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Ma è grazie a [...] che oggi, [...] si realizza questo incontro [...] e la lettura del [...] rende immediatamente evidenti le [...] questo incontro. Una vasta produzione scientifica [...] tra i massimi studiosi, non solo italiani, [...] terra nel mondo romano, e di quelli [...] antica organizzazione gentilizia e delle prime strutture [...] a [...] di cogliere in tutte [...] i frutti [...] weberiana della città antica, [...] la [...] economia e le strutture [...] legame tra politico e rapporti economici. Opportunamente arrestando la [...] ricer-ca al saggio del 1909 [...] Rapporti agrari (con una scelta [...] motivata nella Prefazione) [...] con questo libro una lettura [...] e stimolante della prima produzione di Weber, felicemente intrecciata [...] la ricostruzione di alcuni momenti fondamentali della [...] intellettuale. Essi offrono al tempo [...] lettura indispensabili alla comprensione del metodo e [...]. La storia di Max Weber, [...] noto, non è «storia raccontata»: [...] descrittivo, in [...] a cedere il passo [...] un quadro di riferimento che richiede la [...] in cui le varie società apparvero al [...] sono state descritte dai moderni. [...] diventa cosi la costruzione [...] più complessi di funzionamento di un sistema [...] tra i quali [...] in primo luogo [...] di -capitalismo», elaborato da Weber [...] continuo contrappunto tra il sistema delle città [...] sistemi moderni. Ma esiste (o meglio, [...] capitalismo antico? Weber ne parla, sia a [...] greche sia a proposito di Roma, ma [...] mette in evidenza I limiti che ne [...]. Nelle città antiche, in-fatti, mancava [...] sufficiente specializzazione del lavoro, una programmazione di questo -finalizzata [...] sbocchi commerciali e una capacità di assicurare un mercato [...] grado di assorbire la crescente offerta di merci che [...] della produzione in senso capitalistico. Allo sviluppo capitalistico delle [...] inoltre lo stretto rapporto [...] Il carattere militare della città e soprattutto [...] lavoro in parte salariato e in parte [...]. In questo, [...] weberiana si accosta a [...] Marx, il fantasma che secondo Moses [...] «incalzò» sempre Weber, [...] antico, dunque (e in [...] era inevitabilmente destinato, come dice [...] a «non avere un [...] finire nel «morto ordine» [...] burocratico. La città medioevale, invece, [...] bottega artigiana, con la [...] organizzazione commerciale e finanziaria, [...] che erano mancate a quella antica. Il suo capitalismo potè [...] di Weber giunse a [...] economici che, a partire dai grandi stati [...] X VI e il X VII secolo, [...] termini di continuità con la rivoluzione industriale. La ricerca di [...] non inte-ressa. /// [...] /// Brugi e soprattutto E. /// [...] /// Ma quali siano le [...] lettura di Weber per la storia della [...] del diritto risulta con evidenza alla lettura [...]. Bataille postumo La conquista [...] ROBERTO CARIFI Georges [...] sovranità» il [...]. Non è perciò casuale [...] sovranità, a cominciare da quella dei pensiero [...] e alla dissipazione, costituisca uno dei motivi [...] labirinto della scrittura [...]. Gli scritti postumi raccolti [...] La sovranità, curati in edizione francese da Thadée [...] e ora proposti in [...] ampio « lucido -saggio di Roberto Esposito, [...] di arrivo di una riflessione che privilegiando [...] dono, il sacrificio e la morte, il [...] lacrime si espone ai luoghi pio inesplorati [...] della soggettività. Contro il dominio [...] sia sul piano strettamente [...] quello morale ed esistenziale. Bataille rivendica [...] del dispendio, della [...] quella inutilità che Sartre [...] un limite e che indica, invece, la [...] suo pensiero. Già in una pagina di [...] interiore Bataille definiva la sovranità [...] potere di elevarsi [...] alla morie. La centralità che in Bataille [...] e la «parte maledetta», la negatività e [...] punti [...] tra la scrittura e [...] nel discorso [...] la presenza ossessiva del [...] che solleva il possibile [...] del nulla, che sottopone [...] prova angosciata [...] mortale in cui la [...] rivela in pieno la verità più intima [...] bisogno di perdersi come esperienza estrema della [...]. [...] fascino che [...] provava per le personalità [...] giuoco eccessivo», dai criminali come Gilles de Rais [...] figure «sovranamente» trasgressive dei suol romanzi (si [...] in [...] del cielo o al [...] Mia madre), è soltanto un aspetto della generale [...] come il sacrificio e il supplizio, [...] e il disordine erotico, [...] festa nei quali il soggetto si espone [...] e tocca II vertice del possibile. La sovranità ripercorro tutti [...] hanno condotto Bataille a [...] sulla sfida reciproca della [...] morte, a porre la questione del soggetto [...] nulla che lo mette incessantemente in questione, [...] al «vento di fuori» di una mortalità [...] come scandalo bensì come contestazione e affermazione [...] In Le [...]. È folle volere evitare [...]. Il desiderio chiama [...] possibile [...] al limite [...]. Si tratta di avvicinarsi [...] quanto è possibile [...]. La lettura e il [...] Hegel, a partire dalle pagine della Fenomenologia dedicate [...] ampiamente conosciute in Francia [...] di Jean [...] e Alexandre [...]. La complessa posizione di Bataille [...] di Hegel, segnata secondo [...] da una «complicità senza [...] si limita a dichiarare la fine [...]. [...] trasversale al pensiero di Hegel, [...] dal suo [...] con un nietzschiano «senso [...] lo denuda e lo priva delle sue [...] sulle pagine dedicate al [...] e al comunismo, dense [...] attuali volte a considerare la possibilità di [...] in cui venga salvaguardata la sovranità del [...]. La rivendicazione di un [...] il [...] della morte è soppresso», [...] termini [...] in faccia e vivere [...] ci fosse, avvicina Bataille a Nietzsche, alla [...] un pensatore che ha vissuto fino in [...] di un pensiero abissale restituendo la sovranità [...]. Le riflessioni dedicate a Nietzsche, [...] e rafforzano una consonanza da Bataille condotta [...] («lo sono il solo [...] come un glossatore di Nietzsche, ma come [...] vertono attorno al gesto decisivo con cui [...] «assume la sovranità [...] In questo mondo della [...] sovrano» scoprendo nel tragico [...]. Poiché il pensiero sovrano [...] Illimitata», la spinta verso [...] in cui il soggetto [...] del proprio vacillamento, tanto Nietzsche quanto Bataille [...] dello [...] libero» che dissipandosi prova, [...] la vertigine della sovranità vivendo come pienezza [...] si apre davanti a lui. Il parossismo che costituisce [...] il pensiero di Bataille, il senso di [...] ne scandisce la temporalità sempre [...] eccessiva, accompagnano il rivelarsi [...] e la nudità assoluta che la sovverte: «Non [...] da fare al mondo -ha scritto una [...] Bataille [...] se non bruciare». [...] al [...] ceco Un progetto individuale e [...] contro i partiti e le vecchie ideologie E raro [...] con interesse una lunga intervista con un capo di Stato, anche se [...] ha [...] avuto luogo . Ma le eccezioni, per [...] il libro di Havel è una di [...]. Occorre [...] subito, per chiarezza, che [...] ricordi, le osservazioni, i giudizi [...] presidente della Repubblica cecoslovacca [...] attenzione, come è. Si tratta comunque, e anche [...] ciò occorre essere chiari, di una testimonianza di grande [...] non solo per le cose che dice, ma per [...] materiale che offre allo storico nella ricostruzione di un [...] periodo di vita di una nazione, della [...] politica, del suo clima culturale; [...] sue vicende letterarie, [...] delle sue speranze e delusioni, [...] e sconfitte. Si può quindi essere [...] questa riflessione autobiografica. A volte solo lo [...] politica, del teatro, delle vicende letterarie) può [...] agio nella ricostruzione precisa e dettagliata di [...] istituzioni, uomini che appaiono ombre sfocate in [...] poco conosciuto. Non sempre, quindi, la [...] e ariosa come quando Havel ricorda la [...] giovinezza, quando rammenta la propria precoce ostilità [...] di privilegio, quando comincio a vedere [...] del mondo» con [...] esclusi, quando racconta il [...] socialista «sentimentale» e «morale» e la [...] successiva avversione per una [...] vuota, che aveva perso il suo senso [...] con cui egli aborriva di identificarsi. Havel si dichiara partigiano [...] spirituale e di una rivoluzione esistenziale (la [...] anno dopo lo avrebbe portato al castello [...] come simbolo della nuova Cecoslovacchia), [...] socialismo e nel capitalismo una diversa ma [...] spersonalizzazione, [...] e alla -perdita di [...] si schiera contro i partiti e a [...] personale politico dotato di identità individuale, capace [...] «universale» e «altruista» senza la quale «anche [...] progetto di sistema si ridurrà a nulla». Se si tratterà, come [...] di una [...] semplice utopia personale o [...] in cui sono al [...] uomini migliori della Cecoslovacchia solo la storia [...]. La pacata discussione dei [...] errori detta dirigenza innovatrice si accompagna a [...] affettuoso ritratto di [...] ma anche alla constatazione [...] organizzata sarebbe stata possibile. Quello che si poteva [...] mettersi dalla patte della corrente, della gente [...] una nuova consapevolezza sociale e un nuovo [...] cosi ai russi problemi ben più gravi [...] dovettero effettivamente affrontare. Non era facile, però, nè [...] più tardi, comprendere come «la [...] sia una bestia misteriosa dalle molte facce e dalle [...] nascoste, e che sia molto, imprudente [...] sempre fede [...] alla, faccia che io quel [...] ci presenta, pensando che quella sia [...] e la vera». Non mancano, nella pacata [...] di Havel. Ma far presente a qualcuno, [...] e là, che sarebbe molto più sensato criticare [...] ateistica [...] piuttosto che fuggire dietro il Signore Iddio in occidente, questo ho tranquillamente il coraggio di [...]. E non manca neppure [...] una polemica che proprio nel 1968-69 aveva [...] Havel [...] Kundera, e che si nutre [...] di nuove considerazioni, di [...] riconoscimenti meditati. Una polemica che riassumeva [...] Havel e che mostra oggi come, in fondo, [...] posizione vincente, quella maggiormente in sintonia con [...]. A Kundera, infatti, il [...] «di non vedere e di rifiutare, quasi [...] anche [...] faccia di tutte queste [...] evidente, più nascosta, ma maggiormente piena di [...]. Lo scetticismo totale è [...] comprensibile come conseguenza della perdita di entusiastiche [...]. Può però facilmente diventare [...]. /// [...] /// Vàclav Havel« Interrogatorio a [...]. [...] da vedere è buono da [...] SI, stando ai dettami della [...] che ha [...] moda nel decennio [...] scorso. Ma dato che (per [...]. Corsi e ricorsi alimentari [...] nel secoli mutare gusti e disgusti in [...] necessità economiche e politiche, gli interdetti religiosi [...] I «livelli di fame». Perché è a tutti [...] di mangiarsi uno stufato di topo sarà [...] disgustosa a seconda delle disponibilità di cibo. G II [...] di Parigi ad esempio [...] del 1870, dopo essersi mangiati tutti i [...] ratti, dopo di che se non fosse [...] cominciato a mangiarsi vicendevolmente. E nessuno se ne [...]. Per [...] con Brecht: «prima la [...] poi la morale». Per dare a quella «pietanza [...] fogna» una parvenza culinaria, anziché cotture leggere come predica [...] Gualtiero Marchesi, i topi venivano bolliti e ribolliti, in [...] da avere un [...] de [...] (un ratto al sapore di [...]. [...] In un certo senso [...] sincopata di una pratica alimentare non inusuale, [...] storia umana non rari sono stati i [...]. Ma la [...] bolognese che va [...] del suo sugo di tagliatelle [...] lo sa. Cosi come la gran [...] di voi. Forse perché [...] il mangiare sono alti [...] abituali e quotidiani, oltreché [...] senso «vili», che la riflessione, se non [...] pratiche alimentari ci lascia alquanto indifferenti. Accade cosi, e non potrebbe [...] diversamente, che grande e diffusa sia [...] de) senso comune in materia [...] usi e consuetudini alimentari, nonostante il grande polpettone [...] che ci avvolge sul [...] e sui fatti e misfatti [...] industrializzato e [...]. Provate ad esempio a [...] In [...] perché gli indù aborriscono la carne di [...] gli ebrei e I musulmani quella di [...] degli statunitensi che adorano la carne bovina [...] di cavallo, che invece è molto gradita [...] dagli italiani (benché solo in certe zone), [...] adorano il formaggio con I beghi si [...] che mangiare, come molto popolazioni africane, una [...]. Almeno il [...] vi risponderà con spiegazioni [...] nulla, del tipo «perché In India la [...] «perché Maometto e il Dio ebreo vietano [...] maiale», [...] gli americani amano la [...] gli africani sono dei selvaggi». In questa luce allora [...] Marvin Harris, Buono da mangiare, é veramente [...] non saltare, «Buono da leggere», perché cucinato [...] « storica perù con squisita leggerezza letteraria. Il saggio [...] statunitense, che spazia dalla preistoria [...] giorni nostri, dai riti [...] dei popoli [...] a quelli attuali del [...] dalla [...] fame del Terzo mondo alla [...] di golosità del Primo, ha il pregio di (are [...] di opinioni oggi di gran moda: quelle [...] immateriali, che riconducono ogni abitudine [...] alle [...] culturali, alla mentalità e [...] collettivo. Come se mangiassimo solo [...] invece bistecche, piselli, ciliege. Harris che marxista non [...] certo senso riscatta lutto il pensiero materialista, [...] celebre frase di [...] é ciò che mangia». Scrive infatti, chiarendo bene [...] culturale, si colloca, che -il cibo deve [...] collettivo prima di potere alimentare la mentalità [...] che i «cibi preferiti, buoni da mangiare, [...] fanno pendere la bilancia dalla parie dei [...]. E infatti partendo dal [...] economico, che comporta considerare anche il valore [...] del cibi, che molti enigmi del gusto [...] consuetudini alimentari cesseranno di essere tali. Si prenda ad esempio [...] «fame di carne» (é il titolo di [...] polacchi e dei popoli [...] in genere, che sono [...] delle vetrine vuote di prosciutto e salsicce. Sono per caso sottoalimentati? La [...] é insufficiente in calorie e proteine? [...] che per sogno risponde Harris, [...] i polacchi [...] più o meno della [...] proteine animali e di calorie giornaliere dei [...]. E allora perché la [...] non incombeva nessun pericolo di malnutrizione trascorreva [...] suo tempo alla ricercava di carne? Perché [...] del cattivo [...] (abbondante ma a singhiozzo) [...] discorsi [...] che oggi si fanno [...] . Insomma, conclude Harris. Questo dato [...] parte emerge In tutta evidenza [...] se lo si [...] dera dalla prospettiva opposta di [...] consuma prevalentemente vegetali. La quantità di carne [...]. Ma ciò, sottolinea Harris, dovuto [...] latto che I cibi di origine animale sono [...] in rapporto [...] popolazione». Ma come, si obietterà, [...] religioso che vieta di mangiare carne bovina [...] non é (orse vero che è [...] il Paese che dispone [...] di bovini al mondo: 230 milioni fra [...] Certo, a un primo livello esplicativo la [...] e [...] per la carne bovina [...] allo zelo religioso. Ma se si considera [...] (quasi un miliardo di abitanti), climatico e [...] terreni (piogge concentrate e terra molto dura [...] di quella cinese, ricca [...] luglio [...] può essere lavorata solo [...] animali), economico in generale ed [...] (povertà [...] piccoli e più spesso [...] terreno che rendono più conveniente arare con [...] con il trattore) si capisce facilmente come [...] molto più utili vivi che macellati. Le stesse ragioni, per [...] inducono I cittadini Usa a santificare il [...] morto, sotto forma di bistecca. Ragioni economiche appunto, di [...] fertili, di pascoli, di surplus di ricchezze) [...] organizzazione societaria. Perché ad esempio é [...] gli Usa non fossero il paese industriale [...] dove la gran parte dei lavoratori é [...] fuori casa non sarebbe sicuramente nata la [...] Il mangiare svelto ed economico il cui [...] bistecca di manzo altresì detta [...]. Con ciò posso concludere [...] alcuno degli enigmi brillantemente risolti da Harris. Per non rovinarvi il [...] e della lettura. Ma anche perché ormai [...] e convinti che se i cibi sono [...] da pensare -per [...] con una famosa affermazione [...] Claude Levi Strauss ciò dipende dal fatto che sono [...] da mangiare. Come dire: non é [...] il sentimento [...] a [...] di mettere in padella [...] ma il fatto che esso, che oggi [...] nessuna fatica sfamare, é molto più utile [...] che non per le calorie [...] può darci. Mala [...] in Italia» [...]. Delle sue note rimasteci [...] quinti riguardano il nostro Paese, e anche [...] di appunti rapidi e spesso inesatti per [...] grafia dei nomi, le pagine di questo [...] sulla nostra realtà del primo Settecento, sono [...] documento di pri-m'ordine da una duplice prospettiva: [...] che si era diffusa in Europa [...] e come documento delle [...] in uno straniero illustre, [...] poteva osservare il magma [...] di quella che allora era politicamente soltanto [...]. Al confronto con altri [...] argomento, si nota come anche le menti [...] progressiste non si sottraggono alla tirannia [...] luogo [...] Napoli, per esempio, vivono [...]. [...] più tardi, Goethe, nel [...] Viaggio [...] Italia, corregge questo giudizio largamente condiviso dagli [...] che si tratti di [...] e alle piccole truffe dalla necessità [...] del vicolo. E questa interpretazione che [...] Luigi Einaudi, era senz'altro più penetrante e innovativa [...] cliché generalmente accettato. Oppure gli italiani sono [...] in Francia la buonafede regna sovrana. Ma a parte la [...] ovvietà prevedibili! Venezia vive negli ultimi [...] fasto che ormai volge al suo tramonto, [...] cortigiane che tengono nelle loro mani il [...] nobiltà in [...]. Mentre Milano, con le sue [...] famiglie, ricche di rampolli probi e intraprendenti, gli appare [...] di ordine e di equilibrio [...] una penisola dove domina [...] e malgoverno. Sul quadro idilliaco di Milano [...] Lombardia ha indulto, anche se questo non [...] diario, la passione suscitata. Di Genova, invece, covo [...] avari e meschini, vedrà solo gli aspetti [...]. Per non parlare di Roma [...] governo pontificio che, per un pregiudizio di [...] ai delinquenti che si [...] una chiesa. Una [...] giuridica che, a fine secolo, [...] neppure a Goethe. [...] specola da cui Montesquieu [...] quella del suo patrimonio artistico. Anche se lo scrittore [...] incondizionato o alla ricerca, come faranno i [...] che la contemplazione estetica gli risveglia [...] sa captare il fascino [...] di opere che si possono ammirare soltanto [...] di futura [...] memoria. Lo dimostra il suo [...] al di fuori dei grandi itinerari: nella [...] flegrei non dimentica di visitare la piscina [...] Cento canterelle. E, infine, una gradita sorpresa [...] per il lettore il resoconto su Mantova, città d'arte [...] spesso anche i turisti più famosi hanno trascurato, perché [...] dalle grandi vie di comunicazione. Montesquieu ci ha lasciato [...] e, per quanto riguarda il Palazzo del Te, [...]. Resta a Mantova fra il [...] e il 29 luglio, nella stagione peggiore; se non [...] diretta, [...] mantovana è [...] anche dai versi di Dante, [...] nel XX canto [...] Inferno dice della località «e [...] di state [...] grama». [...] va a Montesquieu deve essere [...] piaciuta. Una felice occasione per [...] Viaggio in Italia di Montesquieu é la recente [...] di Laterza, a cura di Giovanni Macchia, [...] prefazione, e di Massimo Colesanti, al quale [...] limpida traduzione e le noie. /// [...] /// Una felice occasione per [...] Viaggio in Italia di Montesquieu é la recente [...] di Laterza, a cura di Giovanni Macchia, [...] prefazione, e di Massimo Colesanti, al quale [...] limpida traduzione e le noie. (0)
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