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E si sbaglierebbe a [...] effetti della diffusione di alfabetizzazione e istruzione [...] per effetto di trascinamento meccanico, risultati omogenei [...]. Lo storico britannico R. Houston ha colmato una lacuna [...] nella ricca storiografia [...] continentale, (se si eccettua la [...] opera di Harvey [...] presentando per la prima volta [...] comparata della realtà [...] e delle forme di insegnamento [...] corso di ben tre secoli e riguardo [...] Europa. Il risultato [...] («Cultura e istruzione [...] moderna», Il Mulino, lire [...] è più sorprendente di quanto [...] immagini: «Istruzione, alfabetismo e stampa [...] argomenta [...] non sono [...] con una propria identità, ma [...] che esercitano dipende [...] in cui operano». In altre parole [...] non può essere staccato [...] e da solo non poteva e non [...] la [...] importanza relativa dipendeva in [...] dalla classe sociale, dal sesso e dal [...] si risiedeva. Di più: le implicazioni [...] campo educativo e culturale, dipendevano e dipendono [...] efficacia [...] dello Stato, delle strutture [...] e giuridiche esistenti in quel momento e [...]. Ciò non vuol dire negare [...] che la diffusione [...] e [...] ha avuto [...] il cambiamento della scena è [...] e impressionante ma [...] mostra che la realtà è [...] complessa. E che non [...] miglioramento delle condizioni reali [...] uno Stato o una struttura sociale e [...] miglioramento contempli. Houston Senza stato niente [...] In [...] volume mai tradotto in Italia la storia [...] scienziato polacco che fuggì nella Russia sovietica [...] il fisico che divenne [...] di una vita tra Stalin [...] Hitler Alex era nato a Cracovia, [...] asburgico. Amico di Koestler divenne [...] 1931 lasciò la Germania per fare lo [...] Russia. Una scelta di vita [...] tragedia, che ha ispirato una grande testimonianza. Alex [...] nacque a Cracovia, allora appartenente [...] nel 1901. Figlio di un ricco [...] fisica matematica e in-gegneria a Vienna e [...] Movi-mento giovanile socialista, [...] di 17 anni. Dopo la laurea fece svariati [...] tra cui [...] lettore al Politecnico di Berlino [...] il [...] viaggiò in Germania come supervisore [...] industriali per il governo argentino. Partì per [...] di Fisica che [...] Arthur Koestler considerava «uno dei [...] laboratori di ricerca nel campo della fisica in Europa». Di carattere gioviale, buon [...] per i dolci, bastava che [...] parlasse [...] argomento per [...] trasformato, gli occhi stretti e [...]. Vocazione testimoniale [...] divenne scrittore, co-me altri [...] tempo, più che per talento o inclinazione [...] testimonia-le. Il suo libro più importante [...] uscito a Londra, per [...] Hamilton nel [...] e fece subito scalpore, attaccato [...] dai laburisti. In Francia i comunisti bruciarono [...] francese in pubblico e nes-suna voce della sinistra prese [...] sue difese. In Italia il libro non [...] mai uscito. Feltrinelli pubblicò, nel [...] di [...] «La storia di Joel Brand», [...] movimento ebrai-co clandestino a Budapest, che con-tattò [...] nel tentativo di salvare la vita a [...] ebrei, in cambio di diecimila auto-mezzi. Sul finire della guerra [...] ordini del Führer pensava-no a come farla [...] soldi possibili, e avevano bisogno di au-tomezzi [...] via di fu-ga. È il diario di una [...] ostinazione: accettare [...] nel-la catarsi collettiva, con leggi [...] da rispettare, per mantenere saldo il [...] discordanti, cedimenti, debolezze. [...] cultura era quella del so-spetto. [...] digerire [...] duro e schiacciare gli [...] individuale, si sbandierava la tesi del Grande Progetto [...]. Se la parola doveva [...] non restava altro che il pensiero, ultimo [...] divorato dai sensi di colpa. Per sperare di salvarsi, [...] lucidità del pensare e mantenere un distacco, [...] nonostante le torture, la dittatura del silenzio, [...] car-cere. Bisognava, anzitutto, salvare se [...] dai pensieri sui-cidi. Il testo di [...] è anche questo: una lezione [...] sopravviven-za. In principio era la [...]. Il de-siderio, di non [...]. La sete [...] un sogno che poteva [...] di partenza; sopportare sofferenze atroci. Tutto andava be-ne per [...] la morte di dieci [...] durante la carestia per la Nuova [...]. Otto milioni di prigionieri [...] mandati a marcire e a sputa-re sangue, [...] Siberia. Si teorizzò che una «grande [...] non era [...] delirante, ma una liberazione dalle [...] dal marciume, dalle corruzioni [...] statale, poliziesco, di gover-no. Prima o poi, il [...] a furia di cambiare gli ufficiali [...] gruppo giusto che avrebbe [...] rotta, [...]. Ci fu chi abbandonò [...] salario, un futuro già tratteggiato per indossare [...]. Ci fu, a sinistra [...] tornò nel [...] chi si vergognò di [...] alle mani; in un dia-logo tra [...] e Koestler, [...] dice: «Voglio lavorare in [...]. Non si può es-sere [...] se non si provano le stesse fatiche [...]. Il giovane [...] in vacan-za in Italia considerò [...] troppe opere [...] nel Bel paese, ri-spetto ad [...] nazioni. Quando prenderemo il potere, [...] patrimoni un [...]. Il partito [...] a creare un proletariato [...] compe-tere in abilità e in conoscenze con [...]. Stalin non si fidava [...] detestava. La persecuzione, gli arresti, ricor-da [...] di [...] di [...] segretario del partito a [...] colpo di proiettile il 10 [...] 1934. Nonostante le molte costrui-te [...] dopo, non fu mai trovato il colpevole. Vennero nel [...] i processi politici a [...] seguito nel [...] e, un anno dopo, a [...]. Gli iniziali arresti comprendevano [...] Trockij, menscevichi, [...] armeni, nazio-nalisti georgiani, anarchici, [...] presto si perse-guitò anche i circoli bolscevichi [...] in galera molti membri del partito. Poi, gli arresti, raggiunsero [...] sociali: «Giorno e not-te la polizia sovietica [...] e villaggi strappando gente dalle loro case [...] macchina per [...] a lunghi interrogato-ri. Milioni di contadini furono [...] treni e spedi-ti nei campi di concentramento [...]. [...] che nel frattempo viveva e [...] a [...] vide [...] in massa [...]. Molti di loro erano analfabeti, [...] lustrascarpe, [...] o gente [...] al mercato nero, e non [...] la minima idea delle accuse che [...]. Contro le minoranze La [...] con la tesi che tutte [...] minoranze linguistiche pre-senti un Urss avevano tramato con-tro Stalin [...] il governo: russi [...] Hitler; coreani o mongoli per [...] per i britannici. Nel dicembre del [...] il capo della [...] Nikolai [...]. [...] dalla galera di [...] fu trasferito a Kiev [...] Mo-sca. Lì, incontrò prigionieri prove-nienti da [...] Sovietica: [...] al deserto di [...]. Consegnato dai sovietici alla Gesta-po, [...] gennaio 1940, fu portato a Varsavia, [...] e poi nel ghetto [...] Cracovia. Nel marzo 1943, venne [...] treno e rinchiuso nel campo di concentramento [...]. La moglie e il [...] i due fratelli e [...] amici furono massacrati dalle SS. Con [...] dei superstiti della resistenza polacca, [...] a scappare [...] parte a scaramucce contro i [...]. Il 17 gennaio 1945 [...] nella periferia della capitale polacca. Diciotto mesi dopo, [...] per il porto svedese [...] e assaporò, finalmente, la [...]. Potrà ar-ricchirsi o finire [...] oppure ostentare auto di [...] dettagli, lo tradi-ranno. In carcere, [...] aprirà gli occhi, nei [...] il compagno di cella [...] im-parerà [...] russa: un per-corso che [...] Ivan [...] Terribile, Raspu-tin, arrivò a Stalin (a Breznev [...]. /// [...] /// La «congiura del silenzio» [...] di orrori assurdi da scolpire nella memoria; [...] per qualsiasi sonnec-chiante futuro [...] i fantasmi [...]. [...] ha con sé i germi [...] follia, ci inse-gna [...] compromesso e attratto dagli estre-mi. Marino Pasini [...] Libri su utopia [...] gulag Ecco alcuni testi sullo [...] come esperienza vissuta. Arthur Koestler, «Il Dio [...] Comunità. Ignazio Silone, «Uscita di [...] Mondadori. Angelo Tasca, [...] dello stalinismo», Comunità. Boris [...] «Stalin», Adelphi. [...] «Prigioniera di Stalin e di Hitler», Il Mulino. Da non dimenticare inoltre «Buio [...] Mezzogiorno», celebre romanzo di Koestler. Sulla psicologia degli stalinisti Einaudi [...] da poco il libro di Loris Marcucci: «Il [...] ferro di Stalin. Biografia politica di Lazar [...]. /// [...] /// Stalin e [...] In [...] Paolo Emilio Taviani contesta la [...] del «regolamento di conti» interno alla Resistenza [...] di via Rasella? Gli alleati [...] Secondo [...] ministro fu un vero atto [...] guerra e lo scopo era alleggerire la pressione delle [...] tedesche durante [...] anglo-americana. /// [...] /// [...] di via Rasella che [...] delle Fosse Ardeatine fu un vero e [...] guerra compiuto dai parti-giani non per un [...] al loro [...] preciso degli alleati. Lo scopo [...] doveva essere quello di alleggerire [...] pressione delle forze tedesche che impedivano loro [...] verso Roma. Lo stesso gior-no, infatti, [...] in aria la sede di una banca [...] una situazione parti-colarmente difficile da gestire per [...] terzo Reich. La rivelazio-ne è [...] dei [...] Paolo Emilio Taviani, ed è [...] ad aprire il dibattito stori-co e politico su uno [...] episodi [...]. Definito ancora in questi [...] dei ricordi», Taviani ha rila-sciato una lunga [...] per spiegare come andarono ef-fettivamente le cose [...] mar-zo [...] una bomba fabbri-cata con [...] e chiodi e nascosta in un contenitore [...] nel centro di Ro-ma uccidendo 33 militari [...]. [...] di alleggeri-mento del fronte di Anzio doveva essere duplice: da una parte [...] contro un edificio pubblico, o [...] una banca, ma [...] «fallì per questioni tecniche». Taviani [...] Liguria dove guidava la Resistenza. Personal-mente sono sempre stato [...] numero di me-daglie concesso [...]. Ma questo non è [...] chi vuol ridurre [...] ad una sorta di [...] componente comunista della Resi-stenza per liberarsi degli [...] gruppi comunisti considerati eretici. Soprattutto non regge la [...] quale le Fosse Ardeatine potevano essere evitate [...] Rosario Bentivegna e Carla Capponi si fos-sero consegnati nelle [...]. Certo, tutti avevamo pronta una [...] da raccontare, ma di fronte alle scari-che elettriche, nessuno [...] sicuro di [...]. E non regge nemme-no [...] il caso di Salvo [...] il carabiniere di Ladi-spoli [...] la responsabili-tà di un attentato partigiano, e [...] tedeschi, per evitare che questi scatenassero una [...] della popola-zione innocente. I nazisti infatti non lo [...] perchè sape-vano che non aveva informazioni [...]. Il nocciolo della questione, [...] Taviani, [...] un altro: [...] che avevano gli alleati [...] Roma divenisse luogo di azioni di guerra agli [...] del [...] vale a dire proprio [...] cui [...] della tre [...] a cadere nelle loro [...] avvenne il 4 di giugno successivo. [...] opinioni personale, queste: sono [...] avuto per testimoni autentici partigiani come Baldas-sarri [...] Paladini». [...] era un agente [...] (i servizi segreti americani creati [...] gen. Donovan per le azioni [...] dai quali poi sarebbe nata la Cia) [...] contatti con la resistenza ro-mana. Scomparso alcuni [...] ha fatto in tempo a [...] una dichia-razione giurata alla [...]. /// [...] /// Scomparso alcuni [...] ha fatto in tempo a [...] una dichia-razione giurata alla [...]. (0)
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