→ modalità contenuto
modalità contesto
Record visualizzabile solo in forma di Preview: a seguire i 2 riquadri sottostanti (altra documentazione autorizzata) è visibile la trascrizione o descrizione parziale del record richiesto
ANTEPRIMA MULTIMEDIALI
ALBERO INVENTARIALE
Legenda
Nodo superiore Corpus autorizzato



INVENTARICATALOGHIMULTIMEDIALIANALITICITHESAURIMULTI
guida generale
CERCA

Pagina da Preview Biblioteca Digitale--Pagina de «l'Unità-Unità 2-Nazionale del 1998»--Id 2904115052.

Videoguida per la navigazione in KosmosDOC.org

Il brano seguente è un frammento di trascrizione automatica (OCR) della pagina richiesta. Questo sistema di indicizzazione della Biblioteca digitale non liberamente visualizzabile mostra parzialmente ciascuna Entità Multimediale suddividendola in piccoli segmenti separati da «[...]» (medesimo periodo o primo periodo successivo) e da « /// [...] /// » (periodo successivo non adiacente). Per riscontrare nella pagina i termini ricercati suggeriamo l'uso di ctrl+F o analoghi, ove il proprio browser lo consenta.

Anna non si chiama Anna. [...] che la priva di questo [...]. [...] non [...] lo straniamento neppure, è questione [...] feeling. Ri-spetto della privacy, si [...]. Anna, [...] fa, forse sarebbe stata rin-chiusa [...] un manicomio. Rinchiusa, la chiave gettata [...] desti-no segnato, magari anche legata al letto [...] serrate ai polsi [...] e i segni restano [...] sei stato, un pezzo della tua storia. ///
[...] ///
[...] almeno non esiste. Esiste il suo male, il [...]. Anna esiste davvero, ha un [...] nome e [...] incontrata a Firenze, in un [...] è proprio un villino. Quartiere di Ri-fredi, un [...] operaia, [...] di Careggi a due [...] la stazione del disastro al Pendolino. Sei anni fa arriva Gianni DiNorscia. Suo padre [...] nelle Marche. Lui è scappato di [...]. ///
[...] ///
Un giorno arrivò una giornalista [...] e lui le disse che [...] malati non sono pietre». Lei lo scrisse e [...] sacco di guai. Ma in quegli anni [...] an-che Basaglia, che la [...] battaglia [...] vin-ta. Ora è primario ospedaliero [...] su quel villino do-ve trova rifugio chi [...]. Niente elet-trochoc, niente basto-nate, [...] soprattutto, la por-ta è aperta. Ma chi esce non [...]. Una trentina di pazienti [...] «diurno», meno di dieci quelli che vivono [...] certo periodo, finché non si prospetta qual-cosa [...]. Medi-ci, operatori, volonta-ri si [...] 24 ore. La mattina inizia con [...] cercare la nostra An-na e gli altri [...] frequenta-no il «diurno» e non hanno passato [...]. Hanno dormi-to a casa, [...] genitori, con i paren-ti. Chi è rimasto al [...] il caffé, si stropiccia gli occhi davanti [...] stanza, [...] che aspetta il cambio [...]. È uno degli ospiti [...] parola «norma-le» per definire quella vita lì. Una vita nor-male. Che vuol dire una vita [...] parlare, ne ha una gran [...] e, mi spiega a [...] Di [...] «nessuno [...] mai la-sciato parlare». Dice il ragazzo, ac-cendendo una [...] dietro [...] «Non bisogna andare in Ame-rica [...] stare meglio. Una ragazza, un lavoro, [...] normale. Io lo so, sono [...] in un reparto ospedaliero prima di venire [...]. La [...] è una storia atroce, piena [...] lutti e di dolori, un inferno di solitudine. Questa casa famiglia è [...] cui appi-gliarsi o, come dice lui stesso, [...] lancio». Ti sembra che non [...] fare, che ogni sforzo sarà vano. E in-vece il giorno [...]. [...] chi lavo-ra la creta, [...] quadro, chi resta seduto a parlare. La dottoressa Patrizia Mazzini [...]. Aveva impa-rato ad affrontare il [...] attra-verso una relazione individuale. Poi [...] chiamata lì ed ha spe-rimentato [...] strada della terapia di gruppo, [...] delle relazio-ni. Un modo diverso, [...] del quale tuttavia si è [...] precedente, [...] a frutto, cercando di farla [...] an-che in un contesto di-verso. Ma quel baga-glio serve [...]. Sono cambiate mol-te cose [...] Franco Basaglia. Sono cambiati i medici [...] i malati. Il dottor Paolo Serra è [...] primario dei servizi psichiatrici [...] sanitaria [...] di Firen-ze. È uno di quelli [...] Psichiatria demo-cratica hanno smantellato il mani-comio di Arezzo. Se li ricorda lui [...] il pigiama sporco, in-chiodati su una sedia [...] lo sguardo perduto nel vuoto. Esistono ancora, certo, ma [...] è cambiato. Il delirio, le allucinazioni, i [...] alla Napo-leone hanno lasciato spazio ai [...] disturbi [...] line. E quasi sem-pre il [...] con la di-pendenza, dalle droghe, [...] dagli psicofarmaci. E non riesci neanche [...] se sono que-ste alla base [...] e del-la depressione o [...]. Ma un tratto è rimasto [...] a [...] fa. Le fasce più colpite [...] più deboli. No, la sofferenza non [...] censo, si perdono i ricchi come si [...] ma dove [...] emarginazione, i problemi [...] sembrano [...]. O forse è solo [...] aiuto a persone diverse, che negli ambula-tori [...] che altro quel-li che non possono permettersi [...] sostegni. Sono cambiate anche le [...] soffre. La psichiatria demo-cratica non [...] in croce, non punta più il dito [...] le colpe. Ci so-no associazioni dove [...] il dolore vengono condivisi, dove il bisogno [...] si mescola-no al volontariato e alla solidarie-tà. E anche i medici [...] sono cambiati. [...] chi ha fede solo [...] chi crede [...] delle parole, chi vuol [...] famiglia e chi scava fra i fantasmi [...] affida al cambiamento materiale e ha raggiunto [...] tro-va un lavoro per la persona che [...]. Le ideologie non hanno [...] ma [...] più dispo-nibilità ed apertura [...] diverse, ad affrontare i casi servendosi an-che [...]. Serra lo dice esplicitamente. Inse-gna psicofarmacolo-gia ma non [...] devoto del Valium e del [...]. Negli ultimi [...] una mano [...] data anche le ben-zodiazepine e [...] antidepressivi. La nuova frontiera si [...]. Nessu-no sforzo deve rimanere [...]. Il disagio è in [...] fa-re i conti con proble-mi [...]. Serra dice che le [...] un aumento medio del 10 per cen-to [...] che si rivolge ai servizi pubblici. ///
[...] ///
[...] la comunità, il reparto [...] com-plesso universo di [...] priva-te. Ma, a differenza di [...] questo non finisce più nascosto dietro a [...] buona pace di chi vive nel caotico [...]. Daniele Pugliese Una foto [...] Dario Coletti tratta dal libro «180 Basaglia: ricognizione sulla [...] editrice) realizzata nelle strutture [...] Dipartimento [...] salute mentale della Usl Roma B. Sotto Franco Basaglia COME [...] fa, la festa per [...] confronta di nuovo con la morte di Moro. I sen-timenti di allora [...] anche apprensione per il futuro -riemergono con [...] coincidenze singolari: si riparla diffusa-mente della società [...] anni e quel terrorismo e quel manicomio [...] di [...] chiu-sa, anche se n [...] si riconosce che i conti non so-no [...] tutto. La «legge 180», scriveva Franco Basaglia [...] meno di un anno dalla [...] approvazione «è soltanto [...] nella normativa sanitaria di [...] e costituzionale che avrebbe dovuto esservi im-plicito [...] era: il ricono-scimento dei diritti [...] sano e malato». Questa legge insomma non [...] por-tare dentro i principi costitu-zionali il cittadino [...] togliendo allo psichia-tra sia il potere di [...] diritti personali sia [...] che quel potere fonda-va. Ma allora perché è [...] così duro sul piano politico e culturale [...] proposta di avanzare di qualche passo nel-la [...] prin-cipi democratici? E perché ri-sulta tuttora così [...] carne, ovvero proce-dure, istituzioni, culture questi principi, [...] non meno che in Italia? Le spiegazioni [...] sono molte e complesse. Se guardiamo [...] giusto in-nanzi tutto al [...] rintracciamo nella storia del sapere psichiatrico, che [...] su persone consegnate dallo Stato allo strapotere [...] «perico-lose a sé e agli altri e [...] come recitava la legge psichiatrica francese del [...] tutte le leggi psichiatriche. In questo senso, viene [...] sia in buona misura un corpo estraneo [...] della vita so-ciale che si sono formate [...] manicomio, e che per questo cercano di [...] manico-mio non trova più posto. Del resto, quando a [...] fa, in una setti-mana calda quasi afosa [...] giorni, abbiamo fe-steggiato [...] della 180 avevamo tutti [...] di vittoria, di euforia, o an-che solo [...] piutto-sto la percezione tesa di un ini-zio [...] persino la paura che il raggiungimento della [...] potesse far ca-lare [...] come in una squadra [...] a segno un goal. [...] insomma la consapevolezza che si [...] una scommessa, una sfida più alta che proseguiva quella [...] aveva portato noi generazione del [...] dentro [...] politica del tutto particolare, a [...] merda» nei manicomi. Questo perché quando si [...] accaduto a noi con Franco Basaglia, e [...] a chi cerca di [...] di [...] davvero il manicomio, e [...] faccia, si ha la [...] fisica, della lotta quotidiana che sola rende [...] che la nostra cultura ci regala. È la percezione di una [...] ma anche della possibilità straordinaria di dare corpo a [...] una «utopia della realtà» come diceva Franco Basaglia. La riforma della discordia Il [...] 1978 fu approvata la legge 180 che [...] di mente dai manicomi e la psichiatria [...] repressiva della cura. [...] sono passati dalla istituzionalizzazione [...] mol-to lavoro è stato fatto, [...] è ancora da fare. I malati di mente [...] più minacciati di essere privati dei loro [...] costituzionali) ed è prati-camente estinto il pregiudizio [...]. Manca-no ancora le adegua-te [...] la costruzio-ne dei servizi. La ri-flessione sui [...] della legge 180 non ruba [...] ai fe-steggiamenti che, in tutta Italia, sono già iniziati. Domani a Roma, dopo [...] il paese, arriverà Marco Cavallo, il cavallo [...] della «liberazio-ne di Trieste» (venne costruito venticinque [...] de-genti [...] psichiatrico): sarà in mattinata [...] Campidoglio [...] al Santa Maria della Pietà, dove nel [...] un concerto di Enzo Jannacci. Un altro appuntamento, romano, [...] neuropsichiatria infantile di via dei Sabelli, dove [...] inizia nel pomeriggio, verrà chiusa dalla proiezione [...] Francesca Archibugi «Il grande cocomero». Ha creato una ricchezza [...] un approccio diverso al disagio psichia-trico». Alla vigilia [...] della legge 180 (era il [...] maggio del [...] lo psichia-tra Rocco Canosa, presidente [...] Psi-chiatria Democratica, traccia un bi-lancio [...] positivo [...]. I [...] che sono passati da [...] ancora molto la-voro da [...] spiega Canosa -«non sono poi così tanti. Perché il [...] è stato irto di [...] ci vuole tempo per costruire dal nulla [...] al manicomio». Già, il manicomio, prima [...] culturale» è stato un osta-colo socio-economico. Questi ospedali [...] centri di potere, politico [...] di esercitare forti pressioni e persino di [...]. Un altro ostacolo è [...] ne-gli anni Ottanta abbiamo dovuto [...] attacchi, anche istituzionali, alla [...] nostro lavoro. Sono stati mo-menti difficili, [...] siamo riu-sciti a conquistare sul campo la [...] e dei loro familiari: ab-biamo dimostrato di [...] parte. Ultimo ostacolo, ancora pre-sente, [...]. Le risorse sono abbastanza [...] anche per questo motivo che [...] della legge non è [...] in tutta [...] ma, direi, a [...]. [...] ancora situazioni terribili, molti [...] servizi terri-toriali che funzionano come ambu-latori. Il che snatura lo [...]. [...] ma dove si lavora bene [...] un attivo coinvolgimento della comunità, che è uno degli [...] più importanti [...]. La comunità è uno [...] della reale applicazione della leg-ge, «realizzazione», dice Canosa. Per-ché, spiega lo psichiatra, [...] dal sistema [...] immettere il disagio in [...]. [...] dove lavoro da un anno, [...] riusciti a coinvolgere associazioni, gruppi di [...] strutture di di-verso tipo (dal [...] di fotogra-fia alla polisportiva), familiari, singo-li cittadini che hanno [...] di dare una mano. E tutti contribuiscono non [...] star meglio chi soffre di disagio psichiatrico, [...] consolidare una diversa cultura del disagio. Insomma, la legge 180 [...] e amministratori a pensare in modo diverso [...] ha costretto a costruire strutture concrete che [...] ha anche costretto a un cam-biamento della [...]. Siamo passati [...] una concezione di salute mentale [...] comunità». Arduo predire la realizzazione [...] morte della psichiatria («la psichiatria non scom-parirà [...] il disagio, la società insomma, continuerà a [...] sono più i matti e i [...] i [...] gli extracomunitari»), ma intanto [...] sono stati com-piuti. ///
[...] ///
Arduo predire la realizzazione [...] morte della psichiatria («la psichiatria non scom-parirà [...] il disagio, la società insomma, continuerà a [...] sono più i matti e i [...] i [...] gli extracomunitari»), ma intanto [...] sono stati com-piuti.

(0)
(0)


Nota sulla tutela della privacy. e Nota sulla tutela del copyright.

Nonostante i continui tagli che il settore culturale è costretto a subire - biblioteche storico/letterarie ed Archivi storici in particolare -, nell'epoca del Web 2.0 non termovalorizziamoci!La funzione di servizio pubblico sia essa offerta da un Ente pubblico o privato ha un costo; affinché il progetto possa mantenersi e continuare ad essere sviluppato sarebbe necessario un sostanzioso finanziamento pubblico, ma in sua assenza? Sareste disposti ad "adottare" una pagina e renderla fruibile a tutti in una rigorosa logica senza scopo di lucro?
Visualizza: adotta una pagina della Biblioteca digitale KosmosDOC

Consultazione gratuita del cartaceo in sede: .

Biblioteca Digitale


Perché è necessario essere utente di una biblioteca abilitata al sistema KosmosDOC per visualizzare la descrizione catalografica, le istanze materiali nei singoli inventari, la trascrizione completa e l'oggetto digitalizzato?
Il progetto è senza scopo di lucro, ma purtroppo le spese sono ingenti. Da alcuni anni IdMiS - Istituto della Memoria in Scena (ONLUS) -, anche grazie al Comitato promotore Fondazione Giovanni Frediani ed all'Associazione Culturale Controtempo, ha investito molte risorse sia monetarie che umane nella progettazione del sistema, nella traduzione digitale del proprio patrimonio archivistico, bibliografico - specialmente dell'emeroteca -, biblioteconomico, e museale; in assenza di un contributo pubblico minimamente adeguato ci vediamo costretti a chiedere alle biblioteche che vorranno aderirvi ed indirettamente agli utenti la condivisione dei costi e/o la partecipazione attiva all'elaborazione delle unità bibliografiche che ciascun ente vorrà inserire per il prestito digitale interbibliotecario.
Il sistema condivide già oltre settecentomila Entità Multimediali, di cui gran parte afferenti alla Biblioteca digitale.

(238)
(1)



La digitalizzazione/elaborazione dal cartaceo alla Biblioteca Digitale, relativamente all'emeroteca riguarda (in parentesi quadra consistenza detenuta ed altre annotazioni; * ove lavorazione tuttora in corso):

Periodicità non quotidiana


(216)


(119)

Cinema Nuovo [serie quindicinale 1952-1958]

(193)

Città & Regione [1975-1976*]

(191)

Civiltà cattolica [1850-2000*]

(145)


(199)

Interstampa [1981-1984*]

(199)

Marxismo Oggi [1988-1991*]

(198)

Nuovi Argomenti [1953-1965]

(184)

L'Orto [1937]

(162)

Paragone. Arte [le serie dirette da Roberto Longhi, 1950-1970]

(192)


(187)


(205)

Rinascita [1944-1962 mensile, 1962-1989* settimanale, marzo 1989 numero 0 direttore Franco Ottolenghi, 1990-1991* Nuova serie direttore Asor Rosa]

(88)

Teatro in Europa [1987-1997*]

(204)

Vita cecoslovacca [1978-1984*]


(204)

Quotidiani

Avanti! Quotidiano del Partito Socialista Italiano [1943-1990* edizioni di Milano e Roma]

(204)

Brescia Libera [1943-1945]

(160)

Granma. Organo oficial del Comite Central del Partido Comunista de Cuba [1965-1971*, 1966-1992 riduzione del Resumen Semanal]

(193)


(206)

Ordine Nuovo [1919-1925]

(64)

Corriere della Sera [1948* annata completa «Nuovo Corriere della Sera»]

(196)

Umanità Nova [1919-1945]

(170)



(99)


Eventuali segnalazioni dei propri interessi potranno influire sulle priorità di lavorazione. Per un elenco di tipologie differenti (monografie, enciclopedie, materiale discografico e non book material) o delle consistenze minori, oppure per informazioni sul prestito bibliotecario/interbibliotecario: .





Filtro S.M.O.G+ disabilitato. Indici dal corpus autorizzato

visualizza mappa Entità, Analitici e Records di catalogo del corpus selezionato/autorizzato (+MAP)




Interfaccia kSQL

passa a modalità Interfaccia kSQL