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Una vita «on the [...] città campana come patria adottiva Carriera e [...] Grand Hotel Portiere [...] da Hitler a Gable NAPOLI La [...] massa di ca-pelli rosso mogano, le tante [...] volto e gli occhi chiari, vivaci come [...] subito le sue origini americane. Controfigura del-la [...] di [...] sia che im-bracci la [...] chitarra acustica, sia che attraversi [...] i vicoli di Mon-te di Dio, antico quartiere napoleta-no [...] vive da un [...] di anni, Patri-cia Lopez è [...] fedele ritratto di una generazione cresciuta «on the [...]. Spesso però non li [...] di testa nostra, senza guardarci intorno. Ed è un grave [...]. Se non mi fossi [...] queste voci oggi non sarei [...] fe-lice di vivere a Napoli, [...] donna e come musicista». Nella mia formazione si [...] due filoni cul-turali molto diversi, quello materno, [...] congre-gazione di gente semplice e lavora-trice, e [...] più emotivo, cattolico ed ispanico». A soli 3 anni Patty [...] quartie-re messicano dove era nata. Da [...] molto netta come quella [...] alla vera identità americana. Erano i pri-mi anni [...] High [...] cantavo nella più vicina [...] Me-todista [...] vivevo pienamente quella stagione poi detta degli [...]. Tutto era come [...] film, eravamo spensierati, noi [...] gran gonne a volant e scarpe bianche, [...] sera al [...]. I nostri idoli erano Elvis [...] Platters, e le grandi auto scoperte il [...] libertà, con il [...] setti-manale, uno [...] californiano attraverso le piccole [...]. Non avremmo mai immaginato che [...] mondo, quello vero, era [...] cosa. Lo stesso Vietnam, [...] appariva [...] dalla no-stra vita di tutti [...] giorni». Da Kennedy al [...] Ma il tempo del [...] vicino. Nel 1963, proprio nel [...] compleanno, [...] di tanti adolescenti si [...]. Avevano ucciso Kennedy, e [...] in poi fu ben chiaro che nulla [...] come prima». Sono pas-sati 33 anni, ma Patrizia ancora sen-te [...] di [...] che rese adulta [...] generazione di americani. [...] cominciò a cambia-re, la [...] modo di vestirsi anche, ma soprattutto i [...] in rapida trasformazione. Con il [...] in America si affermavano [...] più politica -basti pensare alle battaglie di Jerry Rubin [...] Angela Davis -e le aspirazioni li-bertarie e [...] Figli dei fiori, a cui Patrizia si sentì [...]. Nel frattempo però le [...] avevano comunicato a farsi sentire, dalla noia [...] di francese alla scelta di viaggiare in Europa, [...] di tutti i neolaureati americani del tempo. Uscì Musica e fu [...] della mia vita: grazie al [...] mi scoprii musicista. Poi, do-po la laurea, [...] ae-reo per Londra, ma il giorno dopo [...]. Avevo due scelte: restare [...] partire lo stesso in al-tro modo. Optai ovviamente per la [...] fu la mia prima grande avventura. Dovevo essere a New York [...] giorni e prendere il solo aereo ancora [...]. Risposi ad [...] di uno studente che cercava [...] di viaggio per attraversare gli States [...] e nel giro di 24 [...] mi ritrovai sulle sterminate autostra-de del [...] alla guida di un fur-gone [...] di sogni». [...] con [...] non fu dei più semplici, [...] ogni giorno di che vivere, [...] do-ve dormire e possibilmente viaggia-re. Ma erano altri tempi: molto [...] incontri [...] tipo, una chitar-ra ed un [...] a terra. In poco tempo Patrizia [...] continente, e raggiunto la sospirata Inghilterra. Lì studiai teatro e [...] imparai a conoscere meglio me stessa, novella Ulisse [...] Omero e Joyce». Il [...] fu anche [...] del primo contatto con [...] quel paese che diverrà poi [...] per adozione e per amore. La cosa però mi incuriosiva, [...] appena ne ebbi [...] varcai i confini del vostro [...] immediatamente straordinario, bello nei suoi [...] nelle sue architetture, nel modo di essere della gente, [...] suo vino e nel-la [...] cucina. Un piccolo paradiso di [...] più saputo fare a me-no. Mi trasferii a Firenze, [...] tempi per una scelta definitiva non erano [...]. Sentivo una mia crisi creativa [...] il richiamo [...] americana ancora molto forte. Fu così che nel [...] ritornai in California, a San Francisco, in quegli anni luogo [...] preferito di tutta una generazione [...] americana. A [...] dove sembra-va di essere in [...] repubblica a sé, tra [...] cantanti, attori, astrologi, cartomanti, maghi, [...] e poeti [...] razza, tutto appariva sospeso, come [...] le nuvole. Migliaia di giova-ni musicisti arrivavano [...] ogni dove, tutti bravissimi, con tante cose da raccontare: [...] anche gratis, era [...] i club avevano liste [...] di giornate intere, ma non [...] competizione, ci si aiutava un [...] tutti. Incontrai, ricordo, anche il grande Jerry Garcia, mentre [...] dei Jefferson [...] era lì, lo sentivi [...] anche senza [...]. Furo-no momenti unici, ma [...] sapevo che dovevo tornare sulla strada, riprendere [...] spazio [...] parte di me che [...] in Europa». Fu così che nel [...] Patrizia [...] ritro-vò di nuovo a Firenze, in una [...] molto, ma da cui assorbi-va sempre meno [...]. In Italia aveva però [...] luoghi, ad esempio Stromboli, che in quegli [...] ancora più magica. Fra gli altri, conobbe [...] napoletana, un incontro decisivo per il suo [...]. Prenotai un biglietto aereo, [...] del ritiro, il biglietto era scomparso. Ancora una volta il caso [...] decidere per me». Un concerto decisivo «Quella stessa [...] fui chiamata in-fatti per un concerto [...] di Fisi-ca [...] di Napoli, e senza [...] ripetere due volte decisi di [...] ma solo con una borsa ed un vestito. Giunta a Napoli però [...] travolgente, un amore a prima vista con [...]. [...] musica [...] non capivo una parola, [...] fra gli scugnizzi mi sembravano melodie cantate, [...] mite, i profumi ed i sapori familiari, [...] modo mi ritornò a galla tutta quella [...] abbandonato fra le mace-rie del mio vecchio [...]. Provai a ripartire più [...] con grandi dolori fisici, nau-see e febbri. La voce mi diceva [...] prendere la vita così come era in [...] i vicoli di Montesanto, ed i suoni [...] grande esplosione di musica, che fra Daniele [...] Bennato, Toni Esposito e Teresa De Sio, Na-poli Centrale [...] La Nuova Compa-gnia di Canto Popolare, riservava un posticino [...]. Da allora so-no passati [...] nel frat-tempo mi sono sposata ed ho [...] completo del mondo, ma sono ancora [...] con tanti ricordi, la [...] figlio di nome Ulisse». Giulio Cesare Albanesi, classe [...] mezzo secolo di attività. E che ha «accolto» [...] Mussolini, Hitler, [...]. RICCARDO STAGLIANÒ ROMA «Avete provveduto [...] en place del [...]. [...] in otto parole: al Convegno [...] delle Chia-vi [...] (alias, portieri [...] si fa il giro del [...] anche solo [...] poche battute. È un caposala anziano [...] dei camerieri: questi confermano e lui se [...]. Per questi Stati generali [...] concierge dei cinque continenti nulla deve an-dare [...]. Nelle sale imperiali [...] di via Veneto [...] una concentrazio-ne di lusso imbarazzante [...] non si tratta dei clienti -gli unici che posso-no [...] camicie a quadri e jeans di velluto -quanto di [...] i rap-presentanti nazionali dei portieri [...] che [...] si ritrovano per il raduno [...]. Sta di fatto che, [...] di alberghi importanti, molte di queste persone [...] di importanti spezzoni di [...]. Fra questi Giulio Cesare Al-banesi, [...] che con il suo quasi mezzo secolo [...] da [...] a buon titolo un [...]. Più che vocazione necessità, [...] Giulio Cesare scoprirà una sicura disposizione nel [...] gente. Il giovanotto si sa [...] un giorno gli affi-dano un compito che [...] migliore argenteria di famiglia dal te-soro dei [...] Mussolini, Von [...] e doveva arrivare anche Hitler [...] voce si impenna sulla acca e raddoppia [...] -: scelsero me per andare a controllare [...] che pennini, inchiostro, carta as-sorbente e tutto [...] funzionante». Emo-zionato? «Macché, ero già [...] con le persone importanti» e sciorina una [...] Madame La Cloche a una imprecisata baronessa [...]. Chiamato alla guerra dal [...] al [...] frequentazio-ne degli Stati maggiori delle SS però non lo mette a riparo da una lunga [...] nei campi tedeschi. Di ri-torno in Italia, [...] Grand Hotel lo riac-coglie e lo inquadra in una [...] lui adesso a provve-dere alla registrazione dei [...] questura, a «snellire la posta e a [...] ospiti», inoltre sostituisce il primo portiere quando [...]. Giulio Cerare studia le [...] servono alla [...] «Inglese e fran-cese, lo [...] da solo». Sono questi gli anni [...] internazionale: [...] è tappa [...] per il [...] Hollywood è cliente fisso:« Lana Turner [...] straordinaria; Clark Gable simpaticissimo, gran pacche sulle [...] boy; Robert Taylor: precisissimo, [...] ri-svolto alle lenzuola da solo e poi Ty-ron, [...] estremamente riservato». Ma che facevano, qualche [...] Giulio Cesare non si scuce: per una rigida [...] in pensione. La cronistoria conti-nua laconica: «Nel [...] sono passato al [...] finalmente primo por-tiere: era [...] clientela, soprattut-to industriali del Nord». È la saga dei [...] Cantù, ma anche degli azzimati avvocati [...] palermita-ni: nessun nome, salvo [...] la signora Ferrero con il figlio, ma [...] fer-ma alle generalità. [...] insistenza su mag-giori particolari, [...] collega che si sta avvicinando: «Sa questo [...] Fred [...] perché era anche un [...]. Completo gessato, con tanto [...] nere tanto strigliate da [...] di vernice, telefonino [...] con custodia in tinta: [...] però la deve a un passaggio cruciale, [...] Grand Hotel alla resi-denza torinese [...] Agnelli che lo volle [...]. Di fronte a questo [...] X finge di mi-nimizzare ma subito rilancia [...] sulla storia [...] scritto da un grande [...] si dilunga particolarmente su di lui. Sulla vita quotidiana di Mi-ster Fiat però non filtra una goccia: acqua in bocca è [...] teutoni-ca, consegna. Intorno passano portieri di [...] israeliani: quando si incrociano si salutano con [...]. Il signor Albanesi e [...] X si congedano compitamente e se ne vanno [...]. [...] con gli occhi pare che [...] dirigano proprio verso una [...] oltre la porta gi-revole. Ma è solo un [...] e [...] momento la coppia scarta [...]. [...] graffiti tra i suoni di Napoli Vive a Napoli da più di [...] ma viene dagli Stati Uniti. Il percorso che ha [...] Patrizia Lopez, musicista, a sta-bilirsi nella città partenopea, è [...] tanti della generazione dei Figli dei fiori: [...] la vita universi-taria al desiderio di libertà, [...] scoperte. Alla fine degli anni [...] della rivolta studentesca, erano in molti che [...]. /// [...] /// Alla fine degli anni [...] della rivolta studentesca, erano in molti che [...]. (0)
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