la riforma dello Stato. A queste schiere si [...] Sabino Casse-se che ritiene la riforma della prima [...] urgente di quella della seconda. E poi ancora Ripa [...] Meana. Eppure il maggior critico [...] Co-stituzione [...] marca liberale, che è Giorgio [...] autore di La Co-stituzione [...] della stessa opinione. No, è molto più [...] che si [...] dei riformatori si de-ve [...] parte. Dove [...] il punto capitale del bloc-co [...] del governo. I punti capitali sono [...] ri-guarda il rapporto [...] nella struttura dello Stato. Il secon-do consiste nel [...] queste istituzioni nessuno è in grado di [...]. Certo ora se ne [...] che prima credevano che fosse solo materia [...]. Pensiamo un [...] se questa maggioranza avesse [...] conti anche con il voto segre-to. Altro che cento giorni! Il compito più urgente [...] di sciogliere questo ingorgo? Certamente, perchè è [...] noi italiani ci siamo abi-tuati ai decreti [...] fosse-ro una sciagura naturale con cui gli [...] per forza convivere. Ma non è affatto [...]. Altrove ci sono corsie [...] Parlamento per i progetti di legge urgenti del [...]. Il nostro invece è [...] insieme intralcia il governo e umilia il Parla-mento, [...] produce i suoi effetti nefasti anche sui [...] sperimentano personalmen-te: si tratta di una legislazione [...] cui non si sa se è ap-plicabile [...] fino a quando durerà e quando decadrà. Persino gli extracomunitari hanno [...] conti con questo istitu-to tipicamente italiano. Se questo è il [...] si è perso tanto tempo? Forse è [...] tutti facciamo un pochino di autocritica collettiva: [...] sui pro-blemi del vertice, pro e contro [...] ha fatto trascu-rare la questione più importante, [...] rapporto [...] la necessità della semplifica-zione [...]. Il presidenzialismo si è [...] panacea, e quindi è ap-parso a molti [...]. Dobbiamo abituarci [...] che tra Parlamento e governo [...] necessaria una saldatura forte. Se nei due ulti-mi [...] era quello della separazione dei poteri tra [...] in una socie-tà complessa il problema è [...] del Parlamento e quella [...] le garanzie che quel-la divisione un tempo [...] deve dare oggi la distinzione tra maggioranza [...]. Dob-biamo reinterpretare Montesquieu: se visitasse [...] come fece prima di elaborare [...] de lois, sono sicuro che si accorge-rebbe di questo [...]. Questo vuol dire subordinare [...] Parlamento [...] governo? Non direi proprio così, direi che [...] moderno, come nel modello britannico, il governo [...] direttivo della maggioran-za e la garanzia delle [...] separazione tra maggioranza e opposizione, e nella [...] di divenire maggio-ranza, nel suo essere effettivamente [...] poteri di controllo, nel non essere impanta-nata [...]. I critici della prima [...] mente altro, vorrebbero cancella-re [...] storica e culturale della Costituzione, [...] e comunista. Non [...] dubbio che allora [...] e Togliatti cercarono di [...] di società intermedia tra quella capitalistica e [...] noi commetteremmo oggi un errore simmetricamente opposto [...] essendo entrato in crisi quel modello di [...] un al-tro, per esempio basato su principi [...]. Una Costituzione autenti-camente [...] deve individuare i valori [...] schieramenti alternativi e deve lasciare al libero [...] e agli elettori la scelta dei percorsi. Gli stessi critici obiettano [...] Costituzione vigente, nella [...] prima parte, è un [...] dunque va emendata. Avrebbe voluto essere un [...] ogni Costituzione vive, non rimane ferma. E così quel-la italiana. La Costituzione ameri-cana prevedeva [...]. La schiavitù fu poi [...] dal tredicesi-mo emendamento. Eppure, attra-verso gli emendamenti [...] della coscienza pub-blica, quel testo rimane ancora [...] forza per la società ameri-cana. Che una Costituzione sia [...] non ne costituisce un punto di debolezza. /// [...] /// Anche la Costituzione italiana [...] luce di alcune centinaia di sentenze della Corte [...]. Del resto la stessa [...] Trattato di Maastricht co-stituisce uno strumento di [...] Costituzione dal punto di vista della tutela della [...]. Si verrà a capo [...] decentramento statale? È [...] più preoccupante e con-fuso [...]. Ci si proclama fe-deralisti [...] diverse e contraddittorie: chi vuole il federali-smo [...] Miglio, [...] cioè le tre re-pubbliche, e chi invece, [...] vuole un federalismo basato [...] Comuni. Continuo a pensare che [...] ab-bandonare la parola [...] del regionalismo. Era logorata ma al-meno significava [...] cosa precisa. Non riesco a capire [...] uscirà, ma in ogni caso [...] la Costi-tuzione va cambiata [...] fu varato con una riserva mentale sia [...] sinistre (che lo ritenevano in contrasto con [...] sia da parte dei cat-tolici (frenati dalla [...] mar-xisti prendessero il potere con le guardie [...]. Bisogna cambiare la forma [...] si riuscirà a trovare un accordo? La [...] a partire dal processo, attivato con i [...] in corso, di bipolariz-zazione del sistema politico. Il siste-ma elettorale uninominale [...] e [...] diretta del premier sono [...] per rafforzare e completare questo pro-cesso. Rimango invece perplesso di [...] ricette, tipo quella di eleggere direttamente un [...] Repubblica, di cui non si sa se avrà [...] di governo. Il problema è che [...] sono posizioni diverse. [...] una difficoltà politica che di-venta [...] se la destra vo-lesse utilizzare la revisione costitu-zionale per [...] in crisi la mag-gioranza. Vedo [...] preso tra i due [...] contraddizione, per cui non lo invidio: se [...] le riforme deve mettere a ri-schio la [...] posi-zioni dei popolari e di Rifondazio-ne; se [...] il quadro politico è costretto a frenare [...]. Può [...] facendo leva sulla necessità [...] ha di governare, un tema al quale Prodi [...] popolari non possono certo sot-trarsi. Certo una soluzione sarà più [...] ed efficace se protagoni-sti della [...] ricerca saranno i partiti e [...] soltanto alcuni leader. Con il che avanzo, insieme [...] apprezza-menti, anche una critica a [...] per come ha proceduto finora, [...] coraggio ma senza far crescere la consapevolezza di un [...] parti-to. E [...] Non sarei del tutto pessimista. Ci sono note positive: Berlusconi [...] una certa volontà di procedere, ha uno [...] omogeneo e poi ha capito che il [...] una forma di go-verno debole e non [...]. Fini, da parte [...] si è reso conto di [...] sbagliato quando ha mandato a monte [...]. È facile avanzare il [...] con-flitto si riaprirà, e diventerà una ricorrente [...] su un arco di questioni di cui [...] Variante [...] valico è poco più di un emblema. È ragionevole tutto ciò? No [...] certo. Non solo perché ac-crescerebbe [...] fragilità già presenti nella maggio-ranza, ma anche [...] sistema dei trasporti ha bi-sogno di un [...] quale le ricorrenti polemiche non giovano. Esso è infatti abissalmente [...] che prevalgono nella maggior parte dei paesi [...]. Basta riflettere alle condizioni [...] ferro-vie, soprattutto sulle linee secondarie e nel Mezzogiorno, [...] dei porti, alle disfunzioni del sistema aeroportuale, [...] del trasporto metropolitano di massa, [...] di reti regionali efficienti, [...] disa-stroso della viabilità secondaria e locale, alle [...] manutenzione e gestione delle stesse autostrade. Basta riflettere al paradosso [...] dei paesi più accidentati e fragili [...] si permette di far [...] quasi il [...] delle merci (contro il [...] paesi europei), e che il «Paese di [...] territorio è pro-teso tra il Tirreno, [...] e lo Ionio, utilizza [...] per una quota assolutamente marginale delle merci, [...] Francia [...] Germania usano intensivamente la loro rete [...]. Ma il distacco più grave [...] e il resto [...] sta soprattutto [...] di integrazione tra le reti. Se non si vedono le [...] reti (autostrade, strade di grande comuni-cazione, strade locali, ferrovie [...] ferrovie regionali, metropolitane, vie [...] e porti, aeroporti, punti e [...] ecc. I costi per il [...] per i cittadini tendo-no a divenire insopportabili, [...] mano che la doman-da di mobilità aumenta. Il vero dramma della [...] è svolta in materia di infrastrutture è [...] continua a ragionare, a discutere e a [...] di singole reti, senza al-cun ragionamento complessivo, [...] sen-za alcuna scelta di sistema. Si faceva così ai [...] e di [...] massime espressioni del [...] decide-re caso per caso [...] pezzo è ciò che ha aiutato a [...] del clientelismo e della corruzione (ed è [...] che è nata Tangentopoli, [...]. Di Pietro). Perciò è sembrato del tutto [...] ciò che il ministro per [...] ha suggerito al primo sventagliare [...] pro-poste stradali: indire una Conferenza nazionale sui trasporti, per [...] i [...] su cui fondare le scelte [...] poli-tica dei trasporti. Scelte in termini di [...] indirizzi di sistema (quale quota dei flussi [...] delle persone dirottate dalla gomma al ferro [...] dalle direttrici nazionali a [...] viceversa, con quali inte-grazioni e connessioni tra [...] vista di quali incrementi, e come localizzati, [...] mobilità ecc. POICHÉ CIÒ CHE sembra indispensabile, [...] una società complessa, è [...] del metodo della program-mazione. È solo adoperando un [...] è possibile comporre a priori le esigenze [...] questo è possibile, e scegliere dove è [...]. Negli anni 60 e [...] progressiste, sia dentro che fuori dalla maggioranza [...] capito. Non a caso, [...] le Regioni avevano riservato [...] Stato [...] di-ritto e il dovere di definire «le [...] del territorio nazionale, con particolare riferimento [...] territoriale degli interventi di [...] la politica nazionale dei trasporti certamente lo [...] tutela ambientale ed ecologica del territorio nonché [...] suolo» (Dpr 616/1977). Ripristinare una corretta logica di [...] del ter-ritorio, cominciando con una Conferenza dei trasporti, prose-guendo [...] la definizione delle «linee fondamentali [...] del territorio» e completando il [...] con un [...] legge sul [...] del territorio è la via [...] per una maggioranza che voglia davvero «portare [...] in Europa», in termini di [...] del sistema territoriale, di qualità della vita, di impiego [...] delle risorse. Non si tratta di [...] e amministrativo, come sembra credere [...]. [...] ma di una questione squisitamente [...]. Rodrigo Pais Direttore responsabile: Giuseppe Caldarola Direttore editoriale: Antonio Zollo Vicedirettore: Giancarlo Bosetti Marco Demarco Redattore [...] centrale: Luciano Fontana Pietro Spataro [...] 2) [...] Società Editrice de [...] S. /// [...] /// Ora che «il re [...] che [...] di Clinton è stata [...] con [...] del Jumbo [...] e lo scoppio di [...] artigianale al Parco del Centenario di Atlanta [...] far finta che tut-to sia come prima. Tra il vertice che [...] a Parigi e i summit di [...] el [...] e Lione passano anni [...] la nuova consape-volezza -a livello mondiale -che [...] Usa [...] deboli, nervosi e passibili di compiere gravi [...] ter-rorismo ha acuito la fibrillazione [...]. Questo dovrebbe cambiare [...] dei Grandi del mondo [...] del terro-rismo. Oggi a Parigi i [...] ovviamente a concerta-re [...] sforzi organizzativi, a [...] servizi segreti, a stan-ziare [...] fondi per [...] per una tecnologia più avve-niristica con cui [...] aeroporti. Ma il cuore del [...]. Tralasciando il terrori-smo di [...] affronta-re il quale ogni Stato deve fare [...] la propria anima democratica, soffermiamoci solo per [...] minaccia terroristica più temu-ta [...] a livello internazio-nale ovvero [...] islamico. Sicuramente gli Stati Uniti [...] bassa contro Iran, Iraq, Libia e Sudan [...] propri santuari del fonda-mentalismo islamico in armi. Ebbe-ne, senza volere assolutamente [...] quattro paesi (la Si-ria che fine ha [...] arriva-to il momento di dire in maniera [...] e la condanna degli Stati Uniti verso [...] visti i tempi, non hanno fatto che [...] regi-mi e [...] nella loro determi-nazione a [...] Grande Satana che li giudica e li «affama». Questa stessa politica ha inoltre [...] una frattura tra Usa ed Europa a malape-na celata [...] diploma-tica piena di crepe. Semplicemente gli Usa, soprattutto [...] possono permettersi embarghi e sanzioni, [...] no. Anche senza andare a [...] egemo-nici di questa o quella potenza euro-pea (Francia [...] Germania) in Medio Oriente, Francia, Germania, Italia, Spagna [...] discorso a parte) hanno nel [...] e nel Me-dio Oriente [...] fornitori di petrolio e grossi mercati per [...]. [...] verso [...] e la Libia -se non [...] il Su-dan delle cavallette -significherebbe per [...] recessione, disoccupa-zione e [...] di negativo. Oltre a questa ragione [...] poi nei paesi europei una diversa cultura [...] conosce il rigore moralista tipico della politica Usa. Il tutto per dire che [...] di fronte allo strazio [...] colpita al cuore dal terrorismo, [...] -pur solidale a parole -risponderà «ni» [...] richiesta di Clinton di inasprire [...] rapporti con i quattro cavalieri [...] isla-mica. Se così dovesse succedere, [...] se dietro quella che appare sempre come [...] nei confron-ti dei paesi [...] Medio Oriente [...] o non [...] una sincera vo-lontà di [...] con gli affa-ri ma soprattutto con la [...] scontro o la chiusura di un embargo [...] anzi è diven-tato controproducente. Anche per la lotta [...] quel-lo internazionale, forse è arrivato il tempo [...] solo alla santa tecnologia ma anche ad [...] più profondo e più vasto per riplasmare [...] a pezzi dalla guerra fredda. Uno sforzo poli-tico più [...] tra gendarmi e periferie, tra grandi e [...]. Ora che ha colpito [...] proprio il terrorismo è lo spunto più [...] da cui ripartire. /// [...] /// Ora che ha colpito [...] proprio il terrorismo è lo spunto più [...] da cui ripartire. (0)
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